Categoria: Febbraio

Ambasciatore

IL R. C. MANFREDONIA ALLA SCOPERTA DELLA VITA DEL DIPLOMATICO

Qual è la vita del Diplomatico?

La carriera diplomatica suscita forte attrazione e fascino. Solitamente, nell’immaginario collettivo, è associato a un lavoro fatto di viaggi, di relazioni con i dignitari esteri e massime autorità istituzionali, di cocktail informali e piacevoli pranzi e cene.

Ma è davvero questa la vita del diplomatico? A spiegare quali sono i compiti, le responsabilità, i doveri e, ovviamente, i piaceri di un console o di un ambasciatore è stato Josè Luis Dicenta Ballester (Dicenta è il cognome ereditato da un trisavolo veneto emigrato a Palma de Mallorca) ospite del Rotary Club di Manfredonia che, tra i soci, annovera i genitori di sua moglie Tania D’Onofrio Karadzic.

Desaparecidos

Lo ha fatto nella lingua che egli chiama ‘itagnol’, un misto tra l’italiano e lo spagnolo col quale non solo è riuscito a farsi comprendere perfettamente dall’uditorio, ma è anche riuscito piacevolmente a intrattenerlo arricchendo il racconto di fatti ed avvenimenti storici, talvolta vissuti in prima persona come con la dolorosa vicenda dei desaparesidos, con divertenti aneddoti e curiosità riferiti alla sua lunga e sfavillante carriera ‘diplomatica’ inaugurata nel giugno 1968 come segretario dell’ambasciata di Spagna a Santo Domingo, lo stesso incarico che lo porta a Tripoli e a Parigi prima della nomina a console a Buenos Aires nel 1976.

New York

Subito dopo è a New York come consigliere dell’ambasciata spagnola negli Usa dove cura i rapporti con la stampa. Alla fine dell’82 torna a Madrid chiamato dall’allora ministro degli affari esteri che lo vuole direttore generale di gabinetto. Nell’85 lascia il ministero per la nomina ad ambasciatore a Lima, nell’88 lo è a Praga e nel ‘92 a Bogotà. Nel 1993 è vice ministro, segretario di stato per l’America Latina e la cooperazione internazionale. Torna a rivestire la carica di ambasciatore in Messico per poi essere nominato console generale a Zurigo e a seguire Los Angeles. Dal 2005 al 2007 è ambasciatore di Spagna presso il Quirinale.

America Latina

All’America Latina e alla difesa e promozione delle lingue e culture latine nonché del rispettivo patrimonio culturale, è dedicata l’attività che attualmente continua a svolgere in campo internazionale, mettendo a disposizione la sua solida esperienza, le affinate capacità e il suo immutato e innato interesse per il mondo e ciò che vi accade.
“Senza conoscenza non c’è rispetto. I miei familiari consideravano una stranezza la scelta di un lavoro che mi avrebbe condotto lontano dal paese natio, perché di solito si preferisce restare piuttosto che andare. Questa professione mi ha consentito di conoscere persone, usanze, tradizioni, culture e, dunque, di alimentare in me interesse e rispetto. Se fossi dimasto a Palma tutto questo non sarebbe accaduto”.

Emozioni tra il pubblico

E’ stato chiaro a tutti che l’Ambasciatore ha condiviso momenti storici che per molti partecipanti sono stati vissuti attraverso i libri di Storia.

Ecco la risposta alla domanda iniziale: Qual è la vita del Diplomatico.
E dopo aver rimirato con stupore la piccola riproduzione di stele daunia donatagli in ricordo dell’incontro rotaryano insieme al gagliardetto, l’ex ambasciatore di Spagna ha ringraziato il presidente Lorenzo Matuano e tutto il Rotary Club Manfredonia per la squisita accoglienza, e il prefetto avv. Patrizia Piemontese per il messaggio di benvenuto che la stessa ha voluto pronunciare in spagnolo, reminiscenza di antichi studi legati ad un master.

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RC SAN SEVERO – LECTIO MAGISTRALIS DEL PDG LUCA GALLO IN OCCASIONE DELLA PREMIAZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO “IL ROTARY PER LA PACE – PIERO SANPAOLO”

L’autorevolezza dell’autore e l’attualità del tema trattato nella riunione del 25 febbraio 2023 rendono senz’altro opportuno che la cronaca della serata, apparsa su questa stessa pagina il 3 marzo 2023, sia integrata dalla trascrizione integrale dell’intervento svolto dal PDG prof. Luca Gallo (n.d.r.).

Lectio Magistralis del PDG prof. Luca Gallo tenuta in occasione della premiazione del V Concorso Letterario “il Rotary per la pace – Piero Sanpaolo”

Saluto e ringrazio la presidente Linda Lenza, il presidente dei PDG del Distretto 2120 Alfredo Curtotti e tutti i soci del RC San Severo, Ciro Piacquaddio (presidente commissione Rotary Foundation e presidente della commissione del premio e i componenti: prof.ssa Amalia Antonacci, dr. Enrico Fraccacreta, prof. Domenico Pietropaolo, prof.ssa Dina Orsi, dott.ssa Antonella Corna, dott.ssa Wilma Ardisia – segretaria), e un particolare grazie ai ragazzi, agli insegnanti, ai dirigenti scolastici e ai genitori per l’ammirevole partecipazione a questo concorso su tematiche di grande attualità e in memoria di un prestigioso esempio e testimone di servizio e volontariato rotariano che è stato Piero Sanpaolo.
Saluto e ringrazio per la presenza la gent.ma consorte di Piero, Elena Sanpaolo Antonacci (Governatrice Inner Wheel Distretto 210) e il figlio Giorgio.

