Giorno: 31 Marzo 2023

ROTARY CLUB MATERA. NUOVE PROSPETTIVE NELLE TERAPIE PER DIABETE E OBESITA’

Caminetto entusiasmante con presenza massiccia della base associativa oltre che di importanti ospiti del mondo della sanità, il Prof Francesco Giorgino, professore ordinario di Endocrinologia Uniba, Direttore Unità Operativa complessa di Endocrinologia Policlinico di Bari, ha esposto con dovizia di particolari e con grande chiarezza le novità che riguardano la prevenzione del diabete e dell’obesità. La presentazione delle molecole alla base delle nuove terapie che possono determinare una svolta nella vita quotidiana delle persone.
Erano presenti tra gli altri i PDG Luca Gallo e il PDG Gianvito Giannelli (soci onorari del Club), il DGD Antonio Braia e nostro socio, l’Assistente del Governatore Nicola Auciello il Rtn Nicola Gulfo, il Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Matera il Dott. Franco Di Mona, il Primario della U.O.C. di Endocrinologia dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera la Dott.ssa Antonella Carbone, il Dott. Cilla della ASM, il Presidente Incoming del R.C. di Lauria Gennaro Nasti, il Presidente della Provincia di Matera Avv Piero Marrese, il Sindaco di Matera Dott. Domenico Bennardi.

R. C. PUTIGNANO E PROGETTO “TRULLI MARE”: ROTARY ED ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE – EX MACELLI RESTITUITI A NUOVA VITA

