Categoria: Marzo

LA LEADERSHIP FEMMINILE NELLE TERRE DELL’AGLIANICO DEL VULTURE

In Occasione della Giornata Internazionale della Donna i Club di Melfi e Foggia si sono riuniti per una serata all’insegna della “Leadership Femminile”. Durante la serata, presso la Cantina Terra dei Re in risonerò in Vulture, si è discusso del ruolo delle donne nelle terre dell’Aglianico del Vulture, in presenza della sig.ra Grazia Fusco Responsabile Amministrativo della Cantina, della dott.ssa Francesca Di Lucchio Presidente del Parco Regionale del Vulture, della dott.ssa Lucia Fierri, formatrice distrettuale del Distretto 2120. La discussione è stata moderata dalla Segretaria del Club di Melfi Rossella Brenna. Duante la serata, il socio fondatore del Club di Melfi, Francesco Corona, ha presentato i risultati di alcuni studi da lui svolti in merito alle figure di tre donne del passato che hanno saputo emergere nel loro tempo, senza il concetto di “quote rosa” ma con le sole capacità e con il coraggio delle proprie azioni.

La serata si è conclusa con il rinnovo del rapporto di amicizia e vicinanza tra i due Club, con lo scambio dei gagliardetti e con la conferma della reciproca partecipazione a programmi si service globali a cui i Club partecipano.

IL RC CANOSA PREMIA LA CULTURA (E NON SOLO)

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 Una fantastica serata quella di domenica 10 marzo scorso, tenutasi al Teatro Comunale “R. Lembo” di Canosa di Puglia. Nell’ambito dell’iniziativa “Premia la Cultura”, proposta per l’ennesimo anno consecutivo dal Comune al fine di spronare i più giovani alla partecipazione ad attività di interesse particolare, come gli spettacoli teatrali della Stagione 2023-2024 organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, il Rotary Club di Canosa, sponsor dell’occasione, ha regalato una giornata difficilmente ripetibile alla classe 3a sez. G del Liceo Statale “E. Fermi”.

Si persegue uno degli obiettivi del Rotary: l’azione per i giovani, con lo scopo di esaltare le potenziali doti di leadership dei singoli. È stato infatti garantito loro un confronto esclusivo, emozionante ed indimenticabile proprio come quello di domenica.

“Quasi amici”, piéce che ha visto tra i protagonisti Massimo Ghini e Paolo Ruffini, è la storia (vera!) di un tetraplegico e del suo improvvisato badante. Un racconto assolutamente non banale o sentimentale: il rapporto di amicizia contenuto nel titolo è solo il preambolo alla profondità della reale inclusione, trattata non con la “pietas” ma con la libertà vissuta senza timore delle diversità, dei tabù o del politically correct.

Nell’anticamera che gli studenti hanno vissuto con gli attori, con l’assessore alla Cultura Cristina Saccinto e con il presidente di Club Leonardo Mangini, si è parlato principalmente di questi temi (oltre a ripercorrere, come ovvio, le carriere dei due volti tra i più noti del cinema italiano, con aneddoti e curiosità anche personali) che – non a caso – abbracciano anche altre vie d’azione della nostra associazione. Una volta “rotto il ghiaccio”, sono palesemente emerse l’umiltà, l’umanità e la delicatezza dei due esperti artisti, uniti da un forte legame anche fuori dai palcoscenici.

Per la gioia dei ragazzi che, tra l’altro, hanno ricevuto in dono il libro “Le donne della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” della giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno Enrica Simonetti, già oggetto del service della signora Gabriella, consorte del nostro Governatore Vincenzo “Sax” Sassanelli, proprio a dimostrazione della trasversalità del Rotary su temi attuali e di attenzione sociale.

R. C. FOGGIA “U. GIORDANO”. CONVERSAZIONE ETICA CON IL GENERALE ROLANDO MOSCA MOSCHINI

“Etica, associazionismo e libertà, pilastri di una società sana”

Gen. Rolando Mosca Moschini

 

Si è concluso egregiamente il ciclo di Conversazioni Etiche dedicate agli Studenti del Liceo Classico Lanza, Liceo Artistico Perugini e Liceo Scientifico Marconi, promosso dal Rotary Club Foggia “U. Giordano”, presidente Renato Clemente Martino, e coordinate dal socio Luciano Magaldi.

