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SOLIDARIETA’ DELL’INTERACT FOGGIA GIORDANO PER I POVERI DELLA PARROCCHIA S. PAOLO

Foggia 18.12.2020. L’Interact Foggia Umberto Giordano, patrocinato dal club Foggia U. Giordano, e guidato egregiamente dal presidente Marco Placentino, vive intensamente la solidarietà mettendo in atto una serie di azioni concrete in un periodo di grandi difficoltà economiche a causa della pandemia Covid che ha colpito un numero elevatissimo di famiglie.

Dopo l’impegno nella vendita dei panettoni ADMO, in occasione del Santo Natale i ragazzi interactiani hanno provveduto all’acquisto di viveri di prima necessità da devolvere alla Parrocchia di San Paolo –quartiere CEP- collocata in zona periferica della Città di Foggia, dove maggiormente sentita è la precarietà economica.

Donazione d’amore e di gioia è quella dei nostri ragazzi, impegnati in questi anni a scrivere una storia “diversa” in un momento così buio, che ha fermato il tempo gioioso ponendoli di fronte a nuove realtà. Positivo è il loro messaggio che segna un forte desiderio di unirsi, di impegnarsi concretamente, mettendoci il cuore e coltivando la positività. “Vivere con amore” è il motto scelto da Marco Placentino per questo suo anno di presidenza.

Domenica 20 dicembre alle ore 12:00 tutti insieme, distanziati e con le mascherine, consegneranno i loro pacchi sensibilizzando maggiormente la comunità alla solidarietà e all’aiuto reciproco.

<Grazie ragazzi, i vostri gesti ci insegnano ad amare>. Questo è il ringraziamento espresso dal Parroco don Antonio Menichella.

Maria Buono

Delegata Interact Foggia “Umberto Giordano”

 

 

UN PROGETTO DEL R.C. VENOSA PER IL NATALE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

ll Natale ai tempi del Coronavirus. Mi prendo cura di te e di me“, questo il progetto organizzato dall’associazione Antistigma Alda Merini, che ha coinvolto anche il Rotary Club Venosa.
Il progetto ha voluto portare spensieratezza alla comunità, poiché il periodo di emergenza sanitaria Covid-19 ha determinato una chiusura ermetica delle emozioni. L’intento è stato quello di rompere l’isolamento emotivo, stando vicino ai bambini, agli studenti, alla comunità  con modalità a distanza per giocare e raccontare una storia con il tema  “ Natale 2020 ai tempi del coronavirus,  mi prendo cura di me e di te”.
La comunicazione al tempo del Coronavirus ha enfatizzato una società dell’eccesso mediatico, soffocando le emozioni più profonde per la paura e lo sgomento.
Da sempre l’uomo sente l’esigenza di rappresentare ciò che vive: attraverso l’arte, la parola,  la scrittura, la fotografia; narrare in questo periodo di tempo sospeso, ha significato dare un senso agli accadimenti che hanno segnato la nostra esistenza.
Questo insieme di micro narrazioni é stato utile da un punto di vista emozionale, e ha favorito un processo di condivisione ed identificazione, poiché il pensiero comune è stato : “siamo tutti sulla stessa barca”.
L’assenza di contatti fisici e sociali può inaridirci, e questa iniziativa ha inteso stimolare quelle emozioni profonde che ognuno vive nel suo intimo e renderle note attraverso l’albero dei desideri, una vecchia tecnica di metamorfosi emotiva dei giapponesi.
Il Rotaty Club Venosa ha voluto donare l’albero in legno, affinché questo bellissimo progetto di comunità potesse essere concretizzato.
Un gesto quello di donare l’albero che ci ha reso consapevoli di quanto la forza di riuscita di un’iniziativa dipenda dalla volontà e dalla rete di partecipazione degli enti, delle scuole e delle associazioni tutte.
“Mi prendo cura di te e di me” accresce la consapevolezza che uniti si può fare molto soprattutto nel bagaglio delle emozioni, in questo periodo sospeso, stimolando la voglia di sentirsi uniti e non soli.
Straordinaria la partecipazione, moltissimi i lavori che hanno arricchito l’albero tanto da rendere unico il Loggiato del castello. Rappresentazioni grafiche, narrazioni in forma di pensieri, lettere, filastrocche, fotografie, lavori creativi artistici, ciascuno di essi esprimono forti emozioni e il quotidiano che i

giovani vivono in questo tempo di pandemia .
La mostra dei lavori realizzati potrà essere visibile nelle ore di apertura del Castello Pirro del Balzo per tutto il periodo natalizio.

