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R. C. PUTIGNANO. IL PROF. MARIO RICCO E LA SOSTENIBILITA’ NELLA MOBILITA’

AL ROTARY MARIO RICCO NON HA RITENUTO SOSTENIBILE L’IBRIDO NELLA MOBILITA’ NE’ L’ELETTRICO NE’ L’IDROGENO
13 OTTOBRE 2022
“Ci sono varie forme di mobilità che dovrebbero sostituire quella degli attuali motori endotermici – ha esordito il presidente del Rotary club Putignano Trulli e Grotte, Francesco Mercieri, nell’avviare l’incontro con il dott. Mario Ricco, più noto come “l’inventore del “common rail” – ed è stata anche fissata la data del 2035 per la produzione soltanto di motori che inquinino di meno. Elettrico, ad idrogeno… cerchiamo di capire dove stiamo andando”. L’incontro, data la sua valenza informativa, è stato trasmesso anche in diretta Facebook. Ad esso hanno partecipato anche altri club Rotary come quello di Gioia del Colle ed Acquaviva, di Altamura e Gravina, di Rutigliano e di Bari Alto. Mario Ricco, laurea in fisica presso l’università di Bari, laurea honoris causa” in ingegneria meccanica ricevuta dall’università di Perugia; attività di ricerca presso Pignone Sud di Bari; attività di sperimentazione presso Altecna/Weber/Marelli per apparati frenanti e sistemi di iniezione diesel; nel 1988 responsabile del Centro di ricerche Elasis di Modugno per lo sviluppo di impianti di iniezione innovativi per motori diesel e sviluppo ed industrializzazione del sistema “common rail” per Fiat, Mercedes, BMW, Audi, PSA… Poi a Valenzano al centro ricerche CRF per sistemi di alimentazione innovativi a propano e gas naturale; studio dello sviluppo del sistema Multijet I e II; dal 2014 direttore generale del distretto MEDIS; dal 2016 responsabile “Digital Innovation Hub Puglia” e dal 2019 consulente di tecnologie per sistemi di elettrificazione veicoli.
Il dr. Ricco, partendo dal concetto che la mobilità la determina il mercato e che tutte le modifiche che sono state apportate ai motori dagli anni ottanta sono state finalizzate alle richieste di vendita, ha affermato che il problema dell’inquinamento è sorto oltreoceano, negli USA, negli anni ottanta e da allora le case automobilistiche hanno cercato la soluzione, senza rinunciare alla grandezza, alla velocità ed ai cavalli delle auto, montando filtri finali, catalizzatori ed altri dispositivi per “pulire” le emissioni; iniziando così, ad escogitare soluzioni irrazionali piuttosto che produzioni razionali e facendo diventare le macchine “strumento di psicoterapia” prima ancora che strumento di trasporto. Infatti, secondo Ricco, si desidera l’auto con tanti accessori e dal volume e dal peso spropositato, anche per accompagnare i figli alla scuola vicina e poi si pretende che dal tubo di scarico escano… fiori. Per cui i consumatori, presi dai dubbi, hanno preferito cambiare l’auto (“che, con una dignitosa manutenzione, può durare quindici anni”) per acquistarne una nuova, ultimo modello, con soluzioni più moderne. Il problema delle emissioni nocive è stato colto subito dalle case automobilistiche che si sono adoperate il meglio possibile, pena la mancata vendita; nocive sia per la salute umana che per l’ambiente che ci circonda, dato che perfino la coltre di ozono che ci ripara dalle radiazioni celesti e che ha permesso la vita sulla terra, oggi “sembra bucata”. L’ONU ha fatto proprio il problema, ha promosso vari incontri, tra cui l’ultimo di Parigi del 2015 in cui si è stabilito un obiettivo firmato da ben 170 paesi di tutto il mondo: quello di limitare l’aumento medio della temperatura globale entro il 2030 ad un grado e mezzo rispetto ai livelli preindustriali. Purtroppo, sempre secondo Ricco, i principali emettitori di CO2 sono la Cina, gli USA, l’India, la Russia ed il Brasile (ma anche Sud Africa, Giappone e Regno Unito). Le venticinque più grandi città del mondo producono da sole il 52% delle emissioni di gas serra globali. Tra le varie emissioni inquinanti ed i vari gas serra il più citato è l’anidride carbonica, che rappresenta oltre il 75% delle emissioni causate dall’uomo ed è il principale responsabile dell’aumento della temperature sul pianeta. Il principale settore delle emissioni di gas serra è la produzione di elettricità, 25% (seguita dal 24% di agricoltura, 21% di industria e 14% di trasporti), che è distribuita per il 31% per usi residenziali e commerciali, per il 30% per l’industria e per il 29% per i mezzi di trasporto. Di questi ultimi emettono gas serra il 2% i treni, il 3% le navi ed i battelli, il 9% gli aerei, il 23 % i camion ed il ben 59 % i veicoli leggeri. Se sette anni fa a Parigi è stato fissato un limite di non più di un grado e mezzo da superare, l’ 1,25% lo abbiamo già raggiunto anche perché moltissimi alberi nella foresta amazzonica (ed un po’ dovunque) sono stati abbattuti (proprio quelli che assorbono CO2 e lo trasformano in ossigeno). I gas serra – ha affermato il dr. Ricco – non hanno cittadinanza, per cui quelli prodotti in un luogo, dopo pochi giorni possono ritrovarsi in un altro opposto, per cui serve la collaborazione di tutti i cittadini del pondo. Ma qui il relatore si è detto entrare in crisi perché tra incidenti (la rottura dei gasdotti Nord Stream 2 ed 1 ha emesso in atmosfera milioni di metri cubi di gas metano che è ancora più diabolico dell’anidride carbonica) e guerre (in Ucraina ma anche quelle meno evidenti di tutta l’Africa, nelle quali non si può stare ad imputare ad alcuno l’enorme inquinamento prodotto dalle armi), i Paesi più “sporcaccioni” del mondo, che sono anche i più popolosi, risultano essere la Cina (dove la stragrande maggioranza della popolazione vive in condizioni precarie nelle risaie), l’India (dove i più vivono delle briciole che avanzano dai centri delle metropoli) e gli USA (che stanno bene e per questo, egoisticamente, non vogliono rinunciare al proprio benessere). E’ difficile metterli d’accordo e far loro rispettare gli obiettivi di Parigi. Per quanto riguarda la mobilità, il ragionamento di Mario Ricco e delle case automobilistiche è che, se le auto inquinano, trasformiamo il loro motore da autocombustione ad elettrico. Anche perché oggi le emissioni di CO2 della produzione di elettricità e dei gas delle auto sono quasi pari. I paesi scandinavi hanno investito molto sulla elettrificazione dei trasporti, ma la loro economia – ha fatto notare Ricco – è fondamentalmente basata sulla vendita di combustibili fossili. Se trasformassimo tutte le auto in elettriche, aumenterebbe notevolmente il consumo di energia