Giorno: 16 Novembre 2023

IL GOVERNATORE SASSANELLI INCONTRA IL RC FOGGIA UMBERTO GIORDANO

La visita del Governatore è sempre un momento emozionante.

Si tratta del principale evento dell’anno rotariano, per lo meno è quello in cui ogni Club ha la possibilità di confrontarsi con chi rappresenta il Rotary International a livello locale. Si intuisce che, per un Presidente prima di tutto, ma anche per il suo direttivo e per i soci, questa visita crea un po’ di ansia; l’auspicio è sempre quello di fare “bella figura” ma non certo con una ricca cena o con “effetti speciali” ma, semplicemente, riuscendo a dimostrare di sapere “fare Rotary”.

Con questo spirito mi sono apprestato il 18 ottobre u.s. ad incontrare Vincenzo Sassanelli dapprima da solo, poi seguito dai cari amici che compongono il mio direttivo, fra tutti Renato Martino, Michela Gesualdi, Marino Tagarelli, Alessia Viti, Leo Carrozzo ed Antonio Stango, Presidente della nostra Commissione per la Rotary Foundation, e Maria Pia Liguori, quale componente della nostra Commissione per i Progetti.

Ne è nato un confronto sereno, pacato, non privo di qualche spunto critico – si sa, le idee possono anche essere diverse, conta però che lo spirito di servizio sia quello giusto – e il nostro Governatore ha avuto parole di apprezzamento verso noi tutti.

  1. L’incontro ha avuto il suo naturale proseguimento con la serata conviviale alla Sala ricevimento Casa Freda dove il Governatore, in compagnia della sua signora Maria Gabriella Caruso ed alla presenza del suo Assistente per la nostra Zona Luigi Miranda, ha incontrato tutti gli altri soci coi quali ha condiviso – rotariano fra rotariani e con un discorso brillante – la sua esperienza di servizio e sottolineato l’importanza di rispondere, con la propria azione, agli ideali e agli scopi del Rotary, evidenziando come essere rotariano non risieda nel portarne le insegne (tacendo sui colori della cravatta di quest’anno!!) ma nel dimostrare di essere al servizio della collettività.

Durante la serata la cara Maria Gabriella ha avuto modo di illustrare a tutti i presenti il suo progetto editoriale “Le donne della dichiarazione universale dei diritti umani”, per la pubblicazione in 3000 copie di un volume dedicato a dare voce alle donne che hanno contribuito alla stesura della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, a riprova del ruolo determinante che hanno rivestito in tale importantissimo contesto; un progetto al quale il nostro club ha dato il suo fattivo contributo economico.

Molto graditi i doni ricevuti da me e da mia moglie Laura da parte di “Sax” e della sua signora, alla quale il Club ha regalato una borsetta porta cellulare artigianale, opera di Thomas Isese Lawrence , titolare dell’’atelier “Le Chicche di Lau”, un ragazzo che, venuto dalla Nigeria, proprio grazie all’operato del nostro club, ha potuto dare corpo ad un’attività imprenditoriale di grande successo a livello locale; una chiara e significativa dimostrazione del più autentico spirito rotariano.

Che dire, buon Rotary a tutti e grazie caro Governatore!

Nicola Cintoli, Presidente del Club

La gentilezza salverà il mondo?

Il 13 novembre si celebra la Giornata mondiale della Gentilezza, recepita in Italia dal 2000 diventando un appuntamento fisso. Il battesimo mondiale è avvenuto nel 1998 in Giappone e questa ricorrenza è osservata in molti Paesi, tra cui Australia, Canada, Nigeria, Emirati Arabi, Singapore, India e Italia appunto. E il movimento globale nato sulla Gentilezza punta al riconoscimento da parte delle Nazioni Unite.

Ma qual è il senso di una giornata mondiale? Certamente ricordarsi che esiste la gentilezza, ma non solo; è anche evidenziare tutto quanto ruota intorno ad essa e alle sue declinazioni più svariate nell’agire quotidiano del singolo e della comunità, per focalizzarsi sull’aspetto positivo delle nostre azioni.

La gentilezza è stata al centro di un evento del Rotary Putignano Trulli e Grotte intitolato “La gentilezza salverà il mondo?”, una serata voluta dalla Presidente Emma Guarnieri, che per l’anno rotariano ha voluto focalizzare l’attenzione sull’importanza delle varie sensibilità ed anche al valore dell’universo femminile, ancora purtroppo non adeguatamente considerato in vari ambiti. Per questo la serata è stata dedicata soprattutto alle donne, durante la quale, una donna, Emma Longo, già professoressa all’IISS Caramia Gigante di Alberobello, ha approfondito il tema con un garbo ed un approccio assolutamente in sintonia con la serata.

