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I CLUB ROTARIANI DI CAPITANATA PER LA CAMPAGNA VACCINALE ANTI COVID

Al dr Ernesto Esposito  Direttore Generale Dipartimento Politiche della Persona  Regione Basilicata

Al dr Lorenzo Bochicchio Direttore Generale  Azienda Sanitaria Potenza (ASP)

Al dott. ing.  Giuseppe Spera Direttore Generale  AOR San Carlo Potenza

Al dr Gerardo di Martino Direttore Generale  IRCCS CROB Rionero in Vulture

Oggetto: Lotta al COVID. Sostegno dei Rotary Club della provincia di Potenza alla campagna vaccinale

Gent.mo Direttore,

con la presente si vuole manifestare tutta la vicinanza e il ringraziamento alle istituzioni sanitarie regionali che, attraverso i propri operatori (medici, infermieri, OSS e tutte le altre figure professionali) si impegnano quotidianamente per sconfiggere questa pandemia che ormai sta disseminando in tutto il Pianeta un numero di vittime inaccettabile. È nostra consapevolezza che un “mostro” come il COVID 19, può essere sconfitto solamente se “tutta la Società Civile” si schiera in maniera convinta con lo Stato e le sue emanazioni, soprattutto quando si devono compiere scelte forti.

A tal riguardo, Le comunichiamo che i Club Rotary di Melfi, Potenza, Potenza Torre Guevara, Senise-Sinnia, Villa D’Agri, Venosa, in ossequio a tutte le evidenze scientifiche, sono assolutamente convinti della efficacia e sicurezza del vaccino al COVID e, in un ruolo proattivo ma sussidiario e di solo affiancamento alle aziende sanitarie e ospedaliere, metteranno in atto ogni azione utile a incoraggiare e, soprattutto facilitare tutta la campagna vaccinale.

Le assicuriamo che, a partire da oggi, anche attraverso la diffusione di tale missiva, non faremo mancare, tramite le nostre vie di comunicazione, il massimo contributo per il raggiungimento del comune obiettivo finale: l’annientamento di tale pandemia.

Per suggellare il nostro contributo anche mediante un connotato di pragmaticità, Le esprimiamo fin d’ora la disponibilità dei medici rotariani, in modalità assolutamente volontaristica e solamente sotto la direzione dei preposti Uffici di Igiene, a eseguire le vaccinazioni in caso di necessità subentranti, sempre in un’ottica di sussidiarietà e non di surrogazione. Tutto ciò a completamento di una iniziativa di successo, inquadrabile come esempio di empowerment di una società civile veramente “attiva”, nella quale il Rotary ha contribuito a facilitare l’uso dei test antigenici rapidi: il progetto “COVID a casa”, nel suo piccolo, ha accresciuto nella comunità lucana la consapevolezza del problema e la fiducia nel combatterlo.

Ancora grati, a Lei e ai decisori della sanità regionale per tutto quello che si è messo e si sta mettendo in campo, sicuri della Sua sensibilità nel percepire e acquisire questo nostro piccolo contributo, Le auguriamo un anno proficuo, auspicando anche la piena realizzazione dell’istituendo progetto di telemedicina, che migliorerà e implementerà sensibilmente l’offerta sanitaria diventando un fiore all’occhiello di tutta la nostra Regione.

Firmato

Rotary Club Melfi                            Il Presidente Giovanni Navazio

Rotary Club Potenza                      Il Presidente Antonio Maria Berardi

Rotary Club Potenza T. Guevara  Il Presidente Enzo Petruzzi

Rotary Club Senise – Sinnia          Il Presidente Domenico Totaro

Rotary Club Villa d’Agri                 Il Presidente Angelo Petrocelli

Rotary Club Venosa                       Il Presidente Teresa Asciutto

R.C. FOGGIA “GIORDANO” E INTERACT FG “GIORDANO” SUL DOPO TRUMP IN USA

Stati (NON) Uniti

Relatore prof. VITO SPADA

Docente Associato di Economia presso Univ. Del Salento

Editorialista di politica interna e internazionale della Gazzetta del Mezzogiorno