Ora venendo ad alcune mie considerazioni relative ai tre pilastri problematici e fondanti del concorso “costruzione della pace e prevenzione dei conflitti, salvaguardia dei diritti umani e promozione del volontariato” ritengo che siano aspetti strettamente correlati e conseguenziali tra loro, in quanto parti dello stesso problema di fondo che è il riconoscimento della dignità e del rispetto di tutti gli esseri umani e della relazionalità solidale tra di loro.
I diritti umani affermano la centralità del soggetto-persona e l’universalità dell’appartenenza all’unico genere umano.
A ciò fa esplicito riferimento la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, nel cui preambolo si sostiene “che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, i loro diritti uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.
Questi concetti vengono riaffermati all’articolo 1, che recita “tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza” (questa la relazione solidale prima accennata).
Dunque questi valori costituiscono una meta da riaffermare continuamente e da proporre tenacemente, in quanto essi non si sono ancora pienamente realizzati nello stesso mondo occidentale che li proclama.
Eppure, come scrive Maurizio Bettini (filologo classico, latinista e direttore del centro antropologia e mondo antico, università di Siena)) “già per gli antichi esistevano obblighi comuni a tutti i popoli. Beni comuni e obblighi reciproci erano materia di riflessione nell’antica Roma e l’assoluta necessità di osservare queste norme viene ribadita più volte nel mondo antico. Cicerone le definiva appunto communia, cioè prestazioni che era necessario offrire a chiunque: tanto ad un membro della propria comunità, quanto ad uno straniero. Per accedere a questa soglia elementare di diritti, insomma, bastava essere ‘uomini’, non era una questione di appartenenza e di cittadinanza. (il “de officiis” di Cicerone ha costituito una sorta di bibbia per pensatori e statisti di tutto il mondo).”
Anche Seneca riprenderà questo genere di precetti consuetudinari (quelli che Cicerone definiva communia), ma proiettandoli in un orizzonte filosofico e umanistico molto più ampio. Lo fa in una delle sue lettere a Lucilio interamente dedicata a problemi di etica.
Il filosofo si pone infatti questo problema: come ci si deve comportare nei confronti degli uomini? E ciò detto prosegue con una serie di interrogativi: che cosa facciamo? Quali precetti diamo? …
Bene! La conclusione della sua riflessione e del suo ragionamento è che: dividere il pane con chi ha fame, indicare la via a chi l’ha smarrita, porgere la mano al naufrago, astenersi dall’uccidere (precetti che Seneca dava per scontato si dovessero rispettare già nel primo secolo dopo cristo), diventano una sorta di soglia minima, quindi non ancora sufficiente, perché si possa veramente parlare di comportamento umano. Nella concezione di Seneca infatti gli obblighi dell’uomo verso l’altro uomo vanno ben al di là di queste norme elementari.
Seneca assimila l’umanità ad un unico e medesimo corpo, ossia ad un organismo formato da parti che inevitabilmente sono chiamate a collaborare fra loro; un corpo indirizzato ad uno stesso fine, governato da reciproco amore e sentimenti socievoli. Tutto questo implica una visione della societas umana che già duemila anni fa anticipava le affermazioni più nobili che si incontrano nelle nostre moderne carte dei diritti umani” (vedi: m. Bettini, i diritti spiegati da Seneca, in “La Repubblica”, 20 febbraio 2023, pp.28-29).
Anche il tema della pace, che dopo i tragici eventi di questi ultimissimi tempi è diventato di drammatica attualità ed è tornato preponetemene alla ribalta, non può essere considerato qualcosa di astratto e lontano da noi.
Trattare oggi della questione, riguarda non solo quanto sta accadendo in Ucraina, ma anche tener conto della presenza di altri numerosi conflitti veri e propri e di tanti focolai di “guerre dimenticate” in altre parti del mondo.
Certo è un tema che contiene aspetti problematici molteplici e complessi, ma solo su alcuni di essi soffermerò brevemente la mia attenzione e cercherò di apportare alcune considerazioni e riflessioni.
Ora per quanto concerne la pace occorre premettere che molti giustamente affermano che essa è qualcosa di più della semplice assenza di conflitti, ma porta libertà, sicurezza, felicità; è nemica dell’arroganza, della persecuzione e dell’instabilità.
Non si tratta solo di uno stato/situazione finale, ma di un processo: come la salute.
La pace è un processo in cui occorre restare impegnati per sempre. Ora evitare le guerre è compito della politica; costruire la pace è opera dell’educazione.
Educare alla pace è sempre, e nello stesso tempo, educare alla giustizia, alla solidarietà e alla “convivenza planetaria” dei popoli e delle culture.
Educare alla pace consiste nel perseguire valori e atteggiamenti corretti verso la diversità e le differenze socio-culturali, razziali e religiose, la tolleranza e la dignità umana; la salvaguardia dei diritti umani (prima indicati).
Nello sviluppare abilità di corrette e pacate relazioni fra persone e nazioni, nell’imparare a pensare criticamente e risolvere i problemi conflittuali. L’educazione alla pace insegna non-violenza, fiducia, cooperazione e rispetto per la famiglia umana ed ogni vita sulla faccia del pianeta, equilibrio e inclusione (interessante, anche in tale prospettiva, la dichiarazione del rotary international del 2021, intitolata dei – diversità, equità, inclusione).
L’educazione si propone pertanto come un processo intenzionale, esplicito e permanente che prevede anche spazi di libertà.
E come si afferma nel saggio pubblicato dal nostro Distretto Rotary 2120, “sette vie verso la pace (Adda editore, Bari 2022, pp. 49-50): “la libertà consiste nell’agire per e non contro: è qualcosa di positivo, di vibrante, di altamente significativo. La libertà è una e indivisibile; poiché’ oggigiorno, ogni volta che la si nega a qualcuno, in qualunque posto ciò avvenga, è la libertà di tutti che viene messa ovunque in pericolo. La libertà è un principio in movimento, un obiettivo che precorre di molto lo sviluppo della società, un cammino irto di ostacoli e di pericoli, ma che pur vale la pena di percorrere sino in fondo”.
E allora la pace s’impara soprattutto e innanzitutto esercitandosi a praticarla ogni giorno, all’interno di ogni relazione e contesti di vita quali: la famiglia (dialogo tra genitori-figli, tra fratelli e altri); la scuola (rapporto con gli insegnanti, con gli altri studenti, evitando episodi di bullismo, di cyberbullismo, di violenza, di intolleranza, di mancanza di rispetto delle regole e della legalità); l’associazionismo, i luoghi di lavoro, di tempo libero e di sport. In definitiva coinvolge tutta la comunità.
La pace è stata motivo di riflessione in pensatori della storia moderna e contemporanea, e tra gli altri, si pensi a: Kant, Montessori, Gandhi, Martin Luter King, Aldo Capitini, Don Milani, Don Tonino Bello; così come di pontefici, quali tra gli altri: Giovanni XXIII (enciclica “pacem in terris” ), Pio XII, Papa Francesco.
E allora in questo momento storico, l’educazione alla pace diventa sempre più una sfida fondamentale per l’intera umanità e va perseguita con costante impegno.
E per questo la pace ha costituito e costituisce un elemento centrale della missione del rotary sia sul piano socio-politico che socio-educativo, a livello locale e globale.
E in tale ottica e prospettiva di salvaguardia dei diritti umani e di costruzione e promozione della pace e prevenzione dei conflitti, di fondamentale importanza e’ stato e lo è ancora oggi il ruolo del volontariato. Il mettere cioè le proprie competenze, il proprio tempo, la propria professionalità al servizio della società e dell’intera umanità (come ha fatto Piero Sanpaolo) per il superamento di condizioni di vita meno abbienti in tutti i suoi molteplici aspetti (economici, sociali, culturali e altro).
Potremmo sintetizzare l’impegno del volontariato in quelle diverse aree d’intervento individuate e indicate dalla Rotary Foundation quali appunto: la promozione della pace, la prevenzione e cura delle malattie (si pensi, tra l’altro, al grande progetto della eradicazione della polio nel mondo), l’acqua e i servizi igienico-sanitari, la protezione delle madri e dei bambini, l’alfabetizzazione ed educazione di base, lo sviluppo delle economie locali (specie in zone di sottosviluppo) e la tutela dell’ambiente. Tutte aree, alcune strettamente correlate tra loro, e questo “dal locale al globale e viceversa”, come affermavo nel mio anno di governatorato.
Il volontariato, come ben sottolinea la Fondazione Rotary è “fare del bene nel mondo”, ma anche a riceverne come testimoniato da molti volontari; in quanto contemporaneamente migliora se stessi nel ricavare da queste esperienze un arricchimento non solo interiore, ma anche pratico grazie all’acquisizione di nuove competenze professionali.
Il volontariato è un percorso caratterizzato da aspetti ed elementi di fondo che lo qualificano e lo differenziano dalla beneficenza e sui quali bisogna avere chiarezza come lo “schiodarsi” dalle proprie vite e dalle proprie certezze, il porsi a disposizione dei bisogni dell’altro, la logica della relazione e dell’emozionarsi, nel senso di muoversi verso qualcuno e verso altri mondi.
Ed ancora, sempre evidenziate, da varie testimonianze: “il trovare nell’altro la propria stessa umanità”, come “cultura del dono”, come atto di coraggio.
In definitiva, tutte le direzioni e orizzonti di senso a cui fa riferimento il volontariato, ci riportano alle radici della solidarietà e reciprocità umana e hanno fortemente ispirato “la compianta figura dell’amico rotariano Piero Sanpaolo, medico oculista di grande sensibilità ed intelligenza, per molti anni impegnato in missioni umanitarie medico-specialistiche in America Latina, Africa ed Asia e grazie alle quali ha ridato la vista a moltissime persone”.