elettrica. Questa, che in Italia viene prodotta per il 30% da fonti rinnovabili, altrove, come in Germania, viene prodotta con il carbone. “Il metodo di produrre energia elettrica bruciando carbone è il modo più osceno che esista” ha sentenziato Ricco. Trasformare le auto in “full electric” oggi è tecnicamente possibile perché le “tecnologie abilitanti” permettono di raggiungere obiettivi una volta impossibile. Ma il problema è come produrre elettricità “in maniera pianificata ed a livello progettuale” e chi ne “pagherà le conseguenze”. Andare in giro con auto elettriche vuol dire – secondo Ricco – spostare le emissioni di CO2 dai trasporti alla produzione di elettricità. In più oggi si tende a far scomparire la CO2 da essa generata. spalmandola subdolamente sul settore dei trasporti, su quello delle industrie, sull’agricoltura e financo sulle residenze domestiche. Pertanto “io ritengo che la situazione la si peggiori, piuttosto che migliorarla. Io non sono “attaccato” al diesel, perché da venti anni mi sono occupato di propano, di metano, di gas liquefatto a bordo, di elettrico ed ora di idrogeno. Ma ci rendiamo conto che per le auto elettriche non è sufficiente la rete infrastrutturale, la quale, nei momenti di picchi di consumo fa scattare enormi gruppi elettrogeni che sono alimentati a combustione fossile? Se comprando un’auto elettrica si contribuisse a migliorare la situazione, lo si farebbe prestissimo. Ma a peggiorarla, no”. Poi c’è la farsa degli incentivi a comprare un’auto elettrica che, secondo Ricco – soldi non sono che provenienti dalle tasse di tutti noi. Infatti, per come è prodotta l’energia elettrica ora, essi non risolvono il problema. L’ultima farsa poi, è l’architettura delle macchine ibride. Ricco ha informato che su di esse c’è un motore a combustione interna, un motore elettrico, delle batterie e soprattutto uno scatolotto che volgarmente viene chiamato “inverter”. Che elettrico può essere solo l’avviamento, oppure l’intero asse elettrico oppure, come soluzione intermedia, il motore nel cambio, oppure prima della frizione o dopo: in conclusione, sono soldi spesi in più, secondo Ricco. Il quale ha anche affermato che oggi, se si possiede già un’auto, volendola cambiare, la stessa la si potrebbe acquistare con l’asse elettrico alle ruote di dietro; però essa costa migliaia di euro in più e ha molto peso in più per cui è difficile convincerlo sulla convenienza o sulla opportunità. Infine, oggi si è messo anche il legislatore che – ha affermato Ricco – nella misura dei consumi in una macchina che ha a bordo un “qualcosa di elettrico”, non tiene conto dei consumi del motore a combustione interna ma solo di quelli della batteria che “miracolosamente la notte si carica” senza alcun consumo di elettricità e quindi senza emissioni di CO2. Quindi “ci si sente veramente presi in giro”. “Forse il motore elettrico, per principio, nel modo intermittente di procedere, è sicuramente più conveniente di quello a combustione interna. Se prima era il mercato che premiava, con le maggiori o minori vendite, le soluzioni studiate dai costruttori, ora è il legislatore con questo tipo di teoria”. Quindi egli si è detto non “distruttivo a tutti i costi” ma ha voluto sensibilizzare che la discussione sulla convenienza non è gratuita perché il settore dell’automotive negli ultimi 60 anni ha rappresentato un settore di una grandissima valenza economica nel mondo. Anche perché cambiare tecnologia non è uno scherzo o indolore, ma ha risvolti traumatici, tragici perché vuol dire mandare a casa migliaia di lavoratori, soprattutto quelli a “basso profilo” per i quali non sono sufficienti i famosi corsi semestrali di riconversione. Inoltre le delocalizzazioni cambiano, cambia la geografia della produzione perché è più conveniente, nel caso del contenitore di batterie molto pesante, impiantare una fabbrica vicino al luogo della sua produzione. “L’auto elettrica non è da demonizzare perché, dal punto di vista ingegneristico, rispetto ad una tradizionale, essa è un qualcosa di elegante, senza frizione, senza cambio, con funzionamento da zero giri fino al massimo consentito a progetto, silenziosa”. Ma occorre energia elettrica per caricare le batterie; la quale si può anche produrla a bordo. Per quest’ultimo caso la tecnologia è pronta, avendo in passato, per uso aerospaziale, inventato le “celle carburante”. Si utilizza l’idrogeno che si trasforma in acqua ed elettricità; il problema è che “l’idrogeno occorre caricarlo sull’auto: esso è molto pericoloso perché inodore e senza fiamma ed ha bisogno di una specie di recipiente ad altissima pressione (almeno 700/800 bar) per la sua trasformazione, che può scoppiare con gravi danni”. Senza considerare l’enorme difficolta di creare una infrastruttura per la sua distribuzione, tanto è vero che esso oggi viene trasportato con grave pericolo. In conclusione, secondo Ricco – “queste alternative al motore a combustione interna, non si escludono le une l’altro ma, nei diversi ambiti applicativi, possono convivere; come nel caso di utilizzo urbano, con limitata autonomia, con poche batterie. Ma dal costo decisamente elevato. “C’è anche il problema della minore sicurezza di queste auto rispetto a quelle tradizionali e poi bisogna anche considerare la difficoltà delle riparazioni, non essendoci oggi officine realmente competenti”. Comunque l’auto, come è usata oggi, secondo Ricco, non dura; essa è uno strumento di psicoterapia; perchè andare al mercato o accompagnare i figli a scuola con un’auto che pesa tantissimo, che è veloce, capiente di persone e di bagagli, non è comprensibile. Secondo Ricco, è duro a morire il “senso di proprietà”. Considerando che oggi il coefficiente di utilizzo di un’auto è incredibilmente basso, le nuove forme di accesso all’auto sono quelle del “noleggio”. “Dobbiamo far cambiare missione all’auto. Non ha più senso andare a Milano con l’auto. Più conveniente sotto tutti i punti di vista andare in treno e poi prendere una macchina a noleggio. Domani per andare a teatro, portare i figli a scuola, andare in vacanza… posso chiamare, arriva l’auto, mi serve, pago e non ho più problemi, Per cui la discussione su auto a benzina, diesel, elettrica… a livello personale e privato, non ha più ragione di esistere. Meglio incrementare il trasporto ferroviario ad alta velocità che è decisamente meno inquinante e più sostenibile ed in genere quello pubblico e collettivo e sviluppare e facilitare il noleggio come prima detto”.
Pietro Gonnella