 Domenica pomeriggio 31 Gennaio si è svolto un meeting di notevole interesse organizzato on line dal RC Club Foggia “U. Giordano” e dall’Interact “Umberto Giordano”, rappresentati dai rispettivi presidenti Carlo De Bellis e Marco Placentino. L’illustre relatore, prof. Vito Spada, Docente Associato di Economia presso Università del Salento- Editorialista di politica interna e internazionale della Gazzetta del Mezzogiorno, ha saputo con chiarezza e dovizia di particolari illustrare la reale situazione americana, da lui ben conosciuta, essendo vissuto 10 anni a New York in veste di Esperto di Finanza e quindi a conoscenza delle dinamiche economiche, politiche e sociali del popolo americano. Lo stupore e l’incredulità per l’assalto a Capitol Will, che hanno reso protagonisti in diretta migliaia di persone nel mondo, hanno fatto sorgere nei nostri ragazzi Interact il bisogno di saperne di più, di comprendere il senso e il valore storico degli eventi, per cui hanno voluto condividere l’iniziativa con il Club Padrino, coorganizzandola attivamente anche attraverso la realizzazione della locandina, il cui Titolo e Immagini sono stati da loro accuratamente scelti.

Numerosi i partecipanti, Autorità Rotariane, ospiti e amici. Il Vicepresidente Paolo di Fonzo, che ha espresso i saluti del presidente De Bellis, impossibilitato a collegarsi, ha dedicato ai giovani presenti alcuni versi della poetessa Amanda Gorman, recitati durante la cerimonia di insediamento del presidente Biden “La nostra gente, diversa e bella, si farà avanti, malconcia eppure stupenda. /Quando il giorno arriverà, faremo un passo fuori dall’ombra, in fiamme e senza paura. /Una nuova alba sboccerà, mentre noi la renderemo libera./ Perché ci sarà sempre luce, /Finché saremo coraggiosi abbastanza da vederla. /Finché saremo coraggiosi abbastanza da essere noi stessi luce.

Poi la parola è passata all’illustre relatore, prof. Vito Spada, di cui la conduttrice socia Maria Buono ha letto un breve ma ricco curriculum.

Da Esperto della Comunicazione il prof. Spada ha letteralmente catturato l’attenzione non solo dei giovani ma anche degli adulti sottolineando l’importanza del linguaggio e della pericolosità delle false notizie, che influenzano l’opinione pubblica manipolandone il pensiero e il senso critico. Nel descrivere la situazione politica americana nei suoi punti di forza e di debolezza, si è soffermato sul pensiero dell’autorevole e indimenticabile Guglielmo Ferrero, costretto all’esilio dal fascismo, il quale sosteneva che i veri problemi della Società sono determinati dalla “paura” su cui si basa la forza del Potere. La legittimità si realizza solo attraverso la condivisione tra governanti e governati. Di conseguenza, la presidenza di Biden sarà difficile sia perché l’80% dei sostenitori del partito repubblicano non ne riconosce la legittimità sia per la complessità delle esigenze sociali ed economiche. Il presidente Biden, nel suo discorso, ha rivolto a tutte le forze politiche un appello all’unione, alla solidarietà, all’ascolto, al rispetto, sostenendo: “La nostra democrazia non è spaccata, è fragile, incompleta”. E se Trump ha creato nel suo mandato una nuova coscienza collettiva, quella del Potere, basata sulla paura, Biden, al contrario, nel suo discorso ha parlato di pace, unità, solidarietà, accoglienza, superamento del razzismo, rispetto.

Solo il rispetto delle regole, del contratto sociale e delle pratiche, definite ottimamente da Ferrero come i “Geni invisibili della città”, potranno ristabilire gli equilibri e ricostruire l’America dei valori democratici.

