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Attenti agli inquinanti e contaminanti nella prima infanzia: il pediatra dr. Balducci al Rotary Club di Molfetta

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Molti sottovalutano i pericoli di inquinanti e contaminanti nella prima infanzia, non considerando che questo è il periodo più a rischio e che alcuni veleni che il nostro organismo assorbe, soprattutto nei primi due anni di età, sono destinati a ripercuotersi per tutta la vita, con l’insorgenza di malattie gravi come i tumori.
Il silenzio degli innocenti bambini, che non hanno la possibilità di esporre i loro problemi, va, perciò, preso in considerazione dai genitori. Il cosiddetto “body burden”, ossia la quantità di sostanza chimica che si accumula nell’organismo nel corso del tempo, inizia già nella fase prenatale, prosegue durante l’allattamento e continua successivamente per tutta la vita con effetti anche post generazionali.
A mettere in guardia da questi rischi è stato il dr. Ottavio Balducci, pediatra e già assessore comunale ai servizi sociali nel corso di un incontro al Rotary Club di Molfetta che ha voluto fare il punto su un fenomeno poco conosciuto. In questi giorni – come ha detto il presidente del Rotary Felice de Sanctis -, l’attenzione dell’opinione pubblica è concentrata soprattutto sulle vaccinazioni Covid per i bambini, esposti anch’essi alla terribile pandemia che da due anni sta devastando il pianeta.
I bambini sono da sempre soggetti a rischio. L’industrializzazione e la modernizzazione hanno portato benessere e migliorato la qualità di vita, ma hanno determinato anche un notevole aumento degli inquinanti e ne hanno generato di nuovi, creando così nuovi rischi ambientali.
Nell’ambiente in cui viviamo è inevitabile il contatto quotidiano con sostanze inquinanti: ad alcune di esse non possiamo sfuggire o lo possiamo solo in parte, basti pensare all’inquinamento dell’aria nelle grandi città; ad altre possiamo però sottrarci con un’attenta condotta di vita, ad esempio non fumando, evitando pericolose esposizioni e scegliendo con più accuratezza i cibi con cui nutrirci.
Come è noto rispetto agli adulti i bambini hanno un più ampio rischio ambientale perché: il bambino “non capisce” o “non legge” la gravità del rischio (ascensore, traffico, fuoco, farmaci, incidenti domestici, giocattoli, cartelli di divieto, ecc.); vive in un mondo costruito per adulti; gli spazi e i giochi che gli sono riservati sono inadeguati.
«Il mese di dicembre il Rotary Internazionale concentra la sua attenzione su prevenzione e cura delle malattie, perciò ci è sembrato opportuno dedicare una serata all’approfondimento del tema degli inquinanti e contaminanti nella prima infanzia. Del resto molti di noi sono nonni, tanti sono genitori e siamo, perciò, molto sensibili a questo problema», ha concluso il presidente.
Il dr. Balducci, dopo aver elencato le principali fonti di sostanze tossiche per la salute (almeno 101 di cui 76 cancerogene) che possono essere presenti stabilmente nei nostri tessuti (diossine, pesticidi, arsenico, piombo e mercurio, e altre sostanze vietate da anni), ha ricordato che queste sostanze pericolose vengono immesse direttamente o indirettamente nell’aria, nell’acqua e resistono nel tempo alla biotrasformazione e si accumulano all’interno dell’organismo in concentrazioni superiori a quelle riscontrate nell’ambiente circostante.
Ma i pericoli non sono solo all’esterno, ma anche nelle abitazioni e nei nostri stili di vita. Tra gli inquinamenti indoor, vanno considerate anche le onde elettromagnetiche e l’inquinamento del suolo e delle acque. Uno degli inquinamenti più importanti in Italia è avvenuto proprio nella nostra Puglia con l’Ilva di Taranto con queste percentuali di mortalità e incidenza oncologica: +21% di mortalità infantile rispetto alla media regionale; +54% di tumori in bambini da 0 a 14 anni; +20% di eccesso di mortalità nel primo anno di vita; +45% di malattie iniziate già durante la gestazione.
Anche il reddito incide sulle patologie respiratorie con percentuali che vanno dal 57% delle popolazioni a basso reddito a quelle molto più ridotte in quelle ad alto reddito, appena il 13%.
Infine il dr. Balducci ha offerto 8 consigli ai genitori: La casa è il primo luogo da bonificare dagli inquinanti. Anche l’alimentazione può essere fonte di inquinanti e contaminanti tossici. Fino ai due anni del bambino meglio il baby food in quanto attualmente sono i più controllati e sottoposti a sempre maggiori restrizioni sull’ammissibilità dei contaminanti e sui limiti massimi di residui ammessi. Evitare le diete monotone che non garantiscono il giusto apporto di macro e micronutrienti ed espongono maggiormente al rischio di assimilare contaminanti alimentari. Porre attenzione alle preparazioni domestiche che devono garantire, la qualità delle materie prime, l’igiene, la necessaria sterilità, l’idonea cottura e conservazione. Per i prodotti freschi come frutta e verdure è preferibile il biologico, le filiere corte (km 0) e controllate rispettando la stagionalità. Eliminiamo la buccia dalla frutta per evitare il rischio di ingerire pesticidi. Evitare cibi con conservanti e nitrati spesso presenti nei salumi.
Ma anche i futuri genitori devono fare attenzione. Ecco 7 consigli per loro: Quando si inizia anche solo a pensare ad una gravidanza, la coppia dovrebbe fare una revisione del proprio stile di vita per cambiare le abitudini meno salutari almeno 6 mesi prima. Smettere di fumare. No uso di droghe. Limitare ad un uso occasionale l’assunzione di piccole quantità di alcol e di caffè. Fare esercizio fisico e mantenere sotto controllo il peso. Evitare il contatto con sostanze tossiche in casa, in giardino e nei luoghi di lavoro. Ridurre l’esposizione alle radiazione da dispositivi elettronici. Adottare la Dieta Mediterranea evitando diete monotone e il cibo spazzatura. Per i prodotti freschi come frutta e verdure è preferibile il biologico, le filiere controllate e rispettando la stagionalità. Ridurre nella dieta l’assunzione di carne e pesce di grossa taglia e di cibi con conservanti.

