Il Rotary Club Bari Mediterraneo, mercoledì 21 settembre 2022, organizza il Forum del Risparmio presso il celebre palazzo “Spazio Murat” di Piazza del Ferrarese a Bari.
E’ un’intera giornata durante la quale, tra i vari stand allestiti dalle società partner dell’evento, si parlerà dei propri risparmi, di finanza e di come allocare le proprie disponibilità finanziarie in un momento così complicato a livello nazionale e mondiale.
La mattinaè dedicata agli addetti ai lavori, Consulenti Finanziari e gli Operatori qualificati del settore, con l’obiettivo di aggiornare e accrescere le proprie conoscenze, ma soprattutto un’occasione unica per il Sud per confrontarsi, condividere esperienze e idee da parte dei principali attori del settore e per parlare di Finanza, Strategie, Novità, Prodotti e Asset allocation 2022-2023 con i prestigiosi Partner Azimut, Banca Aletti, Banca Widiba, Capital Group, Columbia Threadneedle, Fidelity, Franklin Templeton, Generali Italia, Invesco, Pictet.
Durante la mattinata i Consulenti Finanziari potranno anche dialogare con i Responsabili del Partner Tecnico dell’evento Empirich, per conoscere e testare il potente strumento per analizzare fondi e portafogli.
La sera invece si terrà la Tavola Rotonda dal titolo: “Meglio risparmiare o investire”. Con i 10 illustri relatori, che rappresentano ai massimi livelli i suddetti Partner dell’evento, l’obiettivo è quello di dialogare con i rotariani e loro ospiti e rispondere nella maniera più semplice e diretta al tema della serata.
Media Partner è La Gazzetta del Mezzogiorno.
“Con Il ricavato dell’evento, dichiara il Presidente del Rotary Club Bari Mediterraneo – dottor Paolo d’Ambrosio, sarà realizzato un Service finalizzato all’umanizzazione del Reparto di malattie infettive dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari.”
“La principessa afghana”
Enrica Simonetti e Giusi Giannelli hanno conversato con Tiziana Ferrario in merito alla condizione femminile
in Afghanistan.
Nasce dalle felice intuizione del nostro socio Maurizio Raeli e di Rosanna Quagliariello la feconda collaborazione tra il CIHEAM Bari e l’Associazione Culturale “Donne in Corriera”. Primo risultato, l’interessante interclub organizzato dal RC Bari Sud insieme agli altri RC Metropolitani e a “Donne in Corriera”. Ospite della serata, la giornalista televisiva Tiziana Ferrario, a presentare il suo libro “La Principessa Afghana e il Giardino delle Giovani Ribelli”. Stimolata dalle domande di Enrica Simonetti e di Giusi Giannelli, Tiziana Ferrario ha parlato della situazione drammatica delle donne in Afghanistan e del coraggio che molte di loro hanno nel difendere i propri piccoli spazi di libertà. E così, il Giardino del titolo diventa un luogo metaforico dove l’autrice fa sì che le donne possano sentirsi a proprio agio e al sicuro.
“Un libro che dice molto di più di tanti convegni”, ha detto giustamente Enrica Simonetti, e che contiene tanta realtà.
Inevitabile che il discorso scivolasse poi dall’Afghanistan a quanto sta accadendo in Ucraina. E anche qui la Ferrario non ha esitato a parlare della sua esperienza di inviata di guerra, sottolineando come sia difficile, in quelle situazioni, riuscire a non diventare un mero strumento di propaganda perché, in fondo, “ti fanno vedere quello che vogliono”.
Molto folta la presenza di soci, a testimoniare l’enorme interesse per l’argomento e per l’autrice del libro.
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“ Il PNRR : una grande occasione per la città “. Conversazione con il Sindaco Antonio De Caro sui programmi di sviluppo della nostra città.