Tanti altri i messaggi trasmessi dal Relatore a cui hanno fatto seguito i numerosi interventi dei ragazzi che hanno dimostrato acutezza, capacità critica, voglia di apprendimento e disponibilità a confrontarsi su temi di grande attualità e interesse. Il Meeting si è concluso con il saluto dell’assistente del Governatore Luigi Zangrilli che ha elogiato i due Clubs per  l’iniziativa e gli interessanti contenuti della riunione.

Un sentito ringraziamento al Relatore che ha offerto l’opportunità di riflettere non solo sul quadro politico mondiale, ma soprattutto sul valore della coscienza individuale e sul senso di responsabilità.

Maria Buono

Delegata Interact Foggia Umberto Giordano

 

MESSAGGIO DALL’INDIA PER IL QUARANTENNALE DEL ROTARY CLUB MELFI

Il messaggio augurale …….

Dear President Giovanni Navazio,

This is Suren Poruri, Past President of Secunderabad West , RI District 3150, from India.

Your rotary club of Melfi was chartered on 13-01-1981 , which is today.

I would like to extend my warm wishes to you and to all your club members on this joyous moment.

Rotary is the only organization which has global foot print and is working towards happy communities across the world with it’s noble initiatives.

Thanks to our rotary club founder Rtn Paul Harris, we are able to make a difference in the communities where we live.

Looking forward to working with your club on service projects .

Thanks and regards

Suren Poruri

District Best Club President for year 2017-18

Secunderabad West

RI district 3150

AL R.C. MELFI CI SI INTERROGA SUL VACCINO ANTICOVID

VACCINO ANTI COVID …Cosa c’è da sapere?

Nella serata del 15 gennaio il Rotary Club Melfi ha portato sugli schermi virtuali un tema attualmente molto interessante e sentito, quello dei vaccini anti Sars-Cov2.
E’ormai da un anno che ci troviamo a convivere con il Covid-19 e il Presidente del Club di Melfi Giovanni Navazio ha trovato il giusto momento per discutere di questo argomento.

Dopo il rituale saluto ai soci ed agli ospiti presenti, il Presidente ha evidenziato il ruolo svolto dal Rotary di affiancamento alle istituzioni sanitarie e di sensibilizzazione per la campagna vaccinale.
Ha anche sottolineato la mancanza di razionalità a base delle ideologie negazioniste citando le parole di Papa Francesco per cui la campagna vaccinale ha una connotazione etica giacchè non riguarda solo la propria vita ma anche quella degli altri.

Del tema specifico dei vaccini hanno parlato il Dott. Rocco Paternò e il Dott. Vincenzo Barile.
L’incontro è stato coordinato dal socio Dott. Gianvito Corona che, dopo una breve introduzione, ha presentato il Dott. Rocco Paternò, Presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Potenza, internista e autore di varie pubblicazioni scientifiche.

Il relatore, dopo aver sinteticamente esposto le differenze a livello di sintomatologia associata al Covid-19, ha citato le varie epidemie che si sono succedute nel passato, sostenendo come in tutti i casi sia stata indiscutibile l’efficacia di un vaccino per debellare le varie malattie e sottolineando come oggi più che mai sia l’unico strumento a nostra disposizione.

Il Dott. Paternò ha poi lasciato spazio all’intervento del Dott. Vincenzo Barile, epidemiologo e Direttore di radiologia della ASP, anch’egli presentato da Gianvito Corona.
Il Dott. Barile si è soffermato sulla organizzazione della campagna vaccinale in Italia che prevede la prioritaria inoculazione del vaccino ai soggetti più a rischio.

Il relatore ha altresì offerto una efficace panoramica dei vaccini utilizzati, in parte già disponibili allo stato attuale.
Alle relazioni ha fatto seguito un animato dibattito dal quale si è evinto il vivo interesse e la sensibilità di soci ed ospiti rispetto alla tematica.

