Categoria: Ottobre

Viaggio culturale interclub Altamura-Gravina-Venosa-Melfi-Rotarian Gourmets

In data 20 ottobre scorso, si è svolto un viaggio culturale a Venosa e Melfi in occasione della “Sagra della Varola” in interclub tra Altamura-Gravina, Venosa, Melfi e Rotarian Gourmets.

Il gruppo del Club di Altamura-Gravina e dei Rotarian Gourmets ha raggiunto Venosa in autobus, dove ha incontrato i soci dei Club di Venosa e Melfi; l’incontro, nel segno dell’amicizia e collaborazione rotariana, è stata l’occasione per rinsaldare i rapporti tra i club e passare insieme una giornata all’insegna del sapere, della conoscenza e del divertimento.

La mattinata se pur uggiosa e fresca, ha consentito comunque al numeroso gruppo di partecipanti di far visita agli scavi della Venosa antica e di epoca romana e antecedente.

Venosa, patria del poeta latino Quinto Orazio Flacco e del madrigalista rinascimentale Carlo Gesualdo da Venosa, è uno dei Borghi più belli d’Italia, in cui il tempo scorre tra passato e presente.

In Piazza Orazio svetta la statua dedicata ad Orazio, uno dei maggiori poeti dell’epoca romana, situata nei pressi di quella che potrebbe essere stata la sua abitazione.

Su un altopiano compreso tra due valli e circondata da una rigogliosa vegetazione e numerose alture, Venosa si rivela in tutta la sua bellezza; di particolare interesse la “Chiesa Incompiuta” ed il Castello, al cui interno abbiamo potuto ammirare la maestosità dell’architettura federiciana ed un museo ricco di contenuti che ripercorrono la vita e la storia della città.

A conclusione della visita tutto il gruppo si è spostato presso il Ristorante “Ganea” a pochi passi dal Castello, dove in allegria e cordialità si è tenuto il lunch.

Il pranzo si è concluso con la consegna dei gagliardetti rotariani e il classico taglio della torta.

Nel pomeriggio tutti si sono spostati a Melfi dove era in corso la Sagra della Varola.

Melfi è la città federiciana per eccellenza; è stata Capitale del regno normanno, ruolo politico conferitole dall’Imperatore Federico II di Svevia. L’Imperatore scelse il Castello normanno-svevo come residenza estiva e nelle foreste del Vulture praticava la falconeria, il suo hobby prediletto. La città federiciana ha una cinta muraria unica in Italia meridionale, circondata interamente da antiche mura normanne con torrioni di avvistamento. Patria dell’Aglianico del Vulture DOC, Melfi è uno scrigno di bellezze culturali e sacre da scoprire ma anche di tradizioni come la “Sagra della Varola”.

Anche a Melfi il gruppo ha visitato il Castello, la Chiesa Madre e si divertito gironzolare per il centro storico dove era in corso la “Sagra della Varola” Il piccolo borgo era gremito di tanti visitatori e gente locale; le sue viuzze erano piene di bancarelle e spazi dedicati alla vendita di castagne e caldarroste preparate sul posto che tutti hanno avuto modo di assaporare insieme ad un bel bicchiere di vino locale.

In tarda serata, dopo i calorosi saluti tra soci e ospiti dei Club, il gruppo di Altamura-Gravina e Rotarian Gourmet, ha fatto rientro ad Altamura, appagato della bella giornata trascorsa insieme, contento di aver visitato posti bellissimi ed aver gustato le prelibatezze locali.

Altamura-Gravina, 20 Ottobre 2024

Commissione Comunicazione e News

Rotary Club Altamura-Gravina – End Polio Now e la scuola

Nella mattinata del 24 Ottobre 2024, Giornata Internazionale della Polio del Rotary, presso la scuola secondaria di 1° grado “E. Pacelli di Altamura, facente parte del Plesso “O. Serena-Pacelli”, il Rotary Club di Altamura-Gravina, rappresentato dal Presidente Vito Cicirelli, dall’Istruttore di Club Angelo Oliva e dal Consigliere direttivo Paolo Braia, ha incontrato due classi composte da 50 alunni della predetta scuola media, accompagnati da diversi docenti.

L’incontro si è aperto con la presentazione del Prof. Paolo Maiullari che dopo i saluti ha passato la parola al Presidente del Rotary Club di Altamura-Gravina Vito Cicirelli.

Preliminarmente il Presidente ha fatto conoscere il Rotary ai ragazzi, i quali non erano a conoscenza non solo del Rotary come Organizzazione benefica mondiale ma non conoscevano nemmeno gli ideali in cui esso si identifica e per i quali opera in tutto il mondo.

Ha spiegato loro che il Rotary nasce a Chicago nel 1905 dall’avvocato Paul Harris e tre suoi amici, diventati subito dopo quattro, tutti di nazioni diverse.

Il nome fa riferimento alle riunioni settimanali tenute a rotazione nei relativi uffici; viene deciso il logo rotariano, una ruota dentata come simbolo dell’attività professionale che verrà modificato più volte graficamente.

La ruota rappresenta la “Civilizzazione e il Movimento”; all’interno della ruota troviamo la sede di una chiavetta che serve a creare movimento e a dare energia a tutti i Club.

I denti dell’ingranaggio simboleggiano la potenza; sono 24 quante le ore del giorno che ogni rotariano dovrebbe dedicare agli ideali di Club.

In Italia il Rotary nasce a Milano il 20 dicembre 23 nel caffè Cova di Via Montenapoleone luogo dove si riuniva l’alta borghesia milanese.

Nel mondo, il Rotary International è composto da circa 539 distretti con oltre 1 milione e 400 mila soci effettivi e più di 46 mila Club; in Italia i distretti sono 14 con oltre 760 Club e 45 mila soci.

Il Distretto 2120 di Puglia e Basilicata, formatosi nel 1995 dopo la scissione da Campania e Calabria, ha 85 Club per un totale di circa 2750 soci attivi; di questi, 59 sono Rotary Club con circa 2500 soci e 13 Assistenti del Governatore; 26 sono Rotaract con circa 250 soci. A questi si aggiungono circa 250 soci onorari;

Ad Altamura il Rotary Club viene fondato nel settembre 1989 e diventa operativo a Gennaio 1990, grazie alla tenacia e alla convinzione di 26 illustri gentiluomini di Altamura e Gravina, che vollero condividere gli ideali rotariani.