Per questo riteniamo che anche il Rotary ha dato e continua a dare attivamente il suo contributo e in modo trasversale nelle diverse aree d’intervento prima citate.
Il Rotary, con la sua composizione rappresentativa di tutte le attività professionali in esso presenti, costituisce un ulteriore modello trainante per portare il volontariato nella società e nei posti di lavoro, per sensibilizzare e sviluppare quei meccanismi di solidarietà e reciprocità che sono alle radici dell’umanità.
Come rotariani abbiamo il compito di mettere a disposizione delle nostre comunità e di comunità bisognose di altre parti del mondo appunto la vasta gamma di attitudini professionali ed esperienze per realizzare e praticare iniziative di volontariato.

Ed allora, grazie a tutti, grazie al RC di San Severo (presidente e soci), grazie agli istituti scolastici e agli insegnanti per aver sensibilizzato e promosso l’attenzione dei ragazzi a tutte queste tematiche di grande attualità, quali appunto “la costruzione della pace e prevenzione dei conflitti, la salvaguardia dei diritti umani e la promozione degli aiuti e del volontariato umanitario”.

Il futuro, come sottolinea il nostro governatore Nicola Auciello, e soprattutto il presente, dipende anche da noi.
PDG Luca Gallo

R.C. FOGGIA. IL GOVERNATORE DEL DISTRETTO 2120 NICOLA MARIA AUCIELLO IN VISITA AL “SUO” CLUB

Nella poco più ventennale vita rotariana e nel corso delle prestigiose carriere accademica e professionale, costellate da rilevanti affermazioni, forse uno dei tanti significativi momenti che l’amico DG Nicola Maria Auciello ha immaginato di vivere è stato quello di presentarsi in visita ufficiale al “suo” Rotary Club indossando ilcollare di Governatore del Distretto 2120.