Il salone del circolo Barion gremito fino ai limiti del possibile come nelle grandi occasioni. Merito dell’iniziativa del RC Bari Sud, che, in interclub con gli altri RC metropolitani, ha organizzato questa interessante conversazione con il Sindaco Antonio De Caro. Al quale sono andate subito, già in apertura di serata, le lodi del Presidente Giancarlo Chiaia per essere riuscito ad avere un posto nella cabina di regia del PNRR. Il che consentirà di monitorare costantemente l’iter dei vari progetti ed evitare che ci sia il solito scippo di risorse ai danni del Sud.
E’ stato lungo e circonstanziato l’elenco dei vari progetti fatto da Antonio De Caro. Alcuni già in avanzata fase di progettazione e/o di realizzazione, altri ancora di là da venire. Dal waterfront di S. Girolamo al lungomare sud fino a Torre a Mare, e poi il Molo S. Antonio e il Molo S. Nicola. Progetti strategici, come l’acquisto di bus elettrici e il completamento del bici plan metropolitano, nella direzione di una mobilità attiva e sostenibile. E tanti altri ancora che sarebbe lungo citarli tutti.
Certo, il Sindaco non ha mancato di evidenziare il rischio che non si riesca a spendere tutti i fondi stanziati, a causa delle note lungaggini burocratiche, ed ha auspicato un intervento governativo verso ulteriori semplificazioni delle procedure. Ha anche riportato come esempio positivo la stesura del Piano strategico della Città Metropolitana, i cui fondi sono stati divisi di comune accordo tra i vari Comuni.
Qualcuno, tra i presenti, avrebbe voluto chiedere al Sindaco delle tante cose che ancora tengono bassa la qualità della vita nella nostra città, ma l’ora tarda ha convinto a rinviare ad un’altra occasione.
Tavola rotonda “La riforma della giustizia”
Interventi: On. Avv. Francesco Paolo Sisto, Sottosegretario di Stato per la giustizia
Dott. Salvatore Casciaro, segretario generale della A.N.M.
Dott. Ciro Angelillis, sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione
Prof. Avv. Giampiero Balena, componente della commissione sulla riforma della magistratura onoraria presso il Ministero della Giustizia
Si è aperto il grande “cantiere” delle riforme della giustizia. Esso non si esaurisce negli interventi sul processo penale, ma abbraccia il processo civile, quello tributario,impatta sui profili ordinamentali e sul sistema elettorale per il Consiglio superiore della magistratura (CSM), senza trascurare l’impegno per un riassetto organico della magistratura onoraria. Sullo sfondo anche i referendum sulla giustizia in relazione ai quali prosegue alacremente la raccolta delle firme. Per la prima volta da molti anni a questa parte si tratta di riforme non “a costo zero”, essendo destinati alla giustizia ben 2,3 mld. Il nostro Paese è sotto la lente dell’Europa che monitorerà il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei tempi del processo civile (40%) e del processo penale (25%). Forti sono le attese dei cittadini per una giustizia più efficiente e vive le speranze degli operatori economici tenuto conto della stretta correlazione tra relazioni commerciali, produttività economica e funzionamento della giustizia. Le misure messe in campo sono realmente efficaci? Se nel civile la vera scommessa è costituita dal modello organizzativo dell’Ufficio del processo che inserisce nello staff del giudice giovani assistenti, sul modello dei clerks dei paesi anglosassoni, nel settore penale si vorrebbero assicurare scansioni temporali più certe e stringenti e, in tale contesto, troverebbe collocazione anche la discussa riforma della prescrizione procedimentale (o anche detta improcedibilità). La Ministra Cartabia ritiene, quella sull’improcedibilità, una disposizione di civiltà che riallineerà il processo penale agli standard europei fissando tempi certi di definizione del processo penale. Ma l’art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) individua il processo come mezzo al fine, e ciò perché la funzione fisiologica del processo è l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità. Consentendo il dissolvimento dell’intero processo nel caso in cui vengono superati tempi certi per l’espletamento delle impugnazioni, forte è il rischio di nuove condanne della CEDU per la lesione degli interessi della vittima del reato e del suo diritto alla conclusione del processo con una sentenza sul merito dell’accusa.