I TRE CLUB FOGGIANI IN VISITA AL MUSEO STORICO DEI POMPIERI E DELLA CROCE ROSSA

Una serena domenica in amicizia il 18 ottobre 2022 per il RC Foggia in interclub con il RC Foggia Capitanata e il RC Foggia U. Giordano.

I soci dei tre club, in una nutrita delegazione, si sono recati in visita al Museo storico dei Pompieri e della Croce Rossa sito a pochi km da Manfredonia.

 Grandissimo stupore per una realtà culturale e storica di cui, purtroppo, si ignora l’esistenza. Ai convenuti si sono aperte sale gremite di automezzi, modellini e utensili utilizzati anche nei secoli scorsi sia dal corpo dei Vigili del Fuoco (prima chiamati pompieri) sia della Croce Rossa Internazionale.

Molto interessante la guida d’eccezione per l’occasione, l’ing. Michele Guerra, Fondatore del Museo storico dei Pompieri e della Croce Rossa, che, per la rilevanza dell’argomento è stato invitato alla prossima conviviale del RC Foggia, il 28 settembre, a conversarne, intervistato da Micky dé Finis.


Una bellissima occasione per conoscere realtà a 
noi vicine ma ancora sconosciute e stringere sempre più rapporti di amicizia con i soci del club e degli altri club della città. W il Rotary!

