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IL ROTARY CLUB FOGGIA E I DRAMMI DEL NOVECENTO

All’interno di un contesto storico che purtroppo  registra eventi bellici, i richiami ai drammi del novecento possono servire come esempio per comprendere altre tragedie simili e vigilare affinché non abbiano a ripetersi siffatte sciagure? E tali avversità possono essere prevenute dal Diritto Internazionale?

Questo l’ interessante argomento  di una conversazione tenuta da Giuseppe Trincucci e Paolo Agostinacchio – moderatore Marco  Scillitani – nel corso della conviviale del Rotary Club Foggia svoltasi il 9 marzo presso “Casa Freda” sul tema: “I drammi del Novecento. Il Diritto Internazionale può prevenirli? La Shoah e le Foibe”. 

Al termine del cerimoniale di rito, il Presidente Giuseppe Mammana, prima di dare la parola al moderatore, si è soffermato sulle motivazioni del superamento dello storico steccato “ricordare per non dimenticare” e su ruolo e finalità del Diritto Internazionale.

Nell’avviare la conversazione, il moderatore Marco Scillitani ha accennato alla dimensione giuridica dei genocidi ed alla differenza con gli stermini, comunque crimini contro l’umanità, che nel Novecento hanno scritto con il sangue pagine nere della storia: la Shoah, le Foibe ed il Genocidio armeno.

Per dialogare sulla prima tragedia ha dato la parola a Giuseppe Trincucci. Il relatore, storico e studioso di notevole esperienza, ha ricordato l’enormità della dimensione storica dei fatti accaduti che devono rappresentare fonte di studio per permettere di cogliere i segnali di allarme che mettono a rischio lo sviluppo della vita civile e democratica e il rispetto dei fondamentali diritti umani.

Nel richiamarsi ad eventi storici, Trincucci ha avuto l’abilità di mantenere sempre viva l’attenzione dell’uditorio facendo anche riferimento ai primi anni del Rotary in Italia (Milano, novembre 1923) ed ai suoi rapporti particolari con il regime fascista con riferimento a fatti storici,  sino alla decisione dell’autoscioglimento nel 1938 in seguito all’approvazione in Italia di leggi antisemitiche.

Battuta del moderatore su quanto talvolta non sia agevole essere rotariano e microfono che passa nelle mani di Paolo Agostinacchio – delegato a conversare sulla dramma delle Foibe –  che ha esordito ricordando, all’indomani della Festa della Donna, il sacrificio della studentessa Norma Cossetto, torturata, violentata e gettata in una Foiba dai partigiani jugoslavi. 

Il relatore, poi, ha proseguito “a braccio” con la sua piacevole capacità oratoria che ha accompagnato  pacate note descrittive, ben particolareggiate con date, numeri e nomi, per raffigurare l’efferatezza dei crimini compiuti ai danni delle migliaia di italiani, militari e civili deboli ed indifesi, torturati e gettati nelle Foibe (di queste cavità carsiche se ne conteranno 1700).

Agostinacchio ha infine concluso facendo riferimenti al Diritto Internazionale, come l’istituzione della Corte Penale Internazionale (con sede a L’Aia) chiamata a giudicare sui crimini di guerra e delitti contro l’umanità, e l’aver sancito la imprescrittibilità di questi reati.

Nell’ intervento conclusivo di raccordo, il moderatore Marco Scillitani ha offerto contributi  associati all’amicizia rotariana con citazioni in ricordo di Alcide De Gasperi e di Nelson Mandela per il  loro impegno di riconciliazione nazionale ed internazionale.

In chiusura l’intervento del Presidente Mammana, che ha sottolineato il gradimento per l’interessante tema trattato nella ricostruzione storica ed i connessi aspetti giuridici, e di Costanzo Natale che ha auspicato la necessità di addivenire ad un clima di pace nel mondo  soprattutto per il futuro delle nuove generazioni.

Serata molto apprezzata anche da un illustre ospite presente: il Deputato On.le  Giandonato La Salandra, al quale il Presidente del Club ha donato un gagliardetto ed una copia del libro “Sette vie verso la pace”.

Michele Chiariello

IL VALORE DELLA DONNA PER FIDAPA E ROTARY CANOSA

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Una serata all’insegna della Donna, quella organizzata dal RC Canosa il 10 marzo 2023 presso la Sala Sabiniana, dal titolo emblematico: “Fatti più in là – lotte, traguardi, vittorie delle Donne del 2000”. Ad accompagnare il Club canosino, ancora una volta e con estrema complicità, la sezione della Fidapa BPW Canosa di Puglia.

Nel corso della conferenza, una platea particolarmente rapita ha ascoltato le esperienze di vita di Benedetta Martire e di Viola Petroni. La prima, direttrice di banca (presso la Filiale Monte dei Paschi di Siena di Cerignola) in un ambiente maschile per suo retaggio, ha dato una lezione di integrazione ed equità da fare scuola. Ha dunque dimostrato sul campo come esperienze acquisite e capacità possano scavalcare ogni pregiudizio, conciliando il lavoro con i propri interessi, con le esigenze familiari, con sacrifici che non “tutti” possono conoscere (e di cui “tanti” parlano).

Viola, invece, giovane imprenditrice, ha cercato in tutti i modi di distaccare la propria indipendente personalità. Non intendendo essere etichettata come l’ultima di «cinque generazioni impegnate nella produzione di vini», ha un brand (Donna Viola, n.d.r.) che porta direttamente il suo nome «non per arroganza, ma per metterci la faccia». Al fine ultimo di valorizzare il vitigno autoctono ha corso il rischio di tornare, dopo gli studi, in un paese spesso troppo attaccato alle invidie nonostante l’incombente progresso.
Il Rotary, assieme con la FIDAPA (presieduta a Canosa da Claudia Vitrani), si sforza quotidianamente di superare proprio questo genere di barriere (tali sono) attraverso i service e conseguendo le vie d’azione talvolta comuni ad entrambe le associazioni.
Non per altro, alla presenza dell’Assistente del Governatore Ruggero Laporta, è stato suggellato un patto di amicizia tra le due realtà. Con l’impegno – congiunto e rinnovato – di collaborare in maniera ancora più ferrea, sebbene nell’ambito di una comunità ristretta, per un futuro e un mondo migliori.

