Come e in che misura gli stili di vita possono evitare o sostituirsi a diete al fine di migliorare aspetti sulla qualità della salute? Questo il filo conduttore di una piacevole conversazione che il dott. Leonida Iannantuoni, medico di base e Presidente Nazionale dell’ASSIMEFAC, ha tenuto al Rotary Club Foggia nel corso di una seguitissima conviviale svoltasi venerdì 19 aprile.
Presso l’elegante Sala del “Feudo della Selva” in località Incoronata, l’incontro ha avuto per tema “Stili di vita: tra dogmi filosofico-religiosi, dettami medici e saggezza popolare”.
Dopo l’apertura della serata secondo il consueto rituale rotariano ed i saluti portati dal Presidente Giancarlo Ciuffreda, quest’ultimo ha presentato l’ospite che ha affrontato l’attrattivo tema con efficace e fluido eloquio trattando gli argomenti articolati su alcuni aspetti fondamentali: attività fisica regolare, alimentazione mirata a controllare il peso, astensione dal fumo, serenità di spirito. Quindi, secondo l’illustre relatore, “non dieta ma stile di vita” seguendo delle semplici regole, frequentemente raccomandate ma spesso disattese per diverse motivazioni, finalizzate al vivere bene ed in salute.
Il dott. Iannantuoni si è particolarmente soffermato sulla necessità di svolgere una regolare attività fisica, osservare una dieta leggera e bilanciata che minimizzi il ricorso a grassi ed a zuccheri privilegiando invece frutta e verdura di stagione, bere almeno due litri di acqua al giorno, concedersi un sano riposo, mantenere attive le capacità intellettuali, bandire superalcolici e tabacco.
Osservando queste semplici ma fondamentali regole, raccomandate dal relatore, vengono ridotti al minimo i rischi di ammalarsi
Il dott. Iannantuoni ha poi effettuato un breve excursus sulla saggezza popolare e sulle norme igieniche dettate dai dogmi religiosi.
In epoca moderna, siamo alla fine del 1800, il primo ad introdurre il concetto di “stile di vita” fu il dott. Alfred Adler medico e psicologo austriaco, ma da sempre si è cercata una codificazione di comportamenti e norme che potessero avere influenza benefica sulla qualità e durata della vita.
Secondo il relatore, suggerimenti di “stili di vita” sono rintracciabili sia nel Vecchio Testamento che nel Corano, come “… Voi circonciderete la carne del vostro prepuzio e questo sarà il segno del patto fra me e voi …” (Vecchio Testamento).
In quello che è certamente uno dei versetti più noti della Bibbia, al di là del significato religioso, non è difficile riconoscere una notevole valenza igienica. La circoncisione ricopre ruolo preventivo per la salute dell’apparato genito/urinario maschile prevenendo, in una realtà in cui l’igiene è a dir poco approssimativa, patologie come la fimosi, parafimosi, balano postiti, ecc …
“… Non mangiate alcun grasso né di bove, né di pecora, né di capra. Il grasso di una bestia morta da sé o sbranata da fiera si potrà adoperare a qualunque altro uso, ma non ne dovete mangiare affatto …” (Vecchio Testamento)
“… Certo vi è proibita la bestia morta, il sangue, la carne di maiale …” (Corano)
Durante l’anno il Credente prega due volte al giorno mentre nel Ramadam, che cade nel periodo più caldo dell’anno, prega tre volte al dì, quindi già nel 600 d.C. veniva riconosciuto il valore dell’igiene personale, mentre nella civilissima Europa dell’illuminismo, epoca di parrucche e belletti, lavarsi era una pratica desueta e disdicevole(!!).
“Credenti, quando vi preparate alla preghiera, lavatevi il viso e le mani sino ai gomiti, passate le mani bagnate sulla testa, lavatevi i piedi sino alle caviglie. …” (Corano).
Oggi il diritto al giusto riposo è codificato nella Carta Universale dei Diritti dell’ uomo, quattromila anni fa era codificato in un dogma religioso:
“Ricordati di santificare le feste … Iddio … il giorno settimo cessò da ogni opera e benedì questo giorno e lo santificò …” (Vecchio Testamento).
Il relatore è poi passato ad esaminare alcuni aspetti igienico-sanitari del Medio Evo poco conosciuti, infatti quei secoli non furono poi così bui, come generalmente si ritiene, ma ebbero un loro fervore culturale. Tale fervore non poteva mancare in ambito sanitario, tanto è vero che per editto dell’imperatore Federico II nessun medico poteva esercitare la sua arte se non si fosse sottoposto ad un anno di studi anatomici e pratica settoria presso la Scuola Salernitana.
In merito alla saggezza popolare, il dottor Iannantuoni ha ricordato come questa ha fornito da sempre delle prassi igieniche e salutari tramandatasi con i proverbi. Tra questi abbiamo esempi riguardanti l’alimentazione, la salubrità degli ambienti, i vizi, l’influenza dello stress sul vivere sano:
“Una mela al giorno toglie il medico di torno”
“A tavola non si invecchi”
“Dove entra il sole non entra il medico”
“Bacco tabacco e venere riducono l’uomo in cenere”
“il riso fa buon sangue”
Il dottor Iannantuoni ha poi concluso la sua interessante relazione osservando che al di là delle esigenze medico scientifiche l’individuazione di un corretto stile di vita, volto alla prevenzione dell’insorgenza e della diffusione di patologie, è stato da sempre una esigenza dell’uomo. Le intuizioni in tal senso, in era pre internet, hanno avuto diffusione tramite testi sacri, massime filosofiche più che scientifiche e, non ultimo per capacità di diffusione, i proverbi. A noi, quindi, la responsabilità di non disperdere un patrimonio di saggezza millenario.
Terminata l’ interessante relazione e dopo uno scrosciante applauso, il Presidente Ciuffreda ha fatto dono all’ ospite del gagliardetto del Rotary Club Foggia e della penna “Paul Harris”.