Successivamente ha riferito ad una platea di ragazzi attenta e impegnata a prendere appunti, del ruolo che il Rotary International ha nel Programma di eradicazione della Polio.

In particolare è stato precisato che il 29 settembre 1979, un gruppo di volontari somministrò il vaccino orale antipolio presso un centro sanitario di Guadalupe Viejo, Makati, nelle Filippine. L’evento nella città di Manila era stato organizzato e presenziato dai Rotariani e dai delegati del Ministero della Sanità delle Filippine; il Presidente del Rotary James L. Bomar Jr. inaugurò ufficialmente l’iniziativa versando le prime gocce di vaccino nella bocca di una bimba.

Nel 1985 il Rotary lanciò il programma PolioPlus e nel 1988 fu tra i tre membri fondatori della Global Polio Eradication Initiative (GPEI), l’iniziativa globale per l’eradicazione della polio. Grazie a decenni di impegno da parte del Rotary e dei suoi partner, oltre 2,5 miliardi di bambini hanno ricevuto il vaccino orale antipolio.

Sono stati proiettati per l’occasione dei filmati in cui venivano rappresentati i risultati dell’opera di vaccinazione da parte del Rotary e dell’importate opera avviata dal Rotary per eradicare la Polio da tutti i paesi del Mondo.

Altamura, 24 Ottobre 2024

La Commissione Comunicazione e News

VID-20241024-WA0023

 

35° Anniversario Rotary Club Altamura-Gravina

35° ANNIVERSARIO
ROTARY CLUB ALTAMURA-GRAVINA

Domenica 13 Ottobre 2024, presso il Ristorante Biancospino dell’Hotel Fuori le Mura, sede sociale del Club, si è svolta la Cerimonia per il 35° Anniversario della fondazione del Rotary Club di Altamura-Gravina.

Alla cerimonia oltre a numerosi soci, coniugi e ospiti, erano presenti il Governatore in carica del Distretto 2120, Lino Pignataro e il Governatore eletto per l’anno 2025-26 Antonio Braia; inoltre hanno partecipato il Past Governor Luca Gallo, socio onorario del Club, l’Assistente del Governatore Zona 8 Aldo Losito l’Assistente del Governatore Zona 7 Luigi Di Lorenzo, l’Assistente del Governatore Zona 12 Vincenzo Pavone, il Presidente RC Bari Alto Terra dei Peuceti Loredana Liso, il Presidente RC Putignano Trulli e Grotte Michele Longo, la Presidente RC S. Giovanni Rotondo Rossella Fini, il Presidente RC Venosa Valerio Lorusso, il Past President RC Matera Raffaele Braia, il Past President RC Ginosa-Laterza Sandro Leccese, la District Rotarian Gourmets Isabella Rubino e ospite del Club il Presidente del Consiglio Comunale di Altamura Luigi Lorusso. In apertura della cerimonia i consueti Onori alle bandiere con gli Inni ufficiali e dopo i saluti a tutti i convenuti, ha preso la parola Vito Cicirelli, Presidente del Rotary Club di Altamura-Gravina, il cui intervento si riporta integralmente:

“Carissime socie e carissimi soci, amiche e amici, ospiti rotariani e non, come Presidente ho il piacere di rappresentare il Club di Altamura-Gravina in occasione del 35° anno dalla sua fondazione; per me è un onore ed una grande responsabilità e spero che in questo anno rotariano che mi vede per l’appunto Presidente, possa rispettare il programma che ci siamo dati e soprattutto garantire i valori rotariani che tutti noi sentiamo, facendo parte di questo Club che non è solo una grande associazione ma anche una grande famiglia. Un ringraziamento di cuore ed un abbraccio affettuoso al nostro caro Governatore, all’amico Lino Pignataro, che se pur oberato di impegni, oggi non ha voluto far mancare la sua presenza a questo importante appuntamento con la storia. A Lino Pignataro il Club vuole consegnare una targa, a ricordo di questo importante e unico appuntamento. Ora permettetemi un saluto affettuoso ad Annalisa, inseparabile ed insostituibile signora Governatrice come simpaticamente io la chiamo. Ad Annalisa il nostro omaggio floreale.

Una targa ricordo anche al Rotary Club di Bari Sud, nostro Club padrino, la cui Presidente Titti Cavallini si scusa per non essere presente per un concomitante appuntamento con il suo Club. E poiché il nostro caro Governatore è anche socio proprio del Club Bari Sud, consegniamo a lui la targa per il suo Club. Il Rotary Club di Altamura-Gravina, quest’anno celebra il trentacinquesimo anniversario di vita del Club; la sua fondazione risale al settembre 1989. Già nel 2014, in occasione dei 25 anni di vita del Club, fu divulgata una pubblicazione in cui oltre che ai cenni storici del Club, furono colti molti momenti suggestivi e pieni di valori rotariani che hanno voluto ripercorrere le tappe della nascita del Club, ricordare gli uomini che ne hanno fatto parte e le azioni realizzate. Trentasei Presidenti, compreso il sottoscritto, hanno diretto il Club; un centinaio i soci che si sono succeduti negli anni, molti dei quali hanno rappresentato eccellenze italiane, per non citare molti degli attuali. Tutti indistintamente hanno dedicato parte del loro tempo e della loro vita a servire la comunità, realizzando attività a beneficio del territorio e non solo.

Persone che hanno caratterizzato e determinato le sorti economiche, industriali e culturali della nostra città, dalle quali trarre esempio per agire, lasciando segni positivi del nostro passaggio. È il momento di ricordarci la responsabilità di emulare con continuità la loro altezza, di portare avanti con forza il Club con senso di responsabilità, contribuendo alla crescita del territorio e lavorando per diffondere lo spirito di servizio rotariano che tanto è apprezzato nel mondo. In questo consolidamento dello spirito di Club, ricordiamo l’emozionante serata della prima riunione del costituendo Club e quella della prima riunione effettiva, anticipate dal primo Bollettino del Club pubblicato a gennaio 1990, che per l’occasione abbiamo deciso di ripubblicare in “Edizione Speciale”. Scorrendo le sue pagine ripercorriamo quegli anni nella consapevolezza che alcuni di coloro che hanno scritto quegli articoli oggi non ci sono più, ma il loro contributo a favore degli ideali del Rotary ancora oggi vive ed è forte e costituisce quel bagaglio di informazioni e comportamenti che sono di esempio per le nuove generazioni.