L’evento storico, emozionante più per i Soci che per lo stesso Nicola ormai abituato a controllare questi sentimenti, si è svolto il 16 febbraio 2023 presso l’elegante sala ricevimenti “Casa Freda”, alla presenza di numerosi socie e soci che hanno avuto 

 

modo di partecipare perché, in verità, molti dei prenotati hanno dovuto rinunciare all’atteso momento perché decimati dall’implacabile influenza stagionale.

ca e di confronto sulle consuete tematiche che, a seguire, il Governatore ha poi affrontato nella successiva adunanza plenaria con Socie e Soci.

Questa seconda parte della visita si è aperta con il consueto rituale dell’onore alle bandiere ed i saluti alle autorità rotariane presenti: Il Governatore Nicola Maria Auciello con la consorte Anna, il PDG Sergio Di Gioia, l’Assistente del Governatore per la zona 4 Davide Calabria, il SegretarioDistrettuale Antonella Quarato con il coniuge Giulio Treggiari, presidente della Commissione R.F. del Club, il Prefetto Distrettuale Monica Bonassisa, il Coordinatore della squadra distrettuale Francesco Corvelli con la moglie Maria Rosaria, il Consigliere di Segreteria Distrettuale Camillo Maruotti con la gentile Gabriella, la Presidente Inner Wheel Fog

 

L’incontro, già avviato nel tardo pomeriggio con i “superstiti” dirigenti del Club e Presidenti delle Commissioni, è stato utile come momento di verifi

gia Irene Bonassisa con il marit

o Gianni Campanella, la R.D. Rotaract Aurora La Torre, il R.D. Interact Nicola Fascia. 

Quindi l’avvio della riunione con il Presidente Giuseppe Mammana che ha esordito chiedendo un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime del tragico terremoto che ha colpito Turchia e Siria, ed ha poi esortato i rotariani a voler contribuire, con corale e generosa partecipaz

ione, alle iniziative messe in campo dal Distretto tramite la propria Commissione “Volontari del Soccorso e Maxi Emergenze”. Con l’occasione ha comunicato che, unitamente al Consiglio Direttivo, ha inteso ridimensionare le spese preventivate per l’evento e di destinare la parte risparmiata al contributo pro terremotati. Certi, infatti, che il Governatore non se ne sarebbe dispiaciuto, si è scelto di optare per una cena parca e di pensare invece alla contribuzione per chi, in questo momento, non ha più nulla! Questo è il vero spirito

 del Rotary. La decisone è stata, naturalmente accolta di buon grado da parte

di tutti i presenti. 

A seguire, il Presidente ha comunicato che il 23 febbraio, in occasione del “Rotary Day” i tre Rotary Club della città hanno congiuntamente acquistato una pagina sul quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” per pubblicare riflessioni su significato e ruolo del Rotary.

Infine Mammana ha invitato i presenti a formulare gli auguri al Past President Francesco Paolo Di Carlo (che nello stesso giorno ha compiuto 41 anni di militanza nel R.C. Foggia), al Presidente della Consulta dei Past President Costanzo Natale (Cinquantesimo anniversario il prossimo 10 marzo) ed al PDG Sergio Di Gioia che di anni nel Rotary ne conta ben 53. 

Il Presidente ha poi dato lettura dei curriculum privato e rotariano di Nicola Maria Auciello, dandogli quindi la parola.

Il Governatore, dopo aver ribadito i principi fondanti del Rotary, ai quali occorre quotidianamente ispirarsi, ha tenuto ad evidenziare ruolo e funzioni del Distretto, della Rotary Foundation e l’importanza della presenza sul territorio dei Rotary Club che devono rappresentare la locomotiva oltre che un luminoso punto di riferimento per le comunità locali. Ragioni per le quali i rotariani devono andare fieri ed orgogliosi dell’appartenenza. Si è intrattenuto molto sul concetto di lealtà, dal quale non può prescindere l’amicizia rotariana tra i soci, motore trainante per ogni service e progetto. 

Ha poi ripercorso letappe dei principali eventi distrettuali e di quelli prossimi, dando infine la parola alla consorte Anna Fuian

o per la presentazione del suo Service concernente aiuti nel reperimento di materiale di supporto alle attività dell’Associazione di Volontariato ABC di Foggia (che si occupa di interventi di sostegno per bambini ed adulti cerebrolesi appartenenti a famiglie indigenti). Nella circostanza, anche il Rotary Club Foggia ha ritenuto di contribuire con un piccolo aiuto.

La parte conclusiva Nicola Auciello ha voluto riservarla al Congresso Distrettuale, evento che verrà celebrato a Maratea dal 23 al 25 giugno 2023 in prossimità della chiusura dell’anno rotariano 2022-2023, esortando gli interessati a prenotare entro il 30 marzo per poter fruire di una interessante scontistica sulle tariffe praticate dall’incantevole struttura turistica.

Al termine, rispettando perfettamente i tempi del programma, la gradevole conviviale nello spirito di amicizia rotariana e soprattutto in onore del terzo Governatore nella storia del Rotary Club Foggia dopo Nicola Pepe (1966-1967) e Sergio Di Gioia (2005-2006).