Il segretario del Club, Vito Valente, il presidente Felice de Sanctis e il relatore dr. Ottavio Balducci
Il presidente Felice de Sanctis consegna il gagliardetto del Club al dr. Balducci

Le linee programmatiche del Presidente del Rotary Club di Molfetta, Felice de Sanctis, illustrate ai soci e al Governatore Giannelli in una serata in amicizia sul mare

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Serata in amicizia in terrazza sul mare alla villa del Presidente del Rotary Club di Molfetta, Felice de Sanctis, per illustrare le linee programmatiche di questo anno sociale.

Un incontro informale, ma importante, anche per la presenza del Governatore del Distretto 2120, avv. Gianvito Giannelli.

Il Club di Molfetta sta attraversando un momento difficile sia per l’elevata età media dei soci, sia per la perdita di alcuni di loro, complice anche la pandemia, ma anche per demotivazione, incomprensioni e ver meno di quello spirito di amicizia che p il fondamento di tutte le Associazioni e del Rotary in particolare.

Ecco perché tra gli obiettivi di quest’anno ci sarà anche quello di far crescere l’effettivo, come ci chiede anche il presidente internazionale Shekhar Mehta.

Con la crescita dell’effettivo si aumenta anche l’amicizia che consolida il gruppo e lo rende più attrattivo all’ingresso di nuovi amici. E in questa serata è presente anche l’ing. Vito Bellomo, ingegnere aerospaziale e potenziale nuovo socio, che ha cominciato a frequentare il club per conoscerne le finalità.

Altro obiettivo è il coinvolgimento del Rotaract, con la partecipazione anche alle decisioni e con l’inserimento nel direttivo: una strada che il presidente Felice de Sanctis intende percorrere.

Passando quindi ai progetti, in primo luogo verrà data importanza al Ryla. Invieremo il giovane studente che risulterà primo al premio scuola, a questa esperienza dalla quale i nostri giovani sono tornati tutti entusiasti e arricchiti sul piano della formazione professionale e nella costruzione di una leadership. 

Tra i progetti c’è anche quello dell’accoglienza che si svilupperà sul territorio e anche fuori, vedi la citata Albania. E il logo scelto dal presidente si richiama a questo tema. Il motto: “accogliere per condividere in amicizia” si spera possa essere condiviso come sintesi di un progetto che, anche realizzare in parte, sarebbe già un grosso risultato.

Si stanno studiando alcune iniziative in merito, anche in collaborazione con altre associazioni per contribuire a superare, nella nostra dimensione, questa umanità in guerra, questo egoismo diffuso (anche dai social), dove crescono le individualità, ma anche le solitudini.

L’integrazione di etnie diverse è possibile: anzi, appartiene a quel pacco di progetti che costituiscono la sfida più drammatica per la sopravvivenza della nostra civiltà. La comunicazione con culture altre, insomma, non è un’utopia, né uno sterile sospiro di sognatori. Del resto, non dimentichiamo che anche la storia del nostro Paese è fatta di integrazioni di culture diverse.

L’altro obiettivo è quello della formazione dei dirigenti che il Distretto sta portando avanti con impegno e continuità.

Non dimentichiamo la Fondazione Rotary, con la richiesta di una sovvenzione distrettuale per il progetto Albania, che ci auguriamo possa essere accolta, anche in considerazione della qualità del progetto, ma anche della difficile situazione finanziaria del Club, che, accanto alle risorse umane, ha bisogno di risorse finanziarie per portare avanti i suoi progetti.