IL R.C. ALTAMURA-GRAVINA COMMEMORA I 150 ANNI DALLA MORTE DI F. S. MERCADANTE

Proseguendo nella sua attività di promozione culturale, sia pure nelle necessitate condizioni da remoto, il Rotary Club Altamura Gravina ha organizzato, per la serata del giorno 11 dicembre 2020 un incontro per commemorare i 150 anni dalla morte del grande musicista altamurano Francesco Saverio Mercadante.
La serata, che ha visto la partecipazione di numerosi soci e di rappresentanti dei club del raggruppamento, quali il Presidente del Club Putignano Trulli e Grotte, Stefano Mastrangelo e la Presidente del Club Acquaviva delle Fonti Gioia del Colle, Angela Rossi, nonché dell’Assistente del Governatore, Pino Nitti, il PDG Luca Gallo ed il componente dello Staff del Governatore, Giuseppe Polignano, è stata introdotta dalla Presidente del Club, Emilia Casiello che, dopo aver rivolto i saluti di benvenuto a tutti i partecipanti, ha passato la parola, per i saluti di rito all’Assessore alla Cultura del Comune di Altamura, Nino Perrone, delegato dalla Sindaca Rosa Melodia, impossibilitata a partecipare per altri impegni concomitanti.
Nel suo intervento l’Assessore Perrone ha apprezzato l’iniziativa, elogiando il ruolo del Club per le sue attività oltre che solidaristiche, di attenzione anche agli aspetti culturali.
Entrando nel vivo della serata, la prima relatrice ufficiale è stata la dott.ssa Vincenza D’Onghia, cultrice ed appassionata dell’opera mercadantiana, che ha posto in rilievo il ruolo di Mercadante nel 1800 come grande strumentista quasi in controtendenza rispetto al prevalere del melodramma nello stesso periodo che ha visto rappresentanti significativi Bellini, Donizetti, Ponchielli e soprattutto Giuseppe Verdi. A conferma della fama raggiunta durante la sua vita ha anche letto alcune parole di elogio scritte da Franz Lizst, proprio in merito alle sue doti di strumentista.
Successivamente vi è stata la proiezione di un filmato musicale che ha visto il maestro Antonio Tinelli ed un gruppo di suoi allievi eseguire alcuni brani del concerto per clarinetto in si be molle maggiore Opera 101 di Mercadante. In realtà il maestro Tinelli ci ha tenuto a riferire che è stato promotore del concorso internazionale per clarinetti “ Saverio Mercadante” che si tiene a Noci da oltre quindici anni ed al quale collabora anche la dott.ssa D’Onghia L’esecuzione è stata molto apprezzata da tutti i partecipanti, molti dei quali hanno espresso parole di elogio utilizzando la chat presente nella piattaforma Zoom
Dopo il filmato ha preso la parola il socio Prof. Domenico Denora, autore di una pubblicazione sulla vita di Francesco Saverio Mercadante, che si è soffermato a raccontare interessanti episodi della vita del compositore, ad iniziare dai suoi natali, notoriamente contesi con la città di Napoli, dove sono custodite le sue spoglie e dove è stato intitolato un teatro al pari di quello di Altamura.
Ma soprattutto Domenico Denora ha posto in rilievo la vasta notorietà che il musicista aveva conseguito in Italia ed in Europa nel periodo della sua esistenza in vita, in contrapposizione con una sorta di diffusa dimenticanza dopo la sua morte
Per evidenziare quanta vasta sia stata la sua fama ha citato i successi conseguiti con la rappresentazione di sue opere nei Teatri italiani, dal San Carlo di Napoli con la prima rappresentazione intitolata l’Apoteosi di Ercole, alla Scala di Milano con il trionfo dell’opera Elisa e Claudio, oltrepassando i confini nazionali fino a Vienna dove ha conosciuto il grande Beethoven. Dopo aver accennato anche al suo ruolo di Direttore del Conservatorio di S. Pietro a Maiella di Napoli Domenico Denora ha evidenziato il patriottismo di Mercadante che aveva avuto tra i suoi amici Pietro Maroncelli e Silvio Pellico e che era culminato nel coro “ chi per la Patria muore vissuto è assai” cantato anche dai Fratelli Bandiera nel momento della loro fucilazione.
Dopo l’interessante intervento di Domenico Denora ha preso la parola il socio Vincenzo Cipriani, docente presso il Conservatorio musicale di Matera che ha concordato con l’assessore Perrone circa la necessità di ricorrere a strumenti finanziari atti ad incentivare la cultura in genere e quella musicale in particolare
Dopo gli interventi dei relatori, è stato proiettato un ulteriore filmato realizzato dal maestro Antonio Tinelli con i suoi allievi del Conservatorio riguardante la seconda parte del concerto in si be molle opera 101.
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In chiusura l’Assistente del Governatore Pino Nitti, dopo aver portato i saluti del Governatore Giuseppe Seracca Guerrieri, si è complimentato con tutto il Club per l’iniziativa e per la particolare attenzione alla cultura dimostrata nell’ambito delle sue attività.