Molte cose sono cambiate da allora ad oggi; nel corso di questi trentacinque anni anche noi forse siamo cambiati, ma una cosa è certa, a prescindere dal valore che il Rotary ha per noi, il mondo lo conoscerà per i suoi risultati. Siamo impegnati nel servizio e non esitiamo a fare grandi sogni e avere obiettivi coraggiosi, a partire dalla nostra lotta contro la Polio che risale al 1979. Il Rotary resterà il motore di un impegno che promuove Azione a favore di altri esseri umani e con umiltà mette a disposizione il proprio sapere, la propria saggezza ma, soprattutto, il proprio esempio.

Appartenere al Rotary e dirsi rotariani, significa agire ed essere presenti, praticando attraverso l’amicizia l’ideale del “servire” la comunità. Gian Paolo Lang, primo Presidente Italiano del Rotary International, affermò: “Il Rotary non chiede ai Rotariani l’impossibile, ma dà loro la possibilità di inserirsi con fierezza e larghezza mai immaginate, nella conoscenza, nella stima, nell’amicizia del consorzio umano.”

Quindi oggi più che mai il Rotary, come nel 1905, ha il dovere di riprendere a parlare di valori e di princìpi, quelli per i quali nacque e quelli che l’hanno portato ad affermarsi. Il Rotariano del presente ha il diritto, come il dovere, di offrire alle future generazioni il calore aggregante di questi valori. Questa è la forza del Rotary, una grande capacità di donare tutto il bene che l’Uomo morale è capace di donare. E il Club di Altamura-Gravina lo ha saputo fare, grazie ai suoi 26 soci fondatori, ai 35 Presidenti che si sono succeduti nel corso di questi anni e a tutti i soci che sono seguiti; ognuno ha saputo interpretare al meglio la figura di rotariano, contribuendo attivamente a portare il Club ad essere quello che è oggi. Ma per fare questo non è stato semplice poiché gli eventi ci cambiano, le persone cambiano, noi cambiamo; eppure siamo stati in grado di garantire a quei 26 soci fondatori di portare avanti il loro progetto mantenendo attivo quello che loro avevano costruito.

Purtroppo nel corso degli anni il Rotary Club di Altamura-Gravina ha visto morire il Rotaract e l’Interact, gruppi rotariani satelliti che attraverso i loro giovani soci, costituiscono il futuro dei Club; non so se ciò si poteva evitare, ma una cosa è certa il Club ha avuto una grande responsabilità in questo poiché penso sia venuta a mancare la spinta che poteva e doveva garantire ai nostri figli e alle nuove generazioni una continuità all’interno di questa grande associazione. Allora come ora, tutti dobbiamo impegnarci affinché i giovani tornino ad essere portatori dei valori rotariani e seguano l’esempio dei 26 soci fondatori e spinti come loro a volere fortemente il Club di Altamura-Gravina, sappiano ricostruire tutto quello che è venuto a mancare negli ultimi anni. Ovviamente per questa ricorrenza abbiamo provveduto ad invitare tutti i Presidenti anche quelli non più soci, poiché credo che un rotariano rimane tale per sempre, anche se non è più iscritto e soprattutto se è stato Presidente.

Proprio per questo in segno di riconoscenza ai nostri Presidenti vogliamo dedicare un filmato. Molti amici che sono apparsi nel filmato purtroppo non ci sono più e la loro assenza non potrà essere più colmata, ma oggi il Rotary Club di Altamura-Gravina, ha la fortuna di avere ancora cinque di quei 26 soci fondatori; a loro vogliamo dire grazie di cuore e onorarli come meritano. Per questo abbiamo deciso di assegnare loro la spilla di socio fondatore a ricordo di questa giornata e dei 35 anni che li hanno visti i veri protagonisti della storia del Rotary Club. Chiedo di avvicinarsi a Berloco Giovanni, Cornetta Guglielmo; Martino Carlo e Nardulli Salvatore, detto Rino. A Mei Claudio che è fuori sede consegneremo la spilla in altra data. Affidiamo la consegna al nostro Governatore Lino Pignataro.

Prima di chiudere ancora due passaggi. Il primo riguarda il nostro Past President Vincenzo Cipriani; durante il Passaggio del Martelletto del 3 luglio scorso non è stato presente in quanto impegnato in un concerto; in quella occasione gli è stata attribuita la Paul Harris che non abbiamo potuto consegnargli, lo facciamo oggi con la seguente motivazione: “Presidente del Club Altamura-Gravina nell’anno rotariano 2022/23, grazie alle sue significative qualità professionali ed organizzative, ha profuso il massimo impegno nella realizzazione di importanti services; in particolare ha contribuito ad una nuova e dinamica immagine del Rotary nel nostro territorio”. Consegna la Paul Harris il Governatore Eletto Antonio Braia. E ora il secondo passaggio.

Caro Governatore e amici presenti come avrete notato a luglio in occasione del Passaggio del Martelletto abbiamo sfoggiato il nostro nuovo Labaro e oggi, in occasione del 35° Anniversario del Club, per la prima volta esponiamo la ruota rotariana realizzata per il Club da una persona che si è dimostrato vero rotariano, grande amico; voglio ringraziare per la sua disponibilità e cortesia il Past President del Rotary Club di Ginosa-Laterza, Sandro Leccese che invito ad avvicinarsi. A lui vogliamo donare una targa per ricordare questo bel momento. Consegna la targa il DGE Antonio Braia.

Infine, prima di andare via, vi ricordo di ritirare la Pubblicazione dell’Edizione Speciale del 1° Bollettino del Club, per coloro che non l’hanno ancora ricevuto, il Piano Direttivo del Distretto 2120 e di Club e un presente che il Club di Altamura-Gravina ha voluto riservare alle signore presenti e alle mogli assenti dei soci e degli ospiti che hanno partecipato a questa cerimonia. Grazie di cuore e formulo a tutti, cari ed affettuosi auguri di buon Anniversario”.