R. C. PUTIGNANO. NUTRIRE ED EDUCARE: IL ROTARY PER IL CONTRASTO ALLO SPRECO ALIMENTARE

NUTRIRE ED EDUCARE: IL ROTARY PER IL CONTRASTO ALLO SPRECO ALIMENTARE
Lunedi 6 marzo, nell’auditorium “Giuseppe Boccardi preside” dell’istituto “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, ha avuto inizio un nuovo progetto del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte “Nutrire ed educare nel contrasto allo spreco alimentare”, ideato a livello distrettuale nella convention di Pugnochiuso del 21 maggio scorso. Il presidente del club, ing. Francesco Nicola Mercieri, ha spiegato che tale progetto affronterà, per le nuove generazioni, i temi della corretta alimentazione e degli stili di vita, della nutraceutica (fusione dei termini nutrizione e farmaceutica), del contrasto allo spreco alimentare e della importanza di una produzione circolare e sostenibile. Il prof. Giuseppe D’Onghia, referente rotariano del progetto, ha illustrato le finalità di tale service che sono quelle di responsabilizzare gli studenti e le famiglie ad una corretta alimentazione ed ad un consumo senza sprechi; di sostenere il prestigio ed il ruolo fondamentale della scuola in virtù di una comune vocazione pedagogica con il Rotary e di mettere a disposizione del territorio le competenze professionali dei rotariani. Il tema affrontato nel primo incontro per le classi terze e quarte, è stato “Nutrizione e sport”. Il prof. Francesco Palmisano, referente del “progetto salute” dell’Istituto e responsabile territoriale di “Intercultura”, ha evidenziato come, nell’ambito scolastico, l’opera del Rotary si incrocia spesso con quella della scuola e con essa si integra e si complementa. In questo Istituto in cui, in questo anno scolastico, ricorre il centenario della scomparsa di Giovanni Basile Caramia, un secolo di impegno per la formazione tecnica e la promozione culturale in agricoltura in cui si è passati da contadini poveri a cittadini europei, il presidente Mercieri ha presentato le due relatrici, dott.a Maddalena Laera e dott.a Rosalba Liuzzi, entrambe dietiste. La dr. Laera ha spiegato i principi della attività fisica ricordando che l’OMS raccomanda di svolgere, nel corso della settimana, un minimo di 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata oppure un minimo di 75 minuti di attività vigorosa due (o più volte) a settimana. Ha quindi, illustrato i sistemi energetici: il sistema anaerobico alatticido, in cui i fosfageni forniscono rapidamente energia che si esaurisce però, in pochi secondi; quello anaerobico lattacido in cui la glicolisi anaerobica dà la massima carica nei primi novanta secondi e poi fornisce energia per tre o quattro minuti e quello aerobico, basato sull’utilizzo di carboidrati, lipidi e proteine, sistema di relativa bassa potenza ma di grandissima capacità e di ottimo rendimento. Ha poi affrontato l’argomento del sovrappeso e della obesità evidenziando la loro stretta correlazione con il diabete di “tipo 2” ed ha riferito che in Italia la popolazione adulta è sovrappeso per il 36% ed obesa per l’11,5 %, dati in crescita rispetto alla precedente rilevazione che indicano che nella nostra nazione si possono stimare circa quattro milioni di persone obese. Purtroppo, secondo i dati riportati dalla dr.a Laera, la Puglia è al terzo posto in questa graduatoria, dietro la Campania e la Calabria. Ella ha illustrato quindi la “piramide alimentare” che esalta il consumo di frutta, di verdura, di pane, di pasta e di altri cereali possibilmente integrali; di latte e derivati, di olio di oliva, di frutta con guscio, fino a consigliare settimanalmente solo due porzioni di pesce, di pollame, di legumi, di carne ed una di salumi. La “piramide” esiste anche per l’attività fisica, alla cui base sono indicate le attività da svolgere quotidianamente (passeggiare, andare a piedi a scuola, salire le scale, fare giardinaggio…….) e nella quale, man mano che si sale verso i gradini più alti, si incontrano le attività da svolgere con minore frequenza (guardare la televisione, utilizzare il computer o lo smartphone ed i videogiochi, stare seduti…). Nel mezzo, tre-cinque volte a settimana fare esercizi aerobici per almeno venti minuti, come camminare a passo svelto, andare in bicicletta o giocare a calcio, tennis, basket, per mezz’ora; due o tre volte a settimana fare attività ricreative (golf, bowling, giardinaggio) ed esercizi muscolari (stretching, flessioni, piegamenti…). Queste le regole da seguire per uno stile di vita salutare e per contrastare l’epidemia di sedentarietà e di obesità. La dr.a Laera ha concluso esaltando la dieta mediterranea che, a livello sportivo, è riconosciuta come quella migliore per l’atleta perché soddisfa i bisogni di un fisico in allenamento: carboidrati complessi, legumi, carni bianche, verdura e frutta, suddivisi in cinque o sei pasti giornalieri. La dott.a Liuzzi ha invece, illustrato i carboidrati e la necessità di curare il loro fabbisogno giornaliero ed il timing di assunzione, per garantire un apporto ottimale a muscoli e cervello. Ed ha esortato ad assumere, circa un’ora prima dell’inizio della attività fisica, carboidrati complessi, come pane integrale con pomodoro, fette biscottate con marmellata, yogurt bianco con cereali o una porzione di frutta fresca. Di integrare i carboidrati durante l’attività solo se questa si protrae oltre i novanta minuti (ad alta digeribilità come maltodestrine, barrette energetiche). Di effettuare un pasto completo al termine dell’attività, per garantire l’adeguato recupero di glicogeno muscolare perso (pasta, riso, patate insieme ad una fonte proteica – vegetale o animale – e ad una lipidica (olio, frutta secca…). Ella ha quindi parlato dei lipidi, dei grassi buoni; delle proteine, consigliate però “post exercise” smontando quindi, il “mito delle proteine” che per anni ha fatto pensare che diete iperproteiche potessero essere utili nel potenziamento e nella crescita muscolare. Ha invitato gli studenti a prestare molta attenzione alla idratazione per prevenire rischi per la salute e per le performances sportive. Ella ha affrontato quindi, il tema della nutraceutica che si riferisce a particolari proprietà e caratteristiche di alcuni alimenti di svolgere un ruolo curativo. Ecco quindi i cereali integrali, la frutta secca, i pomodori, il pesce (in particolare quello “azzurro”); le verdure crucifere (cavolo, broccoli, verza, rape…); le cipolle ed i capperi, e soprattutto, olio di oliva extravergine, sia crudo (“i polifenoli sono una esplosione di antiossidanti”) sia cotto (fa secernere al fegato più bile, facilitando la digestione). Cosa portarsi a casa, dunque: fare esercizio fisico costantemente nella settimana determina un beneficio a lungo termine sulla salute fisica e psicologica; gli integratori (legali) risultano utili solo nel caso sia accertata la carenza di un particolare micronutriente e la loro assunzione sempre concordata con un professionista; la “dieta dello sportivo” deve prevedere un adeguato apporto di carboidrati: l’assunzione di alimenti come frutta e verdura aiuta a ridurre lo stress ossidativo che l’attività fisica comporta. Conclusioni finali, derivate anche dalle domande di tanti studenti: con una alimentazione corretta si può fare bene attività fisica senza assumere sostanze; sigarette (anche quelle elettroniche), alcool, droghe e gioco fanno male allo sport poiché determinano lo scadimento della vita; il confine tra integratori buoni e quelli cattivi è nel modo di utilizzo, visto che essi potrebbero essere utili solo ad integrare una eventuale carenza che non dovrebbe esserci se viene seguita una corretta alimentazione. Soprattutto mediterranea. Ma non è una contraddizione che nel regno della Valle d’Itria, nella regione mediterranea per eccellenza, in cui vengono da tutto il mondo per seguirla almeno per una settimana, i residenti siano al terzo posto in Italia per obesità? Mah…!
Pietro Gonnella