Domenico Montemurno

SERVICE TUTE BIOCONTENITIVE PER IL CLUB DI MELFI

Il Rotary Club di Melfi si è fatto promotore di una raccolta fondi per acquistare e donare agli operatori sanitari dei dispositivi di sicurezza da utilizzare nella emergenza sanitaria creatasi nella Casa di Riposo di Melfi.

Il segnale di aiuto è stato colto da aziende che operano nell’area industriale di San Nicola di Melfi quali FCA Group, Iscot Italia e CPM ma anche da imprenditori locali come Zurich Assicurazioni, Gisa, SDM, Sistempav ed altri benefattori.

La somma raccolta ci ha consentito di acquistare un numero di 500 Tute bio contenitive che saranno donate ai servizi  sanitari periferici che opereranno, in accordo con i Comuni, per l’esecuzione dei tamponi rapidi.

Il ringraziamento va a tutti coloro che  hanno partecipato, consentendo al Rotary di fare la differenza.

“IL COVID a Casa !!! “. UN PROGETTO DEI ROTARY DELLA BASILICATA

Il COVID a Casa!!!

 In un momento di enorme incertezza nella lotta al COVID 19, tutti gli esperti concordano in maniera pressoché unanime, che il miglior modo di combatterlo è presidiando il territorio, arginando così i ricoveri ospedalieri! La parola d’ordine che si sente ripetere è: agire prima possibile. La terapia a casa eseguita tempestivamente, rappresenta il rimedio più efficace giacché è acclarato che riduce drasticamente l’indice di letalità, purtroppo in grande e rapida risalita negli ultimi bollettini ministeriali!

Vi è, tuttavia, la diffusa consapevolezza che questo tsunami sociosanitario stia stressando oltre ogni previsione una Sanità Pubblica, impegnata fortemente sul fronte ospedaliero, messo a dura prova dai troppi ammalati gravi che vi giungono; al momento, si fatica molto a trovare e produrre soluzioni preventive rapide ed efficaci atte ad impedire tali ospedalizzazioni.

Il Rotary, in uno spirito di sussidiarietà, intende dare un significativo impulso per ridurre la succitata criticità, rafforzando la medicina territoriale! Secondo gli esperti, la difficoltà principale per l’esecuzione di una tempestiva terapia domiciliare è prodotta da ritardi, per lo più dovuti ad un ingorgo diagnostico rappresentato dalla attuale limitata capacità a eseguire i tamponi molecolari! I laboratori pubblici seguono i legittimi ma rigorosi protocolli delle USCO e sono concentrati a tracciare ormai solamente i pazienti sintomatici conclamati con i loro contatti non riuscendo, poiché già saturi, a tracciare pazienti fragili ma a rischio più generico. I laboratori privati, anche loro ormai con lunghe liste di attesa, seguono legittime logiche di domanda privata che spesso non combaciano con criteri di priorità oggettiva.