dott.Salvatore Casciaro
La riforma del processo penale, c.d. Cartabia, è inserita all’interno del Piano per accedere alle risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea e persegue l’obiettivo di abbattere l’arretrato del carico giudiziario e ridurre i tempi del processo. Essa prevede, a fianco alle modifiche della disciplina processuale, una pluralità di interventi strutturali, quali la implementazione delle dotazioni tecnologiche e la realizzazione del c.d. ‘Ufficio per il processo’, con l’assunzione di personale di supporto ai magistrati, alle cancellerie e alle segreterie degli uffici giudiziari.
Quanto alla riforma della disciplina processuale, significativa è l’introduzione dell’istituto della “improcedibilità dell’azione penale per superamento dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione”, con il quale il legislatore, per garantire il rispetto del principio della ‘ragionevole durata del processo’, pone un termine per la celebrazione del giudizio di appello (2 anni) e del giudizio di Cassazione (1 anno).
Altra innovazione di rilievo è quella della introduzione dei ‘criteri di priorità’ nella trattazione delle notizie di reato, che devono essere previsti dai criteri organizzativi degli uffici di Procura, sulla base delle indicazioni del Parlamento.
La riforma, nel complesso, appare, però, poco incisiva sul versante della deflazione del carico giudiziario che, invece, avrebbe potuto coltivare attraverso la previsione di un più ampio accesso alle alternative al processo – innestando nel nostro ordinamento l’istituto della c.d. “Archiviazione meritata” (suggerito dalla ‘commissione Lattanzi’) – e una coraggiosa opera di depenalizzazione di alcune delle (troppe) fattispecie di reato oggi esistenti.
Una folta presenza di soci, come non si vedeva da tempo, ha premiato l’interclub organizzato dal RC Bari Castello insieme a RC Bari, RC Bari Sud, RC Bari Mediterraneo e Rotaract. Argomento sempre di attualità, quello sull’uso della nostra lingua, trattato con arguzia e dovizia di esempi dai due relatori, Pasquale Bellini e Michele Mirabella.
Gli Italiani, esordisce Bellini, usano non più di 700 parole nel loro linguaggio quotidiano.
Ci sono parole (come, ad esempio, “sussiego”) che non pronunciamo mai, fa notare Mirabella, il quale, con la sua consueta verve, ci ricorda che noi uomini non siamo come gli animali e non abbiamo una lingua innata (un cane non deve imparare ad abbaiare), ma dobbiamo studiarla e impararla e, perché no?, arricchirla e amarla.
Una penuria di lessico, sottolinea Mirabella, equivale ad una penuria di idee e un deperimento della lingua porta inequivocabilmente ad un deperimento della civiltà. La lingua, dunque, va difesa e accuratamente tramandata, con una attenzione particolare anche al vernacolo (a “rischio di estinzione”) e a quelle espressioni dialettali che sono sempre uno specchio di culture e abitudini locali assolutamente da custodire.
La ricchezza del linguaggio si ottiene amandolo, ci ha ricordato Mirabella, che non ha mancato di criticare l’eccessivo e spesso immotivato uso di anglicismi ( basti pensare ai vari lockdown e green pass, giusto per citare alcuni termini usati e abusati in questo ultimo periodo, senza dimenticare il job’s act e la spending review….).
Non poteva mancare un accenno ai terribili eventi di guerra in Ucraina, e magistralmente M. Mirabella, interpretando i sentimenti dei soci presenti, ha espresso solidarietà al popolo ucraino ed ha ricordato che la grande casa del Rotary sarà sempre vicina a quelli che soffrono.
Su richiesta dello stesso Mirabella, si è terminato l’interclub sulle note dell’inno della Ucraina.