IL ROTARY E L’ EDUCAZIONE ALLA SALUTE DEGLI ADOLESCENTI AL “DELL’ERBA” DI CASTELLANA GROTTE

IL ROTARY E L’ EDUCAZIONE ALLA SALUTE DEGLI ADOLESCENTI AL DELL’ERBA DI CASTELLANA GROTTE
Un acceso contradditorio tra studenti di idee diverse ha chiuso, in maniera inaspettata e molto vivace, il penultimo incontro del Rotary presso l’IISS “Luigi Dell’Erba” di Castellana Grotte, nell’ambito del progetto “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni”. Una studentessa ha sostenuto, dichiarandosi portavoce di tanti altri studenti, l’opportunità della legalizzazione della cannabis, così da poterla utilizzare con più sicurezza e con il controllo del medico; in maniera regolare e non più proibita, con la conseguente sicura sconfitta delle mafie. Un altro studente invece, a nome di un altro gruppo studentesco altrettanto numeroso, si è dichiarato contrario, sposando le tesi scientifiche appena esposte dalla dott.a Linda Savino che ha affrontato il tema “ L’educazione alla salute della età evolutiva ed adolescenziale”. “Perché si deve assumere la cannabis da parte dei giovani?- ha ella sostenuto-. Quale è la necessità? Non è vero che la legalizzazione toglie spazio alle mafie; l’uso della droga, anche la più leggera, altera le funzioni mentali dei giovani e riduce irreversibilmente la loro corteccia cerebrale; chi comincia con la cannabis poi ha necessità sempre di più di aumentare l’intensità dell’effetto della sostanza stupefacente che spinge verso le droghe più pesanti; nessun medico mai sosterrà il beneficio dell’uso controllato della cannabis”. Il proposito del Rotary e della dr.a Savino, dirigente medico, specialista in chirurgia mini-invasiva pediatrica e cura delle malformazioni uro-ginecologiche della infanzia e della adolescenza e specialista in ginecologia presso l’Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari, era quello di educare alla salute gli adolescenti, sabato scorso 4 marzo, spesso preda di convinzioni e pratiche errate. Partendo dalla antichità greca in cui la salute era concepita come un dono degli dei e la malattia come un fenomeno magico-religioso, attraverso la descrizione del profilo di Ippocrate ella è giunta ai giorni nostri in cui il “primo medico dobbiamo essere noi stessi” e per salute intendiamo una condizione di efficienza del proprio organismo corporeo che viene vissuta come uno stato di relativo benessere fisico e psichico, caratterizzato dalla assenza di patologie. Ha definito l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’OMS, come l’autorità mondiale incaricata di coordinare il settore della salute in tutti gli stati del mondo e far sì che tutti gli esseri umani possano godere del miglior livello di salute possibile. Diversi sono i fattori che condizionano la salute, tra i quali gli stili di vita individuali, le reti sociali e la comunità, l’alimentazione, l’istruzione, l’ambiente di lavoro, le condizioni di vita e di lavoro, il reddito, l’acqua e gli impianti igienici, l’assistenza sanitaria e l’alloggio; oltre alle condizioni generali socio-economiche, culturali ed ambientali. Ha illustrato l’età puberale e quella della adolescenza, il difficile ruolo dei genitori nel loro processo di crescita. Infatti, alla accettazione del proprio corpo in mutazione, segue l’acquisizione di una identità personale, il consolidamento di una identità sessuale e di genere, le relazioni con i coetanei, lo sviluppo di una identità sociale, la formazione di sistemi motivazionali, di valori e di progettualità futura. Ella ha poi parlato dei fattori coinvolti nella crescita, del sesso, dei difetti di crescita, della piena maturazione sessuale maschile e femminile, dell’apparato riproduttivo nell’uomo e nella donna, illustrando anche alcune patologie che i giovani, per un marcato senso di pudore, non devono nascondere ma descrivere al proprio medico di fiducia; delle malattie sessualmente trasmesse, per evitare le quali ha invitato a delle serie precauzioni e protezioni. Quindi ha esaltato la grande importanza della alimentazione per la loro salute; ha descritto la “nuova piramide” che vede alla base cereali integrali ad ogni pasto e, passando per vegetali e frutta fresca in abbondanza, legumi, pesce e pollame, alimenti ricchi di calcio, arrivare alle carni rosse ed al burro, da usare con moderazione; il tutto accompagnato da una attività fisica giornaliera, dalla idratazione e dal controllo del peso corporeo. Ha parlato dei principi nutritivi, dei micronutrienti, delle vitamine e dei sali minerali invitando a “mangiare a colori”, scegliendo frutta e verdura di colore diverso nell’arco della giornata, perché ogni colore ha specifiche proprietà protettive della salute. “Ad ogni dolore andate subito dal medico”, ha esortato; tante infatti, le malattie intestinali, le reazioni avverse al cibo, le intolleranze alimentari (note quella al lattosio e la celiachia); ha invitato ad una sana alimentazione italiana e mediterranea, con poco sale e poco alcool, evitando, quanto possibile, cibi esotici od orientali (tipo sushi) che tanti problemi causano alla nostra salute. Non potevano mancare i cenni alla obesità ed alla necessità di affrontarla sin da bambini per evitare di giungere nella maturità in cui essa è vissuta come una barriera emotiva nelle relazioni con gli altri, con conseguente depressione, paura del giudizio ed insicurezza. Sono stati affrontati i comportamenti alimentari irregolari che nella adolescenza possono portare a veri e propri disturbi (2,3 milioni solo in Italia) come l’anoressia, la bulimia e l’ortoressia, tutti di origine nervosa e psicologica. Nella anoressia, in particolare, ha illustrato la dr. Savino, il rifiuto del cibo nasconde la “fame di amore”, il bisogno di essere amati, la mancata accettazione di sé (in un mondo dominato dalle “influencer” che impongono uno stile fisico come mezzo di successo), la difficile gestione delle emozioni. Non poteva la dr.a Linda non parlare del fumo e delle sue conseguenze nocive (nelle scuole fumano più le ragazze,32%, dei ragazzi, 25%) che tra le cause annovera l’emulazione ed il basso livello di autostima; della dipendenza da internet, dai social network, dallo smartphone che creano dolori articolari e muscolari al collo, al polso, alle dita e bruciore agli occhi, affaticamento della vista, visione offuscata e mal di testa. Ha illustrato anche i disturbi mentali che interessano un ragazzo su sette. “Chiedete aiuto”, ella ha esortato. Infatti essi vanno trattati immediatamente per evitare la compromissione della salute fisica e mentale nella età adulta. Tra le cause, sono state citate soprattutto l’ansia, lo stress, l’umore, il disagio emotivo, l’autostima, la sfera affettiva, l’alimentazione ed il consumo di sostanze, con conseguente insonnia, attacchi di panico, atti autolesivi. La dr.a Savino ha parlato anche del consumo di alcool tra gli adolescenti, molto diffuso purtroppo, perché apparentemente esso facilita le relazioni sociali, genera piacere, euforia e disinibizione; in realtà esso abbassa la percezione del rischio e favorisce i comportamenti senza controllo. I problemi che esso genera vanno dalla dipendenza ai danni al fegato, alle neoplasie, al diabete, all’ictus, ai disturbi cardiovascolari. Per non parlare delle droghe, naturali o sintetiche, purtroppo assunte dai giovani in discoteca o nelle feste con amici, senza la percezione dei rischi. L’Italia purtroppo, ha ella informato, detiene il triste primato in Europa di consumo di marjuana tra gli adolescenti con conseguenze che possono essere devastanti dal punto di vista neurologico: “Le risonanze magnetiche rivelano aree cerebrali danneggiate, con compromissione delle funzioni percettive e cognitive; viene rilevata un assottigliamento della corteccia cerebrale”. La cannabis nei giovani è una scomoda alleata per superare stress, inadeguatezza, paure; è la sostanza più consumata tra i ragazzi che ne fanno uso abituale fino al 42%. Per non parlare degli effetti altamente nocivi e mortali delle droghe pesanti e di quelle sintetiche, spesso ottenute mescolando principi attivi di farmaci ed altre molecole, molto spesso sconosciute agli stessi spacciatori, agli assuntori ed anche ai medici (del pronto soccorso). Infine, la dott.a Savino ha accennato agli incidenti stradali che causano ogni giorno, nel mondo, tremila morti tra gli adolescenti: prima causa di morte, colpa di alcool, droghe, smartphone, distrazioni… Ella ha concluso invitando i giovani alla prevenzione, a prendersi cura di sè stessi, ad ascoltarsi per comprendere i propri bisogni, ad amare sè stessi, a pensare al proprio benessere fisico e mentale: “Ricorda che sei la persona più importante della tua vita”. Tanti applausi (di approvazione) e poi … la bagarre anzidetta sulla liberalizzazione o meno delle droghe.
Pietro Gonnella