L’epilogo della serata è stato affidato all’assistente del governatore Vincenzo Metastasio, il quale ha sottolineato che il Rotary ha molto da offrire circa l’incoraggiamento alla sicurezza collettiva legato all’efficacia del vaccino.

In questa epoca di incertezza, al Rotary Club è affidata la missione di diffondere certezze affinchè l’opera laboriosa dell’animo rotariano possa essere sempre di ispirazione.

INTERCLUB VENOSA/BOLOGNA: La commedia di Dante è davvero una “commedia”?

Lunedì 01 Febbraio alle ore 21:00  il Rotary Club Venosa ha partecipato all’ Interclub organizzato dal Rotary Club Bologna Valle del Savena ( distretto 2072)

                     “La Commedia di Dante è davvero una “commedia”?”

Relatore Prof. Angelo Maria Mangini, Dipartimento Filologia Classica e Italianistica UniBo.

La (Divina) Commedia  di Dante è davvero una ‘commedia’? È proprio questo il titolo che il poeta ha voluto dare alla sua opera? E perché?

Il Prof. Mangini  ha spiegato come la concezione dantesca del ‘comico’ sia legata alla natura e al senso profondo del ‘poema sacro’.

Dante definisce «comedìa» la sua opera in due occasioni all’interno del poema stesso in Inferno XVI 128 («questa comedìa») e in Inferno XXI 2 («la mia comedìa»). Ma è nell ‘Epistola a Cangrande che troviamo una spiegazione: la commedia — vi si legge — «è un genere di narrazione poetica che differisce da tutti gli altri. Quanto all’argomento differisce dunque dalla tragedia in ciò, che la tragedia all’inizio è assai gradevole e quieta e alla fine o nell’esito fetida e orribile (…). Invece la commedia presenta all’inizio una situazione perturbata, ma la sua vicenda si conclude felicemente». Che si concluda «felicemente», il poema dantesco, non c’è dubbio. Ma nell’Epistola si aggiunge un distinguo stilistico: mentre la tragedia «si esprime con linguaggio altisonante e sublime», la commedia ha «un linguaggio dimesso e umile, come vuole Orazio nella sua Arte Poetica, dove autorizza i comici a esprimersi talvolta come i tragici, e viceversa». A ciò va aggiunto il fatto che Dante nel Paradiso definisce la propria opera non più una «comedìa» ma un «poema sacro» o «sacrato poema», divenuto tale «perché alla sua realizzazione hanno collaborato il Cielo e la terra, Dio ispiratore e Dante, suo scriba terreno»., un’opera ormai vicina alla «teodìa» .«Comedìa» sarebbe dunque solo una parte dell’opera: opera che con il contributo celeste ambiva a farsi appunto «poema sacro».

Un incontro molto partecipato che ha visto la presenza di Club da tutta Italia, dimostrando come in questo momento così difficile i rotariani continuano a creare relazioni  e opportunità. LOCANDINA INTERCLUB