ROTARY ED ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE – EX MACELLI RESTITUITI A NUOVA VITA. UN CONVEGNO NELL’AMBITO DEL PROGETTO “TRULLI MARE”
“Non è facile parlare dei macelli, luoghi di sangue e di morte anche perché, quasi per controsenso, le norme vogliono il benessere dell’animale nella macellazione”. E’ l’esordio del dott. Nicola Gigante al convegno che ha avuto luogo domenica scorsa 26 marzo, nella storica location del Castello di Conversano, sala convegni. Si è trattato di un importante incontro Trulli-Mare, organizzato dal Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, sulla “archeologia industriale”. Al convegno, cui hanno partecipato tanti delegati e soci dei Rotary club di tutta la Puglia, ha partecipato anche il sindaco di Conversano, avv. Giuseppe Lovascio il quale, nel dare il benvenuto nella propria città ai numerosi ospiti e nel ringraziarli per aver scelto proprio questa cittadina per il loro incontro, ha fatto presente che anche la sala convegni che li ha accolti è stato frutto di un recupero impegnativo, stante il tema della giornata ed ha ringraziato il Rotary per le tante opere meritorie che i loro soci effettuano per il territorio, Conversano compresa. Il presidente del club, ing Francesco Mercieri, ha illustrato il “Progetto Pluriennale Trulli-Mare”: nato a Rosa Marina trentanove anni fa, per una intuizione dei dott. i Franco Anglani e Gino Leuci, ad opera dei Rotary club di Putignano, Fasano, Brindisi, Ceglie Messapica e Martina Franca (cui, nel corso degli anni, si sono aggiunti tanti altri club). L’intento: costruire un progetto di valorizzazione integrata del territorio in grado di mettere a sistema le risorse culturali, turistiche e paesaggistiche esistenti e promuovere il territorio ed il suo sviluppo sostenibile. Egli ha informato che quest’anno è in corso lo studio della “archeologia industriale” della Puglia. Ha introdotto i lavori il dott. Paolo Rotondo del Rotary club di Manduria, presidente del progetto pluriennale; egli ha dato i saluti di benvenuto al dott. Donato Donnoli del club di Val d’Agri, già governatore del Rotary di Puglia e di Basilicata; al governatore del prossimo anno, ing. Vincenzo Sassanelli del Rotary club Bari ed alla rappresentante del governatore, dott.a Giuseppina Di Nubile, del club Bari Alto Terra dei Peuceti. Il presidente Rotondo ha spiegato che, compito di questo anno, è quello di individuare vecchi opifici e siti industriali che sono stati recuperati ed offerti alla fruibilità pubblica. L’arch. Gianni Lanzilotti, del club di Carovigno, già governatore di Puglia e Basilicata e delegato distrettuale del progetto stesso ormai da più di dieci anni, ha informato, preoccupato, che ogni anno in Italia vengono smantellati 156 mila opifici industriali e rottamate tonnellate di macchinari. Grazie al ministro Franceschini, egli ha detto, oggi tali opifici vengono considerati beni culturali, esempi di cultura umanistica e tecnico-scientifica, anche se la corsa della rivoluzione industriale distrugge le tracce del passato: prezzo alto che si paga per la modernità e l’efficienza. Per fortuna, egli ha aggiunto, di molti di questi opifici, anche grazie al Rotary, vengono recuperati la storia, il percorso produttivo ed il loro tramonto ed essi diventano oggetto di recupero che li restituiscono a nuova vita; come l’ex macello comunale di Putignano, oggi affidato ad associazioni del territorio. Ha infine informato che, anche per l’ex tabacchificio di Ostuni, è in corso un intervento per trasformarlo in struttura turistica. Il dott. Nicola Gigante, socio del club e medico veterinario della ASL, ha relazionato sul tema: “Dall’arte della macellazione al macello per l’arte”, alternando scene e descrizioni di macellazione ad opere d’arte che vari artisti, come Rembrandt, hanno dedicato a questo lavoro. Egli ha illustrato un regio decreto del 1923 che imponeva la macellazione esclusivamente nei comuni; l’obbligo comunale di dotarsi di un macello, se sprovvisti, da costruire in luoghi adatti con strumenti