RC SAN SEVERO – LECTIO MAGISTRALIS DEL PDG LUCA GALLO IN OCCASIONE DELLA PREMIAZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO “IL ROTARY PER LA PACE – PIERO SANPAOLO”

L’autorevolezza dell’autore e l’attualità del tema trattato nella riunione del 25 febbraio 2023 rendono senz’altro opportuno che la cronaca della serata, apparsa su questa stessa pagina il 3 marzo 2023, sia integrata dalla trascrizione integrale dell’intervento svolto dal PDG prof. Luca Gallo (n.d.r.).

Lectio Magistralis del PDG prof. Luca Gallo tenuta in occasione della premiazione del V Concorso Letterario “il Rotary per la pace – Piero Sanpaolo”

Saluto e ringrazio la presidente Linda Lenza, il presidente dei PDG del Distretto 2120 Alfredo Curtotti e tutti i soci del RC San Severo, Ciro Piacquaddio (presidente commissione Rotary Foundation e presidente della commissione del premio e i componenti: prof.ssa Amalia Antonacci, dr. Enrico Fraccacreta, prof. Domenico Pietropaolo, prof.ssa Dina Orsi, dott.ssa Antonella Corna, dott.ssa Wilma Ardisia – segretaria), e un particolare grazie ai ragazzi, agli insegnanti, ai dirigenti scolastici e ai genitori per l’ammirevole partecipazione a questo concorso su tematiche di grande attualità e in memoria di un prestigioso esempio e testimone di servizio e volontariato rotariano che è stato Piero Sanpaolo.
Saluto e ringrazio per la presenza la gent.ma consorte di Piero, Elena Sanpaolo Antonacci (Governatrice Inner Wheel Distretto 210) e il figlio Giorgio.

Ora venendo ad alcune mie considerazioni relative ai tre pilastri problematici e fondanti del concorso “costruzione della pace e prevenzione dei conflitti, salvaguardia dei diritti umani e promozione del volontariato” ritengo che siano aspetti strettamente correlati e conseguenziali tra loro, in quanto parti dello stesso problema di fondo che è il riconoscimento della dignità e del rispetto di tutti gli esseri umani e della relazionalità solidale tra di loro.
I diritti umani affermano la centralità del soggetto-persona e l’universalità dell’appartenenza all’unico genere umano.
A ciò fa esplicito riferimento la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, nel cui preambolo si sostiene “che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, i loro diritti uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.
Questi concetti vengono riaffermati all’articolo 1, che recita “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza” (questa la relazione solidale prima accennata).
Dunque questi valori costituiscono una meta da riaffermare continuamente e da proporre tenacemente, in quanto essi non si sono ancora pienamente realizzati nello stesso mondo occidentale che li proclama.
Eppure, come scrive Maurizio Bettini (filologo classico, latinista e direttore del centro antropologia e mondo antico, università di Siena)) “già per gli antichi esistevano obblighi comuni a tutti i popoli. Beni comuni e obblighi reciproci erano materia di riflessione nell’antica Roma e l’assoluta necessità di osservare queste norme viene ribadita più volte nel mondo antico. Cicerone le definiva appunto communia, cioè prestazioni che era necessario offrire a chiunque: tanto ad un membro della propria comunità, quanto ad uno straniero. Per accedere a questa soglia elementare di diritti, insomma, bastava essere ‘uomini’, non era una questione di appartenenza e di cittadinanza. (il “de officiis” di Cicerone ha costituito una sorta di bibbia per pensatori e statisti di tutto il mondo).”
Anche Seneca riprenderà questo genere di precetti consuetudinari (quelli che Cicerone definiva communia), ma proiettandoli in un orizzonte filosofico e umanistico molto più ampio. Lo fa in una delle sue lettere a Lucilio interamente dedicata a problemi di etica.
Il filosofo si pone infatti questo problema: come ci si deve comportare nei confronti degli uomini? E ciò detto prosegue con una serie di interrogativi: che cosa facciamo? Quali precetti diamo? …
Bene! La conclusione della sua riflessione e del suo ragionamento è che: dividere il pane con chi ha fame, indicare la via a chi l’ha smarrita, porgere la mano al naufrago, astenersi dall’uccidere (precetti che Seneca dava per scontato si dovessero rispettare già nel primo secolo dopo cristo), diventano una sorta di soglia minima, quindi non ancora sufficiente, perché si possa veramente parlare di comportamento umano. Nella concezione di Seneca infatti gli obblighi dell’uomo verso l’altro uomo vanno ben al di là di queste norme elementari.
Seneca assimila l’umanità ad un unico e medesimo corpo, ossia ad un organismo formato da parti che inevitabilmente sono chiamate a collaborare fra loro; un corpo indirizzato ad uno stesso fine, governato da reciproco amore e sentimenti socievoli. Tutto questo implica una visione della societas umana che già duemila anni fa anticipava le affermazioni più nobili che si incontrano nelle nostre moderne carte dei diritti umani” (vedi: m. Bettini, i diritti spiegati da Seneca, in “La Repubblica”, 20 febbraio 2023, pp.28-29).
Anche il tema della pace, che dopo i tragici eventi di questi ultimissimi tempi è diventato di drammatica attualità ed è tornato preponetemene alla ribalta, non può essere considerato qualcosa di astratto e lontano da noi.
Trattare oggi della questione, riguarda non solo quanto sta accadendo in Ucraina, ma anche tener conto della presenza di altri numerosi conflitti veri e propri e di tanti focolai di “guerre dimenticate” in altre parti del mondo.
Certo è un tema che contiene aspetti problematici molteplici e complessi, ma solo su alcuni di essi soffermerò brevemente la mia attenzione e cercherò di apportare alcune considerazioni e riflessioni.
Ora per quanto concerne la pace occorre premettere che molti giustamente affermano che essa è qualcosa di più della semplice assenza di conflitti, ma porta libertà, sicurezza, felicità; è nemica dell’arroganza, della persecuzione e dell’instabilità.
Non si tratta solo di uno stato/situazione finale, ma di un processo: come la salute.
La pace è un processo in cui occorre restare impegnati per sempre. Ora evitare le guerre è compito della politica; costruire la pace è opera dell’educazione.
Educare alla pace è sempre, e nello stesso tempo, educare alla giustizia, alla solidarietà e alla “convivenza planetaria” dei popoli e delle culture.
Educare alla pace consiste nel perseguire valori e atteggiamenti corretti verso la diversità e le differenze socio-culturali, razziali e religiose, la tolleranza e la dignità umana; la salvaguardia dei diritti umani (prima indicati).
Nello sviluppare abilità di corrette e pacate relazioni fra persone e nazioni, nell’imparare a pensare criticamente e risolvere i problemi conflittuali. L’educazione alla pace insegna non-violenza, fiducia, cooperazione e rispetto per la famiglia umana ed ogni vita sulla faccia del pianeta, equilibrio e inclusione (interessante, anche in tale prospettiva, la dichiarazione del rotary international del 2021, intitolata dei – diversità, equità, inclusione).
L’educazione si propone pertanto come un processo intenzionale, esplicito e permanente che prevede anche spazi di libertà.
E come si afferma nel saggio pubblicato dal nostro Distretto Rotary 2120, “sette vie verso la pace (Adda editore, Bari 2022, pp. 49-50): “la libertà consiste nell’agire per e non contro: è qualcosa di positivo, di vibrante, di altamente significativo. La libertà è una e indivisibile; poiché’ oggigiorno, ogni volta che la si nega a qualcuno, in qualunque posto ciò avvenga, è la libertà di tutti che viene messa ovunque in pericolo. La libertà è un principio in movimento, un obiettivo che precorre di molto lo sviluppo della società, un cammino irto di ostacoli e di pericoli, ma che pur vale la pena di percorrere sino in fondo”.
E allora la pace s’impara soprattutto e innanzitutto esercitandosi a praticarla ogni giorno, all’interno di ogni relazione e contesti di vita quali: la famiglia (dialogo tra genitori-figli, tra fratelli e altri); la scuola (rapporto con gli insegnanti, con gli altri studenti, evitando episodi di bullismo, di cyberbullismo, di violenza, di intolleranza, di mancanza di rispetto delle regole e della legalità); l’associazionismo, i luoghi di lavoro, di tempo libero e di sport. In definitiva coinvolge tutta la comunità.
La pace è stata motivo di riflessione in pensatori della storia moderna e contemporanea, e tra gli altri, si pensi a: Kant, Montessori, Gandhi, Martin Luter King, Aldo Capitini, Don Milani, Don Tonino Bello; così come di pontefici, quali tra gli altri: Giovanni XXIII (enciclica “pacem in terris” ), Pio XII, Papa Francesco.
E allora in questo momento storico, l’educazione alla pace diventa sempre più una sfida fondamentale per l’intera umanità e va perseguita con costante impegno.
E per questo la pace ha costituito e costituisce un elemento centrale della missione del rotary sia sul piano socio-politico che socio-educativo, a livello locale e globale.
E in tale ottica e prospettiva di salvaguardia dei diritti umani e di costruzione e promozione della pace e prevenzione dei conflitti, di fondamentale importanza e’ stato e lo è ancora oggi il ruolo del volontariato. Il mettere cioè le proprie competenze, il proprio tempo, la propria professionalità al servizio della società e dell’intera umanità (come ha fatto Piero Sanpaolo) per il superamento di condizioni di vita meno abbienti in tutti i suoi molteplici aspetti (economici, sociali, culturali e altro).
Potremmo sintetizzare l’impegno del volontariato in quelle diverse aree d’intervento individuate e indicate dalla Rotary Foundation quali appunto: la promozione della pace, la prevenzione e cura delle malattie (si pensi, tra l’altro, al grande progetto della eradicazione della polio nel mondo), l’acqua e i servizi igienico-sanitari, la protezione delle madri e dei bambini, l’alfabetizzazione ed educazione di base, lo sviluppo delle economie locali (specie in zone di sottosviluppo) e la tutela dell’ambiente. Tutte aree, alcune strettamente correlate tra loro, e questo “dal locale al globale e viceversa”, come affermavo nel mio anno di governatorato.
Il volontariato, come ben sottolinea la Fondazione Rotary è “fare del bene nel mondo”, ma anche a riceverne come testimoniato da molti volontari; in quanto contemporaneamente migliora se stessi nel ricavare da queste esperienze un arricchimento non solo interiore, ma anche pratico grazie all’acquisizione di nuove competenze professionali.
Il volontariato è un percorso caratterizzato da aspetti ed elementi di fondo che lo qualificano e lo differenziano dalla beneficenza e sui quali bisogna avere chiarezza come lo “schiodarsi” dalle proprie vite e dalle proprie certezze, il porsi a disposizione dei bisogni dell’altro, la logica della relazione e dell’emozionarsi, nel senso di muoversi verso qualcuno e verso altri mondi.
Ed ancora, sempre evidenziate, da varie testimonianze: “il trovare nell’altro la propria stessa umanità”, come “cultura del dono”, come atto di coraggio.
In definitiva, tutte le direzioni e orizzonti di senso a cui fa riferimento il volontariato, ci riportano alle radici della solidarietà e reciprocità umana e hanno fortemente ispirato “la compianta figura dell’amico rotariano Piero Sanpaolo, medico oculista di grande sensibilità ed intelligenza, per molti anni impegnato in missioni umanitarie medico-specialistiche in America Latina, Africa ed Asia e grazie alle quali ha ridato la vista a moltissime persone”.