Michele Chiariello

R.C. PUTIGNANO. I RISCHI DEGLI STUPEFACENTI ILLUSTRATI AI GIOVANI DEL “PERTINI-PINTO-ANELLI” DI TURI

I RISCHI DELL’UTILIZZO DEGLI STUPEFACENTI TRA I GIOVANI ILLUSTRATI DAL ROTARY AL PERTINI-PINTO-ANELLI DI TURI
Perché l’alcool ed il tabacco sono permessi e le droghe leggere no? Ma anche le droghe cosiddette “leggere” fanno male? Ma io non posso smettere quando voglio? Sono alcune tra le domande che i giovani studenti di quinto anno hanno fatto a conclusione dell’incontro tenutosi sabato scorso, 25 febbraio, al “Pertini-Anelli-Pinto” di Turi, svolto a cura del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte nell’ambito del progetto “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni e per lo sviluppo del territorio”. Il tema affrontato è stato “I rischi dell’utilizzo degli stupefacenti tra i giovani; contrasto al fenomeno e riflessioni sul tema della legalizzazione”; condotto a due voci dall’avv. Giancarlo Angelini De Miccolis, avvocato penalista presso il foro di Bari e dal dott. Andrea Riccardo Miani, funzionario istruttore direttivo amministrativo contabile, già presidente del Rotaract. La prof.a Rosa Fiore, nelle veci della dirigente, preside prof.a Carmela Pellegrini, ha presentato gli ospiti ing. Francesco Mercieri, presidente del Rotary; il preside Pietro Gonnella, vicepresidente e coordinatore del progetto; il luogotenente Giovanni Sacchetti, comandante della stazione dei Carabinieri di Turi. Ella ha invitato gli studenti a fare tesoro di queste “pillole di saggezza” offerte dal Rotary ed a stare attenti alle “trappole” che la società tende loro sugli stupefacenti; un tema che sicuramente “coinvolge” tanti giovani, affinché essi possano difendersi dalle insidie, possano non accedere a “queste oasi di felicità”, tanto vuote quanto effimere e possano invece, perseguire i concetti della prudenza e della prevenzione. Il presidente del Rotary, ing. Francesco Mercieri, ha invitato a fare attenzione a quanto il club offre loro, per essere maggiormente consapevoli nelle scelte future, quando lasceranno la scuola e, non più come studenti ma come cittadini, faranno delle scelte decisive per il loro futuro. Il comandante Sacchetti ha rammentato ai giovani quanto l’Arma dei Carabinieri sia sempre molto vicina agli studenti, essendo essa impegnata non solo nelle indagini e nelle azioni di contrasto ma anche nella informazione e nella formazione dei giovani che sentono ed hanno, di fatto, molto vicino il problema della droga. I relatori avv. De Miccolis Angelini e dott. Miani, hanno fatto presente che la droga non è un fenomeno solo dei giorni nostri ma che essa è stata utilizzata nel corso della storia da numerose popolazioni per diversi usi e credenze. Il loro percorso evolutivo è stato più o meno simile: scoperta, reazioni diverse alla novità, diffusione, analisi degli effetti positivi e negativi, tentativi di bloccarne l’utilizzo, intervento del legislatore, cronaca di operazioni di polizia giudiziaria, campagne mediatiche. I due hanno ricordato la “contestazione giovanile” degli anni ‘60 e ’70: essa prevedeva un ampio uso di sostanze cannabinoidi e allucinogene che erano parte di questa cultura che inneggiava alla libertà ed alla emancipazione. Hanno ricordato l’uso ingenuo che spesso si è fatto di esse, parlando di “sballo” che non è sinonimo di festa e di divertimento ma di stato di allucinazione prodotto da una sostanza stupefacente. Esse, hanno chiarito, sono sostanze naturali o sintetiche che, per le loro proprietà chimiche, inducono variazioni del sistema nervoso centrale umano, con alterazione della percezione, dell’umore, del comportamento ed inducono dipendenza fisica e psichica, portando quindi, alla tossicodipendenza. Infatti essi hanno ammonito che la droga porta a cambiamenti della corteccia cerebrale, assottigliamento e morte di cellule (neuroni) insostituibili; variazioni spesso irreversibili. Purtroppo gli studenti che frequentano le scuole superiori italiane dichiarano, al 34 per cento circa, di aver già fatto uso almeno una volta di una sostanza illegale. Essi hanno informato che il D.P.R. 309 del 1990, detto “Testo unico sulla droga” è la norma di riferimento in Italia della legislazione vigente; esso pone l’attenzione sui problemi e sulle implicazioni perenni di rilevanza penale ed amministrativa, del consumo e della detenzione per uso personale, nell’ottica della prevenzione, della cura e della non emarginazione. La sospensione della patente (anche dei ciclomotori), del passaporto, del permesso di soggiorno sono tra le sanzioni amministrative più comuni. La reclusione da sei a venti anni ed una multa da 26 mila a 260 mila per chiunque “coltivi, produca, fabbrichi, estragga, raffini, offra, metta in vendita, ceda, distribuisca, commerci, trasporti, procuri ad altri, consegni” sostanze stupefacenti, sono alcune sanzioni penali. In un video i due relatori hanno riportato le dichiarazioni di un cittadino arrestato in flagranza di reato, che si dichiara “innocente per spaccio e colpevole per uso personale”. Di qui l’imput per spiegare la differenza tra uso personale (possesso di piccola quantità) e spaccio, la cessione ad altri di queste sostanze. Quindi hanno riferito del contrasto al fenomeno che ogni giorno le forze dell’ordine pongono in essere con numerose operazioni di prevenzione, di indagini, di repressione. Poi sono state fatte delle riflessioni sul tema della legalizzazione, quanto meno delle droghe leggere. Quante persone fanno uso di sostanze stupefacenti in Italia? Quanto costa allo stato la repressione dell’uso di droghe? Quanto guadagnerebbe lo stato dalla legalizzazione? Aiuterebbe o no a combattere la criminalità organizzata? Basterebbe una legislazione nazionale o ne occorrerebbe una a livello europeo? Certo, i costi delle spese carcerarie per i detenuti arrestati per spaccio, quelli relativi alle operazioni di polizia giudiziaria, quelli legati ad operazioni di ordine pubblico e di sicurezza per non parlare di quelli di ambito sanitario, sono elevatissimi; ciò non ostante, a fronte di un notevole guadagno dello stato che beneficerebbe di una grande tassazione (simile e forse più, di quella delle sigarette) e della creazione di nuovi posti di lavoro, la conclusione non poteva essere che una, confortata anche dal parere del dott. Nicola Gratteri, magistrato e procuratore della Repubblica di Catanzaro, trasmesso con un altro breve video: occorre essere contrari a qualunque forma di legalizzazione perché ogni tipo di droga fa male, danneggia il cervello, crea dipendenza, fa commettere atti di furto e di truffa per il suo acquisto, crea tanti rischi e nessun beneficio, distrugge la carriera futura dei giovani. Laddove la legalizzazione non sconfiggerebbe comunque, lo spaccio, né la criminalità organizzata. I giovani sono stati invitati a “portarsi a casa” il consiglio di prestare sempre attenzione, di non abbassare la guardia, di non cedere al pensiero di “lo fanno tutti, perché io no?”; di non farsi coinvolgere, soprattutto durante le “innocenti” feste, di non fare l’esperienza traumatica di essere portati in caserma. Messaggio finale? “Viva la vita. Dite no alla droga. Io dico no”.
Pietro Gonnella