Molti addetti ai lavori ritengono che l’avvento dei test antigenici rapidi, già legittimati da specifiche note tecniche ministeriali, può cambiare l’inerzia della gestione COVID. Al momento, grazie a una iniziativa sperimentale rotariana, sono già utilizzati con grande soddisfazione dagli operatori ADI per tracciare pazienti a rischio in Cure Domiciliari e per monitorare i medici, gli infermieri, gli OSS e i fisioterapisti più esposti.

L’idea di moltiplicare l’esecuzione di tali tamponi a tutta la popolazione, con le precise indicazioni previste e cioè nei casi in cui non vi è un chiaro “link epidemiologico”, può essere la chiave di volta per creare l’auspicato processo di “accelerazione diagnostica” e quindi della relativa e opportuna anticipazione della presa in carico e di inizio della terapia a domicilio in una fase di iniziale sintomaticità.

Tuttavia, per eseguire tali test in regime di sicurezza e di legittimità bisogna ricorrere a operatori sanitari dotati di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) adeguati e sufficienti.

Tali infermieri, al momento non sono reperibili nella sanità pubblica in quanto esiste, anche

in termini di risorse umane, una saturazione manifesta.

Una specie di “join venture solidale” con i MMG ma anche eventualmente con la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e i Sindaci del territorio risolverebbe tutte le criticità organizzative, senza gravare sulla sanità pubblica ma coadiuvandola attraverso l’esecuzione di un elevato numero di test che, in caso di positività, sarebbero immediatamente segnalati alle USCO e quindi processati dai laboratori autorizzati, con i classici tamponi molecolari, questa volta eseguiti in mirati.

Poiché il Distretto 2120 è ampio e articolato con peculiarità territoriali che possono richiedere interventi diversificati, è opportuno ipotizzare assetti organizzativi diversi in funzione di esigenze specifiche di ciascun territorio.

Pertanto, con compiti di ciascuna componente comunque netti e ben definiti:

  • Il Rotary, con un ruolo di coordinamento e con la messa a disposizione dei test antigenici rapidi e di parte dei DPI necessari alla loro esecuzione;
  • la Croce Rossa, con la messa disposizione di infermieri volontari per l’esecuzione materiale dei tamponi rapidi;
  • i Comuni, con il compito di segnalare situazioni critiche eccezionali;
  • la Protezione Civile con il compito di facilitare la logistica dei prelievi di massa, se necessari;
  • i MMG che potrebbero prescrivere e/o utilizzare in prima persona tali tamponi nei casi di specifiche e impellenti necessità;
  • la Sanità Pubblica che, oltre a utilizzare tali test per i pazienti in ADI e per gli operatori preposti, attraverso le USCA e i propri laboratori certificherebbero i casi positivi e avvierebbero immediatamente la terapia a domicilio ai sintomatici iniziali, monitorando pure gli asintomatici.

Quanto suesposto è, di fatto, un impianto organizzativo di tipo modulare che prevede la messa in campo dei succitati attori in funzione dei bisogni specifici, anche subentranti.  Ogni club potrebbe “raccogliere la domanda del proprio territorio” e ipotizzare un assetto logistico, arruolando gli attori più confacenti allo scopo. In tal modo, con tale flessibilità organizzativa si potrà valutare, di volta in volta, territorio per territorio, se “testare” una scuola, un grosso nucleo familiare, un gruppo di operatori o pazienti in ADI. I medici rotariani di ciascun club potrebbero operare da filtro e da “facilitatori” di ogni processo.

È una sfida che coinvolge più attori e quindi può avere criticità organizzative. Ma il Rotary, che ha tra le sue mission l’ambizione di individuare in anticipo azioni virtuose per la Società Civile, in questo contesto vuole e deve osare per produrre un decisivo cambio di marcia alla lotta al COVID, in un’ottica di affiancamento proattivo alla sanità pubblica.

Il titolo del progetto “Il COVID a Casa!!!” rappresenta una giusta e opportuna metafora: attraverso la cura a casa possiamo veramente dare un contributo in attesa del vaccino e di terapie più specifiche che lo possano finalmente debellare…

Rotary Club Melfi. 

