Categoria: RC PUTIGNANO

Gli amici che non ti aspetti – Leggi Noci 25/03/2024

Gli amici che non ti aspetti a quattro zampe con gli I.A.A.

Leggi Noci By Valentina F. on 19 Marzo 2024


Gli alunni delle classi III^ A e B di scuola primaria dell’I.C. “Pascoli – Cappuccini” di Noci (Ba),
guidato dalla Dirigente scolastica Prof.ssa Silvana Antonia Sasanelli, lo scorso 22 febbraio si
sono recati presso il Centro I.A.A. (Interventi Assistiti con gli Animali) “Il Banco degli Asini” in
Alberobello (Ba) per vivere un’esperienza all’insegna della natura, del mondo animale e delle
relazioni positive che vi si instaurano e che consentono di approcciarsi a nuovi metodi di
apprendimento, cura e benessere: outdoor education, circondati da una natura pacata,
silenziosa ed accogliente. Gli alunni sono entrati a stretto contatto con cavalli, coniglietti, asini,
maialini e cagnolini, alcuni di questi individuati tra le specie che possono consentire percorsi
terapeutici e riabilitativi a bambini con Bisogni Educativi Speciali e non solo: la visita, infatti, è
giunta al termine di un significativo progetto pilota di inclusione scolastica in rete, che ha visto
protagonista una loro compagna, un’alunna di nove anni, prima destinataria a quell’età di
pratiche educative messe in campo dall’equipe interdisciplinare del centro anzidetto attraverso
un percorso di assistenza e cura di un animale individuato, secondo precisi requisiti, come “co
– terapeuta”. Vi sono evidenze scientifiche, a riguardo, che chiariscono gli effetti prodigiosi della
relazione uomo/animale nelle aree della socializzazione, della psiche, dei livelli cognitivo –
intellettivo, della comunicazione e della psicomotricità e che evidenziano come il contatto con
l’animale con obiettivi chiari e specifici non è una sostituzione alla terapia clinica, ma un
completamento di quest’ultima. Il Centro Specializzato in Interventi Assistiti con gli Animali
residenziali, primo in Provincia di Bari e primo in Italia presso un’istituzione scolastica, l’ I.I.S.S.
“ Basile Caramia Gigante” di Locorotondo – Alberobello, guidato dalla Dirigente scolastica
prof.ssa Angelinda Griseta, consente attraverso queste pratiche di interazione positiva con
l’animale di vivere un percorso introspettivo al fine di agganciare parti di sé sopite o nascoste,
di tracciare un “altro percorribile”. Il percorso si articola in dieci incontri presso l’azienda agraria
scolastica “Don Francesco Gigante” – coordinata dal Prof. Massimo Barnaba – e vede
impegnate le professionalità del Dott. Nicola Gigante, medico veterinario esperto in I.A.A e
lungimirante antesignano di questi processi di transfert, la prof.ssa Patrizia Convertini,
responsabile/referente I.A.A., la prof.ssa Mariella Miccolis referente per l’inclusione, i Sig.ri Luigi
Pugliese e Ivan Todisco, rispettivamente coadiutore asini e addestratore equini. Il progetto è
stato frutto di un sapiente lavoro di sinergia tra le istituzioni scolastiche coinvolte, nelle figure
delle Dirigenti scolastiche, della docente Funzione strumentale per l’inclusione e il benessere
Ins. Lazazzera e la docente di sostegno ins. Roberta Misto, coadiuvate da tutto il team di
insegnanti ed educatori di riferimento. Nulla sarebbe stato possibile senza il contributo del
Rotary Club Putignano Trulli e Grotte finanziatore del progetto, del Comune di Noci e dell’Ufficio
di Piano che hanno supportato con i necessari servizi e creduto nella valenza emotiva,
terapeutica, educativa, ludico – ricreativa e di socializzazione dell’intervento. L’animale
trasferisce sensazioni di tranquillità e relax e funge da catalizzatore sociale in un’ampia varietà
di ambienti sia a livello individuale che di gruppo, secondo un approccio bio – psico – sociale in
favore del benessere della Persona. Le istituzioni scolastiche, il territorio e gli Enti Locali hanno
mostrato il volto attento e inclusivo del servizio pubblico, impegnato nella potenza formativa
delle relazioni empatiche e nell’ampliamento delle competenze socialmente significative: la gioia
visibilmente manifestata dai bambini nell’esperienza di contatto con gli animali ne è una prova
palese!

Presentazione del “Il Banco degli Asini”

ROTARY, SCUOLA ED INTERVENTI ASSISTITI CON ANIMALI

 

Gli Interventi Assistiti con gli Animali (I.A.A.) che prima venivano definiti generalmente col termine inglese “pet therapy” e, ancor meglio, col francese “mediation animale” sono alla base di un progetto proposto e finanziato dal “Rotary Club Putignano Trulli e Grotte” e positivamente recepito dall’I.I.S.S. Basile Caramia-Gigante Locorotondo-Alberobello per i suoi ragazzi.

Gli I.A.A. mirano ad agire, basandosi sugli effetti positivi della relazione uomo/animale, in favore del benessere della persona e, nel nostro caso ed in particolare, dei ragazzi in età adolescenziale, nelle seguenti aree: Socializzazione, Psichica, Cognitivo-Intellettiva, Comunicazione, Psicomotoria.

Il risultato di questa partnership è stata la creazione di un Centro Specializzato in Interventi Assistiti con gli Animali – il primo nella Provincia di Bari ed il primo in Italia presso una Istituzione Scolastica – con animali residenziali (Asini e Cavalli) i cui primi fruitori siano i ragazzi con bisogni educativi speciali, disturbi evolutivi specifici, deficit di attenzione, iperattività, disabilità motorie e cognitive, disturbi legati a fattori socio-economici, linguistici e culturali, disturbi dello spettro autistico.

L’IISS Basile Caramia-Gigante, attraverso la sua Dirigenza, ha recepito positivamente questa opportunità fornita dal Rotary Club Putignano Trulli e Grotte e, avendone i requisiti gestionali e strutturali (Az. Agr. Don Francesco Gigante in Alberobello BA), si è reso attore principale nella realizzazione di questo progetto che è partito da un anno e mezzo, a favore dei propri alunni con risultati a dir poco confortanti.

È da tener presente che le due sedi dell’Istituto Scolastico contano circa 950 studenti, di cui circa il 6,5 % con Bisogni Educativi Speciali.

Una Scuola attenta ed “inclusiva” ha sentito il dovere di approcciarsi ai contesti sociali ed emotivi di ogni giovane alunno, facendosi carico di quelle che vengono considerate come le nuove malattie sociali quali i disturbi d’ansia, di adattamento, dell’umore, della comunicazione, le dipendenze da droga, da alcool, da internet, la bulimia e l’anoressia, lo stress, la depressione, l’analfabetismo affettivo, le fobie specifiche che sono tipiche dell’età adolescenziale e i disturbi dello spettro autistico.

La pandemia da covid non ha fatto altro che esacerbare queste fragilità esponendo tutti, ma in particolare i giovani ad uno stato di malessere che potrebbe lasciare segni indelebili nella vita di ciascuno di loro.

Negli Interventi Assistiti con Animali l’approccio bio-psico-sociale, che riconosce ogni condizione di salute o di malattia come la conseguenza e la risultanza dell’interazione tra vari fattori di origine biologica, psicologica, sociale e culturale, riveste una importanza fondamentale, in quanto gli animali delle cinque specie previste dalle linee guida fungono da veri e propri “co-terapeuti” o “terapeuti distrazionali” nelle dinamiche delle problematiche adolescenziali.

È nato cosi “Il Banco degli Asini”, Centro Specializzato che eroga Interventi Assistiti con Animali residenziali.