Per questo riteniamo che anche il Rotary ha dato e continua a dare attivamente il suo contributo e in modo trasversale nelle diverse aree d’intervento prima citate.
Il Rotary, con la sua composizione rappresentativa di tutte le attività professionali in esso presenti, costituisce un ulteriore modello trainante per portare il volontariato nella società e nei posti di lavoro, per sensibilizzare e sviluppare quei meccanismi di solidarietà e reciprocità che sono alle radici dell’umanità.
Come rotariani abbiamo il compito di mettere a disposizione delle nostre comunità e di comunità bisognose di altre parti del mondo appunto la vasta gamma di attitudini professionali ed esperienze per realizzare e praticare iniziative di volontariato.

Ed allora, grazie a tutti, grazie al RC di San Severo (presidente e soci), grazie agli istituti scolastici e agli insegnanti per aver sensibilizzato e promosso l’attenzione dei ragazzi a tutte queste tematiche di grande attualità, quali appunto “la costruzione della pace e prevenzione dei conflitti, la salvaguardia dei diritti umani e la promozione degli aiuti e del volontariato umanitario”.

Il futuro, come sottolinea il nostro governatore Nicola Auciello, e soprattutto il presente, dipende anche da noi.
PDG Luca Gallo

R.C. FOGGIA. IL GOVERNATORE DEL DISTRETTO 2120 NICOLA MARIA AUCIELLO IN VISITA AL “SUO” CLUB

Nella poco più ventennale vita rotariana e nel corso delle prestigiose carriere accademica e professionale, costellate da rilevanti affermazioni, forse uno dei tanti significativi momenti che l’amico DG Nicola Maria Auciello ha immaginato di vivere è stato quello di presentarsi in visita ufficiale al “suo” Rotary Club indossando ilcollare di Governatore del Distretto 2120.

L’evento storico, emozionante più per i Soci che per lo stesso Nicola ormai abituato a controllare questi sentimenti, si è svolto il 16 febbraio 2023 presso l’elegante sala ricevimenti “Casa Freda”, alla presenza di numerosi socie e soci che hanno avuto 

 

modo di partecipare perché, in verità, molti dei prenotati hanno dovuto rinunciare all’atteso momento perché decimati dall’implacabile influenza stagionale.

ca e di confronto sulle consuete tematiche che, a seguire, il Governatore ha poi affrontato nella successiva adunanza plenaria con Socie e Soci.