ROTARY CLUB FOGGIA. UN CAMINETTO PER PROGRAMMARE L’AZIONE DEL CLUB

Primo caminetto per il Rotary Club Foggia il 14settembre scorso. Riprendendo le vecchie tradizioni, socie e soci del RC Foggia si sono incontrati per fare il punto della situazione e per ascoltare proposte e considerazioni dele Presidente Giuseppe Mammana e dei Presidenti di Commissione.


La riunione si è svolta presso la sala convegni del San Francesco Hospital, ospiti dei soci Paolo Telesforo e Luca Vigilante.

Il Presidente ha illustrato l’indirizzo che intende dare al club nel suo anno di presidenza procedendo in un’ottica di continuità ma con novità che scaturiscono dalla sua personale competenza e visione e dalla condivisione con il Consiglio Direttivo.

Si è parlato dei Progetti Distrettuali a cui aderire, del Global Grant di alfabetizzazione con RC Potenza e RC Tunis Les Berges du Lac in via di approvazione, della necessità di rendersi faro perla popolazione, e in particolare per i giovani in un momento così difficile sia per la città che per i giovani in generale.

Interventi di Giulio Treggiari, Presidente della Commissione Rotary Foundation del Club che si è soffermato molto sul tema della polio e sulla necessità di riavviare i progetti della Campagna End Polio Now, Anna Polito, che, da primario di neuropsichiatria infantile del Policlinico Riuniti di Foggia, ha rimarcato l’emergenza giovani sempre più in crescita e preoccupante, ampio spazio è stata dato ai Programmi Scambio Giovani di cui ha parlato in modo chiaro ed esaustivo Cinzia Piccaluga.

Anche il Past President Paolo Agostinacchio ha detto la sua sulla possibilità di interlocuzione tra le istituzioni sociali e Micky dè Finis ha sottolineato l’importanza di considerare, nell’ottica del percorso e dell’impronta culturale che si vuole dare a quest’anno rotariano, la possibilità di convegni su personaggi importanti ma poco conosciuti nella loro storia, come ad esempio Pietro Giannone.

Ha preso la parola anche il padrone di casa Paolo Telesforo che, commosso e parlando dal cuore ha condiviso l’importanza che prima il Rotaract e poi il Rotary hanno avuto nella sua formazione e nella sua crescita come leader.

Come sempre ricco di saggezza l’intervento di Peppino Trincucci e di entusiasmo quello del Past President Luigi Miranda, attuale vice presidente.

La serata però, è stata caratterizzata dalla presenza del Governatore del Distretto 2120 Nicola Maria Auciello che, “giocava in casa” partecipando al caminetto del suo club. Nel suo discorso affettuoso e paterno, ha ricordato ai soci la necessità di essere a fianco dei giovani e ha sottolineato l’importanza del Rotaract ( che però con il programma Elevate Rotaract si avvia verso l’autonomia) e all’Interact, ragazzini che vanno sostenuti in ogni modo possibile.

Il Governatore ha ricordato i programmi della Rotary Foundation ed ha incoraggiato il Club a procedere sul suo motto di Rotary è futuro.

Una serata molto piacevoli di scambi, una sorta di brain storming per decidere, sotto l’acuta guida del Presidente Mammana, la strada da percorrere per un altro anno in cui il valore principale è quello di servire al di sopra di ogni interesse personale!

R. C. FOGGIA. CINQUE NUOVI SOCI SALUTATI DAL GOVERNATORE AUCIELLO

Dieci giorni prima del Seminario Distrettuale “Il Futuro del Distretto 2120 nello sviluppo dell’Effettivo” il Rotary Club Foggia celebra la cerimonia di cooptazione di cinque nuovi Soci, resa ancora più solenne per la presenza del Governatore Nicola Maria Auciello.

Il Club presieduto da Giuseppe Mammana ha così toccato nuovamente la quota di sessanta soci attivi (oltre ai due onorari) e

nel contempo ha abbassato l’età media degli iscritti e registrato una presenza femminile pari al 20%.

Per conferire maggiore prestigio alla cerimonia e dare adeguato risalto alla presentazione dei nuovi Soci (3 uomini e 2 donne), la conviviale del 12 ottobre è stata quasi interamente dedicata alla cerimonia di cooptazione, come ha sottolineato ed apprezzato il Governatore Nicola Maria Auciello nel suo discorso.

Dopo gli inni el’onore alle bandiere, sono stati rivolti i ringraziamenti ed i saluti alle autorità rotariane intervenute: il Governatore Nicola Auciello con la consorte Anna Maria, il PDG Sergio Di Gioia, la Segretaria Distrettuale Antonella Quarato accompagnata dal coniuge Giulio Treggiari (Rotary Foundation e Vice Preside

nte Polio Plus), la Prefetto Distrettuale Monica Bonassisa, Francesco Corvelli (Coordinatore Squadra Distrettuale) con la moglie Maria Rosaria e Camillo Maruotti (Consigliere di Segreteria).

Concluso il rituale, con viva commozione è stato ricordato lo scomparso Tesoriere storico Stani Marinari che il giorno prima avrebbe compiuto ottanta anni.