IL PROGETTO RAINBOW IN ZAMBIA DEL R. C. ALTAMURA GRAVINA

IL PROGETTO RAINBOW IN ZAMBIA
Sin dall’anno rotariano 2013-2014 il Rotary Club Altamura Gravina sostiene il progetto Rainbow in Zambia mediante la concittadina altamurana Stefania Moramarco.
Nella serata del 29 gennaio 2021, utilizzando la piattaforma Zoom, i soci hanno potuto apprendere dalla viva voce di Stefania, sia pure con il collegamento telematico, le attività svolte dall’Associazione Papa Giovanni XXIII che ha ideato e si occupa del progetto a favore della popolazione dello Zambia.
Introducendo la serata la Presidente Emilia Casiello ha presentato la relatrice, leggendo un suo breve curriculum.
Si è così appreso che Stefania, nata ad Altamura nel 1985, è laureata in dietistica presso l’Università Cattolica di Roma e specializzata in Scienze della Nutrizione Umana presso l’Università di Roma Tor Vergata.
Nel 2010 lascia il lavoro presso la Lilt ( Lega italiana per la lotta contro i tumori) per intraprendere la sua esperienza di volontaria nel Progetto Rainbow in Zambia per la lotta alla malnutrizione infantile. L’esperienza continua con missioni di tre mesi l’anno finchè si trasferisce stabilmente in Zambia dal 2012 al 2014 come supervisore dei centri nutrizionali.
Nel 2015 vince una borsa di studio per un Dottorato in Sanità Pubblica e Scienze Infermieristiche all’Università di Roma Tor Vergata e nel 2018 è assegnista di ricerca presso la stessa Università, al Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione.
Dal 2019 è la coordinatrice dei centri nutrizionali del Progetto Rainbow in Zambia ed è autrice di numerose pubblicazioni scientifiche nella sua area di ricerca e docente di Diritto al Cibo nel Mondo ( Università Cattolica di Roma) e di Epidemiologia della Nutrizione ( Università di Roma Tor Vergata).
Collabora con diverse ONG ( Nutrizionisti Senza Frontiere, Sport Senza Frontiere e GHT Telemedicina) come docente e formatore del personale e come consulente.
Prendendo la parola dopo la sua presentazione, Stefania Moramarco ha innanzitutto ringraziato il Club per il suo continuo sostegno al progetto Rainbow e successivamente ha fatto vedere alcune foto realizzate in Zambia che evidenziavano come, nel corso degli anni, erano stati utilizzati i fondi ricevuti. Spiegando che la prima attività svolta dal progetto Rainbow è stata la lotta all’AIDS, mediante specifici corsi di formazione finalizzati ad assumere comportamenti corretti per evitare il diffondersi della malattia, ha poi evidenziato una successiva modalità di intervento per fornire una istruzione ai bambini e soprattutto per fornire una adeguata alimentazione.
Con riguardo al finanziamento ottenuto nel corso dell’anno 2020 ha poi raccontato che, a causa del COVID 19 piuttosto diffuso anche in Zambia, l’Associazione Papa Giovanni XXIII ha svolto attività di formazione tesa ad incentivare il lavaggio delle mani e l’utilizzo di sapone e di dispenser detergenti ma ha anche acquistato e consegnato mascherine anti covid, considerando obbligatorio il loro utilizzo da parte dei genitori per accedere ai centri nutrizionali riservati ai bambini, che rappresentano l’oggetto particolare del progetto, con un numero di circa 800 assistiti nonostante la crisi della pandemia.
In chiusura di serata la Presidente Emilia Casiello ha ringraziato Stefania Moramarco per il suo impegno a favore del prossimo, secondo i canoni rotariani ed ha assicurato che il sostegno del Club continuerà anche nei prossimi anni.
Domenico Montemurno

RYPEN (17 gennaio 2021)

“Per una città educativa” (Luca Gallo)

