Serata in amicizia in terrazza sul mare alla villa del Presidente del Rotary Club di Molfetta, Felice de Sanctis, per illustrare le linee programmatiche di questo anno sociale.
Un incontro informale, ma importante, anche per la presenza del Governatore del Distretto 2120, avv. Gianvito Giannelli.
Il Club di Molfetta sta attraversando un momento difficile sia per l’elevata età media dei soci, sia per la perdita di alcuni di loro, complice anche la pandemia, ma anche per demotivazione, incomprensioni e ver meno di quello spirito di amicizia che p il fondamento di tutte le Associazioni e del Rotary in particolare.
Ecco perché tra gli obiettivi di quest’anno ci sarà anche quello di far crescere l’effettivo, come ci chiede anche il presidente internazionale Shekhar Mehta.
Con la crescita dell’effettivo si aumenta anche l’amicizia che consolida il gruppo e lo rende più attrattivo all’ingresso di nuovi amici. E in questa serata è presente anche l’ing. Vito Bellomo, ingegnere aerospaziale e potenziale nuovo socio, che ha cominciato a frequentare il club per conoscerne le finalità.
Altro obiettivo è il coinvolgimento del Rotaract, con la partecipazione anche alle decisioni e con l’inserimento nel direttivo: una strada che il presidente Felice de Sanctis intende percorrere.
Passando quindi ai progetti, in primo luogo verrà data importanza al Ryla. Invieremo il giovane studente che risulterà primo al premio scuola, a questa esperienza dalla quale i nostri giovani sono tornati tutti entusiasti e arricchiti sul piano della formazione professionale e nella costruzione di una leadership.
Tra i progetti c’è anche quello dell’accoglienza che si svilupperà sul territorio e anche fuori, vedi la citata Albania. E il logo scelto dal presidente si richiama a questo tema. Il motto: “accogliere per condividere in amicizia” si spera possa essere condiviso come sintesi di un progetto che, anche realizzare in parte, sarebbe già un grosso risultato.
Si stanno studiando alcune iniziative in merito, anche in collaborazione con altre associazioni per contribuire a superare, nella nostra dimensione, questa umanità in guerra, questo egoismo diffuso (anche dai social), dove crescono le individualità, ma anche le solitudini.
L’integrazione di etnie diverse è possibile: anzi, appartiene a quel pacco di progetti che costituiscono la sfida più drammatica per la sopravvivenza della nostra civiltà. La comunicazione con culture altre, insomma, non è un’utopia, né uno sterile sospiro di sognatori. Del resto, non dimentichiamo che anche la storia del nostro Paese è fatta di integrazioni di culture diverse.
L’altro obiettivo è quello della formazione dei dirigenti che il Distretto sta portando avanti con impegno e continuità.
Non dimentichiamo la Fondazione Rotary, con la richiesta di una sovvenzione distrettuale per il progetto Albania, che ci auguriamo possa essere accolta, anche in considerazione della qualità del progetto, ma anche della difficile situazione finanziaria del Club, che, accanto alle risorse umane, ha bisogno di risorse finanziarie per portare avanti i suoi progetti.
Ecco perché cercheremo di avviare un piano finanziario che permetterà una efficace gestione dell’amministrazione del Club.
Non mancheranno gli incontri culturali, anche con la partecipazione di illustri personaggi della vita politica, economica e sociale italiana e che serviranno anche a dare visibilità al Rotary e a migliorare le pubbliche relazioni del Club, anche sui media.
Ecco i temi a grandi linee di quest’anno, cominciando dalla continuazione del progetto del Social market solidale in collaborazione con la Diocesi, che sta crescendo di anno in anno, anche grazie alla presenza di alcuni soci che fanno volontariato all’interno di questa realtà. Lo screening oculistico per i bambini figli delle famiglie bisognose del Social market, per i quali verrà completata la donazione di occhiali da vista, già avviata dal presidente precedente Felice Spadavecchia.
Ambiente, legalità, il dopo pandemia, Scuola, sanità, il mondo che verrà, il futuro del Sud anche alla luce del Recovery fund, le nuove schiavitù e la parità di genere, anziani come risorsa e non come problema, il futuro dei giovani: quali professioni in un mondo in cui cambia profondamente il lavoro, sviluppo del territorio ed educazione alimentare.
Nei progetti vanno inseriti anche quelli individuati dal presidente della commissione Michele de Pinto: la donazione di giochi per la scuola dell’infanzia, la riqualificazione della piazza Paul Harris, oggi semi abbandonata, gli incontri sul Pulo neolitico, sul tema della sicurezza e del sistema penitenziario italiano, la ricerca scientifica e universitaria, il nuovo porto commerciale, il ritorno accelerato delle Pmi e i relativi rischi di ripresa e sostenibilità, la giornata mondiale dell’acqua.
Il Governatore Gianvito Giannelli ha concluso la serata sottolineando le straordinarie opportunità che il Rotary può offrire alle nostre Comunità, incidendo sulla vite di ogni persona che possa essere coinvolta dal nostro agire; perché, come rotariani, siamo chiamati a servire per cambiare vite.
Ai giovani del Rotaract ha rivolto l’augurio di buon lavoro: “essi costituiscono una risorsa importante ed è nostro compito aiutarli al meglio a sviluppare le loro grandi potenzialità”.
Il governatore ha ricordato che occorre considerare le situazioni di bisogno sociale delle comunità non come un problema da risolvere, ma come opportunità da cogliere per sopperire alle necessità altrui e cambiare le vite degli altri, come ci ricorda il nostro Presidente Internazionale, Shekhar Mehta.
Nel suo discorso di apertura alla Assemblea Internazionale di Orlando, Mehta, infatti, ha invitato tutti quanti a riscoprire le la gioia e la magia del servire, consapevoli che ciascuno può compere azioni straordinarie e che anche un piccolo gesto può cambiare le vite degli altri. “Servire per cambiare vite” è il motto che ci deve essere di pungolo nel nostro agire e di criterio di selezione delle iniziative del Rotary.
E’ necessario, quindi, i bisogni delle Comunità e impostare progetti di servizio sostenibili, essere il più possibile inclusivi con i soci e le comunità di appartenenza, nonché con le pubbliche istituzioni, con il mondo della scuola e dell’università, e condividere i risultati con una sana e corretta informazione.
Peraltro, non va dimenticato che la alfabetizzazione e la istruzione di base devono essere considerati un beneficio cui tutti hanno diritto a prescindere dall’età, cosicché non riguardano solo i più giovani; al contrario, il bisogno cui il Rotary può e deve sopperire riguarda proprio quelle fasce della popolazione mondiale che non hanno potuto godere di una adeguata formazione sin dalla giovane età. Come dice il nostro Presidente Internazionale Shekhar Mehta, nessuno deve essere lasciato indietro.
“L’alfabetizzazione nel senso ampio che ho appena enunciato, non costituisce solo un obiettivo ormai raggiunto ed acquisito. Non è così in Italia, nonostante ci possiamo considerare un paese relativamente privilegiato, meno che mai in ambito internazionale dove non solo l’alfabetizzazione è ben lungi dal ritenersi un obiettivo scontato ma, in alcune realtà, non è nemmeno un valore universamente condiviso, come dimostrano recenti accadimenti”.
L’avv. Gianvito Giannelli ha apprezzato il service che il Club di Molfetta ha avviato in Albania, a favore degli anziani, in collaborazione con l’Auser. Un service in cui è impegnato anche il Rotaract sul fronte dell’alfabetizzazione.
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