Relatore della Conversazione di Sabato 25 Marzo, il Gen. Rolando Mosca Moschini, che ha onorato la Comunità rotariana e scolastica con una trattazione ampia e approfondita su “Etica, associazionismo e libertà, pilastri di una società sana”.

La tematica, di particolare importanza, ha coinvolto gli studenti, attenti osservatori di Valori inestimabili e fondamentali per il loro futuro.

Il Gen. Rolando Mosca Moschini, in virtù della sua vasta esperienza professionale e per il ruolo apicale di elevato prestigio che ha sempre svolto, ha saputo delineare, in un linguaggio semplice ma incisivo, un itinerario di riflessioni e di conoscenze utili alla formazione morale e sociale di ognuno.

Prima di entrare nel vivo della Tematica ha espresso la difficoltà, per una persona anziana come lui, di parlare ai giovani essendo il suo un bagaglio culturale ed esperienziale diverso ma sottolineando il dovere di comprendere la realtà in cui vivono.

Interessante la sua definizione di Associazionismo, che costituisce uno dei motori della vita sociale, anche perché rafforza l’individuo nell’affrontare problemi e obiettivi.

Non ha potuto, da persona formata alle rigide regole militari, non evidenziare la mancanza di valori etico-morali di riferimento nell’attuale società globalizzata, dominata da logiche individualiste ed egoistiche, così come la crescita esponenziale delle interconnessioni tecnologiche che rendono le comunicazioni interpersonali più superficiali, più povere di contenuti e di valori. Se gli ideali dell’uomo contemporaneo sono il successo individuale, la ricchezza, la fama, soprattutto quella mediatica, progressivo e dilagante è il rifiuto degli aspetti etici dei comportamenti.

Chiaro è stato l’invito ad iscriversi ad Associazioni di impegno sociale e umano, come il Rotary, che esprime la propria mission nel “Servire al di sopra di ogni interesse”,  fondata su una forte base valoriale, tra cui spiccano valori quali umanità, collaborazione, rispetto, integrità, correttezza, rifiuto di ogni discriminazione, tutela dell’Ambiente.

Ed è proprio su questi aspetti che il Generale ha voluto aprire il dibattito con i Giovani presenti per ascoltare la loro voce e capirne le esigenze.

Interessanti gli interventi, che hanno espresso il livello di maturità e di consapevolezza dei Giovani sull’importanza di radicare Valori e Ideali, che sono del Rotary ma che devono essere condivisi da tutti, nelle Scuole come nella Società e nelle Famiglie.

Per il Club Rotary Foggia “U. Giordano”, per l’Interact e per la comunità scolastica, è stato un grande onore ascoltare un relatore di così alto profilo, come il Generale Mosca Moschini.

IL R. C. FOGGIA “U. GIORDANO” INCONTRA IL GENERALE ROLANDO MOSCA MOSCHINI

Un tema davvero interessante e quanto mai attuale quello trattato dal Generale Rolando Mosca Moschini che Venerdì 24 Marzo, alla presenza del Prefetto di Foggia Maurizio Valiante, ha incontrato i soci del Club Foggia “U. Giordano” e numerosi ospiti  nell’accogliente Casa Freda di Foggia. L’alta Personalità, già rappresentante militare all’ONU, Comandante Generale della Guardia di Finanza, Capo di Stato Maggiore della Difesa e, da ultimo, Consigliere Militare dei Presidenti della Repubblica Napolitano e Mattarella, ha svolto “Riflessioni sulle conflittualità che costituiscono fattori di criticità per il nostro Paese”. Dopo i saluti del Presidente del Club Renato Clemente Martino che ha sottolineato la grande soddisfazione, sua e di tutti i soci, per la prestigiosa presenza dell’illustre Ospite, la parola è passata al Prof. Vito Spada, docente di Economia presso l’Università di Lecce ed amico di vecchia data del Generale; ne ha percorso brevemente la rilevante carriera che gli ha consentito di acquisire una vasta ed approfondita esperienza in Italia ed all’Estero, non solo nel campo prettamente militare, ed ha quindi introdotto il tema prescelto, sicuramente capace di tenere vivo l’interesse dell’uditorio per la sua rilevante attualità.  Il Generale ha quindi trattato l’argomento, partendo da un breve “excursus” storico-geopolitico che prende le mosse dalla caduta del Muro di Berlino, attraversa la fine del Patto di Varsavia ed il contestuale rafforzamento dell’Alleanza Nato, via via  sempre più estesa fino a lambire le porte della Russia che intanto nel tempo aveva subito e mal digerito la disgregazione dell’Unione Sovietica. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha poi acceso una conflittualità con il Mondo occidentale che rischia ora di degenerare in una guerra globale. La speranza che ciò non accada è riposta su due deterrenti: l’improbabile  ricorso all’uso di armi nucleari, altamente distruttive per ciascuno dei contendenti, ed il rilevante interesse economico della Cina nei confronti sia degli Stati Uniti d’America che dell’Europa. Alla chiara ed esaustiva relazione è seguito un breve dibattito con appropriati interventi da parte di alcuni soci. Unanime l’apprezzamento di tutti i presenti, davvero colpiti dalle puntuali informazioni ricevute, interpretato dal vivo ringraziamento rivolto all’oratore dal Presidente del Club che ha concluso la serata.