Se “Le città invisibili” è una raccolta di pensieri che prendono la forma di città, o di città che prendono forma di pensieri, ho inteso trarre da questo intreccio alcune mie considerazioni, relative a quelle che ritengo possano avere un aspetto e un significato educativo. Del resto alla fine del libro lo stesso Calvino ci fornisce una riflessione e un consiglio per affrontare questo mondo tremendo e confusionario nel quale viviamo e dice: “L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà: se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. Dunque un profondo messaggio educativo, che consiste nella libertà di scelta (perché ogni città ha il suo doppio e il suo rovescio) e quindi dipende da noi in quale modo decidere di essere sé stessi .
Ora quali di questi apprendimenti continui (intesi come sapere ed educazione permanente) potrebbero muoversi in tale prospettiva, e che possono emergere dalla lettura del libro di Calvino.Per citarne alcuni:
• L’importanza della conoscenza della propria cultura come l’insieme complesso delle idee, dei valori, dei comportamenti, dei linguaggi, degli usi, dei costumi, delle tradizioni, dei luoghi e della storia della propria città. La cultura, sia essa materiale (manufatti, prodotti tipici) che immateriale, è infatti il risultato dell’uomo nelle sue interazioni con l’ambiente naturale e la società e quindi del suo modo di vivere, di fare e di essere.
E tale conoscenza è oggi di fondamentale rilievo in una società globalizzata, dove non è possibile conoscere l’altro, se non conosciamo meglio noi stessi. Avere chiara la propria identità culturale è la base, il punto di partenza per accedere a nuove realtà, alle diversità qualunque esse siano, per meglio confrontarsi e relazionarsi con gli altri.
E questo contro quella che attualmente viene chiamata“cancelculture”, cultura della rimozione e che dilaga sui social media (e non solo). Cioè si tende a cancellare storie antropologiche di città e territori, personee quant’altro in nome di razzismo, sessismo, “elogio dell’oblio”,“amnesia del passato” e della dignità umana.
• Ognuna delle 55 città invisibili ha un nome femminile enigmatico, misterioso, dalle varie caratteristiche e di derivazione classicheggiante. Per citarne alcune: Zaira, Fedora, Ipazia, Ottavia,Cloe, Fillide, Leandra, Eusapia, Bersabea, Leonia, Berenice. Tutto questo sollecitadueriflessioni: 1)l’attenzione per la classicità che non finisce mai: così lontana, ma così vicina, quando l’umanità vive profonde trasformazioni; la classicità invoglia per sua natura, proprio perché lontana, a confronti con l’attualità del nostro tempo.
2)Il rispetto della città per le donne: alle pari opportunità nei vari settori della vita pubblica, alla valorizzazione della differenza di genere, realizzando percorsi educativi atti a costruire, sin dall’infanzia pratiche improntate appunto al rispetto reciproco e alla condivisione piuttosto che alla omologazione e alla dipendenza culturale e sociale.
• Le città sono un insieme di tante cose: tra l’altro di segni, di memoria, di ricordi, che fanno parte di quella intrinseca e invisibile bellezza coperta da tonnellate di edifici, di materiale da costruzione, di acciaio. Nelle“città e lamemoria” sottolinea appunto Calvino come “la città non dice il suo passato, locontiene come le linee di una mano”. Dunque educazione alla valorizzazione, promozione e rispetto del patrimonio storico e artistico.