ed apparecchi per eseguire controlli e ricerche. Ad Alberobello tale luogo veniva chiamato “ammazzatoio”. Questi macelli, egli ha informato, dovevano avere obbligatoriamente un medico condotto, un custode, degli impiegati per i bolli e per la riscossione; mentre oggi ci sono squadre specializzate che operano la macellazione, prima erano i titolari stessi delle macellerie che vi provvedevano, magari aiutati dal garzone di bottega e dai familiari; non c’era bisogno di certificati di provenienza perché i macellai stessi conoscevano gli allevatori che “tiravano su” gli animali, tutti rigorosamente del paese: un bollo sulla carne lo assicurava: “carne locale”. Mentre il bollo “carne foranea” indicava il trasporto dal paese vicino, oggetto preventivamente di visita del medico condotto. Dell’animale si raccoglieva tutto, anzi di più visto che si vendeva anche il “quinto quarto”; poiché il consumo di carne era molto limitato, non avveniva una strage di animali né esisteva l’allevamento intensivo né essa proveniva da località molto lontane: cosa che oggi avviene regolarmente e ciò non va assolutamente bene, a parere del dott. Gigante. Prima esistevano gli spacci comunali dove si vendeva la carne ad un prezzo ed ad una quantità stabilita dal medico condotto. Poi c’è stata la liberalizzazione della macellazione e dello spostamento degli animali e delle carni e si è verificata la “morte” dei macelli comunali. Delicata è l’opera del medico veterinario oggi, egli ha detto, che deve visitare l’animale prima ed anche dopo la macellazione, deve fare molta prevenzione perché non si verifichi il passaggio di malattie dagli animali all’uomo, visto che un terzo di tute le malattie umane viene trasmesso proprio dagli animali. Il veterinario deve anche controllare che gli animali, prima della macellazione, vengano stordirti, che non avvenga dissanguamento, che le pistole siano a “proiettili captivi” o comunque che le pratiche non facciano soffrire l’animale. Non più utili dunque, i macelli comunali, visto che la macellazione oggi avviene in grandi aziende attrezzate di tutto punto e con i più moderni sistemi di lavoro, essi sono rimasti chiusi per qualche tempo, fintanto che non sono stati recuperati per altra utilità. E’ quanto ha illustrato l’arch. Tonio Frallonardo, rotariano del club di Putignano, nel tema: “Ex macelli comunali: esempi di recupero e di rifunzionalizzazione”. Nella sua esposizione, egli è partito proprio dall’ex macello di Putignano che, con un finanziamento per laboratori urbani, è stato recuperato ed affidato ad associazioni. Esso conserva la sua forma trapezoidale, contenuto da due strade laterali, con varie stanze a destra ed a sinistra (ieri per le varie fasi della macellazione, oggi per i vari laboratori e per i vari uffici) ed un grande spazio centrale all’aperto, prima teatro di macellazione all’aria, oggi teatro nel vero senso della parola, per spettacoli culturali. Egli ha parlato quindi, dell’ex macello di Polignano, situato sul mare, nel quale sono stati abbattuti i soffitti di tegole, conservati quelli con volte a botte, conservate alcune colonne e scavati altri ambienti nel sottosuolo per deposito; conservate anche la palme. Oggi esso vive una nuova vita visto che è sede del famoso museo “Pino Pascali”, con un bell’ingresso dalla parte del mare. Anche l’ ex macello di Conversano, progettato dall’architetto Sante Simone che aveva previsto tanto verde intorno, dismesso anch’esso, grazie ad un finanziamento regionale “Bollenti spiriti”, è stato recuperato. Le tettoie fatiscenti a falde sono state sostituite con altre di stessi materiali; sono stati conservati i muri perimetrali in “conci lapidei”; la struttura si affaccia su di una elegante piazza con giardinetti e tanto verde; oggi accoglie molti giovani e si appresta a diventare una vera e propria cittadella delle associazioni, luogo destinato all’integrazione delle culture.
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO. IL ROTARY E I SOCIAL NETWORK AL “PERTINI-ANELLI-PINTO” DI TURI