LA ZONA 3 DEL DISTRETTO 2120 CELEBRA IL ROTARY DAY

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LA ZONA 3 DEL DISTRETTO 2120 CELEBRA IL ROTARY DAY
118° Compleanno del Rotary International
Il Rotary Club Manfredonia ha ospitatto i Club di Gargano, San Giovanni Rotondo e San Severo
per festeggiare l’anniversario con la presenza del Governatore del Distretto 2120 Nicola Maria Auciello e dell’A.d.G. Antonio Tosco.
Piacevole serata di Interclub per festeggiare a Manfredonia il 118 genetliaco del nostro sodalizio.
Ogni Club ha raccontato un aspetto saliente dell’attività del Rotary International e del proprio Club.
Il Governatore ha onorato la serata ed ha colto l’occasione per ricordare che il Rotary è formato da Socie e Soci di azione, condividendo
un filmato sul recentissimo terremoto in Turchia e Siria, chiedendoci di onorare il compleanno con una donazione per acquistare le Shelter box – strumenti
per la potabilizzazione dell’acqua.
Una frugale cena e la torta finale hanno suggellatto il patto di Amicizia tra i Soci ed i Club della zona 3.

L’EDUCAZIONE ALLA AFFETTIVITA’ ED ALLA SESSUALITA’ OFFERTA DAL ROTARY AL “DELL’ERBA” DI CASTELLANA GROTTE

Ancora un incontro del Rotary club Putignano trulli e grotte, nell’ambito del progetto “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni”. E’ avvenuto sabato scorso, 18 febbraio, all’IISS “Luigi Dell’Erba” di Castellana Grotte. Nell’aula magna “Rocco Di Cillo” dell’istituto, la docente di chimica, prof.a Annalisa Gentile, referente del “progetto benessere” della scuola, ha presentato il presidente del Rotary, ing. Francesco Mercieri che ha esortato gli studenti a far tesoro delle competenze sanitarie e psicologiche che il Rotary, molto attento al mondo ed alle problematiche dei giovani, offre loro; il preside Pietro Gonnella, coordinatore del progetto rotariano e soprattutto la dott.a Linda Savino, relatrice di giornata. Il tema affrontato con gli studenti delle quinte è stato: “L’educazione alla affettività ed alla sessualità”. La dirigente scolastica, preside prof.a Teresa Turi, si è detta lieta di essere riuscita a soddisfare, con il tema di oggi, una precisa richiesta degli studenti ed ha auspicato che il Rotary continui, anche nel prossimo anno, a supportare l’istituto con la loro alta competenza in tanti settori di interesse giovanile. La dott.a Linda Savino, dirigente medico, specialista in chirurgia mini-invasiva pediatrica e cura delle malformazioni uro-ginecologiche dell’infanzia e della adolescenza presso l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari e specialista in ginecologia, ha affrontato il delicato ed importante tema partendo con dei cenni storici: l’evoluzione dell’uomo, la nascita “pubblica” di Enrico IV dinanzi a tanta gente per la dimostrazione certa che nasceva un re; le leggi che già, nel 12° secolo avanti Cristo, obbligavano già a portare il velo in pubblico ogni donna sposata nella Mesopotamia assira; giungendo al mondo d’oggi in cui, ancora in tanti stati africani, viene praticata la circoncisione agli uomini e la mutilazione dei genitali a bambine, ragazze e donne per controllarne la vita sessuale, il loro piacere. Ella ha affrontato gli aspetti psicologici, citando Freud e le teoria dell’io, dell’es e del super-io, con l’esigenza di stabilire un equilibrio dinamico con le spinte provenienti dal mondo esterno, dalla libido e dal rigore del super-io. Ha riportato la definizione del 2009 dell’Unesco della educazione sessuale come “un approccio, adeguato alla età ed alla cultura, attraverso la trasmissione di informazioni scientificamente corrette, realistiche e non giudicanti”. L’Italia purtroppo, ha fatto presente la dr. Savino , è fra le pochissime nazioni in Europa a non aver reso obbligatoria, nelle scuole, l’educazione sessuale. “L’innamoramento – ella ha continuato – è una pulsione che attiva parti del cervello, con la produzione di ormoni e neurotrasmettitori: sostanze chimiche come la dopamina, seguita poi dalla noradrenalina, dalla ossitocina fino alla vasopressina, con un affievolirsi successivo del cocktail chimico e quindi anche dell’innamoramento vero e proprio. Quindi ha illustrato il sesso biologico, come frutto dell’interrelazione di sesso cromosonico, di quello gonadico, fenotipico, dei genitali interni, ormonale e cerebrale. Ha illustrato ancora, con l’aiuto di slides, la conformazione degli organi genitali maschili e femminili ed il loro funzionamento; il concepimento e le sue regole fisiche; i principali metodi di contraccezione, da quelli naturali a quelli farmacologici e meccanici per il controllo della fertilità; della loro efficacia e delle percentuali di insuccesso, dalle quali si evidenzia il primato della pillola sul profilattico, sul coitus interruptus, sulle creme…I metodi naturali invece, come quello di Ogino-Knaus e della temperatura basale, sono molto fallaci. Nel 2010 si è celebrato il cinquantesimo anniversario della comparsa della prima pillola anticoncezionale, alla quale oggi, di molto migliorata e resa sicura, ricorrono, secondo la ginecologa, più di cento milioni di donne in tutto il mondo. Ha frenato subito l’entusiasmo dei giovani la dr.a Savino, ammonendo che essa deve essere assunta su precisa prescrizione medica e dopo alcuni esami, per essere certi che non danneggi l’organismo. Ella ha descritto molto bene tutti gli altri tipi di contraccettivi, da quello ormonale sottocutaneo, passando per il diaframma e la spirale, fino ad arrivare agli spermicidi ed al condom. Ma anche ha ammonito a stare attenti alle malattie sessualmente trasmesse per le quali occorre rivolgersi, senza pudore o timore, al medico ai primi sintomi; poi la contraccezione di emergenza o “pillola del giorno dopo” e la interruzione volontaria della gravidanza che la legge consente solo nei primi novanta giorni di gestazione. “Tuttavia, anche se essa è legalmente prevista – ha esortato la dr.a Savino – io vi invito a non farvi ricorso se non come extrema ratio, visto che oggi è facilissimo utilizzare i tanti mezzi di contraccezione”. Ella ha quindi, descritto i disturbi della differenziazione sessuale e le problematiche della identità sessuale, di quella di genere, dell’orientamento sessuale e del comportamento sessuale. Ha illustrato la continua evoluzione del riconoscimento della identità, da LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender) a LGBTQIA+ (Queer, Intersessuali, Asessuali e “+” ulteriori specificità di genere. La dott.a Linda ha concluso il suo intervento invitando i giovani a “portarsi a casa” soprattutto il principio della “consapevolezza” di tutto quello che essi fanno nel campo sessuale ed il principio del “rispetto” verso sé stessi e verso la libertà degli altri, “cosa fondamentale” (“il rispetto è quel piccolo particolare che fa la differenza”); nonché il ripudio di ogni forma di violenza, fisica e psicologica. “Ognuno di voi è simbolicamente una stella con tante punte, con tanti aspetti: dovrete fare in modo che questa stella risplenda sempre nella vostra sfera fisica, emozionale, spirituale, intellettuale, sociale”. Il dibattito successivo che ha visto intervenire molti studenti, si è concentrato soprattutto sulla pillola e sul suo uso (fa male? Occorre cambiarla frequentemente? La si può prendere liberamente? Cos’è la pillola del giorno dopo?). La dott.a Savino ha tranquillizzato tutti affermando che la pillola non fa assolutamente male, anzi che essa è il contraccettivo ideale e non occorre cambiarla, rispetto a quella che il medico ha prescritto. Il “medico” dunque; è lui che deve prescrivere la pillola adatta alla ragazza, dopo averle fatto fare degli esami per valutare il suo stato di salute: la pillola del giorno dopo si assume nel più breve tempo possibile (entro max 72 ore) se non si è presa, nel rapporto amoroso, alcuna precauzione ed è bene farvi ricorso il meno possibile (non essendo essa priva di effetti collaterali), privilegiando invece, i contraccettivi normali.
Pietro Gonnella