Durante il discorso del Presidente Vito Cicirelli, è stato proiettato un filmato che ha voluto ricordare i 36 Presidenti del Club, compreso il Presidente Vito Cicirelli dell’anno in corso. Nel prosieguo del suo intervento il Presidente Vito Cicirelli, ha voluto consegnare una targa da parte del Club a Lino Pignataro e al Club padrino di Bari Sud. Una targa anche ad Alessandro Leccese, Past President del Club di Ginosa-Laterza, il quale ha voluto omaggiare il Club di Altamura-Gravina della ruota rotariana, realizzata in legno, con i colori rotariani e intestata al Club di Altamura-Gravina. Subito dopo ha preso la parola l Governatore Lino Pignataro, il quale ha ricordato gli anni in cui è entrato nel Rotary e della lunga amicizia, anche di tipo familiare, che lo lega al Club di Altamura Gravina e a molti suoi soci.

Ripercorrendo le tappe di socio del Club padrino di Bari Sud, il Governatore si è soffermato sui valori e sugli ideali del Rotary e dell’importanza della Rotary Foundation; ha ricordato molti episodi legati allo scambio rotariano tra i Club e ha voluto due cari soci e amici scomparsi prematuramente, i Past President Mimmo Romita e Vito Denora, dedicando a quest’ultimo un filmato che lo vedeva recitare una poesia in vernacolo altamurano dedicata proprio agli amici del Club Bari Sud, durante un incontro conviviale. Per finire la torta rotariana, il cui taglio del primo pezzo è stato affidato al Governatore Lino Pignataro e al Presidente Vito Cicirelli.

La cerimonia si è chiusa nel tardo pomeriggio, con l’augurio di rivedersi quanto prima.

Altamura-Gravina, 14 Ottobre 2024

La Commissione Immagine pubblica e News.

CONCERTO DI BENEFICIENZA – END POLIO NOW

In occasione del World Polio Day, il Rotary Club di Melfi unitamente ai Club di Potenza, Potenza “Torre Guevara” e Venosa, con il coordinamento dell’Assistente del Governatore dell’area “Basilicata 2” hanno organizzato un concerto di Beneficienza per raccolta fondi in favore del progetto rotariano “END POLIO NOW” teso alla eradicazione della Poliomielite.

Il Concreto si svolto nell’Auditorium dell’Istituto Comprensivo “Nitti-Berardi” di Melfi, plesso “P. Berardi”, grazie alla disponibilità ed alla collaborazione del Comune di Melfi e della Direzione Scolastica dell’Istituto.

La particolarità del concerto è stata, in puro spirito rotariano, i concertisti erano aderenti ai Club di Potenza e Melfi, con la collaborazione della “Compagnia dei Lupi” e della Scuola di danza “FON DUE“.

R.C. BARI SUD. L’EROS, IL VINO E I POETI DELLA ROMA AUGUSTEA

3 ottobre 2022

L’ironia, l’erudizione profonda e una sicura capacità oratoria hanno caratterizzato l’intervento del prof. Aldo Luisi su Eros e Vino nei poeti della Roma augustea. L’interclub ha visto la partecipazione di oltre 150 soci dei club metropolitani e ospiti. L’incontro si è aperto con un lauto buffet in cui, oltre a varie deliziose stuzzicherie, non poteva mancare la ormai immancabile ‘assassina’.

Il prof. Luisi non poteva non notare, in apertura del suo intervento, che la parte relativa la Vino era stata già ampiamente ‘testata’ durante il buffet precedente. Soprattutto in virtù del celebre detto di Orazio, ricordato in apertura: “Dio rende la vita dura agli astemi”.

Dalla Grecia a Roma, Alceo, Anacreonte, Properzio, Tibullo, Orazio, Ovidio, i poeti e le loro descrizioni hanno fatto da contraltare alle osservazioni di Ippocrate e Galeno, perché la scienza, dall’Antichità e fino ai giorni nostri, ha dovuto riconoscere che il legame tra vino ed eros è un legame stretto e indubbio.

Ma i riferimenti più curiosi sono stati quelli alla cultura del tempo, spesso poco conosciuta. Le varietà di vino più popolari nella Roma antica, il cecubo e il falerno, i modi di bere e di conservare il vino; e, per quel che riguarda l’eros, le abitudini della vita sessuale del vir romanus, la differenza tra una moglie, una concubina e una meretrice. Il tutto arricchito da aneddoti tratti dai poeti e da curiosità varie.

Come un vero istrione, esercitando tutte quelle qualità retoriche per cui la classicità è celebre e ha contribuito alla formazione degli uomini per i secoli successivi, il prof. Luisi ha condotto il suo discorso senza far calare di un attimo l’attenzione dell’uditorio. Alla fine tutti eravamo convinti che, come dice l’Ecclesiaste, citato durante la serata : “Che vita sarebbe la nostra senza vino?” e anche senza Eros, dato lo stretto connubio esistente tra i due elementi.

Titti Cavallini

   

IL RC FOGGIA UMBERTO GIORDANO COMMEMORA MONSIGNOR FORTUNATO MARIA FARINA

IL RC FOGGIA UMBERTO GIORDANO E LA FIGURA DEL VENERABILE MONS. FORTUNATO MARIA FARINA

Una riflessione sul senso di appartenenza e sull’identità culturale del nostro territorio è stata offerta dal RC Foggia Umberto Giordano, presieduto da Renato Martino, in occasione della Conviviale dello scorso 27 ottobre.

Negli accoglienti ambienti di Casa Freda, alla presenza di monsignor Vincenzo Pelvi, Arcivescovo della Diocesi di Foggia-Bovino, il club ha promosso una conversazione sulla recente pubblicazione di Don Luigi Nardella.

‘Una spiritualità incarnata’ è il volume scritto dal cappellano dell’UAL di Foggia e dedicato alla carità pastorale del Venerabile Mons. Fortunato Maria Farina, calata nei problemi socio-politici del suo tempo. Con il suo libro don Luigi ci proietta negli anni della Seconda Guerra Mondiale: è il racconto documentato di oltre trent’anni della storia di Foggia, da cui emerge in modo luminoso l’impegno di amore generoso con cui il Venerato Pastore, negli anni del fascismo, ha operato nella comunità religiosa e civile della Capitanata, rendendosi protagonista di interventi carichi di equilibrio, speranza evangelica e pace sociale.