Il Rotary Club Putignano Trulli & Grotte, promotore di questa fantastica iniziativa, ha continuato e continua ancora a sponsorizzare questo progetto, erogando, attraverso Presidenti e Soci sensibili, contributi finalizzati alla realizzazione di Interventi Assistiti con gli Animali per gli alunni dell’Istituto.

Inoltre, il Distretto 2120 di Puglia e Basilicata e la Rotary Foundation del Rotary International, unitamente al R.C. Putignano, ha erogato per questo anno, a seguito della presentazione di un ulteriore progetto presentato dalla attuale Presidenza e C.D., una cospicua somma che permetterà di effettuare gratuitamente Interventi Assistiti con Animali anche a pazienti/utenti esterni all’Istituto con particolare attenzione e sensibilità verso i bambini/ragazzi di famiglie meno abbienti.

 

Emma Guarnieri                                                                                      Angelinda Griseta

Presidente R.C. Putignano Trulli e Grotte                                     Dirigente Scolastico IISS Basile Caramia Gigante

Programma
9:00 Saluti di benvenuto e introduzione al tema
Prof.ssa Angelinda Griseta, Dirigente Scolastico I.I.S.S. Basile Caramia Gigante
9:15 L’impegno del Rotary Club Putignano Trulli & Grotte a sostegno degli Interventi Assistiti con gli Animali
Dott.ssa Emma Guarnieri, Presidente R.C. Putignano Trulli & Grotte
9:30 Saluti autorità
Dott. Francesco De Carlo, Sindaco di Alberobello
Dott. Donato Pentassuglia, Assessore Agricoltura
Avv. Giuseppe Silipo, Direttore Generale U.S.R. Puglia
9:45 Gli Interventi Assistiti con gli Animali (I.A.A.) nel Centro Specializzato “ il Banco degli asini”
Dott. Nicola Gigante, M.Veterinario esperto in I.A.A.
10:15 Interventi
Dott. Vito Montanaro, Direttore Dipartimento regionale Promozione Salute e Benessere Animale
Avv. Lucia Parchitelli, Consigliere reg.le componente Commissione III Assistenza Sanitaria e Servizi Sociali
11:00 Testimonianze
Prof.ssa Patrizia Convertini, docente di sostegno I.I.S.S. Basile Caramia Gigante e responsabile/referente I.A.A.
Prof. Massimo Barnaba docente e coordinatore azienda agraria sede di Alberobello
Dott. Ottavio Raffaele, responsabile Centro Riabilitativo Psichiatrico Apollo Alberobello.
Genitori alunni coinvolti
Dott.ssa Roberta Misto, Docente sostegno I.C. S.M. Pascoli, Noci (BA)
Prof.ssa Silvana Antonia Sasanelli, Dirigente scolastico I.C. S.M. Pascoli, Noci (BA)
12:00 Visita al Centro I.A.A. “il Banco degli Asini” Azienda Agraria F. Gigante – Alberobello

È tutta colpa della tiroide!


È tutta colpa della tiroide!

Per il mese della Prevenzione e cura delle malattie, il 15 dicembre, alla Chiusa di Chietri il Rotary Putignano Trulli e Grotte, ha organizzato un incontro con il Dott. Marco Castellana, Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, per parlare della tiroide.

In una relazione molto partecipata, si è discusso della funzione della tiroide e degli effetti del suo malfunzionamento con un’attiva partecipazione dei soci con domande e curiosità varie.

Cos’è e a cosa serve la tiroide?

La tiroide è un organo a forma di farfalla posizionato nel collo inferiormente al pomo di Adamo.

Si tratta di una ghiandola endocrina in quanto produce ormoni che si riversano nel sangue; attraverso questo, gli ormoni tiroidei raggiungono gli organi periferici dove regolano il metabolismo, ovvero la velocità con cui avvengono i processi nel corpo. In età pediatrica influenzano sviluppo cognitivo e accrescimento; in età adulta regolano la velocità con cui batte il cuore, il transito gastrointestinale, la regolarità dei cicli mestruali. Per questo di fronte a problemi di peso, stanchezza, sonno o alterazioni del ciclo mestruale, spesso ci si chiede se è colpa della tiroide.

Per produrre gli ormoni tiroidei, la tiroide necessita di iodio, un elemento contenuto negli alimenti e nell’acqua. La tiroide intrappola lo iodio e lo incorpora negli ormoni tiroidei.

L’attività della tiroide è regolata dall’ipofisi, una piccola ghiandola posta alla base del cranio, con cui la tiroide è strettamente connessa: infatti, l’ipofisi produce un ormone chiamato tireotropo o tireostimolante (TSH) che regola la produzione degli ormoni tiroidei.

Lo studio della tiroide si avvale di tre strumenti principali: 1) visita medica con raccolta della storia personale e della sintomatologia; 2) esami di laboratorio, per lo studio della funzione della tiroide; 3) ecografia della tiroide, esame di riferimento per lo studio della sua forma.

Malattie e sintomi

Spesso si crede che le malattie della tiroide si presentino principalmente nell’età adulta e in menopausa; tuttavia, alcune possono manifestarsi già alla nascita (ipotiroidismo congenito), oppure svilupparsi nell’infanzia e nell’adolescenza.

Le patologie della tiroide si classificano in patologie di funzione e di forma (es. il nodulo della tiroide). Oggetto di questo incontro sono state le prime.

La patologia di funzione più frequente è l’ipotiroidismo, condizione in cui vi è una ridotta funzione tiroidea. Questa patologia è più frequente nelle donne (circa l’8% delle donne rispetto al 2% degli uomini) e ha come causa principale la tiroidite cronica autoimmune (o tiroidite di Hashimoto). I sintomi dell’ipotiroidismo includono una sensazione di stanchezza (astenia), un’aumentata percezione del freddo, la pelle secca, perdita di capelli, difficoltà di concentrazione, stipsi, aumento di peso, gonfiori (edemi) e alterazioni del ciclo mestruale.

Presentazione diametralmente opposta caratterizza invece l’ipertiroidismo, condizione in cui vi è un’eccessiva attività tiroidea. E’ meno frequente dell’ipotiroidismo (circa il 2-3% delle donne, spesso giovani, e lo 0,2-0,3% degli uomini) e ha come causa principale il Morbo di Basedow, una malattia autoimmune. La comparsa di ipertiroidismo, in genere, si evidenzia con sintomi quali ansia, intolleranza al caldo, sudorazione, irritabilità, palpitazioni e tachicardia, aritmie, astenia, dimagrimento non giustificato, dissenteria, tremori e alterazioni del ciclo mestruale.

Come già evidenziato la serata è stata molto partecipata, con interventi sia della Presidente Emma Guarnieri, ma anche di molti soci, che si sono anche intrattenuti con il Dott. Marco Castellana a chiacchierare oltre la relazione. Una serata dedicata quindi alla salute ed alla conoscenza di sé stessi per meglio affrontare il proprio percorso di vita.

Il Governatore Vincenzo Sassanelli incontra il RC Putignano Trulli e Grotte

Il Governatore Vincenzo Sassanelli incontra il RC Putignano Trulli e Grotte

La visita del Governatore è uno degli appuntamenti più importanti del Rotary ed il 16 novembre u.s. si è tenuto l’incontro tra il Governatore Vincenzo Sassanelli ed il Rotary di Putignano Trulli e Grotte, per vecchi amici, un’occasione di ritrovarsi con l’emozione di rivedersi. Difatti il Governatore Vincenzo Sassanelli ed ancora di più la consorte Maria Gabriella Caruso ex socia del Club, hanno frequentato per anni il Club di Putignano ed hanno così potuto rincontrare e riabbracciare vecchi amici.

Una serata di vera amicizia rotariana, quella che si respira nel Club di Putignano da sempre e che è uno dei fondamenti dei valori rotariani.

La visita è iniziata nel pomeriggio con una riunione con il Presidente Emma Guarnieri, l’Assistente del Governatore per la nostra zona Nicola Gigante e i Dirigenti del Club, che è stato particolarmente significativa ed ha consentito di trattare vari temi che fanno parte della missione del Rotary, come in una serena e costruttiva chiacchierata tra vecchi amici.