IL ROTARY CLUB GALLIPOLI AL SERVIZIO DELLA CARITAS DIOCESANA

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Il Rotary Club Gallipoli ha voluto celebrare il 118esimo anniversario della fondazione del Rotary International sottoscrivendo con la Caritas Diocesana di Nardò-Gallipoli il primo protocollo d’intesa.
Per diffondere la cultura dell’inclusione, il Rotary mette a disposizione della Caritas Diocesana Nardò-Gallipoli le proprie competenze e professionalità al fine di:
– alleviare il disagio delle famiglie mediante interventi caritatevoli mirati di supporto;
– formare i referenti dei centri di ascolto circa le opportunità attualmente esistenti in materia, ad esempio fiscale e finanziaria;
– sensibilizzare e agevolare le campagne sanitarie di screening periodico con particolare riferimento alle donne;
– segnalare al medesimo sportello le opportunità di inserimento lavorativo portate all’attenzione dai nostri Soci.
Il direttore della Caritas diocesana don Giuseppe Venneri, ha rappresentato i numeri impietosi di una povertà che dilaga e che lascia sempre più spesso a queste famiglie la scelta tra un pasto caldo ed una visita medica. Auspica inoltre di poter replicare questo modello con altre associazioni dando così origine ad una salda rete sociale professionale.
Il Presidente del Rotary Club di Gallipoli dott. Ciro Armigero, complimentandosi con don Giuseppe per l’importante lavoro svolto sul territorio, ha illustrato le nel corso della mattinata le principali
linee di intervento e di immediata azione che grazie alla collaborazione attiva dei soci del club gallipolino, saranno immediatamente operative già a partire dalla prima decade di marzo.

VISITA DEL GOVERNATORE AL R.C. FOGGIA UMBERTO GIORDANO

Mercoledì 15 febbraio 2023 presso la prestigiosa location di Casa Freda, si è svolta la visita del Governatore del Distretto 2120 Puglia e Basilicata, Nicola Maria Auciello. Presenti, la consorte del Governatore Anna, l’assistente del Governatore Davide Calabria, il presidente del Club Renato Martino e numerosi Soci.

Il presidente Renato, nel dare il saluto di benvenuto al Governatore, espressione peraltro del Rotary foggiano e, quindi, ancor più vicino al nostro Club, tra le varie iniziative, lo ha informato che da giorni i Soci stanno attivamente partecipando ad una raccolta fondi per i terremotati della Siria. La somma raccolta, integrata da un cospicuo contributo dei fondi a disposizione del Club, sarà inviata direttamente all’Arcivescovo maronita di Aleppo, Mons Joseph Tobji, socio onorario del nostro club e destinatario del Premio della Pace nell’anno rotariano 2016-2017

Nella serata è stata presentata anche una nuova socia, Olga Lamacchia, endocrinologa presso l’Università di Foggia, che si aggiunge agli altri sei Soci iscritti in questo anno rotariano, che stanno arricchendo con le loro professionalità il club Foggia “U. Giordano”.