Banca: Intesa San Paolo, filiale di Melfi

IBAN: IT23A0306942102100000003563 —  CAUSALE :  SERVICE “COVID a casa”

 

SERVICE NONNI AL SICURO. I ROTARIANI DI MELFI PER LE RSA

A seguito della propagazione rapida ed inesorabile dell’epidemia COVID-19 nelle case di riposo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa e interpretando le necessità del personale di gestione delle strutture per il controllo del processo in emergenza, il Rotary Club di Melfi ha inteso mettere al servizio delle Comunità le competenze presenti all’interno del Club. Facendo tesoro anche delle professionalità presenti sul territorio, i Rotariani hanno proposto un modello di lavoro rapido ed efficace che mettesse in sicurezza luoghi e persone.

Infatti, riferendosi alle migliori pratiche operative ed alle produzioni scientifiche degli Enti ed Istituzioni preposte alla definizione di linee guida di gestione delle RSA, i Rotariani hanno predisposto, creato le condizioni d’applicazione e messo in pratica quanto necessario sia a livello procedurale che esecutivo.

Coscenti che insieme è possibile fare la differenza, i Rotariani hanno operato studiando lo stato di fatto per giungere ad individuare:

  • le necessità istantanee per la messa in sicurezza del personale operante e dei residenti;
  • le procedure operative per il blocco della propagazione dell’epidemia;
  • gli interventi operativi da attuare per garantire le condizioni di ripartenza della gestione ordinaria.

I Soci del Club di Melfi hanno provveduto anche alla individuazione dei Partners più affidabili ed monitoraggio e controllo delle fasi operative, partecipando direttamente alle attività. Ciò, al fine di garantire in tempi rapidi la ricostituzione delle condizioni di sicurezza all’interno delle strutture di accoglienza.

Lo spirito rotariano del servizio al disopra di ogni interesse personale è stato il motore di questa attività dimostra come con passione, abnegazione e spirito di sacrificio anche le condizioni più complicate possano essere ricondotte in un nuovo ambito di normalità.

AL R. C. MELFI SI PARLA DI DIETA MEDITERRANEA

Nella serata di venerdì 27 novembre il Rotary Club di Melfi ha tenuto sulla piattaforma Zoom una “Virtual Conference” sul tema “Dieta Mediterranea – studi clinici ed epidemiologici di una dieta funzionale al benessere e da (ri)scoprire”.

Dopo il suono della Campana e l’ascolto degli Inni, il Presidente Giovanni Navazio ha aperto la serata rivolgendo un caloroso saluto di benvenuto ai soci ed agli ospiti intervenuti ed un vivo ringraziamento a Vincenzo Metastasio, Assistente del Governatore, per la costante e preziosa collaborazione in questo particolare anno rotariano.

E’ toccato poi al Segretario Riccardo Colucci presentare i relatori della serata dott. Raffaele Lopardo e dott.ssa Giusy Mosca.

Il dott. Raffaele Lopardo, giovane socio del Rotary Club di Melfi, laureato in Scienze biologiche e specializzato in Biologia e nutrizione umana, ha frequentato vari corsi di aggiornamento presso l’Istituto di Alta Formazione per la dieta del paziente oncologico.

Svolge la sua professione di Biologo nutrizionista a Rionero in Vulture, Brienza e Potenza.

Nella sua articolata relazione il dott. Lopardo, partendo dal concetto di “dieta”, ha presentato le principali piramidi di alimenti e, dopo un escursus sui principali studi clinici ed epidemiologici relativi alla dieta mediterranea, si è soffermato sulla sua codifica da parte di Ancel Keys.

Ha quindi presentato i numerosi studi scientifici seguiti alla ricerca di Keys ed ha approfondito il concetto di “globesity” e dei rischi connessi quali l’aumento della comorbidità, della spesa sanitaria e dell’impatto ambientale.

Il Relatore ha concluso ricordando che la dieta mediterranea nel 2010 è stata dichiarata dall’UNESCO “patrimonio immateriale dell’umanità” e pertanto deve essere intesa come uno “stile di vita”.

Ha preso di seguito la parola la dott.ssa Giusy Mosca, consorte del dott. Lopardo, laureata in Scienze e tecnologie alimentari e specializzata in Biologia della nutrizione.