Un’occasione, quindi, per discutere di attualità e impegno sociale: al Club don Luigi Nardella ha voluto ricordare il profilo del vescovo Farina e l’impegno che lo stesso ha profuso nei confronti delle zone povere della città di Foggia. “Quando, nel 1943 – ricorda il cappellano dell’UAL alla platea accorsa per partecipare a questo momento di riflessione – Foggia è stata devastata dai bombardamenti, il religioso ha manifestato una carità eroica verso la gente, colpita dal dramma della guerra: insieme ad alcuni sacerdoti soccorse feriti, diede sepoltura ai morti e organizzò un’opera di assistenza per la popolazione, rimasta senza casa e senza alcun bene”.

Fa riflettere l’azione pastorale che Monsignor Fortunato Maria Farina condusse anche dopo i bombardamenti: “la sua carità fu immensa, si è preso cura di tutte le situazioni di bisogno del popolo foggiano, segnato tragicamente dagli orrori della guerra, e, per alleviarne i disagi e le sofferenze, è riuscito a stabilire un rapporto di rispetto reciproco e di dialogo con le Forze Alleate, che avevano occupato il nostro territorio”. Assistenza e aiuto concreto a chi vive nel bisogno sono attività care al RC Foggia Umberto Giordano, che ogni anno porta avanti service e progetti dedicati a chi soffre e ha necessità di sostegno, supporto e beneficienza.

La memoria è un filo che lega il passato con il presente e lo ricorda anche don Luigi Nardella: “è importante studiare la memoria, come motivo di speranza per la nostra città”. Il profilo del vescovo Farina non deve essere dimenticato, ma deve essere considerato un faro per riportare luce su questa città”.

Al termine degli interventi del Vescovo e di Don Luigi, il Presidente Martino ha annunciato l’ingresso nel Club di sei nuovi soci: Clorinda Calderisi, notaio, Erasmo Giulio Campanale, medico cardiologo, Leonzio Carrozzo, dottore commercialista, Mariapia Liguori, imprenditrice, Rocco Salatto, imprenditore ed infine Romeo Tigre, avvocato. Tranne l’avvocato Tigre, assente giustificato, i nuovi soci sono stati accolti con un grande applauso coinvolgendo anche il Vescovo Pelvi che ha avuto parole di elogio e gratitudine per il Club, molto impegnato nel sociale in favore del nostro territorio.

CARCINOMA MAMMARIO: IL DISTRETTO 2120 DEDICA UNA SETTIMANA ALLA PREVENZIONE

Con una decisione coraggiosa e significativa il Governatore del Distretto 2120, Nicola Maria Auciello, ha pensato di dedicare un’intera settimana alla prevenzione del carcinoma mammario, nel mese di ottobre: mese in cui l’AIRC focalizza la sua attenzione sui tumori femminili.

L’iniziativa è partita dal desiderio del Governatore Auciello di affrontare le tematiche del service D.E.I. (Diversità, Equità, Inclusione) proposto dalla prima donna Presidente Internazionale del Rotary, Jennifer Jones.

Una particolare attenzione va alle socie del nostro distretto nell’ottica del rispetto della diversità di genere” sostiene il Governatore Auciello che ha incluso molti nomi femminili nel suo staff e ha già proposto il 16 ottobre un concerto teatrale al Teatro “Anche cinema” di Bari dal titolo Spotlight on women, un excursus canoro e coreografico su pregiudizi ed emarginazione di genere fino alla violenza domestica. Il concerto è servito anche a raccogliere fondi per il Service Empowering Girls e finanziare una borsa di studio per una giovane donna in difficoltà.

La settimana di prevenzione del carcinoma mammario si è svolta dal 23 al 30 ottobre e moltissimi club hanno aderito all’iniziativa realizzando eventi di divulgazione o prevenzione e/o acquistando i kit di spillette con il nastrino rosa dell’AIRC e contribuendo così alla ricerca.

Eventi importanti sono stati realizzati dai Rotary club di Acquaviva delle Fonti-Gioia del Colle, Corato, Ginosa- Laterza, Galatina-Maglie-Terre d’Otranto, Lecce, Lecce Sud, Rutigliano-Terre dell’uva, San Giovanni Rotondo, San Severo Tricase- Capo di Leuca, Venosa; conferenze e incontri con esperti e professionisti ma soprattutto screening di prevenzione gratuiti a disposizione dei cittadini.

Hanno acquistato i kit dell’AIRC i Rotary Club: Acquaviva delle Fonti-Gioia del Colle, Altamura- Gravina, Bari, Bari Castello, Bari Sud, Barletta, Bisceglie, Brindisi, Brindisi Appia Antica, Brindisi Valesio, Foggia, Foggia Umberto Giordano, Gargano, Ginosa Laterza, Manduria, Potenza, Putignano, Rotaract Club Taranto, Rutigliano- Terre dell’uva; San Giovanni Rotondo, San Severo, Senise Sinnia, Valle dell’Ofanto-Margherita di Savoia-San Ferdinando-Trinitapoli; Lecce;

All’interno della settimana due eventi più importanti rivolti a tutto il distretto, il primo una tavola rotonda su Zoom il 26 ottobre sulla prevenzione e il secondo, in presenza, il 30 ottobre, a Rutigliano sulla ricerca.

Grande successo per la Tavola rotonda che, dopo i saluti di rito e l’intervento del Governatore ha alternato relazioni di illustri e preparatissimi esperti del settore: il dott. Giuseppe Perrone, oncologo e Presidente della Commissione Prevenzione e cura delle malattie che ha incentrato la sua relazione sui sistemi di prevenzione attraverso autopalpazione e le modalità per una diagnosi precoce; il convegno è proseguito, moderato da Vincenzo Manuppelli, presidente della Commissione Distrettuale Sanità, con l’intervento del dott. Marcello Di Millo, responsabile Breast Unit del Policlinico Riuniti sugli approfondimenti chirurgici; un’occasione per rassicurare sulla evoluzione nei procedimenti chirurgici che tendono a ridurre sempre più le asportazioni e ad attuare una contestuale ricostruzione, quando possibile; delle terapie non chirurgiche e delle novità in questo settore, ha parlato il dott. Enrico Basso, dirigente medico oncologo presso l’ospedale di Potenza; è seguita poi la toccante testimonianza della dott.ssa Alessandra Ena che ha raccontato il doloroso percorso della malattia ma come da questa esperienza le si sia offerta una opportunità e di come ora sia la referente regionale per la Puglia dell’Associazione Europa Donna.