La serata è stata, quindi, aperta da un breve intervento del Presidente Mammana che si è soffermato sugli scopi del Rotary ed all’impegno per Diversità, Equità ed Inclusione (DEI), ed è stata anche arricchita dalla proiezione di un video contenente un intervento sul tema da parte della Presidente del Rotary International, Jennifer Jones.

Seguendo il tradizionale protocollo è poi seguita la presentazione dei nuovi Socie e Soci – introdotti dai rispettivi sponsor – con la lettura della nota dichiarazione di intenti, l’appuntatura della spilletta e la consegna del gagliardetto e di alcune notissime pubblicazioni del PDG Vito Casarano. Sono quindi sfilati: Ivano Chierici presentato da Micky dé Finis, Domenico di Bari introdotto da Giuseppe Mammana, Cristiana Anna Maria Galasso sponsorizzata da Antonella Quarato, Nicoletta Miranda appoggiata da Costanzo Natale e Francesco Scaltrito presentato da Monica Bonassisa.

Successivamente la Past President Antonella Quarato, attualmente Segretario Distrettuale,ha consegnato alcune targhe ricordo non essendo stato possibile farlo al termine del suo mandato a causa delle note restrizioni per Covid.

In chiusura, prima della cena in amicizia, l’intervento del Governatore Nicola Auciello che ha espresso vivo compiacimento per l’attività della Crescita dell’Effettivo da non considerare disgiunta da quella altrettanto importante della Conservazione e, nel dare il benvenuto ai nuovi soci, li ha esortati a vivere il Rotary intensamente partecipando sia agli eventi del Club sia a quelli distrettuali.

Michele Chiariello 

ROTARY CLUB DI SAN SEVERO – INSIEME PER ERADICARE LA POLIO

Il Rotary Club di San Severo ha ricordato la GIORNATA MONDIALE dedicata dal R.I. alla ERADICAZIONE DELLA POLIOMIELITE con una serata tenuta presso la sede dell’ANFFAS di Torremaggiore.

Alla serata hanno partecipato anche i giovani del Rotaract e dell’Interact.

Numerosi soci ed ospiti delle due associazioni sono stati accolti dai due presidenti, prof.ssa Linda Lenza e sig. Pasquale D’Ettorres, sotto un pergolato ricavato all’interno delle serre della sede dell’ANFFAS; dopo i saluti dei due presidenti ha tenuto una breve relazione dr.ssa Mina Leccese, pediatra e past-president del Club.

La relatrice ha ricordato gli eccezionali risultati ottenuti dal progetto “PolioPlus” nell’eradicazione della polio; nel 1985 il Rotary International lanciò il programma PolioPlus e nel 1988 fu tra i tre membri fondatori della Global Polio Eradication Initiative (GPEI), l’iniziativa globale per l’eradicazione della polio; grazie a decenni di impegno da parte del Rotary e dei suoi partner, oltre 2,5 miliardi di bambini hanno ricevuto il vaccino orale antipolio; la relatrice ha aggiungo che ad oggi la situazione ha presentato una involuzione rispetto al 2021, anno in cui si registrarono soltanto cinque in tutto il mondo; nel 2022 si sono purtroppo registrati 23 casi: 5 nel Pakistan, 17 nel Mozambico, 1 in Afganistan; infine negli USA un adulto malato di Poliomielite è stato colpito da paralisi e a Londra è stato trovato il poliovirus nelle acque reflue.

La conclusione è che occorre ancora insistere nelle campagne vaccinali non solo contro la Polio e soprattutto ricreare una cultura globale della vaccinazione, cultura che purtroppo negli ultimi anni nel mondo occidentale si è andata affievolendo come la cronaca recente ci sta dimostrando.
La Presidente del R.I., Jennifer E. Jones, si è molto impegnata affinché il Rotary continuasse a stare in prima fila nella lotta alla Polio con un intervento economico che per il 2022 è pari a 150 milioni di Dollari USA.

E’ seguita una apericena interamente preparata e servita dai ragazzi dell’ANFFAS e dai volontari dell’associazione.

La raccolta fondi è stata opportunamente sollecitata dal una serie di gadget offerti del Club – e preparati personalmente dalle mani della Presidente del nostro Club – e da prodotti a chilometro zero dell’orto e delle cucine dell’ANFFAS; da sottolineare che oltre alla ormai tradizionale ospitalità dell’Associazione, divenuta una ricorrenza peridotica, i soci dell’ANFFAS – a titolo personale – hanno voluto aderire alla raccolta fondi promossa per la PolioPlus fornendo un bellissimo esempio di solidarietà.

Pier Carlo Pazienza

ERADICARE LA POLIO: LE INIZIATIVE DEL ROTARY CLUB MATERA

In occasione della Giornata Mondiale alla lotta alla polio “End polio now” il Rotary Club Martera ha presentato progetti e programmi per sensibilizzare la popolazione, col sostegno della Provincia, tenere alta la guardia sulla malattia e avviare una raccolta fondi per vaccinare soprattutto i bambini in paesi svantaggiati.