”L’Imprenditoria giovanile in Puglia”
Il giornalista economista Michele Marolla conversa con
Bepi Costantino, autore del libro “Si può”.
Interclub a cura del RC Bari Sud con RC Bari Castello, Bari Mediterraneo
e Rotaract cittadini
La folta presenza di giovani rotaractiani all’interclub organizzato dal RC Bari Sud (insieme ai RC Bari Castello, Bari Mediterraneo e i Rotaract cittadini)ha testimoniato, ove mai ce ne fosse bisogno, quanto interesse e attenzione i giovani dedicano ai temi del lavoro. Negli anni 80/90 del secolo scorso, ha sottolineato il Presidente Giancarlo Chiaia in apertura di seduta, erano pochi i laureati che andavano fuori Regione per lavorare. Ora, invece, sembra quasi scontato che un laureato debba emigrare se vuol trovare un lavoro soddisfacente. Di qui l’invito del Presidente ai giovani a non arrendersi, a non considerare ineluttabile il trasferirsi altrove per lavorare perché, con determinazione passione e volontà, si possono realizzare sogni e progetti anche nella propria terra.
Ne sono una viva testimonianza le storie raccolte nel libro “Si può”, scritto da Bepi Costantino ( diverse copie del libro sono state generosamente donate dall’autore ai soci presenti). Intervistato e sollecitato dal giornalista Michele Marolla, Bepi Costantino ha tracciato il percorso che lo ha portato ad occuparsi di produzione sostenibile. La sostenibilità (termine quanto mai abusato negli ultimi tempi e spesso citato a sproposito) si concretizza solo con il “tavolino a tre gambe”. Intendendo, con questa felice espressione, che la sostenibilità deve essere ambientale, economica e sociale e che nessuna di queste tre caratteristiche può essere trascurata. Si pensi, ad esempio, all’insediamento iniziale dell’Italsider : un fallimento, perché mancava della sostenibilità ambientale.
Una serata speciale, che ha visto impegnati tutti i Club Rotary Metropolitani, per la consegna di 8 borse di studio a studenti meritevoli nelle diverse discipline del conservatorio.
Splendida la cornice, l’Auditorium “Nino Rota”, finalmente restituito alla città dopo i lavori di restauro, che ha ospitato il concerto di inaugurazione dell’anno accademico 2019/2020.
L’orchestra sinfonica del Conservatorio “N. Piccinni”, con la direzione del Maestro Michele Marvulli, ha eseguito musiche di Mozart, Beethoven e Rota. In apertura di serata, l’Ouverture da Le Nozze di Figaro di W.A. Mozart, a cui ha fatto seguito la Sinfonia n.4, op 60 di L. van Beethoven.
Dopo un breve intervallo, il M° Michele Marvulli ha salutato il folto pubblico presente e ha ripercorso alcuni momenti della sua conoscenza personale con Nino Rota.
E’ seguita quindi l’esecuzione della Sinfonia sopra una canzone d’amore, di Nino Rota, al termine della quale il Presidente del Conservatorio prof.ssa Ida Maria Dentamaro e il Direttore M° Corrado Roselli hanno consegnato una targa al M° Michele Marvulli, ricordando il suo lungo percorso di Docente di tante generazioni di studenti del Conservatorio.
Un lungo applauso e una standing ovation hanno salutato il M° Marvulli e i bravissimi musicisti che si sono esibiti nel concerto.