Questa seconda parte della visita si è aperta con il consueto rituale dell’onore alle bandiere ed i saluti alle autorità rotariane presenti: Il Governatore Nicola Maria Auciello con la consorte Anna, il PDG Sergio Di Gioia, l’Assistente del Governatore per la zona 4 Davide Calabria, il SegretarioDistrettuale Antonella Quarato con il coniuge Giulio Treggiari, presidente della Commissione R.F. del Club, il Prefetto Distrettuale Monica Bonassisa, il Coordinatore della squadra distrettuale Francesco Corvelli con la moglie Maria Rosaria, il Consigliere di Segreteria Distrettuale Camillo Maruotti con la gentile Gabriella, la Presidente Inner Wheel Fog

 

L’incontro, già avviato nel tardo pomeriggio con i “superstiti” dirigenti del Club e Presidenti delle Commissioni, è stato utile come momento di verifi

gia Irene Bonassisa con il marit

o Gianni Campanella, la R.D. Rotaract Aurora La Torre, il R.D. Interact Nicola Fascia. 

Quindi l’avvio della riunione con il Presidente Giuseppe Mammana che ha esordito chiedendo un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime del tragico terremoto che ha colpito Turchia e Siria, ed ha poi esortato i rotariani a voler contribuire, con corale e generosa partecipaz

ione, alle iniziative messe in campo dal Distretto tramite la propria Commissione “Volontari del Soccorso e Maxi Emergenze”. Con l’occasione ha comunicato che, unitamente al Consiglio Direttivo, ha inteso ridimensionare le spese preventivate per l’evento e di destinare la parte risparmiata al contributo pro terremotati. Certi, infatti, che il Governatore non se ne sarebbe dispiaciuto, si è scelto di optare per una cena parca e di pensare invece alla contribuzione per chi, in questo momento, non ha più nulla! Questo è il vero spirito

 del Rotary. La decisone è stata, naturalmente accolta di buon grado da parte

di tutti i presenti. 

A seguire, il Presidente ha comunicato che il 23 febbraio, in occasione del “Rotary Day” i tre Rotary Club della città hanno congiuntamente acquistato una pagina sul quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” per pubblicare riflessioni su significato e ruolo del Rotary.

Infine Mammana ha invitato i presenti a formulare gli auguri al Past President Francesco Paolo Di Carlo (che nello stesso giorno ha compiuto 41 anni di militanza nel R.C. Foggia), al Presidente della Consulta dei Past President Costanzo Natale (Cinquantesimo anniversario il prossimo 10 marzo) ed al PDG Sergio Di Gioia che di anni nel Rotary ne conta ben 53. 

Il Presidente ha poi dato lettura dei curriculum privato e rotariano di Nicola Maria Auciello, dandogli quindi la parola.

Il Governatore, dopo aver ribadito i principi fondanti del Rotary, ai quali occorre quotidianamente ispirarsi, ha tenuto ad evidenziare ruolo e funzioni del Distretto, della Rotary Foundation e l’importanza della presenza sul territorio dei Rotary Club che devono rappresentare la locomotiva oltre che un luminoso punto di riferimento per le comunità locali. Ragioni per le quali i rotariani devono andare fieri ed orgogliosi dell’appartenenza. Si è intrattenuto molto sul concetto di lealtà, dal quale non può prescindere l’amicizia rotariana tra i soci, motore trainante per ogni service e progetto. 

Ha poi ripercorso letappe dei principali eventi distrettuali e di quelli prossimi, dando infine la parola alla consorte Anna Fuian

o per la presentazione del suo Service concernente aiuti nel reperimento di materiale di supporto alle attività dell’Associazione di Volontariato ABC di Foggia (che si occupa di interventi di sostegno per bambini ed adulti cerebrolesi appartenenti a famiglie indigenti). Nella circostanza, anche il Rotary Club Foggia ha ritenuto di contribuire con un piccolo aiuto.

La parte conclusiva Nicola Auciello ha voluto riservarla al Congresso Distrettuale, evento che verrà celebrato a Maratea dal 23 al 25 giugno 2023 in prossimità della chiusura dell’anno rotariano 2022-2023, esortando gli interessati a prenotare entro il 30 marzo per poter fruire di una interessante scontistica sulle tariffe praticate dall’incantevole struttura turistica.

Al termine, rispettando perfettamente i tempi del programma, la gradevole conviviale nello spirito di amicizia rotariana e soprattutto in onore del terzo Governatore nella storia del Rotary Club Foggia dopo Nicola Pepe (1966-1967) e Sergio Di Gioia (2005-2006).