 

 

 

 

IL ROTARY CLUB GALLIPOLI AL SERVIZIO DELLE GIOVANI GENERAZIONI

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Nel corso del mese di marzo, il nostro Club è stato protagonista di 4 giorni intensi di formazione presso l’Istituto Comprensivo Polo 2 di Gallipoli.
170 alunni coinvolti in diverse giornate di apprendimento sui seguenti temi:
– l’alimentazione nell’età adolescenziale
– lotta al bullismo ed al cyberbullismo
Gli eventi hanno visto la diretta collaborazione:
– della dott.ssa Alessandra Romano, nutrizionista
– dell’associazione anti bullismo, MABASTA
– del Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Gallipoli, dott.ssa Beatrice Casamassa.
I temi trattati rientrano a pieno titolo all’interno dei seguenti service distrettuali:
– Il Rotary al Servizio Delle Nuove Generazioni
– Nutrire ed Educare nel contrasto allo spreco alimentare.

ROTARY CLUB MATERA. NUOVE PROSPETTIVE NELLE TERAPIE PER DIABETE E OBESITA’

Caminetto entusiasmante con presenza massiccia della base associativa oltre che di importanti ospiti del mondo della sanità, il Prof Francesco Giorgino, professore ordinario di Endocrinologia Uniba, Direttore Unità Operativa complessa di Endocrinologia Policlinico di Bari, ha esposto con dovizia di particolari e con grande chiarezza le novità che riguardano la prevenzione del diabete e dell’obesità. La presentazione delle molecole alla base delle nuove terapie che possono determinare una svolta nella vita quotidiana delle persone.
Erano presenti tra gli altri i PDG Luca Gallo e il PDG Gianvito Giannelli (soci onorari del Club), il DGD Antonio Braia e nostro socio, l’Assistente del Governatore Nicola Auciello il Rtn Nicola Gulfo, il Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Matera il Dott. Franco Di Mona, il Primario della U.O.C. di Endocrinologia dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera la Dott.ssa Antonella Carbone, il Dott. Cilla della ASM, il Presidente Incoming del R.C. di Lauria Gennaro Nasti, il Presidente della Provincia di Matera Avv Piero Marrese, il Sindaco di Matera Dott. Domenico Bennardi.

R. C. PUTIGNANO E PROGETTO “TRULLI MARE”: ROTARY ED ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE – EX MACELLI RESTITUITI A NUOVA VITA