All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, la presidente del Rotary Club Matera, Rosaria Cancelliere, il presidente del Rotary Foundation di Matera, Antonio Braia, il tesoriere del Rotary Club Matera, Raffaele Braia, assistente del governatore del distretto 2120 del Rotary Club Matera , Nicola Gulfo, e il segretario del Rotary Club Matera, Marco Pagano.

Grazie al protocollo d’intesa firmato lo scorso 24 settembre, dichiara la Presidente Rosaria Cancelliere, abbiamo la possibilità di interagire con le Istituzioni presenti sul territorio e sensibilizzare e tenere alta la guardia contro questo virus.

La Rotary Foundation di Club, presieduta da Antonio Braia, avviato una serie di iniziative, tra cui una raccolta fondi specifica per continuare a vaccinare miliardi di bambini nel mondo.

Grazie alla sensibilità e alla disponibilità del Presidente della Provincia di Matera Piero Marrese da questa mattina è esposta la bandiera “End Polio Now” come simbolo alla lotta al Poliovirus presso il Palazzo della Provincia di Matera, l’Ente sempre vicino  a questo tipo di iniziative tenendo presente che anora maggiore consapevolezza che i virus vanno eradicati a livello mondiale e non solo in  alcuni territori. .

Il Presidente del Rotary International Jennifer Jones è salita sul palco principale del Global Citizen Festival a New York, lo scorso 24 settembre, proprio per sottolineare l’impegno del Rotary per l’eradicazione della polio annunciando un ulteriore approntamento di 150 milioni di dollari a tal fine.

Nel nostro Distretto 2120 Puglia e Basilicata tutti i 56 club si stanno prodigando in azioni concrete grazie anche al coordinamento del DG Nicola Auciello e la Rotary Foundation Distrettuale il cui Presidente è il Past Governor Marco Torsello.

End Polio Now, progetto Mondiale del Rotary International, è nato da un progetto di Service di un Club Italiano alla fine degli anni settanta e che ha coinvolto miliardi di bambini in questi anni grazie alla Global  Polio Eradication Initiative (GPEI), che comprende il Rotary International, l’UNICEF, i Centri statunitensi per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Fondazione Bill & Melinda Gates e governi di tutto il mondo, con il supporto di tante altre persone. La poliomielite è una malattia altamente contagiosa che colpisce soprattutto i bambini di età inferiore a 5 anni.

La maggior parte delle persone conosce il nome poliovirus. Il virus viene trasmesso da una persona all’altra, di solito attraverso l’acqua contaminata. Può attaccare il sistema nervoso e, in alcuni casi, portare alla paralisi. Anche se non esiste una cura, esiste un vaccino sicuro ed efficace, quello che il Rotary ed i partner usano per immunizzare oltre 2,5 miliardi di bambini in tutto il mondo. A meno che non eradichiamo la polio, entro 10 anni potremmo vedere fino a 200.000 nuovi casi ogni anno, in tutto il mondo. Oggi la malattia è endemica in soli 3 Paesi, ma se non facciamo arrivare a tutti il vaccino, nessun bambino sarà al sicuro, ovunque esso sia.

La risonanza avuta sui media della conferma del caso di AFP, paralisi acuta flaccida, in USA dovuta a virus vaccinale in un giovane non vaccinato, con ritrovamento di altri virus nell’ambiente, dopo analoghi ritrovamenti nelle acque reflue di Londra, tutti virus che hanno verosimilmente dei legami con quelli rinvenuti in Israele a loro volta provenienti da Pakistan o Afghanistan, ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica sul tema della poliomielite e sul pericolo che essa rappresenta ancora.

Esposta in Provincia la bandiera “End Polio Now” come simbolo alla lotta al Poliovirus dando vita alla settimana dedicata a questo specifico campo di azione del Rotary. Tutti insieme possiamo farcela.

LINK TRM – Video – https://www.trmtv.it/scienza-e-salute/2022_10_24/349665.html?fbclid=IwAR0wdA9zSZKHrCWK_C9VLSnslNMBLFWVU5jMlfrJrFbddWP8JMJZYtMapBQ

LINK Sassilive – quotidiano online –   https://www.sassilive.it/salute-e-sociale/sociale-sanita/end-polio-now-rotary-club-matera-presenta-iniziative-giornata-mondiale-per-leradicazione-della-polio-report-e-foto/?fbclid=IwAR1NXuLzWyJ4Q6mMcLDaoxGW06QZIbDHETctSOo9eGWRtk1AiSwSFqHpgUw

LINK – Video – https://www.lecronachelucane.it/2022/10/24/end-polio-now-liniziativa-del-rotary-club/?fbclid=IwAR0i5t3PDI00ACEmiUiRHumv_xzup4V3Vf_sreOKCu4TARHZNU0wEcMbWTg

 