Mercoledì due ottobre, nel suggestivo contesto del Museo Civico di Bari, il Rotary Club Bari Mediterraneo ha promosso, alla presenza di un folto gruppo di estimatori tra cui anche i giovani brillanti del Rotaract Bari, e sulle note dell’entusiasmante duo Maria Giaquinto e Giuseppe De Trizio del ben noto fenomeno musicale “Radicanto”, l’esperienza di vita contemplata nell’opera letteraria “Lettere dal Teneré”, primo lavoro narrativo di un apprezzato autore barese, Paolo Lopane, noto per i suoi autorevoli saggi di carattere storico e storico-religioso, è un breve romanzo di grande fascino e suggestione, un raffinato pezzo di ‘realismo magico’ dalla forte connotazione lirica. Ambientato nella cornice geografica e antropologica del Sahara centro-meridionale, questo racconto epistolare risente del fecondo incontro dell’autore con la cultura dei Tuareg – i mitici “Uomini blu” – un tempo i veri e fieri signori del deserto ed ancor’oggi custodi di una tradizione millenaria che resistette secoli fa all’islamizzazione ed ancora resiste all’omologazione strisciante della globalizzazione. Indimenticabili, in tal senso, le figure di Yussuf e di sua moglie Kadhidja, in cui pare quasi incarnarsi lo spirito del deserto, un deserto che, specie nella seconda parte della narrazione, si erige a vero e proprio luogo dell’anima – luogo di morte e rinascita –, grandioso scenario in cui si riflette il percorso di rigenerazione spirituale che Adrien, il protagonista della vicenda, vive nel ricordo struggente della sua Corinne, donna profondamente amata e tragicamente perduta. Affamato d’assoluto, mortalmente stanco delle risposte monche delle filosofie e disincantato nei confronti di ogni fede normativa, Adrien si spinge in latitudini dello spirito che travalicano anche materialmente l’Occidente e il suo vuoto di
senso per ritrovare ciò che Carl Gustav Jung definì “Spirito del Profondo” e che nel linguaggio della gnosi è il “Vero Io”: ossia quella dimensione dell’essere – la Coscienza pensante – che preesiste alla manifestazione cerebrale e rappresenta il nucleo indistruttibile ed eterno della persona umana. E’ questa, infatti, la vera cifra della narrazione, e ben si legge nella sinossi editoriale che “l’iniziatico viaggio di Adrien è innanzitutto un percorso di risveglio spirituale, un percorso di rigenerazione nel grembo oscuro di un’umanità dolente, smarrita, prigioniera dei propri asfittici orizzonti, dimentica delle proprie latitudini celesti; ma è, insieme, un viaggio ed un volo nuziale, una toccante storia d’amore che si snoda nel tempo e nello spazio e destinata a vivere oltre il tempo ed oltre lo spazio”.
Un romanzo, dunque, di rara e raffinata bellezza, un racconto iniziatico che esorta il lettore a sondare i più segreti panorami dell’anima – le sue vette celesti come i suoi abissi – per ritrovare in sé la celata sorgente e la luce dell’Io: la luce dello Spirito.
Il Rotary Club Bari Mediterraneo, con il patrocinio del Comune di Binetto, nella giornata di giovedì 29 agosto, alle ore 19.30, nel Centro Culturale Baronessa Ottavia Castelli d’Amely, ha promosso l’interessante confronto su uno dei temi più scottanti delle nostre terre, il Brigantaggio!
Gli autorevoli relatori, il Generale Michele Torres e il Prof. Nicola Di Modugno, hanno avuto modo di approfondire il meticoloso e paziente lavoro di analisi e raccolta delle fonti storiche portato avanti dallo scrittore Michele De Santis, nel cui ultimo libro “Lotte e Storie di Briganti tra Puglia e Basilicata 1861-1866 ( Vol. III Terlizzi e l’Unita’ d’Italia)” sono stati riportati alcuni importanti documenti ufficiali utili a ricostruire lo scenario, sotto i profili socio-politico e amministrativo, sotteso al drammatico epilogo del Brigantaggio. Non abbiamo idea di chi in realtà possa definirsi vincitore o sconfitto in tale angusta vicenda umana che ha purtroppo assistito allo scontro fratricida nell’alveo della neonata e fragile coscienza unitaria costellata di numerosi provvedimenti legislativi e amministrativi finalizzati al compimento dell’ambizioso, seppur necessario, progetto dell’Unità d’Italia!