Il Governatore ha sottolineato come sia importante per il Rotary, in momenti di difficoltà quali quelli che stiamo vivendo, di essere vicini alla gente, di conoscere i bisogni più profondi per dare un aiuto concreto e soprattutto duraturo, non fatto solo di una beneficenza saltuaria, ma realizzato con progetti concreti che possano cambiare realmente la vita delle persone.

Così come è sempre più importante e necessario rafforzare i concetti di Diversità, Equità ed Inclusione in ogni nostra azione, avendo sempre di più attenzione al mondo in cambiamento che ci circonda. Il tema è altresì strettamente legato al ruolo della donna ed al rafforzamento della stessa in ogni ambito: sociale, culturale, imprenditoriale e professionale, questo è certamente un obiettivo primario del Rotary, che il Club di Putignano sposa pienamente.

La stessa consorte del Governatore, Maria Gabriela Caruso, nell’ambito del quadro di rafforzamento del ruolo sociale delle donne nel mondo, ha voluto quest’anno portare avanti un importante progetto editoriale per dare voce alle donne che hanno contribuito alla stesura della dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Quindi un Rotary sempre più inclusivo, più snello, con meno formalismi e più inserito nel tessuto sociale, al fine di essere sempre allineato ai bisogni della gente e che soprattutto guardi alle nuove generazioni che sono il nostro futuro e che hanno nuove capacità e visioni in grado di tradurre meglio le evoluzioni sociali del periodo. L’attenzione alle nuove generazioni non solo attraverso il Rotaract, che svolge un ruolo importante nella fascia dei più giovani, ma anche con un confronto sempre più forte da parte dei Club che consenta un rinnovamento sia nelle compagini sociali che nel pensiero e nell’azione.

La nostra forza è nella connessione di oltre 1,4 milioni di soci nel mondo che si parlano si aiutano trovano insieme gli spazi per realizzare anche progetti comuni, condividono idee e perché no lavoro. I soci rotariani hanno prestato quasi 50 milioni di ore di volontariato all’ anno nell’ultimo periodo ed investono nel mondo, grazie anche alla Fondazione Rotary. Circa 478 milioni di Dollari all’anno in sovvenzioni distrettuali date ai Club per supportare progetti sul territorio per rispondere a bisogni delle comunità locali.

Il Club di Putignano, storicamente è stato sempre attento ai bisogni del territorio con tanti progetti realizzati che hanno consentito di dare aiuto a diverse situazioni di bisogno ed oggi il progetto di Pet Terapy che sta portando avanti da diversi anni è arrivato in una fase di implementazione più ampia, un progetto che vede un aiuto concreto a dei ragazzi che hanno delle difficoltà, un altro progetto che sta cambiando la vita per alcuni membri della nostra comunità.

Ma non solo, il club quest’anno sarà anche di supporto ai bambini dell’alluvione di Faenza attraverso un service congiunto che vedrà messi in sinergia club di territori differenti, tutti riuniti sotto un unico pensiero e moto, fare Rotary, essere utili lì dove vi è bisogno, essere presenti e fattivi.

E poi ci sono tanti altri grandi temi, come quello della lotta alle malattie, il Rotary provvede a educare e mobilitare le comunità per aiutare a prevenire la diffusione delle malattie più importanti come la polio, HIV/AIDS e malaria, sforzandosi a migliorare e ampliare l’accesso alle cure a basso costo e gratuite nelle aree sottosviluppate.

Il Rotary è stato il promotore nel febbraio 1982 del programma internazionale di vaccinazione antipolio Polioplus, che venne inserito nell’allora più ampio programma umanitario 3H ed è stata la prima organizzazione al mondo ad alzare l’attenzione sul problema della Poliomelite che già faceva vittime in tutto il mondo.

Il Rotary e i suoi partner della Global Polio Eradication Initiative hanno fatto grandi passi avanti per ridurre i casi di polio del 99,9% in tutto il mondo negli ultimi 35 anni e si può davvero dire che siamo un passo dalla completa eradicazione.

Ma ogni Club, ogni singolo rotariano, ogni persona che crede nei valori di integrità, diversità, amicizia, servizio, leadership fondamenta del Rotary può e deve contribuire a dare una speranza al mondo, unendosi in un network mondiale che possa davvero fare la differenza.

Per lasciare un ricordo tangibile della nostra rinnovata e sempre viva amicizia, al nostro amico Vincenzo Sassanelli, il club gli ha fatto omaggio di un Farinella realizzato da un artista putignanese, Domenico Galluzzi, con l’abito che richiama il logo del Rotary ma soprattutto il logo dell’anno, diamo speranza nel mondo, che è la nostra vera mission, sempre e comunque.

La gentilezza salverà il mondo?

Il 13 novembre si celebra la Giornata mondiale della Gentilezza, recepita in Italia dal 2000 diventando un appuntamento fisso. Il battesimo mondiale è avvenuto nel 1998 in Giappone e questa ricorrenza è osservata in molti Paesi, tra cui Australia, Canada, Nigeria, Emirati Arabi, Singapore, India e Italia appunto. E il movimento globale nato sulla Gentilezza punta al riconoscimento da parte delle Nazioni Unite.

Ma qual è il senso di una giornata mondiale? Certamente ricordarsi che esiste la gentilezza, ma non solo; è anche evidenziare tutto quanto ruota intorno ad essa e alle sue declinazioni più svariate nell’agire quotidiano del singolo e della comunità, per focalizzarsi sull’aspetto positivo delle nostre azioni.

La gentilezza è stata al centro di un evento del Rotary Putignano Trulli e Grotte intitolato “La gentilezza salverà il mondo?”, una serata voluta dalla Presidente Emma Guarnieri, che per l’anno rotariano ha voluto focalizzare l’attenzione sull’importanza delle varie sensibilità ed anche al valore dell’universo femminile, ancora purtroppo non adeguatamente considerato in vari ambiti. Per questo la serata è stata dedicata soprattutto alle donne, durante la quale, una donna, Emma Longo, già professoressa all’IISS Caramia Gigante di Alberobello, ha approfondito il tema con un garbo ed un approccio assolutamente in sintonia con la serata.

Ma cos’è la gentilezza? La relatrice ha esordito così “Il significato della parola “gentilezza”, dal latino “gens”, identifica il comportamento di chi appartiene a una nobile stirpe, … ancora è la caratteristica di chi (o di ciò che) è gentile. Nel dizionario dei sinonimi si trovano parole come “cortesia, garbo, dolcezza, amabilità, grazia, benevolenza, delicatezza, cordialità, cavalleria, galanteria, buona educazione, galateo, civiltà, etc….”

Ma non è solo questo; difatti, anche se anche molte di queste parole alludono al concetto, la gentilezza non corrisponde solo e soltanto alla buona educazione, alla buona creanza, alle buone maniere – afferma la relatrice – ma, come già affermato da Marco Aurelio, “La gentilezza è la delizia più grande dell’umanità”.