Il dott. Antonio Petrone, psicologo, psicoterapeuta e psico oncologo ha davvero catturato l’attenzione di tutti centrando l’attenzione sulla necessità di conoscere sé stessi e le proprie emozioni per affrontare ogni evento tragico nella vita come una malattia grave e per confrontarsi con una esperienza drammatica come la morte.

Il tema incute paura ma gli esperti lo hanno affrontato in modo incoraggiante e nell’ottica di indurre a maggiore prevenzione. È seguito un lungo dibattito con interventi e domande a sancire il grande interesse per la serata.

Il 30 ottobre invece a Rutigliano, l’evento conclusivo, con rotariani provenienti da tutto il distretto e il coinvolgimento dell’AIRC Puglia. Sono intervenuti il DG Nicola Auciello che ha chiarito il senso di questa iniziativa, il PDG Titta De Tommasi, Coordinatore dei Progetti distrettuali che ha auspicato la prosecuzione negli anni di questo service, il DGN Lino Pignataro, presidente della Commissione D.E.I. che ha illustrato le finalità del service D.E.I. e come bene si collochi al suo interno una iniziativa del genere.

Hanno preso la parola anche il Sindaco di Rutigliano dott. Giuseppe Valenzano per salutare ed esprimere il suo compiacimento per l’iniziativa e il Presidente del RC Rutigliano Terre dell’uva, avv. Giuseppe Palmino, che, tra l’altro, ha ringraziato il Governatore per aver scelto il Club  da lui presieduto quest’anno, per organizzare una manifestazione distrettuale di così alto rilievo.

La seconda parte della mattinata è stata caratterizzata da un ospite di eccezione e di grande spessore, il prof. Michele Mirabella, presidente del Comitato AIRC Puglia.

Con il prezioso intervento del moderatore il dott. Micky dé Finis, giornalista, il prof. Mirabella, letterato, scrittore, giornalista, autore, regista in televisione, cinema e soprattutto teatro, grande divulgatore e comunicatore, insieme alla dott.ssa Lucilla Crudele, giovanissima ricercatrice e volontaria dell’AIRC, ci hanno parlato della ricerca, dei suoi progressi e di quanto sia necessario investire per ottenere risultati sempre più importanti.

Mirabella ha trattato il tema con grande spontaneità, parlando di argomenti molto seri, alternandoli tuttavia ad aneddoti della sua vita e della sua carriera che hanno divertito il pubblico. Lucilla Crudele, con la sua freschezza e spontaneità, ha fatto percepire la ricerca e l’impegno nell’AIRC come qualcosa di naturalmente coinvolgente.

Il Governatore, con le sue conclusioni, ha tirato le fila di una mattinata unica e speciale per la calda accoglienza del RC Rutigliano Terre dell’Uva, per lo spessore di tutti gli interventi e per la rara capacità comunicativa con cui il prof. Mirabella ha saputo intrattenere l’audience su un tema difficile e delicato. Al termine, un clima di piacevole e consapevole orgoglio per tutti i partecipanti per avere sostenuto come rotariani del Distretto 2120 questa importante campagna e per aver trasformato, grazie ad un’intuizione del nostro Governatore, un’azione che poteva risultare solo benefica e che quindi non sarebbe rientrata nello spirito della nostra associazione, nell’opportunità di un grande service rotariano.

 