R.C. ALTAMURA GRAVINA. CARA LIVIUCCIA, LETTERE ALLA MOGLIE DI GIULIO ANDREOTTI

CARA LIVIUCCIA
Lettere alla moglie di Giulio Andreotti
Lo scorso 14 ottobre, nella sede sociale rotariana del Club Altamura Gravina, Hotel Fuori Le Mura, si è tenuto l’incontro con Stefano Andreotti – figlio del noto politico – curatore del testo “ CARA LIVIUCCIA : lettere alla moglie”, raccolta di epistole inviate dal noto Giulio alla moglie Livia negli anni 1946-1970.
Dopo l’introduzione del presidente del Club Prof. Vincenzo Cipriani, il curatore è stato presentato dal Prof. Ugo Patroni Griffi che ha assunto le vesti di conduttore e moderatore del dibattito.
Dalle prime parole di Stefano Andreotti è emerso palese il suo intento di rappresentare agli italiani una immagine del padre diversa da quella artificiosa di politico calcolatore ed imperturbabile protagonista della storia italiana contemporanea.
Abbiamo così riscontrato un Giulio Andreotti nella sua dimensione intima e familiare nonché autore, all’amata Livia, di tenerissime lettere scaturite dalla necessità di fare partecipe la moglie degli incontri ai quali aveva partecipato. Stupisce il dettagliato report dei fatti e la minuziosa descrizione delle attività svolte, come ad attutire il rammarico di non averla avuta al suo fianco.
Il Prof. Patroni Griffi ha rilevato come molti passaggi delle lettere costituiscono anche una parte della nostra storia contemporanea, data l’autorevolezza e l’alta rappresentatività del personaggio.
La severità del politico si spegneva nell’ambito familiare attraverso i numerosi impegni volti a soddisfare “ i capricci” dei figli, in particolar modo della figlia Serena.
Tuttavia, la figura pubblica e quella privata trovavano un punto d’incontro nella serenità interiore della persona: anche di fronte al fatto di essere lambito da alcuni scandali emersi dalle cronache giornalistiche, l’uomo Andreotti non perdeva mai la sua forza d’animo, rafforzata da una fede incrollabile nella Provvidenza.
Interessante è stato anche l’intervento del PDG prof. Luca Gallo che ha elencato i teneri e significativi vezzeggiativi di Giulio verso Liviuccia. Il PDG ha evidenziato come per il grande politico la famiglia rimanesse prioritaria nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni quotidiane. Tante volte non si attribuisce la giusta importanza, anche educativa, a quelle formazioni sociali destinate a costruire e sviluppare la personalità degli individui. Si aggiunga che soltanto una solida e sana famiglia può essere in grado di fornire quel supporto morale affinchè il politico possa svolgere al meglio il suo ministero.
La serata si è conclusa con un fragoroso applauso per i protagonisti dell’interessante incontro e con i doni offerti dal Presidente del Club Prof. Vincenzo Cipriani ai graditi ospiti.
Domenico Denora

R.C. ALTAMURA GRAVINA. IL VIAGGIO EMOZIONALE SULLE VIE DEI VINI LUCANI

Il mese di ottobre è iniziato per i soci del Rotary Club Altamura Gravina con una gita fuori porta denominata nel programma del mese “ Il viaggio emozionale”. Si è trattato, infatti, della visita guidata alle grotte storiche di affinamento in tufo vulcanico del 1600 presso una delle tante cantine site in Rionero in Vulture ed utilizzate per la produzione e custodia dei vini lucani.
La gita si è tenuta domenica 2 ottobre con l’intervento di un nutrito gruppo di soci ed ospiti che, in pullman, hanno raggiunto la sede prescelta in una giornata che risentiva ancora delle temperature estive se pure in prossimità dell’autunno.
La prima tappa è avvenuta presso la sede di una di queste aziende produttrici di vino dove un dipendente della stessa, mentre faceva visitare ai partecipanti le grotte vulcaniche, si soffermava a trattare la lunga storia che ha contraddistinto, negli anni, la loro attività, ricordando anche la presenza di diversi stranieri. Successivamente vi è stata la degustazione di alcuni prodotti molto apprezzati, con particolare riguardo all’aglianico del Vulture, ritenuto uno dei vini più venduti dell’Italia meridionale.
La visita ai posti rinomati della vicina Basilicata è proseguita con lo splendido panorama offerto dai laghi di Monticchio, particolarmente famosi anche per la loro vicinanza a sorgenti produttrici di note acque minerali.
Oltre alla graditissima degustazione di piatti locali presso un caratteristico agriturismo, tutti i partecipanti hanno anche potuto sperimentare una visita del lago direttamente con l’utilizzo di una imbarcazione particolarmente apprezzata dai bambini presenti alla visita.
Il ritorno a casa ha lasciato in tutti un bel ricordo di una domenica trascorsa insieme visitando posti indimenticabili.
Domenico Montemurno

R.C. SENISE SINNIA. Visita del Governatore e nascita del Rotaract: né barbari né aquiloni

Il 9 ottobre scorso, con la visita del Governatore Auciello e la consegna della Carta fondativa al Rotaract Senise-Sinnia, il club ha vissuto uno dei momenti più intensi dell’anno rotariano.