Questa è stata un’idea condivisa per molto tempo da altri scrittori/pensatori. Oggi invece la gentilezza viene percepita come rischiosa e, comunque, difficile da mettere in pratica, come è chiaramente emerso dal dibattito, molto coinvolgente, tenutosi durante ed al termine della relazione: “ma se è vero che essere gentili è rischioso, in quanto presuppone una marcata sensibilità nei confronti degli altri e, quindi, la capacità di identificarsi nei piaceri e nelle sofferenze altrui, è pur vero che la gentilezza è una delle cose più appaganti che la vita ci regala”, afferma ancora Emma Longo.
La relatrice cita inoltre David Hume, filosofo scozzese del ‘700, che diceva: “Rinunciare alla gentilezza arreca un danno al senso di benessere di ciascuno di noi perché ci priva di un piacere arricchente”.
L’approfondimento storico della gentilezza effettuato dalla relatrice ha accompagnato i partecipanti all’incontro nel ripercorrere la storia della gentilezza, ma anche dell’essere umano nella sua essenza nel corso dei tempi. Siamo quindi passati dalla “Filantropia” (Philantropia) cioè amore per l’umanità e “Caritas” cioè amore per il prossimo, ciò che, in epoca Vittoriana, si chiamava “Cuore aperto” cioè: “essere ben disposti verso gli altri”, all’individualismo di Thomas Hobbes, filosofo britannico del ‘600, descrive gli uomini come delle bestie egoiste che pensano soltanto al proprio benessere: “Homo homini lupus”- l’esistenza, cioè, è una guerra di tutti contro tutti.
Probabilmente oggi siamo diventati, in gran parte, sostenitori di Hobbes? Questa è la domanda che ha posto Emma Longo all’uditorio; infatti spesso, la gentilezza genera diffidenza sì da farci intravedere, in un gesto di generosità, moralismo e sentimentalismo.
La gentilezza oggi subisce troppi condizionamenti, la storia ci mostra innumerevoli espressioni relative al desiderio umano di stabilire un legame – vedi l’amicizia, gli insegnamenti cristiani sull’Amore, sulla Carità e anche le filosofie novecentesche del “Social Welfare”-; ma la stessa ci fa anche notare che la nostra capacità di prenderci cura degli altri, risulta spesso inibita da paure e rivalità, figlie di una società competitiva.
Oggi pare che la mancanza di generosità sia diventata il nostro comportamento abitudinario. Pensiamo spesso alla generosità, ma siamo incapaci di vivere una vita che ci ispiri ad essa. Siamo molto ambivalenti rispetto alla gentilezze, sentiamo la sua mancanza, ma facciamo resistenza nei confronti dei nostri impulsi generosi.
Jean Jacques Rousseau diceva che prendersi cura degli altri ci rende pienamente umani e il suo “Emile” descrive la generosità come un’estensione dell’”Amour de soi” (amore naturale per sé stessi); infatti solo il bambino che si prende cura di sé stesso e che gioisce del sentirsi vivo “cercherà di estendere questo suo modo di essere e queste sue gioie” agli altri.
Anche il mondo del lavoro degli ultimi decenni ha vissuto momenti dove l’individualismo e la competizione la facevano da padrone, pochi sono stati i Manager illuminati e tra questi, la Longo ha citato, Satya Nadella, diventato CEO (Amministratore Delegato) della Microsoft nel 2014, che ne ribaltò la cultura, introducendo una nuova mentalità basata sul miglioramento continuo e sul vedere i problemi come opportunità (growth mindset – mentalità di crescita) e sulla gentilezza; ma per fortuna ce ne sono molti altri che hanno compreso come la gentilezza sia una forza eccezionale, in grado di aggregare, di stimolare le reazioni positive, riuscendo così ad avere il meglio da ognuno rendendolo anche felice.

SVILUPPO BOSCHIVO E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE AL ROTARY CLUB PUTIGNANO

“Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa le esigenze delle generazioni attuali senza compromettere le possibilità per quelle future di soddisfare le proprie”. Questo concetto ha riferito anche al rimboschimento il ten. col. Giovanni Notarnicola, chiamato l’altra sera, dal presidente del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, ing. Francesco Mercieri, a concludere l’impegno culturale del suo anno di servizio rotariano che ha messo al centro dell’attenzione dei soci la valorizzazione delle antiche tradizioni e lo sviluppo sostenibile. “Pur essendo oggi, tutti convinti dell’importanza degli alberi per la nostra vita; – ha affermato il presidente – del contributo notevole che essi danno a liberare l’atmosfera dalla CO2; della necessità di non ridurre la superficie boschiva ma di aumentarla, tuttavia ciò deve avvenire in piena sostenibilità ambientale ed in equilibrio con altre attività economiche, per non compromettere il nostro futuro”. Egli ha fatto presente come l’Italia sia seconda, nella Unione Europea, per superficie boschiva (38 per cento del proprio territorio), preceduta dalla Spagna (55,4 %) e davanti a Germania, Francia e Regno Unito; come essa, in meno di trenta anni, sia cresciuta da nove ad undici milioni e mezzo di ettari e come sia stata catturata CO2 da quarantasei a sessanta milioni di tonnellate. L’ing. Mercieri ha ricordato come anche il nostro Rotary ha dato il proprio contributo in materia, dapprima con la giusta sensibilizzazione; poi con l’atto concreto della piantumazione di molti alberi e di macchia mediterranea (fragno, leccio, quercia, corbezzolo, roverella, lentisco, viburno, pittosporo…) che, già superati i vari passaggi burocratici, saranno messi a dimora in autunno nei comuni che hanno individuato i siti: a Putignano, di fronte al centro di raccolta rifiuti e sulla lunetta della vicina rotonda; ad Alberobello, tra strada provinciale 77 e via Confine e su via E. Acquaviva; a Locorotondo, in Piazza Aldo Moro, nell’area antistante l’Istituto Agrario ed in via Martiri della libertà. Il tema affrontato dal ten. col. Giovanni Notarnicola, comandante del Reparto Carabinieri della Biodiversità di Martina Franca è stato: “Sviluppo boschivo, fattore chiave della sostenibilità ambientale”. Il colonnello si è detto orgoglioso di appartenere a Martina Franca ad un reparto speciale, quello per la biodiversità, nella specialità dei Carabinieri che gestiscono direttamente 130 riserve naturali dello stato; essi lavorano tutti i giorni nelle riserve per tutelare queste aree naturali protette e conservarne la biodiversità. Egli ha riferito che il reparto di Martina Franca da lui diretto, gestisce quattro di queste aree: la riserva delle Murge Orientali che si estende intorno alla masseria Galeone ed a Gorgofreddo, costituita da boschi di fragno, un habitat che contraddistingue tutta la Valle d’Itria ed all’interno della quale c’è un centro di selezione equestre del cavallo murgese; la riserva naturale di Stornara, costituita da pini di Aleppo; quella di San Cataldo, di boschi retrodunali ed aree umide con tartarughe terrestri genere “testudo” e quella di Metaponto, fatta di pinete costiere. In particolare egli ha riferito che nella riserva delle Murge Orientali, il Centro di selezione del cavallo murgese è un reparto di eccellenza: razza autoctona pugliese, nei secoli scorsi utilizzata per lavori agricoli poi, quasi in via di estinzione, è stata tutelata e protetta dal centro di Martina per proteggerne i caratteri di purezza genetica (temperamento molto equilibrato, attitudini particolarmente docili) e per impiegarli nelle esigenze del Corpo dei Carabinieri, come cavalli di rappresentanza, per i corazzieri del Presidente della Repubblica, per la vigilanza nelle città da parte dei reparti a cavallo. Il colonnello ha ricordato come la tutela dell’ambiente sia stata una esigenza sorta non tanto tempo fa ed entrata in Costituzione solo lo scorso anno, in cui viene affermato che la “Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni”. Le aree protette ed i boschi rappresentano uno degli elementi per le strategie di conservazione della biodiversità e dei processi ecologici del pianeta. Così oggi, in ogni settore lavorativo, volgiamo molta attenzione all’ambiente ed agli animali ed apprezziamo sempre di più i boschi. Essi infatti, conservano la stabilità e la struttura del suolo; bloccano le erosioni, gli smottamenti e le valanghe; purificano le acque; tutelano raggruppamenti vegetali particolari; conservano specie rare e minacciate; mitigano gli eccessi climatici; fissano l’anidride carbonica, pericolosa per l’effetto serra; migliorano la qualità dell’aria; attutiscono i rumori. Chi oggi non ne veda l’utilità? Ci accorgiamo della insufficienza di essi quando avvengono alluvioni, allagamenti, grandi siccità. Inoltre essi producono legna da ardere e legname da opera; valorizzano il paesaggio ed incrementano la biodiversità. Ognuno di noi oggi deve sentirsi impegnato a lasciare alle future generazioni un ambiente migliore di quello che abbiamo trovato, cercando di conservare tutte le specie vegetali ed animali. Occorre educare i nostri figli al rispetto per i boschi, facendo attenzione a rifuggire ogni attività che possa causare incendi, i quali avvelenano l’atmosfera in un attimo. Il clima nel bosco è diverso, in esso si crea un ecosistema. La superficie forestale italiana è di circa undici milioni di ettari. Se la Sardegna e la Toscana sono ai primi posti in Italia per superficie boscata, la Puglia purtroppo, è al terz’ultimo posto, posizione giustificata dalla grande estensione delle aree di produzione agricola. Ci “ossigena” soltanto il Gargano e le Murge. Il col. Notarnicola ha ricordato come solo dopo la grande alluvione di Bari sono stati creati i “canaloni” per convogliare la acque al mare, provenienti dalle Murge, dove è stato effettuato un grande rimboschimento ad Altamura, a Cassano ed in tutte le zone limitrofe. Il compito dei Carabinieri forestali, egli ha concluso, è anche quello di vigilare affinché vengano rispettate le regole sull’ambiente che poi sono quelle della natura. Più rispettiamo la natura e più rispettiamo i boschi, più aumenta la sostenibilità ambientale e più alimentiamo la speranza di un ambiente migliore per i nostri figli.
Pietro Gonnella