Ha conseguito la qualifica di Naturopata presso l’Accademia Internazionale della Nutrizione Clinica di Roma ed ha partecipato a numerosi corsi di formazione sulla Nutrizione durante il periodo di gravidanza.

L’intervento della dott.ssa Mosca sul tema “La dieta mediterranea in gravidanza” è stato incentrato sui benefici che tale dieta porta alle gestanti.

Nel corso della relazione in cui sono stati preliminarmente ripresi vari concetti già esposti dal dott. Lopardo, la dott.ssa Mosca ha posto l’accento sull’importanza di tenere uno stile di vita sano e regolare durante il periodo di gestazione.

Alle relazioni ha fatto seguito un animato dibattito che ha arricchito le argomentazioni esposte ed ha evidenziato l’interesse di soci ed ospiti per la tematica trattata.

Ha concluso la serata l’intervento dell’Assistente del Governatore il quale ha elogiato il Presidente per la tenacia e la dinamicità con cui guida il Club, per gli importanti service realizzati in questo periodo di pandemia e per l’approfondimento di tematiche care al Rotary come quella della “Dieta mediterranea” vista in funzione del benessere dell’individuo.

IL R.C. MELFI PER “UN MONDO FATTO BENE”

Le limitazioni imposte dal Covid-19 non hanno fermato le attività del Rotary Club di Melfi che nella serata del 13 novembre ha organizzato sulla piattaforma Zoom un interessante incontro con soci ed ospiti sul tema “Un mondo fatto bene”.

In apertura di serata, dopo i saluti di rito, il Presidente Giovanni Navazio ha presentato a grandi linee le iniziative che il Club, anche di concerto con gli altri Club di Basilicata, sta attuando, in questa difficile fase segnata dalla pandemia, per rispondere ai bisogni del territorio in linea con la “Cultura del dono” propria del Rotary.

Il Presidente ha quindi introdotto l’argomento dell’incontro ed ha presentato il relatore dott. Gaetano Megale.

Di origini melfitane, laureato con lode in psicologia sperimentale all’Università di Roma, è Independent ethics advisor e realizza attività di consulenza, progettazione di modelli di ricerca e misurazione dell’ethical risk e del clima etico organizzativo nonché di elaborazione di codici etici nell’ambito delle professioni.

Collabora con UNI – Ente Nazionale di Normazione – e per l’attività svolta ha ricevuto il Premio Scolari 2010.

Si è occupato in particolare dello sviluppo della cultura dell’integrità delle organizzazioni e dei professionisti mediante la predisposizione di un codice etico.

Il dott. Megale ha affrontato con entusiasmo e chiarezza espositiva la problematica relativa alla “legalità” e, dopo essersi soffermato sulle principali criticità legate al concetto di “norma cogente” ed alle ragioni alla base della sua inefficacia, ha introdotto il tema della “integrità”.

I concetti esposti, riconducibili a complesse teorie filosofiche, sono stati efficacemente esemplificati attraverso alcuni “dilemmi” che, mediante un sistema di sondaggio, sono stati sottoposti anche ai presenti col risultato di rendere la trattazione dinamica ed efficace.

Il relatore ha concluso il suo intervento richiamando l’attenzione sulla necessità di una cultura della legalità e dell’integrità basata sullo sviluppo del grado di ragionamento etico degli individui.

Dopo un ampio ed articolato dibattito, il relatore nel congedarsi ha inteso collegare la tematica da lui trattata con i principi del Rotary e con la “Prova delle quattro domande” di cui ha fornito interessanti materiali di approfondimento.

Al termine della interessante serata, ricca di spunti per costruire “Un mondo fatto bene”, il Club di Melfi ha conferito al relatore dott. Gaetano Megale la Paul Harris Fellow, alta onorificenza rotariana, per “la continua divulgazione e diffusione di un’Etica comportamentale come valore essenziale della condotta Umana, tema che trova un profondo legame con le Vie di Azione del Rotary e che interpreta nei fatti le virtù e lo spirito rotariano”.