IL ROTARY ED I SOCIAL NETWORK AL “PERTINI-ANELLI-PINTO” DI TURI
Con il nono incontro di sabato scorso, 25 marzo, ha avuto termine, all’Istituto “Pertini-Anelli-Pinto” di Turi, il service del Rotary club Putignano Trulli e Grotte “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni e per lo sviluppo del territorio”. Ha introdotto il convegno la preside prof. Carmela Pellegrini che ha ringraziato i relatori rotariani per la professionalità e per la competenza. Il presidente del Rotary, ing, Francesco Mercieri, ha riepilogato agli studenti del quinto anno i vari argomenti trattati negli ultimi due mesi, dicendosi convinto di aver dato loro conoscenze fondamentali per poter affrontare, con più consapevolezza, la società complessa che li attende dopo gli esami di stato. Relatore è stato il socio del club, avv. Stefano Maria Sisto, funzionario dell’Ufficio per il Processo del Ministero della Giustizia e ricercatore dell’Università Aldo Moro di Bari. Il tema affrontato: “I giovani ed i social network: uso consapevole e prevenzione dei rischi”. Gli smartphone ed i social, croce e delizia di tutti i giovani ma anche di tutta la popolazione mondiale. Richiamando la Costituzione italiana egli ha, con forza, evidenziato come ogni persona goda, tra l’altro, di diritti inviolabili e come tra questi c’è quello alla riservatezza, alla sua privacy. Per cui, se vengono pubblicati sui social, una foto, un video od un apprezzamento su un’altra persona senza il suo consenso, questi divengono di dominio pubblico; anche se Facebook ed Instagram richiedono una preventiva accettazione di “amicizia”; non invece, Tik Tok. Se viene “postato” un fatto privato, il problema è che non ci si può difendere, per cui la persona che lo ha fatto si assume la responsabilità dell’atto. Purtroppo per i giovani, si incorre nel reato di diffamazione, che viene ritenuta “aggravata” per la sua ampia diffusione in rete. Non importa se l’autore è minorenne perché la responsabilità penale o dell’eventuale risarcimento di danni, in tal caso ricade sui genitori. Con i social viene meno anche la ricerca di un testimone da parte di chi denuncia, visto che basta uno “screenshot”, una foto dello schermo al giudice, come prova sicura. Egli ha quindi, parlato del grave fenomeno del “revenge porn”, vendetta porno: caricamento di materiale sessuale esplicito per vendicarsi dopo la fine di una relazione. Talvolta esso si verifica anche in contesti non vendicativi, come la distribuzione di pornografia senza consenso (immagini immortalate da un partner intimo e con il consenso della vittima; in altri senza che la vittima ne fosse a conoscenza, spesso quando si è vittima di violenza sessuale, facilitata dalla “droga dello stupro” che provoca, tra l’altro, coinvolgimento nell’atto sessuale non voluto) oppure la diffusa pratica del “sexting”, invio di immagini intime come pratica di coppia che, non infrequentemente, fuoriescono dall’ambito della coppia stessa andando a determinare danni del tutto analoghi a quelli prodotti dal revenge porn. Una volta “usciti” una foto o un video, non si è più in grado di controllarli- ha purtroppo, informato l’avv. Sisto- né di rimuoverli anche a distanza di anni. In questi casi non si pensa mai alla tutela dell’altra persona. Né della nostra, visto che, in caso di condanna, anche lieve ma anche di semplice informazione del “reato”, non potremo più fare tanti concorsi pubblici né essere assunti da imprese private, dato che i loro addetti alle risorse umane, nella valutazione dei colloqui, scandagliano anche i social per verificare il carattere aggressivo o meno del candidato. Quindi l’avv. Sisto ha proiettato un breve filmato tratto da “Le Iene” di qualche tempo fa, relativo a Tiziana Cantone, servizio dal titolo “Uccisa dal web”. La mamma di Tiziana nel filmato, racconta alcuni lati oscuri della vicenda che ha portato al suicidio la ragazza. Grave fatto di cronaca italiano che funse da incentivo all’approvazione del reato di revenge porn in una legge nel 2019, chiamata “Codice rosso”. Alcuni video di suoi rapporti sessuali “uscirono” su Wats App e poi su un portale di contenuti pornografici. Isolatasi, lasciato il suo impego, Tiziana chiese al tribunale, tramite il suo legale, la loro rimozione dai vari siti e dai motori di ricerca; senza successo, visto che altre immagini spuntavano sempre fuori in altri siti. Inutile anche una causa intentata per ottenere il “diritto all’oblio”. Caduta in depressione, Tiziana si suicidò con un foulard al collo. Amara riflessione della madre: tali video di atti sessuali fanno ritenere il maschio un “macho”, la ragazza invece, una prost…, una putt…, una zocc… L’avv. Sisto ha invitato i giovani ad essere molto attenti nell’uso dei social: anche un semplice “like” messo sotto un commento offensivo può generare responsabilità abbastanza grave, visto che si fa sapere di condividere l’offesa. “Dovremmo sempre pensare che, sotto un commento offensivo, c’è sempre una persona che soffre. Occorre dunque, grande rispetto degli altri!”. Il continuo riproporre sui social di foto e video lesivi della dignità di una persona, può condurre alla condanna per “istigazione al suicidio”. Di fronte al terrore che aveva preso tutti gli studenti, l’avv. Sisto ha invitato ad usarli questi benedetti social ma senza “farsi del male”; a “divertirsi” con essi ma con la “bellezza”, con le cose belle e non con le bruttezze della vita. Grande sospiro di sollievo dei maturandi!
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO. IL ROTARY CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE AD ALBEROBELLO