Michele Chiariello

R.C. PUTIGNANO. I RISCHI DEGLI STUPEFACENTI ILLUSTRATI AI GIOVANI DEL “PERTINI-PINTO-ANELLI” DI TURI

I RISCHI DELL’UTILIZZO DEGLI STUPEFACENTI TRA I GIOVANI ILLUSTRATI DAL ROTARY AL PERTINI-PINTO-ANELLI DI TURI
Perché l’alcool ed il tabacco sono permessi e le droghe leggere no? Ma anche le droghe cosiddette “leggere” fanno male? Ma io non posso smettere quando voglio? Sono alcune tra le domande che i giovani studenti di quinto anno hanno fatto a conclusione dell’incontro tenutosi sabato scorso, 25 febbraio, al “Pertini-Anelli-Pinto” di Turi, svolto a cura del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte nell’ambito del progetto “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni e per lo sviluppo del territorio”. Il tema affrontato è stato “I rischi dell’utilizzo degli stupefacenti tra i giovani; contrasto al fenomeno e riflessioni sul tema della legalizzazione”; condotto a due voci dall’avv. Giancarlo Angelini De Miccolis, avvocato penalista presso il foro di Bari e dal dott. Andrea Riccardo Miani, funzionario istruttore direttivo amministrativo contabile, già presidente del Rotaract. La prof.a Rosa Fiore, nelle veci della dirigente, preside prof.a Carmela Pellegrini, ha presentato gli ospiti ing. Francesco Mercieri, presidente del Rotary; il preside Pietro Gonnella, vicepresidente e coordinatore del progetto; il luogotenente Giovanni Sacchetti, comandante della stazione dei Carabinieri di Turi. Ella ha invitato gli studenti a fare tesoro di queste “pillole di saggezza” offerte dal Rotary ed a stare attenti alle “trappole” che la società tende loro sugli stupefacenti; un tema che sicuramente “coinvolge” tanti giovani, affinché essi possano difendersi dalle insidie, possano non accedere a “queste oasi di felicità”, tanto vuote quanto effimere e possano invece, perseguire i concetti della prudenza e della prevenzione. Il presidente del Rotary, ing. Francesco Mercieri, ha invitato a fare attenzione a quanto il club offre loro, per essere maggiormente consapevoli nelle scelte future, quando lasceranno la scuola e, non più come studenti ma come cittadini, faranno delle scelte decisive per il loro futuro. Il comandante Sacchetti ha rammentato ai giovani quanto l’Arma dei Carabinieri sia sempre molto vicina agli studenti, essendo essa impegnata non solo nelle indagini e nelle azioni di contrasto ma anche nella informazione e nella formazione dei giovani che sentono ed hanno, di fatto, molto vicino il problema della droga. I relatori avv. De Miccolis Angelini e dott. Miani, hanno fatto presente che la droga non è un fenomeno solo dei giorni nostri ma che essa è stata utilizzata nel corso della storia da numerose popolazioni per diversi usi e credenze. Il loro percorso evolutivo è stato più o meno simile: scoperta, reazioni diverse alla novità, diffusione, analisi degli effetti positivi e negativi, tentativi di bloccarne l’utilizzo, intervento del legislatore, cronaca di operazioni di polizia giudiziaria, campagne mediatiche. I due hanno ricordato la “contestazione giovanile” degli anni ‘60 e ’70: essa prevedeva un ampio uso di sostanze cannabinoidi e allucinogene che erano parte di questa cultura che inneggiava alla libertà ed alla emancipazione. Hanno ricordato l’uso ingenuo che spesso si è fatto di esse, parlando di “sballo” che non è sinonimo di festa e di divertimento ma di stato di allucinazione prodotto da una sostanza stupefacente. Esse, hanno chiarito, sono sostanze naturali o sintetiche che, per le loro proprietà chimiche, inducono variazioni del sistema nervoso centrale umano, con alterazione della percezione, dell’umore, del comportamento ed inducono dipendenza fisica e psichica, portando quindi, alla tossicodipendenza. Infatti essi hanno ammonito che la droga porta a cambiamenti della corteccia cerebrale, assottigliamento e morte di cellule (neuroni) insostituibili; variazioni spesso irreversibili. Purtroppo gli studenti che frequentano le scuole superiori italiane dichiarano, al 34 per cento circa, di aver già fatto uso almeno una volta di una sostanza illegale. Essi hanno informato che il D.P.R. 309 del 1990, detto “Testo unico sulla droga” è la norma di riferimento in Italia della legislazione vigente; esso pone l’attenzione sui problemi e sulle implicazioni perenni di rilevanza penale ed amministrativa, del consumo e della detenzione per uso personale, nell’ottica della prevenzione, della cura e della non emarginazione. La sospensione della patente (anche dei ciclomotori), del passaporto, del permesso di soggiorno sono tra le sanzioni amministrative più comuni. La reclusione da sei a venti anni ed una multa da 26 mila a 260 mila per chiunque “coltivi, produca, fabbrichi, estragga, raffini, offra, metta in vendita, ceda, distribuisca, commerci, trasporti, procuri ad altri, consegni” sostanze stupefacenti, sono alcune sanzioni penali. In un video i due relatori hanno riportato le dichiarazioni di un cittadino arrestato in flagranza di reato, che si dichiara “innocente per spaccio e colpevole per uso personale”. Di qui l’imput per spiegare la differenza tra uso personale (possesso di piccola quantità) e spaccio, la cessione ad altri di queste sostanze. Quindi hanno riferito del contrasto al fenomeno che ogni giorno le forze dell’ordine pongono in essere con numerose operazioni di prevenzione, di indagini, di repressione. Poi sono state fatte delle riflessioni sul tema della legalizzazione, quanto meno delle droghe leggere. Quante persone fanno uso di sostanze stupefacenti in Italia? Quanto costa allo stato la repressione dell’uso di droghe? Quanto guadagnerebbe lo stato dalla legalizzazione? Aiuterebbe o no a combattere la criminalità organizzata? Basterebbe una legislazione nazionale o ne occorrerebbe una a livello europeo? Certo, i costi delle spese carcerarie per i detenuti arrestati per spaccio, quelli relativi alle operazioni di polizia giudiziaria, quelli legati ad operazioni di ordine pubblico e di sicurezza per non parlare di quelli di ambito sanitario, sono elevatissimi; ciò non ostante, a fronte di un notevole guadagno dello stato che beneficerebbe di una grande tassazione (simile e forse più, di quella delle sigarette) e della creazione di nuovi posti di lavoro, la conclusione non poteva essere che una, confortata anche dal parere del dott. Nicola Gratteri, magistrato e procuratore della Repubblica di Catanzaro, trasmesso con un altro breve video: occorre essere contrari a qualunque forma di legalizzazione perché ogni tipo di droga fa male, danneggia il cervello, crea dipendenza, fa commettere atti di furto e di truffa per il suo acquisto, crea tanti rischi e nessun beneficio, distrugge la carriera futura dei giovani. Laddove la legalizzazione non sconfiggerebbe comunque, lo spaccio, né la criminalità organizzata. I giovani sono stati invitati a “portarsi a casa” il consiglio di prestare sempre attenzione, di non abbassare la guardia, di non cedere al pensiero di “lo fanno tutti, perché io no?”; di non farsi coinvolgere, soprattutto durante le “innocenti” feste, di non fare l’esperienza traumatica di essere portati in caserma. Messaggio finale? “Viva la vita. Dite no alla droga. Io dico no”.
Pietro Gonnella

LA ZONA 3 DEL DISTRETTO 2120 CELEBRA IL ROTARY DAY

118° Compleanno del Rotary International.
Il Rotary Club Manfredonia ha ospitatto i Club di Gargano, San Giovanni Rotondo e San Severo
per festeggiare l’anniversario con la presenza del Governatore del Distretto 2120 Nicola Maria Auciello e dell’A.d.G. Antonio Tosco.
Piacevole serata di Interclub per festeggiare a Manfredonia il 118 genetliaco del nostro sodalizio.
Ogni Club ha raccontato un aspetto saliente dell’attività del Rotary International e del proprio Club.
Il Governatore ha onorato la serata ed ha colto l’occasione per ricordare che il Rotary è formato da Socie e Soci di azione, condividendo
un filmato sul recentissimo terremoto in Turchia e Siria, chiedendoci di onorare il compleanno con una donazione per acquistare le Shelter box – strumenti
per la potabilizzazione dell’acqua.
Una frugale cena e la torta finale hanno suggellatto il patto di Amicizia tra i Soci ed i Club della zona 3.

R. C. SAN SEVERO – CONCORSO LETTERARIO “IL ROTARY PER LA PACE – PIERO SANPAOLO”

Sabato 25 febbraio 2023 si è tenuta la premiazione della V edizione del CONCORSO LETTERARIO “IL ROTARY PER LA PACE “da quest’anno intitolato al dott. Piero Sanpaolo, socio del club prematuramente scomparso; la presidente – prof.ssa Linda Lenza – con molti soci ha accolto i dirigenti scolastici, numerosi docenti e tanti giovani degli Istituti partecipanti.

Hanno partecipato al concorso studenti del Liceo “Federico II” di Apricena (n. 11 elaborati), Liceo “Rispoli -Tondi” di San Severo (n. 3 elaborati), Liceo “E. Pestalozzi” di San Severo (n. 4 elaborati), Istituto “A. Fraccacreta” di San Severo (n. 4 elaborati), Istituto “Fiani – Leccisotti” di Torremaggiore (n. 4 elaborati).

La Commissione esaminatrice era formata dalla Prof.ssa Linda Lenza, Presidente Rotary Club San Severo, dal Prof. Luca Gallo, dall’Avv. Ciro Piacquaddio, dalla Prof.ssa Amalia Antonacci, dal Dr. Enrico Fraccacreta, dal Prof. Domenico Pietropaolo, dalla prof.ssa Dina Orsi, dalla Dr.ssa Antonella Corna, dalla Dr.ssa Wilma Ardisia

Gli elaborati sono stati valutati per l’attinenza al tema, la strutturazione logica dei pensieri, l’autenticità, la correttezza e proprietà linguistica, la corretta costruzione della frase e del periodo; tutti gli elaborati sono stati valutati in forma assolutamente anonima; sono stati infatti consegnati agli esaminatori contraddistinti solo da numeri, solo dopo la valutazione finale – al momento della ratifica della graduatoria dei premiati – è stata effettuato l’accoppiamento con l’autore e la scuola di appartenenza.