• “Di una città non godi le sette o le settantasette meraviglie ma la risposta che dà alla tua domanda” scrive Calvino. Ed è la frase che Marco Polo indirizza al Kublai Khan e che sintetizza in maniera straordinaria le caratteristiche della città contemporanea: una città che deve fare i conti con i diversi bisogni, le aspettative, i desideri e persino i sogni delle persone che l’abitano e la frequentano. Deve saper rispondere alla crescente e diversa domanda della propria gente, ma che rappresenta anche la straordinaria ricchezza delle nostre città. E’pertanto necessario saper ascoltare tutte le domande, anche le più deboli, capire le esigenze dette o spesso non dette (educazione dunque all’ascolto) per la realizzazione di una progettualità più vera e concreta.
La pandemia poi sta cambiando l’idea di città e ci sta dicendo quando sia urgente lavorare su di essa. Dobbiamo lavorare sulla città e prenderci cura dei luoghi, creare qualità agli spazi in cui viviamo e che non siano solo luoghi commerciali, ma istituzioni culturali che creino aggregazione e informazione (scuole, associazioni, musei, teatri, cinema e via dicendo).Offrire “servizi” per occasioni di socializzazione, preziose soprattutto per bambini, giovani e anziani.L’anno della pandemia ci ha aiutato a scoprire l’importanza del quartiere e delle relazioni che esso contiene e struttura.
Una città attenta dunque all’educazione alle relazioni umane, alla inclusione sociale e culturale per tutti. Inclusione che significa far parte senza dover per questo rinunciare alla propria identità e diversità. Ciò vale per il migrante, per le donne, per l’anziano e altri.
• Il colloquio tra Marco Polo e Kublai Khan è una testimonianza della conoscenza e del confronto reale o immaginario tra culture delle varie città, con i loro segni, le loro memorie, i loro scambi non solo di merci ma anche di parole, desideri e ricordi. Ma è anche la dimostrazione della validità significativa del dialogo fra appartenenti a culture diverse.Questa presenza di più e differenti culturecaratterizza oggi molte delle nostre città, tanto da definirle “città plurali”. Ora la questione della cittadinanza e della partecipazione sociale e civile dei migranti e del loro rapporto con i locali è un altro tema della città educativa: quello dell’educazione interculturale che assume una particolare importanza per la coesione sociale e per la convivenza democratica all’interno delle città. L’interculturalità implica infatti l’apertura dialettica, la disponibilità di comprensione, la relazione-reciproca nei confronti di soggetti-persone appartenenti a culture (qualunque esse siano) e questo senza venir meno alla propria, ma anzi arricchendola e moltiplicandone con il contatto e il confronto le potenzialità creative.
• E per concludere aspetto imprescindibile e irrinunciabile “per una città educativa” e che comprenda anche le indicazioni e suggestioni emerse dalla lettura del testo di Calvino, in precedenza evidenziate, è quello dell’educazione alla cittadinanza attiva che deve cioè riguardare tutti i soggetti di una comunità sociale e che va incentivata non solo a scuola, ma in tutti i contesti e livelli di appartenenza e in tutti gli altri luoghi dove si realizzano processi formativi (famiglia, associazioni,istituzioni sociali e politiche, mezzi di comunicazione, lavoro, ecc.), quali effettive “palestre di democrazia”, di apprendistato, di partecipazione e di sperimentazione della stessa idea di cittadinanza, con il rispetto anche delle regole e delle norme, dei principi di etica e di responsabilità sociale (educazione alla legalità). E “cittadinanza democratica” è l’espressione e la condizione che meglio racchiude e sintetizza questi significati, riuscendo a coniugare le città locali con quelle nazionali e globali. Del resto in che modo possiamo imparare a vivere insieme in un villaggio globale se non riusciamo a vivere insieme nelle città/comunità alle quali prioritariamente apparteniamo?.