ROTARY ED ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE – EX MACELLI RESTITUITI A NUOVA VITA. UN CONVEGNO NELL’AMBITO DEL PROGETTO “TRULLI MARE”
“Non è facile parlare dei macelli, luoghi di sangue e di morte anche perché, quasi per controsenso, le norme vogliono il benessere dell’animale nella macellazione”. E’ l’esordio del dott. Nicola Gigante al convegno che ha avuto luogo domenica scorsa 26 marzo, nella storica location del Castello di Conversano, sala convegni. Si è trattato di un importante incontro Trulli-Mare, organizzato dal Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, sulla “archeologia industriale”. Al convegno, cui hanno partecipato tanti delegati e soci dei Rotary club di tutta la Puglia, ha partecipato anche il sindaco di Conversano, avv. Giuseppe Lovascio il quale, nel dare il benvenuto nella propria città ai numerosi ospiti e nel ringraziarli per aver scelto proprio questa cittadina per il loro incontro, ha fatto presente che anche la sala convegni che li ha accolti è stato frutto di un recupero impegnativo, stante il tema della giornata ed ha ringraziato il Rotary per le tante opere meritorie che i loro soci effettuano per il territorio, Conversano compresa. Il presidente del club, ing Francesco Mercieri, ha illustrato il “Progetto Pluriennale Trulli-Mare”: nato a Rosa Marina trentanove anni fa, per una intuizione dei dott. i Franco Anglani e Gino Leuci, ad opera dei Rotary club di Putignano, Fasano, Brindisi, Ceglie Messapica e Martina Franca (cui, nel corso degli anni, si sono aggiunti tanti altri club). L’intento: costruire un progetto di valorizzazione integrata del territorio in grado di mettere a sistema le risorse culturali, turistiche e paesaggistiche esistenti e promuovere il territorio ed il suo sviluppo sostenibile. Egli ha informato che quest’anno è in corso lo studio della “archeologia industriale” della Puglia. Ha introdotto i lavori il dott. Paolo Rotondo del Rotary club di Manduria, presidente del progetto pluriennale; egli ha dato i saluti di benvenuto al dott. Donato Donnoli del club di Val d’Agri, già governatore del Rotary di Puglia e di Basilicata; al governatore del prossimo anno, ing. Vincenzo Sassanelli del Rotary club Bari ed alla rappresentante del governatore, dott.a Giuseppina Di Nubile, del club Bari Alto Terra dei Peuceti. Il presidente Rotondo ha spiegato che, compito di questo anno, è quello di individuare vecchi opifici e siti industriali che sono stati recuperati ed offerti alla fruibilità pubblica. L’arch. Gianni Lanzilotti, del club di Carovigno, già governatore di Puglia e Basilicata e delegato distrettuale del progetto stesso ormai da più di dieci anni, ha informato, preoccupato, che ogni anno in Italia vengono smantellati 156 mila opifici industriali e rottamate tonnellate di macchinari. Grazie al ministro Franceschini, egli ha detto, oggi tali opifici vengono considerati beni culturali, esempi di cultura umanistica e tecnico-scientifica, anche se la corsa della rivoluzione industriale distrugge le tracce del passato: prezzo alto che si paga per la modernità e l’efficienza. Per fortuna, egli ha aggiunto, di molti di questi opifici, anche grazie al Rotary, vengono recuperati la storia, il percorso produttivo ed il loro tramonto ed essi diventano oggetto di recupero che li restituiscono a nuova vita; come l’ex macello comunale di Putignano, oggi affidato ad associazioni del territorio. Ha infine informato che, anche per l’ex tabacchificio di Ostuni, è in corso un intervento per trasformarlo in struttura turistica. Il dott. Nicola Gigante, socio del club e medico veterinario della ASL, ha relazionato sul tema: “Dall’arte della macellazione al macello per l’arte”, alternando scene e descrizioni di macellazione ad opere d’arte che vari artisti, come Rembrandt, hanno dedicato a questo lavoro. Egli ha illustrato un regio decreto del 1923 che imponeva la macellazione esclusivamente nei comuni; l’obbligo comunale di dotarsi di un macello, se sprovvisti, da costruire in luoghi adatti con strumenti