Questa la graduatoria:
– 1 PREMIO (NOTEBOOK) alla studentessa GIORGIA RISOLDI dell’Istituto Pestalozzi di San Severo (docente referente professoressa Lucia Stega)
Motivazione: L’elaborato risulta ottimo per il gusto narrativo con cui tratta gli argomenti proposti e per la carica emozionale che riesce ad esprimere nella conclusione, parlando di volontariato.
– 2 PREMIO (TABLET) allo studente DAMIANO ROCCO DI PERNA dell’Istituto “Federico II” di Apricena (docente professoressa Vincenzina Cantatore).
Motivazione: Risponde bene alle tematiche suggerite dalla traccia sottolineando l’impegno di ciascuno di noi alla tutela dei nostri simili e dell’ambiente.
– 3 PREMIO (un ALTOPARLANTE BLUETOOTH PORTATILE) PAOLA DE CICCO del Liceo “Rispoli -Tondi” di San Severo (docente referente professoressa Giovanna Martelli)
Motivazione: Con efficacia, si mette in evidenza come sia “potente il rancore che nasce dalle ceneri dei diritti calpestati” e come tutto questo generi conflitti; ben inseriti anche fulgidi esempi di volontariato visti come cultura per la pace.
– MENZIONE SPECIALE – PREMIO FAMIGLIA SANPAOLO (EBOOK) SAMUELE TORDONE del Liceo “Pestalozzi” di San Severo, (docente referente professor Umberto D’Orsi).
Motivazione: In un delicato dialogo tra una mamma e un bimbo, sono esposte le problematiche relative al difficile raggiungimento della pace; belle ed efficaci le immagini di Buio/Luce, riferite alla guerra e alla pace.

Il prof. Luca Gallo – emerito dell’Università di Bari e Past Governor del Distretto 2120 del Rotary International – ha tenuto una “lectio magistralis” sul tema “Educare alla pace”; la trattazione è stata completa e approfondita, ma nello stesso tempo chiara, illustrando concetti complessi e articolati sulla salvaguardia dei diritti civili, sulla pace e sul volontariato: “non c’è pace senza volontariato”.
Il Premio è giunto alla V° edizione e da quest’anno è intitolato al dr. Piero Sanpaolo che per vari decenni ha svolto l’attività di oculista presso l’Ospedale Civile di San Severo dedicando molto del suo poco tempo libero al servizio delle popolazioni del terzo e del quarto mondo; ha infatti partecipato come volontario a numerosissime missioni sanitarie in Asia, Africa ed America Latina; era insignito della Paul Harris Fellow, la più alta onorificenza del R.I,, conferitagli dal Rotary Club di San Severo, per la sua attività di volontariato.

Giorgio Sanpaolo, presente con la mamma dr.ssa Elena Antonacci, ha ricordato brevemente il padre Piero efficacemente così sintetizzato l’operato del padre: “Per lui tutti i bambini avevano NON il diritto, ma il dovere di vedere. Mio padre si è battuto, nel suo piccolo, per un mondo più equo e curando gli occhi feriti dalle mine antiuomo, ha affermato così il valore della pace; ha ridato la vista a migliaia di occhi del Sud del mondo, quegli occhi che consentono a tutti noi ragazzi di leggere e così apprendere quella sensibilità che ci permetta di vedere l’Altro come il proprio fratello.”

Pier Carlo Pazienza

Torneo Distrettuale di Padel Coppa del Governatore Distretto 2120 del Rotary International

Si è svolto il 26 febbraio 2023, preso i campi del Tennis Club Foggia, il Torneo Distrettuale di Padel Coppa
del Governatore Distretto 2120 del Rotary International.
Il Torneo, organizzato da Giancarlo Ciuffreda, Delegato Felloship Distrettuale Tennis ha riscosso un
grandissimo successo di partecipazione sia alle gare sportive, con concorrenti provenienti anche da Bari,
Pescara, Lucera sia all’aperitivo organizzato nella sala del Tennis Club. Ed è stata una giornata serena,
divertente e rilassante quella di ieri, tra le gare dei concorrenti con il corretto tifo del numeroso pubblico, le
passeggiate e l’affollato momento conviviale per il lunch.
L’intera manifestazione è stata dedicata alla raccolta fondi per la Rotary Foundation del Rotary International
che, come ha ben spiegato Ciuffreda durante la premiazione si occupa, attraverso il servizio attivo dei
volontari rotariani di fare de bene nel mondo con progetti mirati alla prevenzione e cura delle malattie, alla
fornitura di acqua e servizi igienici, alla alfabetizzazione ed educazione di base, alla protezione delle madri e
dei bambini, alla tutela dell’ambiente, allo sviluppo delle economie locali, alla promozione pace e alla
risoluzione dei conflitti. Tra gli altri, Giancarlo Ciuffreda ha ringraziato tutto il Comitato tecnico del Circolo
Tennis Club Foggia e il comitato organizzatore dei Rotary Club: Stefano Aquilino, Raffella Cicco, Francesco
Corvelli, Monica Bonassisa, Maria Pia Affatato del RC Foggia, Renato Martino del RC Foggia U. Giordano,
Roberto Mattia del RC Lucera e Davide Calabria del RC Lucera.
Un riconoscimento anche al più piccolo collaboratore, Paolino Pepe jr, che, a soli 6 anni, inizia a muovere i
primi passi nel suo, come lo ha definito “baby Rotary”.
Come ben chiarito dal Governatore del Distretto Nicola Maria Auciello, le Fellowship rotariane nascono dal
desiderio di condividere le passioni nell’ottica di una amicizia mirata al conseguimento di un progetto comune
di solidarietà. In pratica far delle bene nel mondo divertendosi.
Il Governatore ha ringraziato la Presidente del Tennis Foggia, Valeria Corrado per il grande supporto dato alla
manifestazione. La Corrado nel ringraziare a sua volta ha rinnovato l’ampia disponibilità del Circolo a questo
tipo di manifestazione che uniscono lo sport alle buone cause di solidarietà.
Il DG Auciello ha sollecitato anche la riflessione sul paragone sulla bella e spensierata trascorsa da tutti e le
giornate piene di disperazione che stanno vivendo le popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria,
invitando tutti a donare per l’acquisto dei kit di sopravvivenza da inviare il più presto.
Con il Patrocinio della Amministrazione provinciale e del Comitato Regionale del CONI e il Comitato Nazionale
Fair Play rappresentati da Renato Martino, Presidente del Rotary Club Giordano, l’impegno di Davide
Calabria, assistente del Governatore per la zona 4, la sponsorizzazione della Industria dolciaria Doemi e
l’azienda vitivinicola Borgo Turrito, il Torneo è giunto a decretare i suoi vincitori.
Si sono aggiudicati la Coppa per il miglior gesto tecnico, Katiana Fiordelisi, con una scivolata a rete che le ha
permesso di aggiudicarsi il punto e la targa Premio Fair Play Alessandra Corrado, per l’eleganza e lo stile nella
competizione;
Primi classificati nella categoria “recupero”, un Torneo giocato dai perdenti del primo turno, si sono
classificati Alessandro Rocco e Paolo Mengoni; al II posto Francesco DI Taranto e Ester Marina Cela;
Al secondo posto del Torneo ufficiale Nino Cagnazzo e Gianluigi Grilli mentre i vincitori della Coppa del
Governatore sono stati Massimo Marotta e Francesco Russo.

Per guardare il video dell’evento CLICCA QUI