Ma cos’è la gentilezza? La relatrice ha esordito così “Il significato della parola “gentilezza”, dal latino “gens”, identifica il comportamento di chi appartiene a una nobile stirpe, … ancora è la caratteristica di chi (o di ciò che) è gentile. Nel dizionario dei sinonimi si trovano parole come “cortesia, garbo, dolcezza, amabilità, grazia, benevolenza, delicatezza, cordialità, cavalleria, galanteria, buona educazione, galateo, civiltà, etc….”

Ma non è solo questo; difatti, anche se anche molte di queste parole alludono al concetto, la gentilezza non corrisponde solo e soltanto alla buona educazione, alla buona creanza, alle buone maniere – afferma la relatrice – ma, come già affermato da Marco Aurelio, “La gentilezza è la delizia più grande dell’umanità”.

Questa è stata un’idea condivisa per molto tempo da altri scrittori/pensatori. Oggi invece la gentilezza viene percepita come rischiosa e, comunque, difficile da mettere in pratica, come è chiaramente emerso dal dibattito, molto coinvolgente, tenutosi durante ed al termine della relazione: “ma se è vero che essere gentili è rischioso, in quanto presuppone una marcata sensibilità nei confronti degli altri e, quindi, la capacità di identificarsi nei piaceri e nelle sofferenze altrui, è pur vero che la gentilezza è una delle cose più appaganti che la vita ci regala”, afferma ancora Emma Longo.
La relatrice cita inoltre David Hume, filosofo scozzese del ‘700, che diceva: “Rinunciare alla gentilezza arreca un danno al senso di benessere di ciascuno di noi perché ci priva di un piacere arricchente”.
L’approfondimento storico della gentilezza effettuato dalla relatrice ha accompagnato i partecipanti all’incontro nel ripercorrere la storia della gentilezza, ma anche dell’essere umano nella sua essenza nel corso dei tempi. Siamo quindi passati dalla “Filantropia” (Philantropia) cioè amore per l’umanità e “Caritas” cioè amore per il prossimo, ciò che, in epoca Vittoriana, si chiamava “Cuore aperto” cioè: “essere ben disposti verso gli altri”, all’individualismo di Thomas Hobbes, filosofo britannico del ‘600, descrive gli uomini come delle bestie egoiste che pensano soltanto al proprio benessere: “Homo homini lupus”- l’esistenza, cioè, è una guerra di tutti contro tutti.
Probabilmente oggi siamo diventati, in gran parte, sostenitori di Hobbes? Questa è la domanda che ha posto Emma Longo all’uditorio; infatti spesso, la gentilezza genera diffidenza sì da farci intravedere, in un gesto di generosità, moralismo e sentimentalismo.
La gentilezza oggi subisce troppi condizionamenti, la storia ci mostra innumerevoli espressioni relative al desiderio umano di stabilire un legame – vedi l’amicizia, gli insegnamenti cristiani sull’Amore, sulla Carità e anche le filosofie novecentesche del “Social Welfare”-; ma la stessa ci fa anche notare che la nostra capacità di prenderci cura degli altri, risulta spesso inibita da paure e rivalità, figlie di una società competitiva.
Oggi pare che la mancanza di generosità sia diventata il nostro comportamento abitudinario. Pensiamo spesso alla generosità, ma siamo incapaci di vivere una vita che ci ispiri ad essa. Siamo molto ambivalenti rispetto alla gentilezze, sentiamo la sua mancanza, ma facciamo resistenza nei confronti dei nostri impulsi generosi.
Jean Jacques Rousseau diceva che prendersi cura degli altri ci rende pienamente umani e il suo “Emile” descrive la generosità come un’estensione dell’”Amour de soi” (amore naturale per sé stessi); infatti solo il bambino che si prende cura di sé stesso e che gioisce del sentirsi vivo “cercherà di estendere questo suo modo di essere e queste sue gioie” agli altri.
Anche il mondo del lavoro degli ultimi decenni ha vissuto momenti dove l’individualismo e la competizione la facevano da padrone, pochi sono stati i Manager illuminati e tra questi, la Longo ha citato, Satya Nadella, diventato CEO (Amministratore Delegato) della Microsoft nel 2014, che ne ribaltò la cultura, introducendo una nuova mentalità basata sul miglioramento continuo e sul vedere i problemi come opportunità (growth mindset – mentalità di crescita) e sulla gentilezza; ma per fortuna ce ne sono molti altri che hanno compreso come la gentilezza sia una forza eccezionale, in grado di aggregare, di stimolare le reazioni positive, riuscendo così ad avere il meglio da ognuno rendendolo anche felice.

