SVILUPPO BOSCHIVO E SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE AL ROTARY CLUB PUTIGNANO

“Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa le esigenze delle generazioni attuali senza compromettere le possibilità per quelle future di soddisfare le proprie”. Questo concetto ha riferito anche al rimboschimento il ten. col. Giovanni Notarnicola, chiamato l’altra sera, dal presidente del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, ing. Francesco Mercieri, a concludere l’impegno culturale del suo anno di servizio rotariano che ha messo al centro dell’attenzione dei soci la valorizzazione delle antiche tradizioni e lo sviluppo sostenibile. “Pur essendo oggi, tutti convinti dell’importanza degli alberi per la nostra vita; – ha affermato il presidente – del contributo notevole che essi danno a liberare l’atmosfera dalla CO2; della necessità di non ridurre la superficie boschiva ma di aumentarla, tuttavia ciò deve avvenire in piena sostenibilità ambientale ed in equilibrio con altre attività economiche, per non compromettere il nostro futuro”. Egli ha fatto presente come l’Italia sia seconda, nella Unione Europea, per superficie boschiva (38 per cento del proprio territorio), preceduta dalla Spagna (55,4 %) e davanti a Germania, Francia e Regno Unito; come essa, in meno di trenta anni, sia cresciuta da nove ad undici milioni e mezzo di ettari e come sia stata catturata CO2 da quarantasei a sessanta milioni di tonnellate. L’ing. Mercieri ha ricordato come anche il nostro Rotary ha dato il proprio contributo in materia, dapprima con la giusta sensibilizzazione; poi con l’atto concreto della piantumazione di molti alberi e di macchia mediterranea (fragno, leccio, quercia, corbezzolo, roverella, lentisco, viburno, pittosporo…) che, già superati i vari passaggi burocratici, saranno messi a dimora in autunno nei comuni che hanno individuato i siti: a Putignano, di fronte al centro di raccolta rifiuti e sulla lunetta della vicina rotonda; ad Alberobello, tra strada provinciale 77 e via Confine e su via E. Acquaviva; a Locorotondo, in Piazza Aldo Moro, nell’area antistante l’Istituto Agrario ed in via Martiri della libertà. Il tema affrontato dal ten. col. Giovanni Notarnicola, comandante del Reparto Carabinieri della Biodiversità di Martina Franca è stato: “Sviluppo boschivo, fattore chiave della sostenibilità ambientale”. Il colonnello si è detto orgoglioso di appartenere a Martina Franca ad un reparto speciale, quello per la biodiversità, nella specialità dei Carabinieri che gestiscono direttamente 130 riserve naturali dello stato; essi lavorano tutti i giorni nelle riserve per tutelare queste aree naturali protette e conservarne la biodiversità. Egli ha riferito che il reparto di Martina Franca da lui diretto, gestisce quattro di queste aree: la riserva delle Murge Orientali che si estende intorno alla masseria Galeone ed a Gorgofreddo, costituita da boschi di fragno, un habitat che contraddistingue tutta la Valle d’Itria ed all’interno della quale c’è un centro di selezione equestre del cavallo murgese; la riserva naturale di Stornara, costituita da pini di Aleppo; quella di San Cataldo, di boschi retrodunali ed aree umide con tartarughe terrestri genere “testudo” e quella di Metaponto, fatta di pinete costiere. In particolare egli ha riferito che nella riserva delle Murge Orientali, il Centro di selezione del cavallo murgese è un reparto di eccellenza: razza autoctona pugliese, nei secoli scorsi utilizzata per lavori agricoli poi, quasi in via di estinzione, è stata tutelata e protetta dal centro di Martina per proteggerne i caratteri di purezza genetica (temperamento molto equilibrato, attitudini particolarmente docili) e per impiegarli nelle esigenze del Corpo dei Carabinieri, come cavalli di rappresentanza, per i corazzieri del Presidente della Repubblica, per la vigilanza nelle città da parte dei reparti a cavallo. Il colonnello ha ricordato come la tutela dell’ambiente sia stata una esigenza sorta non tanto tempo fa ed entrata in Costituzione solo lo scorso anno, in cui viene affermato che la “Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni”. Le aree protette ed i boschi rappresentano uno degli elementi per le strategie di conservazione della biodiversità e dei processi ecologici del pianeta. Così oggi, in ogni settore lavorativo, volgiamo molta attenzione all’ambiente ed agli animali ed apprezziamo sempre di più i boschi. Essi infatti, conservano la stabilità e la struttura del suolo; bloccano le erosioni, gli smottamenti e le valanghe; purificano le acque; tutelano raggruppamenti vegetali particolari; conservano specie rare e minacciate; mitigano gli eccessi climatici; fissano l’anidride carbonica, pericolosa per l’effetto serra; migliorano la qualità dell’aria; attutiscono i rumori. Chi oggi non ne veda l’utilità? Ci accorgiamo della insufficienza di essi quando avvengono alluvioni, allagamenti, grandi siccità. Inoltre essi producono legna da ardere e legname da opera; valorizzano il paesaggio ed incrementano la biodiversità. Ognuno di noi oggi deve sentirsi impegnato a lasciare alle future generazioni un ambiente migliore di quello che abbiamo trovato, cercando di conservare tutte le specie vegetali ed animali. Occorre educare i nostri figli al rispetto per i boschi, facendo attenzione a rifuggire ogni attività che possa causare incendi, i quali avvelenano l’atmosfera in un attimo. Il clima nel bosco è diverso, in esso si crea un ecosistema. La superficie forestale italiana è di circa undici milioni di ettari. Se la Sardegna e la Toscana sono ai primi posti in Italia per superficie boscata, la Puglia purtroppo, è al terz’ultimo posto, posizione giustificata dalla grande estensione delle aree di produzione agricola. Ci “ossigena” soltanto il Gargano e le Murge. Il col. Notarnicola ha ricordato come solo dopo la grande alluvione di Bari sono stati creati i “canaloni” per convogliare la acque al mare, provenienti dalle Murge, dove è stato effettuato un grande rimboschimento ad Altamura, a Cassano ed in tutte le zone limitrofe. Il compito dei Carabinieri forestali, egli ha concluso, è anche quello di vigilare affinché vengano rispettate le regole sull’ambiente che poi sono quelle della natura. Più rispettiamo la natura e più rispettiamo i boschi, più aumenta la sostenibilità ambientale e più alimentiamo la speranza di un ambiente migliore per i nostri figli.
Pietro Gonnella

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