ed apparecchi per eseguire controlli e ricerche. Ad Alberobello tale luogo veniva chiamato “ammazzatoio”. Questi macelli, egli ha informato, dovevano avere obbligatoriamente un medico condotto, un custode, degli impiegati per i bolli e per la riscossione; mentre oggi ci sono squadre specializzate che operano la macellazione, prima erano i titolari stessi delle macellerie che vi provvedevano, magari aiutati dal garzone di bottega e dai familiari; non c’era bisogno di certificati di provenienza perché i macellai stessi conoscevano gli allevatori che “tiravano su” gli animali, tutti rigorosamente del paese: un bollo sulla carne lo assicurava: “carne locale”. Mentre il bollo “carne foranea” indicava il trasporto dal paese vicino, oggetto preventivamente di visita del medico condotto. Dell’animale si raccoglieva tutto, anzi di più visto che si vendeva anche il “quinto quarto”; poiché il consumo di carne era molto limitato, non avveniva una strage di animali né esisteva l’allevamento intensivo né essa proveniva da località molto lontane: cosa che oggi avviene regolarmente e ciò non va assolutamente bene, a parere del dott. Gigante. Prima esistevano gli spacci comunali dove si vendeva la carne ad un prezzo ed ad una quantità stabilita dal medico condotto. Poi c’è stata la liberalizzazione della macellazione e dello spostamento degli animali e delle carni e si è verificata la “morte” dei macelli comunali. Delicata è l’opera del medico veterinario oggi, egli ha detto, che deve visitare l’animale prima ed anche dopo la macellazione, deve fare molta prevenzione perché non si verifichi il passaggio di malattie dagli animali all’uomo, visto che un terzo di tute le malattie umane viene trasmesso proprio dagli animali. Il veterinario deve anche controllare che gli animali, prima della macellazione, vengano stordirti, che non avvenga dissanguamento, che le pistole siano a “proiettili captivi” o comunque che le pratiche non facciano soffrire l’animale. Non più utili dunque, i macelli comunali, visto che la macellazione oggi avviene in grandi aziende attrezzate di tutto punto e con i più moderni sistemi di lavoro, essi sono rimasti chiusi per qualche tempo, fintanto che non sono stati recuperati per altra utilità. E’ quanto ha illustrato l’arch. Tonio Frallonardo, rotariano del club di Putignano, nel tema: “Ex macelli comunali: esempi di recupero e di rifunzionalizzazione”. Nella sua esposizione, egli è partito proprio dall’ex macello di Putignano che, con un finanziamento per laboratori urbani, è stato recuperato ed affidato ad associazioni. Esso conserva la sua forma trapezoidale, contenuto da due strade laterali, con varie stanze a destra ed a sinistra (ieri per le varie fasi della macellazione, oggi per i vari laboratori e per i vari uffici) ed un grande spazio centrale all’aperto, prima teatro di macellazione all’aria, oggi teatro nel vero senso della parola, per spettacoli culturali. Egli ha parlato quindi, dell’ex macello di Polignano, situato sul mare, nel quale sono stati abbattuti i soffitti di tegole, conservati quelli con volte a botte, conservate alcune colonne e scavati altri ambienti nel sottosuolo per deposito; conservate anche la palme. Oggi esso vive una nuova vita visto che è sede del famoso museo “Pino Pascali”, con un bell’ingresso dalla parte del mare. Anche l’ ex macello di Conversano, progettato dall’architetto Sante Simone che aveva previsto tanto verde intorno, dismesso anch’esso, grazie ad un finanziamento regionale “Bollenti spiriti”, è stato recuperato. Le tettoie fatiscenti a falde sono state sostituite con altre di stessi materiali; sono stati conservati i muri perimetrali in “conci lapidei”; la struttura si affaccia su di una elegante piazza con giardinetti e tanto verde; oggi accoglie molti giovani e si appresta a diventare una vera e propria cittadella delle associazioni, luogo destinato all’integrazione delle culture.
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO. IL ROTARY E I SOCIAL NETWORK AL “PERTINI-ANELLI-PINTO” DI TURI