R.C. PUTIGNANO. VERITA’ SUL CIBO CHE MANGIAMO E “TRONERE” DI TURI

“Non avrei mai immaginato di arrivare a tanto”, conclude la nostra visita, molto commosso, Antonio Coppi, già senatore della repubblica e titolare delle omonime “cantine” a Turi. Infatti è proprio nella sua “creatura”, nel suo “regno” che il presidente del Rotary, ing. Francesco Mercieri, ha voluto radunare gli amici rotariani, per vivere una serata all’insegna della “turesità”, della degustazione dei prodotti tipici del suo paese, non prima di aver fatto visitare i vigneti e le cantine di Coppi nonché aver ascoltato una puntuale relazione della prof.a Rosa Poli su alcune verità del cibo che mangiamo quotidianamente. Il senatore Coppi infatti, li ha accolti con l’emozione di uno scolaretto al primo giorno di scuola e, con entusiasmo, ha dapprima, fatto visitare il “suo” vigneto più vicino (bellissima l’atmosfera bucolica che i rotariani hanno “assaporato”), ed ha informato che in totale l’estensione di essi è di circa cento ettari, il più grande dei quali quello vicino al castello di Marchione. Il vino che egli produce è il “primitivo” della Murgia dei Trulli, precisamente la “DOC di Gioia del Colle”. Quest’ultimo comprensorio, regolato da un rigido disciplinare per quanto attiene a qualità e quantità delle uve sulla pianta, comprende quattordici comuni intorno a Gioia, tra cui Putignano, Noci ed Alberobello i cui vigneti vengono coltivati in altitudini diverse, dai 250 metri di Turi ai 400 di Alberobello che sono molto adatti alla produzione di vini rossi. Mostrando, con orgoglio, le filari di viti verdissime, il sen. Coppi ha detto che tale suolo dal 1882 produceva vino per la nobile famiglia turese Zaccheo con la quale egli iniziò a collaborare negli anni Sessanta come enologo, giovane ma dalle idee precise e vincenti, deciso di fare della sua vita una “mission”, quella di dare valore al primitivo: missione riuscita perché egli, con coraggio, subito rilevò l’azienda ed il primitivo oggi, è il secondo vino nel mondo per crescita, dietro solo al prosecco. Primitivo, dal latino primus, vitigno precoce che matura prima, il cui nome viene ideato da Filippo Indellicati per la vite della nostra terra. Che viene portata successivamente, da una nobildonna altamurana, anche a Manduria, dove essa attecchisce in maniera esponenziale; la città tarantina ha il merito di aver fatto conoscere questo vino a livello mondiale. Anche se c’è molta differenza, evidenzia Coppi, tra il primitivo di Manduria e quello doc di Gioia del Colle, in quanto il primo è tipizzato dai terreni marini, il nostro da quelli collinari ricchi di pietre calcaree, successivamente anche macinate che mantengono le radici fresche a fronte del calore del sole che matura l’uva, carezzata dalle fresche brezze proveniente da due mari: il nostro vino è morbido all’inizio e secco ed asciutto successivamente. Inoltre, ha fatto sapere il senatore, tutte le sue vigne sono a conduzione biologica e ciò dà più valore al suo vino. Soltanto dalle vigne di venti ettari della sua “tenuta Marchione” provengono le uve par la produzione del vino etichetta “Senatore”. Mentre conduce i visitatori nella sua cantina storica del 1882, fatta di stretti corridoi e di stanze con botole in alto da dove si rovesciava l’uva, dalle pareti e dal pavimento di vernice non assorbente ed in pendenza, per raccogliere il succo “fino all’ultima goccia” per non sprecarlo, egli spiega che era (ed è) importante trattare l’uva ed il vino a temperatura controllata; oggi in cisterne di acciaio inox, refrigerate e capaci di stare al sole o al gelo; ieri in cisterne di sughero e cemento armato e prima ancora, in grotta dove era assicurata una temperatura costante di 16-17 gradi. Ha fatto visitare le botti di legno di Slavonia in cui vengono invecchiati tre dei suoi vini (tra cui “Don Antonio”), in omaggio alla provenienza del vitigno che si pensa dalla Croazia. Il “visionario” Coppi negli anni Settanta, installa qui la prima catena di imbottigliamento della provincia di Bari che fa superare l’abitudine di acquistare il vino “sfuso” in cantina; effettua il primo tentativo di spumantizzazione e, con altri, crea la DOC di Gioia del Colle. Oggi l’azienda produce quattordici vini: spumanti, rossi, rosati e bianchi ed anche rosso riserva invecchiato nelle cantine-grotta; per un totale di 900 mila bottiglie l’anno, esportate per il 70 per cento in 48 Paesi. Quindi tra enormi botti di rovere, vecchie piccole botti ed antichi torchi, datate bottiglie di rosso e di bianco, gigantografie dei vari vigneti (tra cui tenuta Marchione) e della sua famiglia, la prof.a Rosa Poli, ricercatrice del dipartimento di chimica e docente di chimica, di fisica e di analisi chimica in vari istituti, soprattutto al “Luigi Dell’Erba” di Castellana Grotte, ha tenuto una conversazione su “Verità sul cibo che mangiamo e trònere di Turi”. Nel presentare l’incontro, il presidente Mercieri ha ricordato l’importanza della valorizzazione delle antiche tradizioni e che non si può ottenere successo nel presente e nel futuro senza guardare la storia, la nostra storia, anche quella della nostra cucina e del nostro vino. Gli alimenti che consumiamo, ella ha informato, possono subire contaminazioni dannose per la salute: presenza di arsenico inorganico, soprattutto nel riso, anche in quello integrale ed in quello parboiled: per questo è consigliabile lavarlo, tenerlo a bagno per