Intanto, ascoltare il Governatore, confrontarsi con lui e assorbirne la visione e le idee, raccoglierne i suggerimenti e le lodi è stata un’immersione profonda nell’esperienza rotariana.

Ci siamo lasciati con l’impegno ad implementare l’effettivo ed a puntare ancora di più sui giovani, immaginando un percorso di Interact anche qui a Senise perché, come ci ricorda il motto del Governatore, il Rotary è futuro.

La Presidente del club, Maddalena Chiorazzo, ha ripercorso il tragitto che ci ha portati ad essere un club ben radicato nel territorio ed ha illustrato i prossimi progetti del club, dalla campagna contro la poliomielite a quella contro il morbo di Alzheimer, alla battaglia per la prevenzione dei tumori e a quella contro lo spreco alimentare.

Eppure l’impressione più duratura e la traccia più intensa l’hanno lasciata in noi i giovani rotaractiani che provenienti da tutto il Distretto, guidati dalla RRD Aurora la Torre, hanno voluto celebrare insieme a noi rotariani la nascita del nuovo club Rotaract presieduto da Marianna Melfi.

Il rapporto tra generazioni può essere conflittuale, anzi, se vogliamo, è naturale che lo sia perché ogni nuova generazione si riconosce in valori suoi propri, si identifica nel gruppo di individui che, vissuti nello stesso periodo e segnati dagli stessi eventi, condividono l’esperienza del presente e la prospettiva sul futuro.

Eppure, il rapporto Rotary-Rotaract rappresenta un’eccezione nella dinamica conflittuale tra le diverse generazioni e, almeno per una volta, non ci sono né barbari né aquiloni.

Infatti, i rotaractiani hanno saputo ben assimilare i tesori e le chiavi del linguaggio rotariano, gli ideali e le aspirazioni che muovono la famiglia rotariana. Allo stesso tempo, i rotariani sanno che i giovani rotaractiani non sono aquiloni che prima o poi spezzeranno il filo; i rotariani sanno che i giovani rotaractiani sanno già volare in autonomia, non hanno bisogno di fili perché hanno già radici solide, ben piantate in un terreno fertile e fecondo.

Il mio non è un mero auspicio.

Basta ascoltare le parole della Presidente Marianna Melfi: “Amicizia, condivisione e servizio: questi i valori fondanti e la ragione stessa dell’essere Rotariano e Rotaractiano. I soci del club sono donne e uomini liberi, che credono nei valori umani più autentici e vogliono mettere a disposizione degli altri le proprie competenze, partendo dal proprio territorio. Ciò che accomuna i Rotariani e i Rotaractiani è la volontà di condividere il tempo, le capacità, l’esperienza, per proporre idee, realizzare progetti che consentano di affrontare le più disparate problematiche sociali ed umanitarie, con entusiasmo e dedizione: nonché condividere il carico degli impegni, all’interno del club, ognuno con la sua disponibilità al servizio, la sua attenzione agli altri, la sua capacità di fare squadra.”.

Tra le tematiche che il Rotaract Senise-Sinnia intende trattare si segnalano l’inclusione sociale, il disagio sociale e la consapevolezza ambientale da affrontare attraverso tre progetti che ruotano tutti intorno allo sport e alla promozione e valorizzazione della relazione sport/giovani.

Il legame tra le generazioni è stato ampiamente rimarcato dalla Presidente Melfi che ha ricordato l’impegno e la dedizione profusi, anche in questi anni di crisi pandemica, dal Past President del Rotary Senise-Sinnia, Domenico Totaro, che ha voluto coinvolgere amici più giovani in un percorso di passione per il territorio, di aspirazione agli alti ideali rotariani e di amore per il servizio.

Un sincero ringraziamento per l’impeccabile organizzazione di una giornata di amicizia sulle sponde della diga del Monte Cotugno va ai due Prefetti, Silvana Petruccelli, ormai una esperta maestra del cerimoniale rotariano, e Felice Berardi, un giovane ricco di empatia che ha saputo mettere tutti gli ospiti a loro agio.

Il figlio può essere un barbaro.

Senza l’opera di trasmissione dei significati della vita, da una generazione all’altra, le nuove generazioni saranno solo dei barbari accampati nel nostro territorio.

Non capiranno, non conserveranno e non trasmetteranno più niente di quello che ha alimentato la vita dei loro avi…” Antoine de Saint Exupéry

I figli sono come aquiloni…

Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri,

presto impareranno a volare.

Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne…

Giorno dopo giorno l’aquilone si allontana sempre di più

e tu senti che non passerà molto tempo

prima che quella bella creatura spezzi il filo

che vi unisce e si innalzi,

come é giusto che sia, libera e sola.

Allora soltanto saprai

di avere assolto il tuo compito.” Erma Bombeck

 

 

 

Senise, 14 ottobre 2022

Italo Grillo

Presidente Commissione Immagine e Comunicazione

Rotary Club Senise-Sinnia

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