IL ROTARY CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE AD ALBEROBELLO
Una studentessa si è detta impressionata per il volume di cibo che viene gettato, soprattutto di “un chilo di pollo” che, per poter arrivare sulla nostra tavola, ha bisogno dell’impiego di quattromila litri di acqua. Un’altra ha ringraziato per aver appreso come “gestire” bene il frigorifero di casa, sia per evitare spreco di cibo e di energia, sia per evitare malattie da cibo avariato ma apparentemente sano. Un ragazzo ha detto che “si porta a casa” il concetto della “lista delle cose da comprare” al market, sobria e non ridondante, entro il reale fabbisogno della famiglia. Un altro ancora, a proposito del pollo: “Perché, il pollo si innaffia?”; ironia per confermare di aver appreso bene che i quattromila litri di acqua impiegati sono distribuiti in tutti i processi della catena alimentare, dal suo mangiare e bere in masseria alla macellazione, alla posa nel piatto sulla nostra tavola. Un altro, di aver acquisito la consapevolezza dell’importanza del controllo della data di scadenza di un prodotto alimentare, sia al market che a casa, dove esso deve essere disposto in frigo più avanti rispetto all’altro che scade dopo. Un altro studente ha letto tutti gli appunti che diligentemente ha preso durante l’incontro, dicendosi contento che il Rotary abbia “preso a cuore” anche questo problema della nostra società. La dott.a Bellacicco ha invitato i giovani a mettere in pratica a casa, tutto quello che hanno appreso, anche nella consapevolezza che nel mondo, ogni quattro secondi, un uomo muore di fame. La dott.a Masci ha fatto constatare che il nostro compito non è soltanto risparmiare ma è anche rispetto per l’intera comunità, per gli altri che non hanno la possibilità di consumare: infatti “voi siete ragazzi fortunati”. L’ultimo incontro del progetto rotariano “Nutrire ed educare al contrasto dello spreco alimentare” ha avuto luogo lunedì scorso, 20 marzo, all’Istituto “Basile Caramia-Gigante” di Alberobello. Accolti e presentati dalla prof.a Cinzia Ruggieri, nelle veci del preside Angelita Griseta; dalla collaboratrice prof.a Emma Longo e dalla referente al progetto salute dell’istituto, prof.a Nunzia Salamida, il presidente del Rotary club Putignano trulli e grotte, ing Francesco Mercieri, dopo aver ricordato i valori rotariani, ha fatto presente come anche il tema dello spreco alimentare si inquadra perfettamente nelle linee di intervento del Rotary, nella considerazione che il cibo è una risorsa limitata, esattamente come l’acqua e che pertanto esso non va sprecato. Hanno affrontato l’argomento tre esperti rotariani: il dott. Giuseppe Nitti, la dott.a Olimpia Masci e la dott.a Ezia Bellacicco. Efficace lo slogan che hanno presentato: “Rotaryuniamoci per nutrire meglio e fare un bidone allo spreco”. Ma quanto cibo sprechiamo in tutto il mondo? Un terzo di tutto quanto prodotto. Una quantità che potrebbe nutrire quattro volte le persone affamate di tutto il pianeta. Nei paesi più industrializzati come l’Italia, più della metà di tutto lo spreco avviene in casa nostra (meno al ristorante o al supermercato), quando si cucina, si mangia e si sparecchia. Nelle nostre case noi sprechiamo di più perché siamo pigri, non guardiamo le date di scadenza e perché cuciniamo troppo. Nel mondo viene sprecato il 35 per cento del pesce (circa uno su tre); come dire tre miliardi di salmoni che, se messi in fila, uno dopo l’altro, ci consentirebbero di coprire dieci volte la distanza terra-luna. Ma sprechiamo anche il venti per cento della carne prodotta (circa 75 milioni di mucche), il trenta per cento dei cereali (circa 763 miliardi di confezioni di pasta) ed il 45 % di frutta e verdura (quasi una mela su due)! La dott.a Masci ha richiamato l’attenzione sul fatto che, per produrre un alimento, servono tante risorse: lavoro, benzina… ma soprattutto acqua (qui l’esempio, ripreso in apertura che, per produrre un pollo, in tutta la filiera occorrono quattro mila litri di acqua). La carne è l’alimento che, solitamente, ha bisogno di più risorse per essere prodotta Ma questo non vuol dire che non dobbiamo mangiarne – ha chiarito la dr.a Masci- ma che dobbiamo prestare attenzione a non gettarne via nemmeno una piccola quantità perché ciò vuol dire gettare via tante risorse preziose utilizzate per produrla. Ella ha invitato anche a riflettere sul fatto che ogni essere consuma circa 3.800 litri di acqua al giorno, di cui solo 137 per uso domestico, appena 167 per i prodotti di uso quotidiano e ben 3.496 per il cibo che mangiamo. Acqua che noi non vediamo ma necessaria per produrre i cibi, i beni ed i servizi che consumiamo ogni giorno (pari a venti vasche da bagno!). Ella ha definito “acqua invisibile” quella che c’è dietro una porzione di verdura (32 litri); in un piatto di pasta (169) in una fetta di carne bovina (1.550!). Per cui ogni giorno – ha detto agli studenti increduli- voi potete fare qualcosa: potete scegliere di contenere il consumo di acqua, a tavola, senza rinunciare al piacere del cibo; per esempio, se un menu a base di origine animale ha bisogno di 4/5 mila litri di acqua, uno di “stile mediterraneo” ne ha bisogno della metà e ci fa anche bene!”. Quindi ha fatto notare come nella “piramide alimentare ed in quella idrica” più si sale in vetta in quella alimentare (formaggi, carne, pesce…) più c’è consumo di acqua, tanto che l’una è rovesciata rispetto all’altra. “Ricordate che ogni volta che gettate una fetta di pane, sprecate 40 litri di acqua, ogni volta che buttate una mela, ne sprecate 70; ed un uovo, 135 litri. A tavola dunque, scegliete il benessere. Bevete più acqua ma “mangiatene di meno”. Cosa ci aiuta a sprecare di meno in casa? Sicuramente comprare solo quello che ci serve; prima di andare a fare la spesa, dobbiamo controllare la dispensa e verificare cosa ci serve davvero; in questo modo non avremo una dispensa troppo piena di cose superflue che poi butteremo. Inoltre possiamo ridurre lo spreco nel nostro frigorifero semplicemente tenendolo il più pulito possibile. Infatti, un frigo disordinato e sporco facilita la proliferazione batterica e di tutti quei microrganismi che deteriorano gli alimenti. Utile, in dispensa come in frigo, mettere davanti i prodotti che scadono prima così da non dimenticarceli e lasciarli scadere. Ma quali sono i cinque punti chiave per alimenti più sicuri? La dott.a Masci ha riportato le raccomandazioni della World Health Organization: abituarsi alla pulizia; separare gli alimenti crudi da quelli cotti; fare cucinare bene gli alimenti; tenere gli alimenti alla giusta temperatura; utilizzare solo acqua e materie prime sicure. In casa tuttavia, ha ammonito la relatrice, se facciamo la lista della spesa ma poi cuciniamo troppo e serviamo porzioni esagerate, non abbiamo risolto più di tanto il problema dello spreco. Cuciniamo dunque, quanto necessario, serviamo porzioni corrette così, se dovesse avanzare qualcosa, la possiamo conservare in frigo e consumare nei pasti successivi. Infine: perché è importante parlare di spreco alimentare? Perché non sprecare fa parte di una corretta alimentazione, come fortemente suggeriscono l’OMS e la FAO. Anche la Regione Puglia sensibilizza a non sprecare cibo: “Il cibo è vita. Non sprecarlo!” è uno dei suoi messaggi principali.
Pietro Gonnella