IL ROTARY ED I SOCIAL NETWORK AL “PERTINI-ANELLI-PINTO” DI TURI
Con il nono incontro di sabato scorso, 25 marzo, ha avuto termine, all’Istituto “Pertini-Anelli-Pinto” di Turi, il service del Rotary club Putignano Trulli e Grotte “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni e per lo sviluppo del territorio”. Ha introdotto il convegno la preside prof. Carmela Pellegrini che ha ringraziato i relatori rotariani per la professionalità e per la competenza. Il presidente del Rotary, ing, Francesco Mercieri, ha riepilogato agli studenti del quinto anno i vari argomenti trattati negli ultimi due mesi, dicendosi convinto di aver dato loro conoscenze fondamentali per poter affrontare, con più consapevolezza, la società complessa che li attende dopo gli esami di stato. Relatore è stato il socio del club, avv. Stefano Maria Sisto, funzionario dell’Ufficio per il Processo del Ministero della Giustizia e ricercatore dell’Università Aldo Moro di Bari. Il tema affrontato: “I giovani ed i social network: uso consapevole e prevenzione dei rischi”. Gli smartphone ed i social, croce e delizia di tutti i giovani ma anche di tutta la popolazione mondiale. Richiamando la Costituzione italiana egli ha, con forza, evidenziato come ogni persona goda, tra l’altro, di diritti inviolabili e come tra questi c’è quello alla riservatezza, alla sua privacy. Per cui, se vengono pubblicati sui social, una foto, un video od un apprezzamento su un’altra persona senza il suo consenso, questi divengono di dominio pubblico; anche se Facebook ed Instagram richiedono una preventiva accettazione di “amicizia”; non invece, Tik Tok. Se viene “postato” un fatto privato, il problema è che non ci si può difendere, per cui la persona che lo ha fatto si assume la responsabilità dell’atto. Purtroppo per i giovani, si incorre nel reato di diffamazione, che viene ritenuta “aggravata” per la sua ampia diffusione in rete. Non importa se l’autore è minorenne perché la responsabilità penale o dell’eventuale risarcimento di danni, in tal caso ricade sui genitori. Con i social viene meno anche la ricerca di un testimone da parte di chi denuncia, visto che basta uno “screenshot”, una foto dello schermo al giudice, come prova sicura. Egli ha quindi, parlato del grave fenomeno del “revenge porn”, vendetta porno: caricamento di materiale sessuale esplicito per vendicarsi dopo la fine di una relazione. Talvolta esso si verifica anche in contesti non vendicativi, come la distribuzione di pornografia senza consenso (immagini immortalate da un partner intimo e con il consenso della vittima; in altri senza che la vittima ne fosse a conoscenza, spesso quando si è vittima di violenza sessuale, facilitata dalla “droga dello stupro” che provoca, tra l’altro, coinvolgimento nell’atto sessuale non voluto) oppure la diffusa pratica del “sexting”, invio di immagini intime come pratica di coppia che, non infrequentemente, fuoriescono dall’ambito della coppia stessa andando a determinare danni del tutto analoghi a quelli prodotti dal revenge porn. Una volta “usciti” una foto o un video, non si è più in grado di controllarli- ha purtroppo, informato l’avv. Sisto- né di rimuoverli anche a distanza di anni. In questi casi non si pensa mai alla tutela dell’altra persona. Né della nostra, visto che, in caso di condanna, anche lieve ma anche di semplice informazione del “reato”, non potremo più fare tanti concorsi pubblici né essere assunti da imprese private, dato che i loro addetti alle risorse umane, nella valutazione dei colloqui, scandagliano anche i social per verificare il carattere aggressivo o meno del candidato. Quindi l’avv. Sisto ha proiettato un breve filmato tratto da “Le Iene” di qualche tempo fa, relativo a Tiziana Cantone, servizio dal titolo “Uccisa dal web”. La mamma di Tiziana nel filmato, racconta alcuni lati oscuri della vicenda che ha portato al suicidio la ragazza. Grave fatto di cronaca italiano che funse da incentivo all’approvazione del reato di revenge porn in una legge nel 2019, chiamata “Codice rosso”. Alcuni video di suoi rapporti sessuali “uscirono” su Wats App e poi su un portale di contenuti pornografici. Isolatasi, lasciato il suo impego, Tiziana chiese al tribunale, tramite il suo legale, la loro rimozione dai vari siti e dai motori di ricerca; senza successo, visto che altre immagini spuntavano sempre fuori in altri siti. Inutile anche una causa intentata per ottenere il “diritto all’oblio”. Caduta in depressione, Tiziana si suicidò con un foulard al collo. Amara riflessione della madre: tali video di atti sessuali fanno ritenere il maschio un “macho”, la ragazza invece, una prost…, una putt…, una zocc… L’avv. Sisto ha invitato i giovani ad essere molto attenti nell’uso dei social: anche un semplice “like” messo sotto un commento offensivo può generare responsabilità abbastanza grave, visto che si fa sapere di condividere l’offesa. “Dovremmo sempre pensare che, sotto un commento offensivo, c’è sempre una persona che soffre. Occorre dunque, grande rispetto degli altri!”. Il continuo riproporre sui social di foto e video lesivi della dignità di una persona, può condurre alla condanna per “istigazione al suicidio”. Di fronte al terrore che aveva preso tutti gli studenti, l’avv. Sisto ha invitato ad usarli questi benedetti social ma senza “farsi del male”; a “divertirsi” con essi ma con la “bellezza”, con le cose belle e non con le bruttezze della vita. Grande sospiro di sollievo dei maturandi!
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO. IL ROTARY CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE AD ALBEROBELLO