IL RC FOGGIA UMBERTO GIORDANO INCONTRA IL GIORNALISTA MICHELE BORRILLO

‘Ripensare la città’, è stato questo il leit motiv dell’ultima Conviviale del Rotary Club Foggia Umberto Giordano ospitata a Villa Reale, lo scorso 26 settembre.

La serata, dal titolo “Che si dice a Foggia”, ha avuto come principale interlocutore il giornalista Michelangelo Borrillo, redattore del Corriere della Sera, milanese d’adozione e foggiano d’origine.

Il Club ha sentito il bisogno di promuovere un dibattito sullo scenario attuale della città capoluogo, interrogandosi su quegli aspetti che spesso la portano sulle prime pagine dei quotidiani nazionali – come le dichiarazioni di Alain Elkann e di Selvaggia Lucarelli – prendendo spunto dagli eventi del passato (“la storia ci insegna…”) per affrontare insieme il tema della Foggia che verrà, o meglio della città che ci auguriamo possa davvero prendere forma in un futuro non troppo lontano, se solo sapessimo come fare, e sperando di fare in tempo.

Intanto, si è partiti da un concetto chiave – riportare la qualità della vita pubblica al centro delle politiche urbane – per arrivare ai temi della socialità e delle relazioni.
Borrillo – giornalista innamorato della sua Puglia e grande appassionato della storia della nostra città – sollecitato dalle domande della socia Sara Pacella, in veste di moderatrice, e del Presidente del RC Giordano, Nicola Cintoli – ha innanzitutto raccomandato un uso intelligente delle risorse disponibili  e delle infrastrutture, fondamentali per collegare Foggia con il resto del mondo non solo su un piano strettamente strutturale, ma soprattutto culturale.
Le parole ‘Turismo’ ,‘Legalità’ e ‘Decoro’ sono state le voci più ‘gettonate’ della chiacchierata. Si è discusso, quindi, del modo in cui poter ripensare ai tempi e agli spazi del capoluogo dauno deputati a favorire la vita urbana, le attività culturali, le iniziative artistiche, ma soprattutto i desideri e le necessità della comunità.
“È auspicabile che Foggia, nel cuore del Tavoliere, possa essere capace di realizzare spazi salutari, che cambino in meglio la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini e che la rendano più attrattiva e dinamica?” La risposta è un netto Si, per produrre bellezza.
Ma per arrivare a questo traguardo e, quindi, riconsegnare a Foggia il ruolo di polo di aggregazione, tra infrastrutture sociali, innovazione e sviluppo sostenibile, bisogna tornare a prendersi cura dei luoghi in cui viviamo.
Dobbiamo creare una maggiore qualità degli spazi abitativi e degli spazi pubblici.

Quella esigenza di bellezza va necessariamente ricercata e ricreata anche nei quartieri più difficili e periferici, solo così si potrà parlare di connessioni sul territorio.

Da qui – dopo un dibattito con i soci e le socie del Club – la conclusione che rigenerazione urbana e inclusione sociale sono l’una strettamente legato all’altra: perché rigenerare significa riappropriarsi del territorio creando valore dove è presente degrado e abbandono.

Si dice “Una civiltà non cresce senza cultura”. Ed è esattamente da questo principio che Foggia deve costruire il suo futuro.

 

 

 

Venosa World Polio Day Concerto itinerante Rotary and Friends

In occasione della Giornata Mondiale della Poliomielite (World Polio Day- 24 ottobre), il Rotary Internazional, che da 35 anni è impegnato per l’eradicazione della polio, ha voluto che tutti i club nel mondo si attivassero per dare un contributo sostanzioso per raggiungere l’obiettivo dell’eradicazione completa della Polio.
Il 23 ottobre, nella bellissima cornice del cine teatro Lovaglio di Venosa,si è tenuto il concerto del Rotary and Friends ,progetto dei 4 club della Basilicata zona 2, con il supporto de La Compagnia dei Lupi e Fon Due .

Tanti sorrisi e una bella partecipazione di tutta la comunità venosina con la partecipazione  anche dei giovani dell’ Interact di Venosa che si sono attivati per la giornata.

Una serata che ha lasciato tutti piacevolmente colpiti.
La Presidente Rossella Centrone ha aperto la serata spiegando ai convenuti la missione del Rotary per l’eradicaziome della Polio, dando poi la parola al Vescovo Emerito Monsignor Rocco Talucci, socio onorario rotariano e all’Assistente del Governatore , Luca Scappatura.
È stata una serata gioiosa e allegra all’insegna della bella musica e dalla danza con un unica finalità: raccogliere fondi per la polio.
La musica unisce e porta con sé emozioni bellissime generando impatti positivi, come il Rotary  sa fare!








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