“La principessa afghana”
Enrica Simonetti e Giusi Giannelli hanno conversato con Tiziana Ferrario in merito alla condizione femminile
in Afghanistan.
Nasce dalle felice intuizione del nostro socio Maurizio Raeli e di Rosanna Quagliariello la feconda collaborazione tra il CIHEAM Bari e l’Associazione Culturale “Donne in Corriera”. Primo risultato, l’interessante interclub organizzato dal RC Bari Sud insieme agli altri RC Metropolitani e a “Donne in Corriera”. Ospite della serata, la giornalista televisiva Tiziana Ferrario, a presentare il suo libro “La Principessa Afghana e il Giardino delle Giovani Ribelli”. Stimolata dalle domande di Enrica Simonetti e di Giusi Giannelli, Tiziana Ferrario ha parlato della situazione drammatica delle donne in Afghanistan e del coraggio che molte di loro hanno nel difendere i propri piccoli spazi di libertà. E così, il Giardino del titolo diventa un luogo metaforico dove l’autrice fa sì che le donne possano sentirsi a proprio agio e al sicuro.
“Un libro che dice molto di più di tanti convegni”, ha detto giustamente Enrica Simonetti, e che contiene tanta realtà.
Inevitabile che il discorso scivolasse poi dall’Afghanistan a quanto sta accadendo in Ucraina. E anche qui la Ferrario non ha esitato a parlare della sua esperienza di inviata di guerra, sottolineando come sia difficile, in quelle situazioni, riuscire a non diventare un mero strumento di propaganda perché, in fondo, “ti fanno vedere quello che vogliono”.
Molto folta la presenza di soci, a testimoniare l’enorme interesse per l’argomento e per l’autrice del libro.
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“ Il PNRR : una grande occasione per la città “. Conversazione con il Sindaco Antonio De Caro sui programmi di sviluppo della nostra città.
Il salone del circolo Barion gremito fino ai limiti del possibile come nelle grandi occasioni. Merito dell’iniziativa del RC Bari Sud, che, in interclub con gli altri RC metropolitani, ha organizzato questa interessante conversazione con il Sindaco Antonio De Caro. Al quale sono andate subito, già in apertura di serata, le lodi del Presidente Giancarlo Chiaia per essere riuscito ad avere un posto nella cabina di regia del PNRR. Il che consentirà di monitorare costantemente l’iter dei vari progetti ed evitare che ci sia il solito scippo di risorse ai danni del Sud.
E’ stato lungo e circonstanziato l’elenco dei vari progetti fatto da Antonio De Caro. Alcuni già in avanzata fase di progettazione e/o di realizzazione, altri ancora di là da venire. Dal waterfront di S. Girolamo al lungomare sud fino a Torre a Mare, e poi il Molo S. Antonio e il Molo S. Nicola. Progetti strategici, come l’acquisto di bus elettrici e il completamento del bici plan metropolitano, nella direzione di una mobilità attiva e sostenibile. E tanti altri ancora che sarebbe lungo citarli tutti.
Certo, il Sindaco non ha mancato di evidenziare il rischio che non si riesca a spendere tutti i fondi stanziati, a causa delle note lungaggini burocratiche, ed ha auspicato un intervento governativo verso ulteriori semplificazioni delle procedure. Ha anche riportato come esempio positivo la stesura del Piano strategico della Città Metropolitana, i cui fondi sono stati divisi di comune accordo tra i vari Comuni.
Qualcuno, tra i presenti, avrebbe voluto chiedere al Sindaco delle tante cose che ancora tengono bassa la qualità della vita nella nostra città, ma l’ora tarda ha convinto a rinviare ad un’altra occasione.
Tavola rotonda “La riforma della giustizia”
Interventi: On. Avv. Francesco Paolo Sisto, Sottosegretario di Stato per la giustizia
Dott. Salvatore Casciaro, segretario generale della A.N.M.