R. C. PUTIGNANO. IL PROF. MARIO RICCO E LA SOSTENIBILITA’ NELLA MOBILITA’

AL ROTARY MARIO RICCO NON HA RITENUTO SOSTENIBILE L’IBRIDO NELLA MOBILITA’ NE’ L’ELETTRICO NE’ L’IDROGENO
13 OTTOBRE 2022
“Ci sono varie forme di mobilità che dovrebbero sostituire quella degli attuali motori endotermici – ha esordito il presidente del Rotary club Putignano Trulli e Grotte, Francesco Mercieri, nell’avviare l’incontro con il dott. Mario Ricco, più noto come “l’inventore del “common rail” – ed è stata anche fissata la data del 2035 per la produzione soltanto di motori che inquinino di meno. Elettrico, ad idrogeno… cerchiamo di capire dove stiamo andando”. L’incontro, data la sua valenza informativa, è stato trasmesso anche in diretta Facebook. Ad esso hanno partecipato anche altri club Rotary come quello di Gioia del Colle ed Acquaviva, di Altamura e Gravina, di Rutigliano e di Bari Alto. Mario Ricco, laurea in fisica presso l’università di Bari, laurea honoris causa” in ingegneria meccanica ricevuta dall’università di Perugia; attività di ricerca presso Pignone Sud di Bari; attività di sperimentazione presso Altecna/Weber/Marelli per apparati frenanti e sistemi di iniezione diesel; nel 1988 responsabile del Centro di ricerche Elasis di Modugno per lo sviluppo di impianti di iniezione innovativi per motori diesel e sviluppo ed industrializzazione del sistema “common rail” per Fiat, Mercedes, BMW, Audi, PSA… Poi a Valenzano al centro ricerche CRF per sistemi di alimentazione innovativi a propano e gas naturale; studio dello sviluppo del sistema Multijet I e II; dal 2014 direttore generale del distretto MEDIS; dal 2016 responsabile “Digital Innovation Hub Puglia” e dal 2019 consulente di tecnologie per sistemi di elettrificazione veicoli.
Il dr. Ricco, partendo dal concetto che la mobilità la determina il mercato e che tutte le modifiche che sono state apportate ai motori dagli anni ottanta sono state finalizzate alle richieste di vendita, ha affermato che il problema dell’inquinamento è sorto oltreoceano, negli USA, negli anni ottanta e da allora le case automobilistiche hanno cercato la soluzione, senza rinunciare alla grandezza, alla velocità ed ai cavalli delle auto, montando filtri finali, catalizzatori ed altri dispositivi per “pulire” le emissioni; iniziando così, ad escogitare soluzioni irrazionali piuttosto che produzioni razionali e facendo diventare le macchine “strumento di psicoterapia” prima ancora che strumento di trasporto. Infatti, secondo Ricco, si desidera l’auto con tanti accessori e dal volume e dal peso spropositato, anche per accompagnare i figli alla scuola vicina e poi si pretende che dal tubo di scarico escano… fiori. Per cui i consumatori, presi dai dubbi, hanno preferito cambiare l’auto (“che, con una dignitosa manutenzione, può durare quindici anni”) per acquistarne una nuova, ultimo modello, con soluzioni più moderne. Il problema delle emissioni nocive è stato colto subito dalle case automobilistiche che si sono adoperate il meglio possibile, pena la mancata vendita; nocive sia per la salute umana che per l’ambiente che ci circonda, dato che perfino la coltre di ozono che ci ripara dalle radiazioni celesti e che ha permesso la vita sulla terra, oggi “sembra bucata”. L’ONU ha fatto proprio il problema, ha promosso vari incontri, tra cui l’ultimo di Parigi del 2015 in cui si è stabilito un obiettivo firmato da ben 170 paesi di tutto il mondo: quello di limitare l’aumento medio della temperatura globale entro il 2030 ad un grado e mezzo rispetto ai livelli preindustriali. Purtroppo, sempre secondo Ricco, i principali emettitori di CO2 sono la Cina, gli USA, l’India, la Russia ed il Brasile (ma anche Sud Africa, Giappone e Regno Unito). Le venticinque più grandi città del mondo producono da sole il 52% delle emissioni di gas serra globali. Tra le varie emissioni inquinanti ed i vari gas serra il più citato è l’anidride carbonica, che rappresenta oltre il 75% delle emissioni causate dall’uomo ed è il principale responsabile dell’aumento della temperature sul pianeta. Il principale settore delle emissioni di gas serra è la produzione di elettricità, 25% (seguita dal 24% di agricoltura, 21% di industria e 14% di trasporti), che è distribuita per il 31% per usi residenziali e commerciali, per il 30% per l’industria e per il 29% per i mezzi di trasporto. Di questi ultimi emettono gas serra il 2% i treni, il 3% le navi ed i battelli, il 9% gli aerei, il 23 % i camion ed il ben 59 % i veicoli leggeri. Se sette anni fa a Parigi è stato fissato un limite di non più di un grado e mezzo da superare, l’ 1,25% lo abbiamo già raggiunto anche perché moltissimi alberi nella foresta amazzonica (ed un po’ dovunque) sono stati abbattuti (proprio quelli che assorbono CO2 e lo trasformano in ossigeno). I gas serra – ha affermato il dr. Ricco – non hanno cittadinanza, per cui quelli prodotti in un luogo, dopo pochi giorni possono ritrovarsi in un altro opposto, per cui serve la collaborazione di tutti i cittadini del pondo. Ma qui il relatore si è detto entrare in crisi perché tra incidenti (la rottura dei gasdotti Nord Stream 2 ed 1 ha emesso in atmosfera milioni di metri cubi di gas metano che è ancora più diabolico dell’anidride carbonica) e guerre (in Ucraina ma anche quelle meno evidenti di tutta l’Africa, nelle quali non si può stare ad imputare ad alcuno l’enorme inquinamento prodotto dalle armi), i Paesi più “sporcaccioni” del mondo, che sono anche i più popolosi, risultano essere la Cina (dove la stragrande maggioranza della popolazione vive in condizioni precarie nelle risaie), l’India (dove i più vivono delle briciole che avanzano dai centri delle metropoli) e gli USA (che stanno bene e per questo, egoisticamente, non vogliono rinunciare al proprio benessere). E’ difficile metterli d’accordo e far loro rispettare gli obiettivi di Parigi. Per quanto riguarda la mobilità, il ragionamento di Mario Ricco e delle case automobilistiche è che, se le auto inquinano, trasformiamo il loro motore da autocombustione ad elettrico. Anche perché oggi le emissioni di CO2 della produzione di elettricità e dei gas delle auto sono quasi pari. I paesi scandinavi hanno investito molto sulla elettrificazione dei trasporti, ma la loro economia – ha fatto notare Ricco – è fondamentalmente basata sulla vendita di combustibili fossili. Se trasformassimo tutte le auto in elettriche, aumenterebbe notevolmente il consumo di energia elettrica. Questa, che in Italia viene prodotta per il 30% da fonti rinnovabili, altrove, come in Germania, viene prodotta con il carbone. “Il metodo di produrre energia elettrica bruciando carbone è il modo più osceno che esista” ha sentenziato Ricco. Trasformare le auto in “full electric” oggi è tecnicamente possibile perché le “tecnologie abilitanti” permettono di raggiungere obiettivi una volta impossibile. Ma il problema è come produrre elettricità “in maniera pianificata ed a livello progettuale” e chi ne “pagherà le conseguenze”. Andare in giro con auto elettriche vuol dire – secondo Ricco – spostare le emissioni di CO2 dai trasporti alla produzione di elettricità. In più oggi si tende a far scomparire la CO2 da essa generata. spalmandola subdolamente sul settore dei trasporti, su quello delle industrie, sull’agricoltura e financo sulle residenze domestiche. Pertanto “io ritengo che la situazione la si peggiori, piuttosto che migliorarla. Io non sono “attaccato” al diesel, perché da venti anni mi sono occupato di propano, di metano, di gas liquefatto a bordo, di elettrico ed ora di idrogeno. Ma ci rendiamo conto che per le auto elettriche non è sufficiente la rete infrastrutturale, la quale, nei momenti di picchi di consumo fa scattare enormi gruppi elettrogeni che sono alimentati a combustione fossile? Se comprando un’auto elettrica si contribuisse a migliorare la situazione, lo si farebbe prestissimo. Ma a peggiorarla, no”. Poi c’è la farsa degli incentivi a comprare un’auto elettrica che, secondo Ricco – soldi non sono che provenienti dalle tasse di tutti noi. Infatti, per come è prodotta l’energia elettrica ora, essi non risolvono il problema. L’ultima farsa poi, è l’architettura delle macchine ibride. Ricco ha informato che su di esse c’è un motore a combustione interna, un motore elettrico, delle batterie e soprattutto uno scatolotto che volgarmente viene chiamato “inverter”. Che elettrico può essere solo l’avviamento, oppure l’intero asse elettrico oppure, come soluzione intermedia, il motore nel cambio, oppure prima della frizione o dopo: in conclusione, sono soldi spesi in più, secondo Ricco. Il quale ha anche affermato che oggi, se si possiede già un’auto, volendola cambiare, la stessa la si potrebbe acquistare con l’asse elettrico alle ruote di dietro; però essa costa migliaia di euro in più e ha molto peso in più per cui è difficile convincerlo sulla convenienza o sulla opportunità. Infine, oggi si è messo anche il legislatore che – ha affermato Ricco – nella misura dei consumi in una macchina che ha a bordo un “qualcosa di elettrico”, non tiene conto dei consumi del motore a combustione interna ma solo di quelli della batteria che “miracolosamente la notte si carica” senza alcun consumo di elettricità e quindi senza emissioni di CO2. Quindi “ci si sente veramente presi in giro”. “Forse il motore elettrico, per principio, nel modo intermittente di procedere, è sicuramente più conveniente di quello a combustione interna. Se prima era il mercato che premiava, con le maggiori o minori vendite, le soluzioni studiate dai costruttori, ora è il legislatore con questo tipo di teoria”. Quindi egli si è detto non “distruttivo a tutti i costi” ma ha voluto sensibilizzare che la discussione sulla convenienza non è gratuita perché il settore dell’automotive negli ultimi 60 anni ha rappresentato un settore di una grandissima valenza economica nel mondo. Anche perché cambiare tecnologia non è uno scherzo o indolore, ma ha risvolti traumatici, tragici perché vuol dire mandare a casa migliaia di lavoratori, soprattutto quelli a “basso profilo” per i quali non sono sufficienti i famosi corsi semestrali di riconversione. Inoltre le delocalizzazioni cambiano, cambia la geografia della produzione perché è più conveniente, nel caso del contenitore di batterie molto pesante, impiantare una fabbrica vicino al luogo della sua produzione. “L’auto elettrica non è da demonizzare perché, dal punto di vista ingegneristico, rispetto ad una tradizionale, essa è un qualcosa di elegante, senza frizione, senza cambio, con funzionamento da zero giri fino al massimo consentito a progetto, silenziosa”. Ma occorre energia elettrica per caricare le batterie; la quale si può anche produrla a bordo. Per quest’ultimo caso la tecnologia è pronta, avendo in passato, per uso aerospaziale, inventato le “celle carburante”. Si utilizza l’idrogeno che si trasforma in acqua ed elettricità; il problema è che “l’idrogeno occorre caricarlo sull’auto: esso è molto pericoloso perché inodore e senza fiamma ed ha bisogno di una specie di recipiente ad altissima pressione (almeno 700/800 bar) per la sua trasformazione, che può scoppiare con gravi danni”. Senza considerare l’enorme difficolta di creare una infrastruttura per la sua distribuzione, tanto è vero che esso oggi viene trasportato con grave pericolo. In conclusione, secondo Ricco – “queste alternative al motore a combustione interna, non si escludono le une l’altro ma, nei diversi ambiti applicativi, possono convivere; come nel caso di utilizzo urbano, con limitata autonomia, con poche batterie. Ma dal costo decisamente elevato. “C’è anche il problema della minore sicurezza di queste auto rispetto a quelle tradizionali e poi bisogna anche considerare la difficoltà delle riparazioni, non essendoci oggi officine realmente competenti”. Comunque l’auto, come è usata oggi, secondo Ricco, non dura; essa è uno strumento di psicoterapia; perchè andare al mercato o accompagnare i figli a scuola con un’auto che pesa tantissimo, che è veloce, capiente di persone e di bagagli, non è comprensibile. Secondo Ricco, è duro a morire il “senso di proprietà”. Considerando che oggi il coefficiente di utilizzo di un’auto è incredibilmente basso, le nuove forme di accesso all’auto sono quelle del “noleggio”. “Dobbiamo far cambiare missione all’auto. Non ha più senso andare a Milano con l’auto. Più conveniente sotto tutti i punti di vista andare in treno e poi prendere una macchina a noleggio. Domani per andare a teatro, portare i figli a scuola, andare in vacanza… posso chiamare, arriva l’auto, mi serve, pago e non ho più problemi, Per cui la discussione su auto a benzina, diesel, elettrica… a livello personale e privato, non ha più ragione di esistere. Meglio incrementare il trasporto ferroviario ad alta velocità che è decisamente meno inquinante e più sostenibile ed in genere quello pubblico e collettivo e sviluppare e facilitare il noleggio come prima detto”.
Pietro Gonnella

