Improntata a chiarezza e concretezza la piacevolissima conversazione che il Socio Ivano Chierici, Presidente reggente di Confindustria Foggia, ha tenuto con i Soci Rotary Club Foggia nel corso di un caminetto svoltosi il 26 gennaio presso la Sala Conferenze del “San Francesco Hospital” sul tema: “L’impresa tra crisi economica e PNRR. Che fare concretamente per il rilancio della città?”.
Dopo il consueto rituale e la consegna di una targa ricordo all’imprenditore e socio Paolo Telesforo da parte del Past President Paolo Agostinacchio, il Presidente Giuseppe Mammana, al termine di una breve presentazione, ha dato la parola al massimo esponente della locale sede di Confindustria che ha dapprima compiuto un’ampia disamina della situazione economica di una Capitanata afflitta non soltanto dalla grave crisi economica ma anche da quella delle istituzioni istituzioni (come comprovano i limiti nella presentazione dei progetti relativi al PNRR), passando poi nella seconda parte della serata a commentare appunto i dati della Puglia e della provincia di Foggia.
Sin dal dopoguerra, il Territorio di Capitanata (una grande provincia-regione, terza in Italia) “pur ricco di risorse e con una vocazione spiccatamente agricola con una superficie al primo posto in Italia”, è sempre stato relegato ai margini a causa della mancanza di cooperazione nella trasformazione dei prodotti e nella creazione di una filiera produttiva.
Soltanto nel recente passato si sono registrate iniziative volte ad una adeguata valorizzazione di queste eccellenze del comparto agricolo. Oggi entrano in gioco elementi fondamentali per lo sviluppo: la logistica e le opportunità ZES ed il progetto GEOCHEM di Manfredonia.
Secondo Chierici, Manfredonia si avvia a diventare il più grande porto industriale dell’Adriatico tra Ortona e Brindisi, ma occorrerà ripristinare il collegamento ferroviario dal porto alla stazione di Foggia. La ZES (Zona Economica Speciale), corredata da un sistema logistico intermodale unitamente alle attività di servizi previsti dal progetto GEOCHEM, potrà così attrarre investimenti e fare da traino per lo sviluppo.
Analogo discorso vale per l’aeroporto “Gino Lisa” ed il turismo, con quest’ultimo – ha osservato il Presidente di Confindustria – che deve pensare ad una destagionalizzazione così come avviene nel Salento, Costa Amalfitana e riviera romagnola.
Un elemento negativo di cui tener conto nello sviluppo del Territorio è rappresentato dagli effetti gravissimi delle infiltrazioni mafiose che hanno anche provocato scioglimenti di amministrazioni comunali con evidenti contraccolpi in tema di progettualità per le opere del PNRR.
Nell’introdurre così la seconda parte dell’incontro, il relatore si è soffermato con osservazioni e considerazioni sul “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” e l’impatto in Puglia ed in Capitanata dove il totale complessivo degli investimenti ammessi raggiunge la cifra di 1,811 miliardi di Euro.
Nella ricca e circostanziata disamina delle graduatorie emerge, salvo rari casi, come gli importi degli investimenti ammessi nelle varie graduatorie per Foggia e provincia siano lontani da quelli di altre province pugliesi, arrivando ad essere addirittura pari a zero per i “Piani urbani integrati” e per il programma “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica”, nonché facendo registrare l’assoluta quanto singolare assenza di progetti nella città di Foggia nel “Piano Asili Nido”.
Dopo l’apprezzatissimo intervento del relatore, Micky de Finis, tra il serio ed il faceto, ha proposto interessanti riflessioni che sono state estese nel successivo dibattito da acute osservazioni di Paolo Agostinacchio, da Paolo Telesforo (sua l’attenzione rivolta verso la Sanità e l’avvertenza che il PNRR non è un regalo), da Gianluigi Prencipe (CCIAA Foggia) e Tommaso Petrosillo (Ingegnere informatico Asl Foggia).
Chiosa finale da parte del Presidente del Rotary Club Foggia, Giuseppe Mammana, che ha auspicato per il Territorio un definitivo riscatto da passività e stato di rassegnazione per puntare alla riconquista di un ruolo centrale nei collegamenti tra sud e nord e tra sud ed ovest dell’Italia utilizzando come volani di sviluppo il nodo ferroviario, il porto industriale di Manfredonia e l’aeroporto “Gino Lisa”.
Michele Chiarello