IL ROTARY CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE AD ALBEROBELLO
Una studentessa si è detta impressionata per il volume di cibo che viene gettato, soprattutto di “un chilo di pollo” che, per poter arrivare sulla nostra tavola, ha bisogno dell’impiego di quattromila litri di acqua. Un’altra ha ringraziato per aver appreso come “gestire” bene il frigorifero di casa, sia per evitare spreco di cibo e di energia, sia per evitare malattie da cibo avariato ma apparentemente sano. Un ragazzo ha detto che “si porta a casa” il concetto della “lista delle cose da comprare” al market, sobria e non ridondante, entro il reale fabbisogno della famiglia. Un altro ancora, a proposito del pollo: “Perché, il pollo si innaffia?”; ironia per confermare di aver appreso bene che i quattromila litri di acqua impiegati sono distribuiti in tutti i processi della catena alimentare, dal suo mangiare e bere in masseria alla macellazione, alla posa nel piatto sulla nostra tavola. Un altro, di aver acquisito la consapevolezza dell’importanza del controllo della data di scadenza di un prodotto alimentare, sia al market che a casa, dove esso deve essere disposto in frigo più avanti rispetto all’altro che scade dopo. Un altro studente ha letto tutti gli appunti che diligentemente ha preso durante l’incontro, dicendosi contento che il Rotary abbia “preso a cuore” anche questo problema della nostra società. La dott.a Bellacicco ha invitato i giovani a mettere in pratica a casa, tutto quello che hanno appreso, anche nella consapevolezza che nel mondo, ogni quattro secondi, un uomo muore di fame. La dott.a Masci ha fatto constatare che il nostro compito non è soltanto risparmiare ma è anche rispetto per l’intera comunità, per gli altri che non hanno la possibilità di consumare: infatti “voi siete ragazzi fortunati”. L’ultimo incontro del progetto rotariano “Nutrire ed educare al contrasto dello spreco alimentare” ha avuto luogo lunedì scorso, 20 marzo, all’Istituto “Basile Caramia-Gigante” di Alberobello. Accolti e presentati dalla prof.a Cinzia Ruggieri, nelle veci del preside Angelita Griseta; dalla collaboratrice prof.a Emma Longo e dalla referente al progetto salute dell’istituto, prof.a Nunzia Salamida, il presidente del Rotary club Putignano trulli e grotte, ing Francesco Mercieri, dopo aver ricordato i valori rotariani, ha fatto presente come anche il tema dello spreco alimentare si inquadra perfettamente nelle linee di intervento del Rotary, nella considerazione che il cibo è una risorsa limitata, esattamente come l’acqua e che pertanto esso non va sprecato. Hanno affrontato l’argomento tre esperti rotariani: il dott. Giuseppe Nitti, la dott.a Olimpia Masci e la dott.a Ezia Bellacicco. Efficace lo slogan che hanno presentato: “Rotaryuniamoci per nutrire meglio e fare un bidone allo spreco”. Ma quanto cibo sprechiamo in tutto il mondo? Un terzo di tutto quanto prodotto. Una quantità che potrebbe nutrire quattro volte le persone affamate di tutto il pianeta. Nei paesi più industrializzati come l’Italia, più della metà di tutto lo spreco avviene in casa nostra (meno al ristorante o al supermercato), quando si cucina, si mangia e si sparecchia. Nelle nostre case noi sprechiamo di più perché siamo pigri, non guardiamo le date di scadenza e perché cuciniamo troppo. Nel mondo viene sprecato il 35 per cento del pesce (circa uno su tre); come dire tre miliardi di salmoni che, se messi in fila, uno dopo l’altro, ci consentirebbero di coprire dieci volte la distanza terra-luna. Ma sprechiamo anche il venti per cento della carne prodotta (circa 75 milioni di mucche), il trenta per cento dei cereali (circa 763 miliardi di confezioni di pasta) ed il 45 % di frutta e verdura (quasi una mela su due)! La dott.a Masci ha richiamato l’attenzione sul fatto che, per produrre un alimento, servono tante risorse: lavoro, benzina… ma soprattutto acqua (qui l’esempio, ripreso in apertura che, per produrre un pollo, in tutta la filiera occorrono quattro mila litri di acqua). La carne è l’alimento che, solitamente, ha bisogno di più risorse per essere prodotta Ma questo non vuol dire che non dobbiamo mangiarne – ha chiarito la dr.a Masci- ma che dobbiamo prestare attenzione a non gettarne via nemmeno una piccola quantità perché ciò vuol dire gettare via tante risorse preziose utilizzate per produrla. Ella ha invitato anche a riflettere sul fatto che ogni essere consuma circa 3.800 litri di acqua al giorno, di cui solo 137 per uso domestico, appena 167 per i prodotti di uso quotidiano e ben 3.496 per il cibo che mangiamo. Acqua che noi non vediamo ma necessaria per produrre i cibi, i beni ed i servizi che consumiamo ogni giorno (pari a venti vasche da bagno!). Ella ha definito “acqua invisibile” quella che c’è dietro una porzione di verdura (32 litri); in un piatto di pasta (169) in una fetta di carne bovina (1.550!). Per cui ogni giorno – ha detto agli studenti increduli- voi potete fare qualcosa: potete scegliere di contenere il consumo di acqua, a tavola, senza rinunciare al piacere del cibo; per esempio, se un menu a base di origine animale ha bisogno di 4/5 mila litri di acqua, uno di “stile mediterraneo” ne ha bisogno della metà e ci fa anche bene!”. Quindi ha fatto notare come nella “piramide alimentare ed in quella idrica” più si sale in vetta in quella alimentare (formaggi, carne, pesce…) più c’è consumo di acqua, tanto che l’una è rovesciata rispetto all’altra. “Ricordate che ogni volta che gettate una fetta di pane, sprecate 40 litri di acqua, ogni volta che buttate una mela, ne sprecate 70; ed un uovo, 135 litri. A tavola dunque, scegliete il benessere. Bevete più acqua ma “mangiatene di meno”. Cosa ci aiuta a sprecare di meno in casa? Sicuramente comprare solo quello che ci serve; prima di andare a fare la spesa, dobbiamo controllare la dispensa e verificare cosa ci serve davvero; in questo modo non avremo una dispensa troppo piena di cose superflue che poi butteremo. Inoltre possiamo ridurre lo spreco nel nostro frigorifero semplicemente tenendolo il più pulito possibile. Infatti, un frigo disordinato e sporco facilita la proliferazione batterica e di tutti quei microrganismi che deteriorano gli alimenti. Utile, in dispensa come in frigo, mettere davanti i prodotti che scadono prima così da non dimenticarceli e lasciarli scadere. Ma quali sono i cinque punti chiave per alimenti più sicuri? La dott.a Masci ha riportato le raccomandazioni della World Health Organization: abituarsi alla pulizia; separare gli alimenti crudi da quelli cotti; fare cucinare bene gli alimenti; tenere gli alimenti alla giusta temperatura; utilizzare solo acqua e materie prime sicure. In casa tuttavia, ha ammonito la relatrice, se facciamo la lista della spesa ma poi cuciniamo troppo e serviamo porzioni esagerate, non abbiamo risolto più di tanto il problema dello spreco. Cuciniamo dunque, quanto necessario, serviamo porzioni corrette così, se dovesse avanzare qualcosa, la possiamo conservare in frigo e consumare nei pasti successivi. Infine: perché è importante parlare di spreco alimentare? Perché non sprecare fa parte di una corretta alimentazione, come fortemente suggeriscono l’OMS e la FAO. Anche la Regione Puglia sensibilizza a non sprecare cibo: “Il cibo è vita. Non sprecarlo!” è uno dei suoi messaggi principali.
Pietro Gonnella