qualche ora e cuocerlo in molta acqua. La presenza di cadmio nel cioccolato, nei cereali e nella verdura porta a danni alle ossa, al sistema nervoso ed a quello immunitario. Il mercurio che è presente nei pesci predatori (pesce spada, tonno, luccio, palombo) ci induce a ridurne il consumo. Le orate, il pesce azzurro ed altri piccoli pesci invece, sono da privilegiare per la presenza molto bassa di metilmercurio che può provocare parestesie, debolezza muscolare e danni alla vista. Anche il cacao, anche quello biologico, contiene metalli pesanti, molto insidiosi perché si accumulano nei tessuti; occorre quindi evitare il cioccolato fondente o comunque non superarne il consumo di trenta grammi al giorno. Antibiotici ed ormoni sono pericolosamente presenti nel latte. Corpi estranei, come sassolini e frammenti di plastica e presenza biologica di insetti, larve, escrementi, muffe, spore del botulino e microrganismi patogeni, rendono pericoloso il consumo di alcuni cibi, soprattutto di quelli trasportati nelle stive delle navi, per cui è preferibile consumare prodotti locali. Se nella apertura di un barattolo sott’olio, ha avvertito la prof.a Poli, si avverte pressione, se vi è presenza di molte bolle di gas nella confezione, esiste il fondato sospetto che si è formata la tossina botulinica. Le conserve sott’olio domestiche e gli insaccati di dubbia provenienza sono un veicolo serio di infezione. Dei salumi è consigliato consumarne quelli confezionati in atmosfera protettiva ed anche quelli “cinque stelle”. I microrganismi patogeni, come salmonella, stafilococco ed anisakis insidiano le uova, la carne ed il pesce, per cui è bene mangiarli ben cotti. Le uova, una volta prese dagli scaffali del negozio, vanno riposte in frigorifero dove la temperatura è più bassa, per evitare che l’umidità produca salmonella che può attraversare il guscio. Purtroppo aceto e succo di limone, come erroneamente si crede, non eliminano i parassiti né le larve come l’anisakis presente nel pesce crudo. Il primo passo per l’assorbimento di un nutriente da parte del nostro organismo, ha informato la docente, è la masticazione lenta e poi l’azione degli enzimi digestivi, lo sminuzzamento, l’omogeneizzazione e la cottura dell’alimento. Carote, zucche, pomodori e spinaci sono ricchi di antiossidanti (carotene, licopene, luteina) che vengono assorbiti più rapidamente se cotti; la cipolla, per la presenza di quercitina, ha grande proprietà antiossidante, antinfiammatoria ed antitumorale, riduce colesterolo cattivo e trigliceridi e favorisce l’eliminazione dell’acido urico. Quindi ella ha affrontato il tema dell’acqua che consumiamo che contiene una grande quantità di sali minerali, tra cui il calcio. Bene: illustrando una tabella delle principali acque di nostro consumo, ella ha dimostrato come la migliore sia quella di rubinetto dell’Acquedotto pugliese che contiene meno calcio (57 mg/l) di quella di altre marche (Lete, Ferrarelle, Gaudianello, Uliveto) e di Levissima, che invece ne contiene troppo poco. Quindi ha sfatato la leggenda che gli spinaci siano una buona fonte di ferro per l’uomo, visto che le lenticchie ne contengono di più ed ha invitato ad assumere alimenti ricchi di vitamina C, come limone, kiwi e mele. Quindi ha richiamato l’attenzione sulla modificazione dei glucidi come l’amido che è presente nella pasta, nel pane, nei legumi, nelle patate. Se la loro cottura avviene a temperature elevate ed a secco, l’amido si trasforma in molecole più piccole e più digeribili. In presenza di proteine, gli zuccheri semplici reagiscono alle alte temperature con la conseguente diminuzione del valore nutritivo. Sulla crosta del pane, nelle patatine fritte ed alla carne alla brace la reazione dà acrilammide, sostanza tossica che si forma durante i processi di cottura, per cui ella consiglia di non superare mai i 120° nel forno ed i 175° per la frittura. Tale reazione si ha anche nell’essiccamento della pasta, dove si forma la furosina, laddove negli stabilimenti, per ridurre i tempi di produzione, la essiccano velocemente e ad alte temperature. E’ di molto preferibile quindi, la pasta trafilata al bronzo che ha un processo di essiccamento più lento ed è più salutare e più gradevole. Ella ha richiamato l’attenzione sul “punto di fumo” dell’olio che corrisponde all’inizio della sua decomposizione: i più resistenti al calore sono l’olio extravergine di oliva e l’olio di arachidi perché più ricchi di acidi grassi monoinsaturi (mai l’olio di mais o di girasole). Infine, per la cottura degli alimenti, ha invitato a fare attenzione ai tegami di alluminio da non utilizzare in presenza di sale, sostanze acide come sugo di pomodoro, aceto e limone. Sono innocui per la salute invece, i tegami inaderenti in teflon se non si raggiungono temperature molto elevate e non sono presenti graffi sulla superficie. Quindi il senatore Coppi ha proceduto con una degustazione dei suoi vini con prodotti tipici di Turi: “Bollicine”, “Bianco Serralto” e “Don Antonio, rosso riserva del 2016” con focaccia al pomodoro, totalmente integrale; “trònere” cotti su di un letto di salutari cipolle; polpette di pane; tranci di pizza, sempre di cipolla; ciliegie ferrovia e faldacchea: tutto “made in Turi”, come ha definito cibo e vino il dott. Roberto Bianco che ha accompagnato il nostro gusto ed il nostro profumo con le sue spiegazioni scientifiche, storiche e culturali.
Pietro Gonnella