Il Governatore, durante il suo intervento, ha precisato che lo scopo della sua visita è essenzialmente quello di conoscere i soci del Club, di apprezzane l’impegno nel sociale e a favore del Territorio, soprattutto a beneficio delle Nuove Generazioni. Per questo può certamente annoverare il nostro fra i Club efficienti, costituito da dirigenti e soci che esaltano i valori del Rotary, primi fra i quali l’amicizia e la solidarietà.

Il Presidente Renato ha poi invitato la consorte del Governatore a presentare il suo service a favore dell’Associazione di volontariato ABC di Foggia che, dal 1994, promuove interventi di sostegno per i bambini e adulti cerebrolesi appartenenti a famiglie indigenti, assicurando un aiuto concreto e disinteressato alle loro famiglie nello svolgimento delle terapie riabilitative e nell’organizzazione di varie iniziative finalizzate al benessere psico-fisico e sociale dei diversamente abili. Oltre ad un omaggio floreale, a nome del Club il Presidente ha poi donato alla gentile signora Anna un contributo in denaro per il suo meritevole Service.

 

 

 

 

 

 

SCAMBIO DEL MARTELLETTO INTERACT FOGGIA UMBERTO GIORDANO

CERIMONIA DI SCAMBIO DEL MARTELLETTO  Interact Foggia Umberto Giordano

 ‘Girando e rispettando…AMBIENTE, NATURA, SPORT’

Si è svolto l’1 febbraio scorso, presso il Tennis Club di Foggia, lo Scambio del Martelletto del Club Interact Foggia Umberto Giordano, alla presenza della autorità rotariane, tra cui il presidente del club padrino Rotary Umberto Giordano, Renato Clemente Martino, l’assistente del Governatore Nicola Maria Auciello, Davide Calabria, i delegati Rotary Maria Buono e Paolo Di Fonzo, la Consigliera rotariana Antonella Riccardo, i soci e le socie Interact, famiglie e amici.

La cerimonia si è svolta in un clima accogliente e gioioso impreziosita da una performance teatrale sui valori rotariani ribaditi anche in occasione delle brevi relazioni del Presidente Renato Martino, del segretario Interact Nicolò Bacchelli, della Past Presidente Adriana Marotta, che ha raccontato, attraverso le immagini raccolte in una clip, gli eventi del suo anno.

La neo presidente Fabrizia Leone, in linea con il tema distrettuale sull’ambiente, ha scelto il motto ‘Girando e rispettando…AMBIENTE, NATURA, SPORT”.

Inatteso il collegamento ZOOM con i soci fondatori Interact, attualmente impegnati fuori  sede per gli studi universitari, che hanno voluto rivolgere i loro auguri per un anno di successi e gratificazioni, e con l’interactiana Chiara Silvestris che ha dedicato loro la canzone da lei incisa “Tempesta d’inverno”.

Durante la serata sono stati presentati sei nuovi soci.

Le guide rotariane Maria Buono e Paolo Di Fonzo, delegati Rotary, e Antonella Riccardo, Consigliera rotariana, non hanno potuto fare a meno di complimentarsi con il giovane club per le attività programmate, l’impegno, la costanza del loro lavoro.

A conclusione, i sentiti saluti dell’Assistente del Governatore, Davide Calabria, che ha espresso parole di elogio ed ha molto apprezzato il clima familiare che unisce Club, genitori e figli.

Un successo, che segna un’altra pagina importante della storia del club Interact Foggia Umberto Giordano patrocinato dal club padrino U. Giordano.

 

IL ROTARY CANOSA INVITA A DONARE SANGUE: UN GESTO D’AMORE PER IL PROSSIMO

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Anche quest’anno il Rotary Club Canosa si impegna per la raccolta di sangue, tramite la preposta Settimana del Donatore Rotariano promossa e voluta, ormai da tre anni, dal nostro Distretto.

Nell’arco tra domenica 19 e sabato 25, infatti, in sinergia e con l’ausilio indispensabile delle sezioni locali di AVIS e Fratres che si occupano di tale pratica volontaria, il Club onorerà al meglio la ricorrenza del “Rotary Day”, individuando ben tre giornate utili alla donazione.

Chiunque, quindi, potrà recarsi al centro trasfusionale presso il Plesso Ospedaliero di Canosa, sempre dalle 8:00 alle 11:00 di domenica 19, martedì 21 e sabato 25; nelle ultime due date (quindi 21 e 25), inoltre, sarà possibile sostenere una delle due associazioni, a discrezionale scelta del donatore.

Donare sangue è un atto di civiltà ed amore verso il prossimo. Soprattutto in un periodo storico estremamente complicato e travolto da aspri conflitti (Ucraina) e devastanti terremoti (Turchia-Siria), un simile materiale organico può essere prezioso come l’oro, indispensabile per salvare vite. La volontà del Rotary, al pari delle associazioni che lo affiancano e come già fatto in passato per la donazione di organi, si manifesta nel sensibilizzare e nell’invitare tanti cittadini all’appello al fine di mostrare vicinanza e solidarietà, anche raccogliendo qualche beneficio in salute per se stessi.

L’azione del Rotary di Canosa, comunque, non finisce qui: nella serata del 23, con gli amici del Club di Barletta e con i ragazzi dei rispettivi Rotaract, si terrà nella città della Disfida, presso la sala ricevimenti “Il Brigantino 2”, una conferenza dal titolo “Droni per la vita”, in cui si parlerà degli ultimi progressi tecnologici applicati alla medicina, alla presenza di dottori ed esperti.

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