“INCLUSIONE, DIVERSITA’ E EQUITA’ NEL CONTESTO SCUOLA – FAMIGLIA”. UN CONVEGNO DEL R.C. MATERA

Convegno “INCLUSIONE, DIVERSITA’ ED EQUITA’ NEL CONTESTO SCUOLA – FAMIGLIA”
Il Rotary Club Matera ha organizzato evento pubblico su uno dei grandi temi del Rotary International, D.E.I., sono intervenuti il Dott. Salvatore Gentile Direttore FF e U.O.C Psicologia Clinica ASM e la Prof.ssa Patrizia Malvasi Docente Scuola Primaria
ha moderato i lavori il Dott. Antonello Lombardi.
Il focus è quello di sensibilizzare i grandi temi del D.E.I. tra i giovani, per i giovani e con i giovani,  declinandoli soprattutto nei rapporti scuola – famiglia i luoghi in cui  le ragazze e i ragazzi crescono. Una grande attenzione ai rapporti e alle modalità interne ed esterne.
Al temine delle relazioni vi è stato un confronto intenso ed appassionato che è durato oltre 2 ore tra il pubblico dei soci del Rotary Club Matera e degli ospiti del mondo della scuola, delle professioni e dell’Azienda Sanitaria di Matera. grande attenzione alla salute mentale delle nuove generazioni anche e soprattutto in questo momento storico post-pandemia.

“FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE”, SERVICE DEL R.C. MATERA NEL LICEO “DANTE ALIGHIERI” DI MATERA

Rotary Club Matera ha organizzato questa mattina nell’Aula Magna del Liceo Scientifico Dante Alighieri a Matera il service “Fra tradizione e innovazione”.

Protagonisti dell’evento Rotariani, il mondo della Scuola e delle Istituzioni ed il mondo delle imprese. L’ idea consolidata oramai è quella di mettere a disposizione le competenze tecnico-manageriali dei Rotariani del nostro club, di quelli del distretto e del Rotary International, a cui aggiungere le competenze di Manager di affermata professionalità a servizio degli studenti del quarto e quinto anno degli Istituti Tecnici, Professionali e Licei, per la preparazione ed orientamento all’ inserimento nel mondo del lavoro.

Dopo i saluti del Segretario di Club Marco Pagano, del Presidente del Rotary Club di Matera Rosaria Cancelliere, della Dirigente scolastica del Liceo Scientifico Dante Alighieri Matera Marialuisa Sabino, del Sindaco di Matera Domenico Bennardi, del consigliere provinciale Francesco Mancini e del Presidente Piccola Industria di Confindustria Basilicata, Antonio Braia.

All’incontro, coordinato dal Prefetto di Club Giovanni Porsia, sono intervenuti Francesco Vanni – Managing Director Italy, Spain and Portugal Harley Davidson Motor Company e Francesco Carbone – General Manager at ISA Yacht – Palumbo Superyachts.

A seguire gli interventi dei rotariani Salvatore De Biaso Presidente della CMD S.p.A Vice Presidente Confidustria Basilicata e socio Rotary Club Caserta Terra di Lavoro 1954 e Angelo Raffaele Braia – Global Operation Manager Brecav Srl e Tesoriere Rotary club Matera.

Nella parte finale dell’evento spazio agli studenti con la possibilità di porre domande ai relatori presenti.

Durante l’incontro è stata sottolineata l’importanza della tradizione aziendale per portare ad una innovazione  di processo e prodotto continuo.

Nel corso dell’ evento sono stati presentati i nuovi centauri Harley e grazie alla collaborazione con il dealer Harley Davidson di Bari agli studenti è stata consegnata la spilla che riporta lo storico logo dell’Harley Davidson.

R. C. MATERA. VITA, SPERANZA E PACE NELLE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO MONS. CAIAZZO

Una platea gioiosa e felice ha accolto la visita al Rotary Club Matera di S.E.R. Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina il quale ha tenuto una conversazione di lodevole pregio e di altissimi contenuti partendo dalla vita e dall’amore per la vita. La Speranza deve sempre accompagnarci e “c’è bisogno di essere costruttori di umanità, in particolare in questo momento storico. Stiamo vivendo un momento davvero difficile, con tante sofferenze e tante paure”. Ha ricordato il Congresso Eucaristico che ha visto al suo culmine l’arrivo a Matera del Santo Padre Papa Francesco e il tema del Congresso: ‘Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale’. Ha condiviso con la platea il Valore del Pane e il Valore del Pane di Matera, ogni fetta ha la forma del cuore asserendo che il Pane di Matera è Trinitario, dopo oltre un’ora di conversazione l’Arcivescovo ha poi concluso con il tema della Pace.
Numerosi interventi e domande all’Arcivescovo Don Pino hanno preceduto il momento del dono da parte della nostra Presidente Rosaria Cancelliere del gagliardetto di Matera.
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