Luca Gallo

Interactalent 2021

Interactalent 2021

Michele Clemente, presidente Interact Lucera liceo “Bonghi-Rosmini”

 

Ogni tradizione ha sempre un inizio. La nostra tradizione, quella della festa degli auguri targata Interact, potrebbe avere inizio proprio da quest’anno.

 

L’idea alla base è quella di augurarci l’un l’altro che l’anno vada nel migliore dei modi, sia gioiso, sia proficuo e all’insegna dell’amicizia che lega noi rotariani. Quale modo migliore per farlo, se non condividendo? Condividere, lo sappiamo, ci permette di donare qualcosa di noi e di sentirci, invece che privati, estremamente appagati. In particolare, la condivisione dei tanti talenti che sono nei nostri club ci permette di capire che ognuno ha sempre qualcosa da dare e che ognuno costituisce una risorsa preziosa.

 

Pertanto, la mattina del 5 gennaio si è tenuta, da remoto, la prima edizione dell’Interactalent, l’evento organizzato dalla squadra distrettuale Interact del distretto 2120 per celebrare l’inizio dell’anno in modo originale. Solitamente un talent prevede che ci sia un vincitore e un premio: il nostro implica la vittoria di tutti nella condivisione delle proprie passioni.

In apertura dell’evento, l’RD Interact Nicole Iammarino ha sottolineato come esso sia stato il frutto di un grande lavoro e della collaborazione di ognuno dei membri della squadra distrettuale, mai come ora compatta e affiatata.  Ai saluti istituzionali dell’RD, hanno fatto seguito le esibizioni dei ragazzi del distretto, tutte diverse e uniche. Nell’atmosfera di amicizia e familiarità c’è chi si è esibito cantando, chi suonando il sassofono, la chitarra, leggendo una poesia, ballando o disegnando.

 

Le emozioni, ha enfatizzato la rappresentante distrettuale Interact Linda Lenza, sono state il filo rosso dell’evento, che è tra i primi ad essere stato realizzato interamente dai ragazzi. Lei stessa ha poi anticipato quale sarà il prossimo evento che vedrà convolti interactiani e rotaractiani il 17 gennaio: il Rypen 2021.

A scandire la chiusura sono stati gli auguri dei presidenti Interact e dei delegati Rotary e Rotaract presenti, nelle parole dei quali sono emersi i valori che ognuno di noi interactiani ha intenzione di portare in questo 2021: amicizia, spirito di iniziativa, condivisione, collaborazione, speranza e fiducia nelle proprie idee.

 

Tornando a parlare di tradizioni e di inizi, l’apprezzamento dell’evento e il valore che ha assunto, fanno presagire che potrebbe diventare esso stesso una vera e propria tradizione del distretto 2120, come saluto di buon anno, ma anche e soprattutto come momento di scambio e di conoscenza. Farlo in presenza, quando sarà nuovamente possibile, aggiungerà all’Interactalent il valore della fisicità e le emozioni delle esibizioni in diretta.

 

Da presidente, da membro della commissione distrettuale e prima di tutto da interactiano, non posso che dirmi soddisfatto e felice per queste nuove amicizie che l’Interact ha permesso di tessere, per la qualità del tempo trascorso con loro e per quanto riusciamo a fare insieme, meglio.

TRASMESSO IN STREAMING IL CONCERTO INAUGURALE PER IL 2021 DEL R. C. VENOSA

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Il Covid non ha fermato il Rotary Club di Venosa nell’organizzazione del “Concerto Inaugurale di benvenuto per l’anno 2021 svolto nell’affascinante location storica dalle origini antiche dell’Hotel Orazio, per la prima volta, senza il pubblico. Il concerto affidato ai maestri di Venosa Vincenzo Lioy (violoncello), Roberta Lioy(violino), Giuseppe Lioy (pianoforte), Pierpaolo Dinapoli (chitarra), Annachiara Griesi(clarinetto) hanno deliziato il pubblico con la grande musica di Paganini, Corelli, Halvorsen e altri autori. Il concerto, trasmesso in live streaming gratuito sulla pagina Fb del Rotary Club Venosa è stato un vero successo.“Si guarda al concerto per la qualità musicale, certo, ma anche come segno di progressivo ritorno alla normalità segno di fiducia nel nuovo anno – ha commentato Teresa Asciutto Presidente del Rotary Club Venosa la musica come custode di cultura e fede in tempi difficili, conferma il suo ruolo e illumina il territorio. Cultura e musica hanno come sempre un valore centrale perché significano crescita collettiva, svago, conforto, prospettiva, opportunità” Dagli schermi dei computer, o televisori collegati ad internet, si è potuto così godere anche in tempi di lockdown, di un meraviglioso concerto il cui programma ha spaziato dalla musica classica ai grandi successi di medley di Natale con spazi e passaggi emozionali che solo la buona musica riesce a regalare. Per rimediare all’assenza degli spettatori in sala, il pubblico numerosissimo, collegato in diretta streaming, in sostituzione degli applausi ha costantemente, con messaggi e like, sostenuto i musicisti per sostituire gli applausi. Un tributo virtuale per non rinunciare alla magia del Concerto, ma anche un messaggio di sostegno a chi, in questo periodo così difficile, pur rimanendo nel proprio salotto di casa, vive con sofferenza il periodo della pandemia.
Rosa Centrone

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