Ecco perché cercheremo di avviare un piano finanziario che permetterà una efficace gestione dell’amministrazione del Club.

Non mancheranno gli incontri culturali, anche con la partecipazione di illustri personaggi della vita politica, economica e sociale italiana e che serviranno anche a dare visibilità al Rotary e a migliorare le pubbliche relazioni del Club, anche sui media.
Ecco i temi a grandi linee di quest’anno, cominciando dalla continuazione del progetto del Social market solidale in collaborazione con la Diocesi, che sta crescendo di anno in anno, anche grazie alla presenza di alcuni soci che fanno volontariato all’interno di questa realtà. Lo screening oculistico per i bambini figli delle famiglie bisognose del Social market, per i quali verrà completata la donazione di occhiali da vista, già avviata dal presidente precedente Felice Spadavecchia.

Ambiente, legalità, il dopo pandemia, Scuola, sanità, il mondo che verrà, il futuro del Sud anche alla luce del Recovery fund, le nuove schiavitù e la parità di genere, anziani come risorsa e non come problema, il futuro dei giovani: quali professioni in un mondo in cui cambia profondamente il lavoro, sviluppo del territorio ed educazione alimentare.

Nei progetti vanno inseriti anche quelli individuati dal presidente della commissione Michele de Pinto: la donazione di giochi per la scuola dell’infanzia, la riqualificazione della piazza Paul Harris, oggi semi abbandonata, gli incontri sul Pulo neolitico, sul tema della sicurezza e del sistema penitenziario italiano, la ricerca scientifica e universitaria, il nuovo porto commerciale, il ritorno accelerato delle Pmi e i relativi rischi di ripresa e sostenibilità, la giornata mondiale dell’acqua.

Il Governatore Gianvito Giannelli ha concluso la serata sottolineando le straordinarie opportunità che il Rotary può offrire alle nostre Comunità, incidendo sulla vite di ogni persona che possa essere coinvolta dal nostro agire; perché, come rotariani, siamo chiamati a servire per cambiare vite.

Ai giovani del Rotaract ha rivolto l’augurio di buon lavoro: “essi costituiscono una risorsa importante ed è nostro compito aiutarli al meglio a sviluppare le loro grandi potenzialità”.

Il governatore ha ricordato che occorre considerare le situazioni di bisogno sociale delle comunità non come un problema da risolvere, ma come opportunità da cogliere per sopperire alle necessità altrui e cambiare le vite degli altri, come ci ricorda il nostro Presidente Internazionale, Shekhar Mehta.

Nel suo discorso di apertura alla Assemblea Internazionale di Orlando, Mehta, infatti, ha invitato tutti quanti a riscoprire le la gioia e la magia del servire, consapevoli che ciascuno può compere azioni straordinarie e che anche un piccolo gesto può cambiare le vite degli altri. “Servire per cambiare vite” è il motto che ci deve essere di pungolo nel nostro agire e di criterio di selezione delle iniziative del Rotary.

E’ necessario, quindi, i bisogni delle Comunità e impostare progetti di servizio sostenibili, essere il più possibile inclusivi con i soci e le comunità di appartenenza, nonché con le pubbliche istituzioni, con il mondo della scuola e dell’università, e condividere i risultati con una sana e corretta informazione.

Peraltro, non va dimenticato che la alfabetizzazione e la istruzione di base devono essere considerati un beneficio cui tutti hanno diritto a prescindere dall’età, cosicché non riguardano solo i più giovani; al contrario, il bisogno cui il Rotary può e deve sopperire riguarda proprio quelle fasce della popolazione mondiale che non hanno potuto godere di una adeguata formazione sin dalla giovane età. Come dice il nostro Presidente Internazionale Shekhar Mehta, nessuno deve essere lasciato indietro.

“L’alfabetizzazione nel senso ampio che ho appena enunciato, non costituisce solo un obiettivo ormai raggiunto ed acquisito. Non è così in Italia, nonostante ci possiamo considerare un paese relativamente privilegiato, meno che mai in ambito internazionale dove non solo l’alfabetizzazione è ben lungi dal ritenersi un obiettivo scontato ma, in alcune realtà, non è nemmeno un valore universamente condiviso, come dimostrano recenti accadimenti”.

L’avv. Gianvito Giannelli ha apprezzato il service che il Club di Molfetta ha avviato in Albania, a favore degli anziani, in collaborazione con l’Auser. Un service in cui è impegnato anche il Rotaract sul fronte dell’alfabetizzazione.

Il Governatore Gianvito Giannelli, il presidente Felice de Sanctis, Anna Palombella vedova del Pdg Luigi e l’assistente del governatore Costantino Fuiano
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