LA CRISI DI IMPRESA AI TEMPI DEL COVID 19 ALL’ESAME DEL R.C. ALTAMURA GRAVINA

Proseguendo negli incontri a distanza, a causa del permanere delle difficoltà d’incontro in presenza per la crisi epidemica da Covid 19, nella serata del 27 novembre 2020, il Rotary Club Altamura Gravina ha organizzato un webinair su la crisi d’impresa ai tempi del Covid 19 e sugli strumenti per il suo superamento e risanamento. La relazione è stata tenuta congiuntamente dai titolari dello Studio Calò Geminale che ha sede ad Altamura, con recapiti anche a Roma e Lecce, che da alcuni anni si è specializzato nell’assistenza alle imprese per affrontare e superare le situazioni di crisi aziendali. Si sono così avvicendati nella trattazione gli avvocati Alessandro e Luca Calò e la dottoressa Maria Geminale che hanno illustrato ai soci collegati sulla piattaforma Zoom la problematica connessa, utilizzando anche esperienze dirette di interventi da essi effettuati.
In primo luogo è stato spiegato che la ristrutturazione d’azienda consiste in un sistema finalizzato a consentire il riequilibrio aziendale con l’obiettivo del risanamento dell’impresa ed il massimo soddisfacimento dei creditori.
Per verificare l’esistenza di uno stato di crisi vi sono alcuni indicatori significativi tra il quali avere un patrimonio netto negativo ovvero il rapporto tra oneri finanziari ed i ricavi o tra capitale proprio e capitale di terzi o ancora la percentuale di attivo a breve termine rispetto al passivo a breve termine nonché il calcolo dei debiti tributari e previdenziali rispetto all’attivo.
Secondo i relatori le principali problematiche che presentano le aziende in stato di crisi sono rappresentate da una contrazione dei ricavi e l’incidenza dei costi oltre agli effetti degli impegni finanziari nella continuità aziendale.
Nello specifico è stato precisato che le considerazioni effettuate valgono per tutti i momenti di vita dell’azienda anche se trovano una particolarità nell’attuale periodo di crisi economica dovuta alla crisi epidemica da Covid. 19-
Fatte queste premesse è stato puntualizzato che la percezione immediata delle difficoltà finanziare comporta un aumento delle probabilità di conservazione dell’impresa in funzionamento avendo così ricadute per una pluralità di soggetti: imprese, dipendenti, creditori, investitori.Per superare la crisi occorre una certa risolutezza e tempestività degli interventi soprattutto nell’intento di modificare comportamenti negativi del passato.
A questo punto diventa importante avere una sorta di fotografia dell’azienda che riporti la sua attuale situazione, risalendo ai problemi finanziari esistenti e cercando di comprendere le cause scatenanti. Successivamente bisogna individuare le strategie di intervento, valutando la sostenibilità del rientro della debitoria e definendo la direzione aziendale da intraprendere.
In questo contesto si propongono tre alternative: un piano di risanamento ex art. 67 Legge Fallimentare, un accordo con i creditori ai sensi dell’art. 182 bis della Legge Fallimentare e da ultimo il Concordato preventivo.
In dettaglio è stato chiarito che il primo strumento consiste nella conclusione di accordi con i creditori, nell’ottica di un piano di risanamento che assicuri l’equilibrio economico-finanziario. Il piano viene attestato da un professionista indipendente ma non sospende le azioni monitorie dei creditori. L’accordo di ristrutturazione del debito, invece, prevede il pagamento di almeno il 60% ai creditori aderenti e l’integrale pagamento del debito ai creditori non aderenti ma comporta la sospensione delle azioni esecutive e consente l’accesso al credito in maniera più agevole.
Il concordato preventivo è poi la procedura concorsuale prefallimentare che tutela l’imprenditore perchè consente di proseguire l’attività e nello stesso tempo tutela i creditori perchè riduce l’attesa per la riscossione dei crediti che nelle procedure fallimentari è piuttosto lunga.
Da ultimo e solo con riguardo ai debiti tributari e previdenziali si può avere la transazione fiscale che consente il pagamento parziale e dilazionato di tali debiti.
In chiusura di serata è intervenuto l’assistente del Governatore, Pino Nitti, che ha portato i saluti del Governatore ed ha espresso parole di apprezzamento per l’iniziativa e per l’interessante esposizione svolta dai relatori.

Domenico Montemurno

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