“INCLUSIONE, DIVERSITA’ E EQUITA’ NEL CONTESTO SCUOLA – FAMIGLIA”. UN CONVEGNO DEL R.C. MATERA

Convegno “INCLUSIONE, DIVERSITA’ ED EQUITA’ NEL CONTESTO SCUOLA – FAMIGLIA”
Il Rotary Club Matera ha organizzato evento pubblico su uno dei grandi temi del Rotary International, D.E.I., sono intervenuti il Dott. Salvatore Gentile Direttore FF e U.O.C Psicologia Clinica ASM e la Prof.ssa Patrizia Malvasi Docente Scuola Primaria
ha moderato i lavori il Dott. Antonello Lombardi.
Il focus è quello di sensibilizzare i grandi temi del D.E.I. tra i giovani, per i giovani e con i giovani,  declinandoli soprattutto nei rapporti scuola – famiglia i luoghi in cui  le ragazze e i ragazzi crescono. Una grande attenzione ai rapporti e alle modalità interne ed esterne.
Al temine delle relazioni vi è stato un confronto intenso ed appassionato che è durato oltre 2 ore tra il pubblico dei soci del Rotary Club Matera e degli ospiti del mondo della scuola, delle professioni e dell’Azienda Sanitaria di Matera. grande attenzione alla salute mentale delle nuove generazioni anche e soprattutto in questo momento storico post-pandemia.
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