I TRE CLUB FOGGIANI IN VISITA AL MUSEO STORICO DEI POMPIERI E DELLA CROCE ROSSA

Una serena domenica in amicizia il 18 ottobre 2022 per il RC Foggia in interclub con il RC Foggia Capitanata e il RC Foggia U. Giordano.

I soci dei tre club, in una nutrita delegazione, si sono recati in visita al Museo storico dei Pompieri e della Croce Rossa sito a pochi km da Manfredonia.

 Grandissimo stupore per una realtà culturale e storica di cui, purtroppo, si ignora l’esistenza. Ai convenuti si sono aperte sale gremite di automezzi, modellini e utensili utilizzati anche nei secoli scorsi sia dal corpo dei Vigili del Fuoco (prima chiamati pompieri) sia della Croce Rossa Internazionale.

Molto interessante la guida d’eccezione per l’occasione, l’ing. Michele Guerra, Fondatore del Museo storico dei Pompieri e della Croce Rossa, che, per la rilevanza dell’argomento è stato invitato alla prossima conviviale del RC Foggia, il 28 settembre, a conversarne, intervistato da Micky dé Finis.


Una bellissima occasione per conoscere realtà a 
noi vicine ma ancora sconosciute e stringere sempre più rapporti di amicizia con i soci del club e degli altri club della città. W il Rotary!

Translate »