IL ROTARY CLUB PUTIGNANO ALLA RISCOPERTA DEGLI ANTICHI MESTIERI E AL MUSEO DEL CARNEVALE

IL ROTARY ALLA RISCOPERTA DEGLI ANTICHI MESTIERI ED AL MUSEO DEL CARNEVALE
Alla riscoperta degli antichi mestieri. Dopo il riparatore dei “canteri rotti” e degli ombrelli, della produzione della “faldacchea” a Turi, della macellazione della carne nei macelli comunali il Rotary, la scorsa settimana, guidato dal prof. Pietro Sisto, ha visitato, rigorosamente nel centro storico, molto apprezzato per l’occasione, l’antica bottega dell’unico coriandolaio, Vincenzo Lombardi. Ex lavoratore, per più di un ventennio, della produzione di calzature; quando tutto il settore è entrato in crisi negli anni Settanta per l’avvento della gomma, egli si è reinventato un lavoro. Con una fustella ed un martello, incoraggiato dalla nuova abitudine di lanciare coriandoli di carta al carnevale di Putignano, ha cominciato a fare coriandoli ad uno ad uno (per “scemitudine” egli ha detto), con una pazienza certosina fuori del comune. Poi ha acquistato una macchina usata e da allora ha cominciato a produrre coriandoli per rivenderli ai turisti, per rifornire i carristi, i rivenditori di bancarelle e le manifestazioni carnevalesche di tutta la Puglia ed anche a Napoli. Muoversi nel sottano, laboratorio ma anche ex sua abitazione, non è stato facile. Tutte le pareti sono tappezzate da foto ed articoli che testimoniano la sua storia e quella dell’Italia, dagli anni Sessanta ad oggi. Ma anche scaffali stracolmi di cataloghi di agenzie viaggi, di quotidiani, di riviste, di vecchie cartelline… Egli ha preso un martello ed ha cominciato a picchiare, cadenzato, sulla fustella. Meraviglia… i coriandoli cadono ad uno ad uno (“Per fare una busta occorreva una giornata e mezza?”, ha osservato un socio. Poi ha acceso la famosa macchina, dalle dimensioni di un vecchio computer e via… con un rumore martellante, ora più velocemente, escono tondini di carta che, successivamente passati al setaccio per eliminare la polvere e mischiati con altri di diverso colore, vengono deposti in busta, pronti per… essere lanciati! Cosa che ha fatto il presidente, ing. Francesco Mercieri (che di Putignano non è) che, assai divertito, ha “imbiancato” le signore ed i soci. Quindi ci si è spostato di un centinaio di metri ed in una stretta stradina di pietra, vicini alla Chiesa di San Pietro, ecco la bottega del “seggiolaio”, riparatore di sedie. Ci accoglie Giacomo ed il padre Elia Impedovo che, dagli anni Sessanta, riparano sedie di tutti i tipi. Anche qui lo spazio è angusto e, stretti tra enormi rotoli di fili di paglia, di grandi barattoli di colla, tra presse e banchi pieni di attrezzi vari e tra sedie rotte ed in riparazione, ascoltiamo la storia di questi mirabili artigiani che ci danno una dimostrazione del loro lavoro: con pazienza e mano ferma, si intrecciano, filo per filo, paglia di Vienna, canna d’India, bambù, paglia prestampata con buchi, carta pressata. Ci dicono che occorrono molte ore per impagliare un fondo di “seggiola” ma che, alla fine, la soddisfazione di aver recuperato una sedia, a volte antica, vince la fatica e la stanchezza degli occhi. Pochi passi, il tempo di ammirare la maestosa facciata della Chiesa Madre di San Pietro, il prezioso rosone, il portale a sesto acuto con lo stemma pontificio (la tiara con due chiavi incrociate) ed i portalini, tutti oggetto di restauro ad opera del Rotary negli anni 2001 e 2002 (presidenti il dott. Giuseppe Crupi ed il compianto Pinuccio Vinella), ed eccoci davanti al palazzo del principe Romanazzi Carducci che, recuperato a nuova vita, oggi accoglie anche il “museo del carnevale e della cartapesta”. Prima della visita, il presidente ing Francesco Mercieri, ha osservato, compiaciuto, come il Rotary si porti anche nella comunità, obiettivo del suo anno di servizio; come anche la valorizzazione delle antiche tradizioni che “contengono molte buone pratiche cui dovremmo ispirarci per progettare il nostro futuro”. Il prof. Pietro Sisto, ha dato qualche notizia sull’artigianato tradizionale della cittadina. Egli ha riportato lo studio di Vitangelo Morea che, nel 1832, scrisse la “Statistica della città di Putignano”. Secondo lo studioso, dagli inizi dell’ottocento, “la cittadina ha cominciato a distinguersi in tutta la provincia, per l’industria, l’attività, la vivacità e l’ingegno degli abitanti e che si fa desiderare per agricoltura e per arti meccaniche e di mestieri. Le donzelle del comune sono richieste dal vicinato per la loro bellezza e per la loro morale ed economia domestica”. La vita industriosa e commerciale degli artigiani ha fatto attribuire loro il titolo di “olandesi in Puglia”. Egli riporta l’esistenza di una cereria, “accreditatissima per la schiettezza e precisione dei lavori”; la diffusione, nelle campagne, dell’allevamento delle api; la presenza di quattro tintorie che dipingono ogni colore su lana, lino, canapa e cotone; di cinque trappeti, frantoi e la produzione di scarpe, di forbici per la potatura, di coltelli, anche a serramanico. Il grande sviluppo di Putignano – ha continuato il prof. Sisto – si è avuto nei primi del Novecento con le fabbriche di Nardone, di Contegiacomo, di Serio e di Mummolo e poi, dagli anni Cinquanta, con la confezione degli abiti da sposa ad opera delle sorelle Luisi, che danno il via a quest’altro settore. “La bottega dell’impagliatore di sedie e quella della produzione dei coriandoli sono il simbolo di questo patrimonio di manualità di creatività che andrebbe tutelato meglio” secondo il prof. Sisto. “La grandezza del carnevale di Putignano e dei suoi carri non potrebbe esistere senza questa tradizione artigianale, senza la straordinaria capacità di lavorare il legno, il ferro, la carta…”. Il primo carro allegorico fu realizzato nel 1936 in concomitanza con la conquista dell’impero di Etiopia da parte di Mussolini. Realizzato proprio da due artigiani che lavoravano e riparavano sedie di Vienna. L’utilizzo dei coriandoli – ha informato il prof. Sisto – deriva dal lancio, in antichità, a carnevale, di ogni cosa, anche disdicevole e di cattivo gusto; poi si diffuse il lancio di confetti, nel cui interno c’era il seme molto profumato del coriandolo. Poiché il lancio violento, anche di confetti, poteva essere pericoloso, nacquero i coriandoli di carta che ottemperavano alle nuove norme sanitarie. Il Museo del carnevale, nasce finalmente dopo varie vicissitudini, preceduto dall’ esperienza di un museo “diffuso”. Il prof. Sisto ha ricordato come il Rotary, alcuni anni fa, presidente il dott. Vito Fanelli, ha dato un notevole contributo per la realizzazione di questo museo che, infine, è diventato stanziale e permanente, nella degnissima sede del Palazzo del Principe. Direttore non poteva non essere incaricato proprio il prof. Pietro Sisto che tanto si era speso in passato e che ha messo a disposizione tante foto e tanti documenti e testimonianze. Sulla parete scorrono le immagini storiche del periodo artigianale ed industriale della cittadina, realizzate dallo stesso prof. Sisto e dal compianto prof. Giuseppe Dambruoso. Quindi la visita del museo, nato dalla collaborazione tra Comune, Fondazione di carnevale e Centro di ricerca e studi su maschera e satira. Il carnevale di Putignano è qui, con carri in miniatura, pupi, grandi fotografie, antichi bandi e manifesti d’epoca. Nelle bacheche, domande di partecipazione degli anni Quaranta, vecchi articoli della Gazzetta del Mezzogiorno. I documenti forse più interessanti sono quelli del periodo del fascismo: una fotografia dell’elefante realizzato dai fratelli impagliatori Pugliese che, con una rete da pollaio, realizzarono la sagoma del grande animale nel cui interno c’erano dei bambini che soffiavano i coriandoli per farli uscire dalla proboscide; esso celebrava la nascita dell’impero di Mussolini in Etiopia. Ancora una foto della rappresentazione della raccolta dell’oro per la patria. Dunque il carnevale, da festa di contestazione e di polemica nei confronti del potere si era trasformato a strumento di propaganda del potere stesso. Immagini anche della “festa della candelora o dell’orso”; dell’ “Accademia delle corna”; dei riti del “giovedì”; della “estrema unzione del carnevale”. Manufatti di Armando Genco, il più grande maestro cartapestaio degli anni Sessanta e Settanta, come il “cacciatore”. Ancora, “lasciapassare” per coloro che abitavano sul corso, a causa della chiusura del percorso. Pannelli usati per le propaggini. Tante miniature di carri effettuate da chi vince il primo premio. C’è anche il Farinella del 1953 del grafico Mimmo Castellano. Anche il Farinella realizzato da Armando Genco che vinse un apposito concorso bandito dal Comitato negli anni Settanta: un contadino con un sacchetto di farinella, con in testa gli attributi maschili. Non poteva mancare un’immagine di “U baresìdd”, uno dei più grandi interpreti del nostro carnevale che, per anni, fino alla sua morte, si è vestito da vecchia con una rocca ed il fuso per dire ai presenti “ricordatevi che dovete morire”. Infine, il laboratorio della cartapesta con stampi, colla, carta ed arnesi. Alla fine in tutti interesse, fascino,stupore, sorpresa.
Pietro Gonnella