Dott. Ciro Angelillis, sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione
Prof. Avv. Giampiero Balena, componente della commissione sulla riforma della magistratura onoraria presso il Ministero della Giustizia
Si è aperto il grande “cantiere” delle riforme della giustizia. Esso non si esaurisce negli interventi sul processo penale, ma abbraccia il processo civile, quello tributario,impatta sui profili ordinamentali e sul sistema elettorale per il Consiglio superiore della magistratura (CSM), senza trascurare l’impegno per un riassetto organico della magistratura onoraria. Sullo sfondo anche i referendum sulla giustizia in relazione ai quali prosegue alacremente la raccolta delle firme. Per la prima volta da molti anni a questa parte si tratta di riforme non “a costo zero”, essendo destinati alla giustizia ben 2,3 mld. Il nostro Paese è sotto la lente dell’Europa che monitorerà il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei tempi del processo civile (40%) e del processo penale (25%). Forti sono le attese dei cittadini per una giustizia più efficiente e vive le speranze degli operatori economici tenuto conto della stretta correlazione tra relazioni commerciali, produttività economica e funzionamento della giustizia. Le misure messe in campo sono realmente efficaci? Se nel civile la vera scommessa è costituita dal modello organizzativo dell’Ufficio del processo che inserisce nello staff del giudice giovani assistenti, sul modello dei clerks dei paesi anglosassoni, nel settore penale si vorrebbero assicurare scansioni temporali più certe e stringenti e, in tale contesto, troverebbe collocazione anche la discussa riforma della prescrizione procedimentale (o anche detta improcedibilità). La Ministra Cartabia ritiene, quella sull’improcedibilità, una disposizione di civiltà che riallineerà il processo penale agli standard europei fissando tempi certi di definizione del processo penale. Ma l’art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) individua il processo come mezzo al fine, e ciò perché la funzione fisiologica del processo è l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità. Consentendo il dissolvimento dell’intero processo nel caso in cui vengono superati tempi certi per l’espletamento delle impugnazioni, forte è il rischio di nuove condanne della CEDU per la lesione degli interessi della vittima del reato e del suo diritto alla conclusione del processo con una sentenza sul merito dell’accusa.
dott.Salvatore Casciaro
La riforma del processo penale, c.d. Cartabia, è inserita all’interno del Piano per accedere alle risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea e persegue l’obiettivo di abbattere l’arretrato del carico giudiziario e ridurre i tempi del processo. Essa prevede, a fianco alle modifiche della disciplina processuale, una pluralità di interventi strutturali, quali la implementazione delle dotazioni tecnologiche e la realizzazione del c.d. ‘Ufficio per il processo’, con l’assunzione di personale di supporto ai magistrati, alle cancellerie e alle segreterie degli uffici giudiziari.
Quanto alla riforma della disciplina processuale, significativa è l’introduzione dell’istituto della “improcedibilità dell’azione penale per superamento dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione”, con il quale il legislatore, per garantire il rispetto del principio della ‘ragionevole durata del processo’, pone un termine per la celebrazione del giudizio di appello (2 anni) e del giudizio di Cassazione (1 anno).
Altra innovazione di rilievo è quella della introduzione dei ‘criteri di priorità’ nella trattazione delle notizie di reato, che devono essere previsti dai criteri organizzativi degli uffici di Procura, sulla base delle indicazioni del Parlamento.
La riforma, nel complesso, appare, però, poco incisiva sul versante della deflazione del carico giudiziario che, invece, avrebbe potuto coltivare attraverso la previsione di un più ampio accesso alle alternative al processo – innestando nel nostro ordinamento l’istituto della c.d. “Archiviazione meritata” (suggerito dalla ‘commissione Lattanzi’) – e una coraggiosa opera di depenalizzazione di alcune delle (troppe) fattispecie di reato oggi esistenti.
Una serata speciale, che ha visto impegnati tutti i Club Rotary Metropolitani, per la consegna di 8 borse di studio a studenti meritevoli nelle diverse discipline del conservatorio.
Splendida la cornice, l’Auditorium “Nino Rota”, finalmente restituito alla città dopo i lavori di restauro, che ha ospitato il concerto di inaugurazione dell’anno accademico 2019/2020.
L’orchestra sinfonica del Conservatorio “N. Piccinni”, con la direzione del Maestro Michele Marvulli, ha eseguito musiche di Mozart, Beethoven e Rota. In apertura di serata, l’Ouverture da Le Nozze di Figaro di W.A. Mozart, a cui ha fatto seguito la Sinfonia n.4, op 60 di L. van Beethoven.
Dopo un breve intervallo, il M° Michele Marvulli ha salutato il folto pubblico presente e ha ripercorso alcuni momenti della sua conoscenza personale con Nino Rota.
E’ seguita quindi l’esecuzione della Sinfonia sopra una canzone d’amore, di Nino Rota, al termine della quale il Presidente del Conservatorio prof.ssa Ida Maria Dentamaro e il Direttore M° Corrado Roselli hanno consegnato una targa al M° Michele Marvulli, ricordando il suo lungo percorso di Docente di tante generazioni di studenti del Conservatorio.
Un lungo applauso e una standing ovation hanno salutato il M° Marvulli e i bravissimi musicisti che si sono esibiti nel concerto.