R.C. PUTIGNANO. IL ROTARY CHE REALIZZA GRANDI SOGNI: DONAZIONI ALLA LEGA DEL FILO D’ORO

“IMAGINE ROTARY”: IL ROTARY CHE REALIZZA GRANDI SOGNI
DONAZIONI ALLA LEGA DEL FILO D’ORO, AI TERREMOTATI DELLA TURCHIA E PER LA SCONFITTA DELLA POLIO
“Imagine Rotary” è il tema del presidente internazionale, Jennifer Jones: “immagina il Rotary” che realizza grandi sogni. Immaginare un mondo in cui le persone si sentano ispirate, siano in buona salute, al sicuro e soddisfatte della vita che vivono. Ogni socio quindi, come membro di una comunità globale dedicata all’ azione, ha dato il proprio contributo per trasformare questa visione in realtà. La sua donazione ha così, un impatto diretto sulla vita di persone che egli sicuramente potrebbe non incontrare mai. Sabato scorso, 20 maggio, il presidente del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, ing. Francesco Mercieri, ha consegnato, presso il Centro di Molfetta della Lega del Filo d’Oro, un sollevatore elettrico, una imbragatura standar a rete, un verticalizzatore stand up e quattro spondine di protezione per letto, di un notevole impegno economico, nelle mani del direttore del centro, dott. Sergio Giannulo. Insieme all’ing. Mercieri anche l’assistente del governatore, dott.sa Giuseppina Di Nubila ed i presidenti del Rotary club di Acquaviva-Gioia del Colle, dott. Elia Masi; di Rutigliano Terre dell’uva, avv. Giuseppe Palmino; di Bari Alto, prof. Francesco Palazzo; del Lions club di Gioia-Putignano, dott. Luigi Dionisio, clubs che, insieme a quello di Altamura-Gravina, avevano appositamente organizzato e svolto, per tal fine, il giorno dell’Epifania, nel Palagravinese di Sammichele di Bari, un concerto di beneficenza “Fisarmonikè Orchestra”, diretto proprio dal presidente di Bari Alto, dott. Palazzo. Un aiuto concreto ai medici ed agli operatori che a Molfetta si adoperano, con abnegazione e passione, all’assistenza dei quaranta ospiti del centro residenziale e di circa un centinaio che, giornalmente, usufruiscono del servizio territoriale. Il direttore Giannulo, visibilmente commosso e molto grato al Rotary, ha affermato che “noi della Lega del Filo d’Oro, siamo un filo prezioso che unisce le persone sordo-cieche con il mondo esterno. In ogni momento della giornata c’è chi si prende cura di loro: con il vostro aiuto e con quello di tanti altri, essi non resteranno mai soli”. “Non sentire e non vedere. Sembra impossibile anche solo immaginare come muoversi in una stanza, in mezzo al traffico o come comunicare le proprie necessità. Con la vostra sensibilità e con quella di altri, chi non vede e non sente, potrà andare oltre il buio ed il silenzio”. Ed ancora: “Qui lavoriamo per dare autonomia alle persone sordo-cieche ed alle loro famiglie; ci impegniamo per far esprimere, a ciascuno, il proprio potenziale”. Bellissimo! Solo che in Italia si stima ci siano 189.000 persone bisognose di questo impegno qualificato e nei centri della Lega del Filo d’Oro, ad Osimo, sede centrale nazionale ed a Termini Imerese in Sicilia, a Lesmo in Brianza ed a Modena, oltre che a Molfetta, vengono assistite appena mille pazienti all’anno! Una goccia in un mare di bisogno che, tuttavia, allevia i disagi e le sofferenze di tante famiglie. La “Lega del Filo d’Oro” che svolge solo servizio territoriale anche a Roma, Napoli, Padova, Pisa e Novara, dal 1964 è impegnata nell’assistenza, nella educazione, nella riabilitazione, nel recupero e nella valorizzazione delle potenzialità residue e nel sostegno alla ricerca della maggiore autonomia possibile, delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Il suo concetto ispiratore, come prima ha affermato il direttore del centro, è “un filo prezioso che unisce il sordocieco con il mondo esterno”. Ricordiamo tutti il prezioso contributo, come testimonial che ha dato, negli anni passati, il cantautore e show man pugliese Renzo Arbore, affiancato ora dall’attore Neri Marcorè. Proprio nelle mani di Renzo Arbore, nel 2002, il Rotary di Putignano, presidente il compianto imprenditore Giuseppe Galdino Vinella, aveva consegnato un notevole contributo nel corso di un fenomenale suo concerto, svolto con la sua Orchestra Italiana, nel Teatroteam di Bari. Da allora Arbore è socio onorario del club. Nel corso della visita al centro, nella quale il direttore dott. Giannulo ha condotto gli ospiti rotariani, egli ha fatto notare l’organizzazione della piscina con sollevatore da sedia a rotelle in acqua e viceversa, per l’idroterapia; i vari ambulatori medici e la medicheria; i vari laboratori di attività occupazionali in cui gli assistiti, guidati, riescono anche a costruire bomboniere solidali per eventi, dalla cui vendita il centro trae un piccolo sostegno. Infatti, il problema economico è uno dei più grandi per la Lega del Filo d’Oro, in considerazione dell’impiego di due persone per ogni assistito e che la ASL di Bari copre solo il 30% delle spese; mentre, per la restante parte, occorre impegnarsi in una affannosa e faticosa raccolta fondi. Fatica compensata tuttavia, dalla soddisfazione di lavorare “non sul tanto che manca ma sul poco che c’è” e sentire tanti genitori esclamare “ho conosciuto un figlio che pensavo di non avere!”. “Immagina il Rotary!”. Nei primi giorni di marzo, il Rotary club di Putignano si è unito agli altri club italiani per offrire un aiuto concreto alle popolazioni della Turchia e della Siria colpite dal terremoto. Emozionati anche dalla telefonata ricevuta da uno studente di Gaziantep che, alcuni anni fa, aveva partecipato ad un progetto internazionale del Liceo Majorana del preside Gonnella ed era stato ospitato per qualche tempo a casa del socio dott. Giuseppe D’Onghia. La sua casa era stata interamente distrutta! Contattati i rotariani Turchi, essendo emerse varie necessità urgenti, i soci del club di Putignano hanno concordato di unire le proprie forze a quelle degli altri club di tutta Italia. Così, con un ragguardevole sforzo economico, sono stati subito inviati beni di prima necessità, abbigliamento, dispositivi per il riscaldamento e per la produzione di energia e, soprattutto, le “life shelter”, le case rifugio resistenti alle condizioni del tempo, sane e sicure, da poter accogliere le famiglie sfortunate. Come ogni anno inoltre, nelle scorse settimane il Rotary di Putignano ha dato un notevole contributo alla Fondazione Rotary per la vaccinazione contro la poliomelite delle popolazioni dell’Afghanistan e del Pakistan, dove ancora resistono alcuni focolai della terribile malattia. Se non fosse per alcune regioni di questi due paesi, la polio sarebbe stata già del tutto eradicata nel mondo, dopo i notevolissimi sforzi compiuti dal Rotary dal 1979; da quando, anche con medici rotariani, sono stati vaccinati oltre due miliardi e mezzo di bambini, con un impegno finanziario di vari miliardi di dollari. Impegno rotariano al quale, prima dell’anno duemila, si sono uniti anche l’Unicef e la Fondazione di Bill e Melinda Gates. Solo quest’anno il presidente internazionale Jennifer Jones, ha stanziato altri 150 milioni di dollari, grazie alla generosità di tutti i soci del Rotary nel mondo. Inoltre il presidente Mercieri ed i soci del club di Putignano hanno contribuito in modo davvero notevole a dare sostegno alla Fondazione Rotary anche per destinare questi aiuti economici a progetti umanitari: la fornitura di alloggi per le persone senzatetto del Regno Unito; la fornitura di serbatoi per la raccolta dell’acqua alle comunità colpite dalla siccità ad Antigua e Barbuda; la conduzione di corsi di mediazione e ritiri per gli scolari nelle aree colpite dal conflitto in Colombia. Ancora: negli scorsi giorni, il presidente Mercieri ed i soci del club di Putignano hanno dato un altro notevole contributo per la realizzazione della seconda fase del service: “Un cuore della giustizia”. Con questa fase due, che segue la prima dello scorso anno, quando sono stati assegnati dei defibrillatori ai tribunali di Puglia e di Basilicata, il Rotary è impegnato alla formazione del personale dei tribunali, cui sono stati donati i defibrillatori. Così sono in svolgimento corsi di formazione nei tribunali di Bari, di Matera, di Trani, di Foggia, di Taranto, di Brindisi e di Potenza; nella Procura della Repubblica di Bari, di Taranto, di Lecce e nella Corte di Appello di Lecce.
Pietro Gonnella

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