I quattordici Governatori del Rotary d’Italia hanno sottoscritto un appello ai 40 mila soci per invitarli a muoversi come corpo unico nelle iniziative che saranno adottate in favore dei cittadini afghani in fuga dalla repressione talebana.
Di seguito, il testo integrale della lettera.
«Carissime Socie e carissimi Soci di tutti i Club dei 14 Distretti italiani del Rotary International,
la tragedia in atto in Afghanistan ci colpisce profondamente come uomini e donne liberi e ancora più come Rotariani, scuotendo le nostre coscienze.
Non possiamo non considerare le evidenti responsabilità del mondo occidentale del quale facciamo parte. In Afghanistan sono operativi tre Club Rotary: uno a Kabul, un secondo ad Herat (attualmente presieduto da una donna), un terzo a Jalalabad. Non occorre aggiungere nulla sulla sorte a cui possono andare incontro questi rotariani che si trovano a condividere in toto i nostri valori in una terra “sbagliata”, così come sulla sorte di tanti Afghani che hanno combattuto accanto agli occidentali per la difesa dei diritti dell’uomo e della donna, forse traditi dagli stessi che avevano fatto loro credere che avrebbero continuato a vivere in uno stato democratico dopo il ritiro delle forze militari occidentali.
Per noi Governatori, così come sicuramente per tutti voi, è un dolore enorme con il quale conviveremo a lungo; siamo tutti fortemente preoccupati soprattutto per il destino delle donne, delle ragazze e dei bambini afghani; non dimentichiamo il Focus di quest’anno del P.I. Shekhar Mehta (“Empowering girls”), oggi più di prima (e non sembrava possibile) quanto mai attuale: il sostegno a queste persone deve essere una nostra priorità assoluta.
Come Rotary International, tutti noi 14 Governatori in carica dei Distretti di Italia, San Marino e Malta, abbiamo inviato al Presidente del Consiglio una lettera aperta nella quale abbiamo affermato la totale disponibilità dei 14 Distretti italiani, a fare tutti insieme qualcosa di concreto, insieme alle istituzioni nazionali ed europee e ad altre associazioni di servizio, una volta che siano concessi dei corridoi umanitari sui quali ovviamente non possiamo in alcun modo incidere, ma possiamo solo aspettare che vengano prese le giuste, si spera, decisioni a livello politico nazionale ed europeo.
Interventi dei singoli rotariani o di Club in questa delicata fase potrebbero rivelarsi scarsamente efficaci; solo con un’unica voce del sistema Rotary potremo avere ascolto ed intervenire per aiutare concretamente i profughi afghani.
Per il momento possiamo solo continuare a seguire, con iniziative varie, le altre calamità naturali (in alcuni casi con il concorso dell’uomo), che purtroppo hanno colpito alcune regioni italiane, alcuni stati europei e da ultimo la Repubblica di Haiti con un devastante terremoto: quanta sofferenza c’è nel mondo!!!
Tornando alla tragedia afghana, sarà invece determinante dare la giusta ed efficace partecipazione e il supporto a programmi nazionali e internazionali di accoglienza e di inserimento di tutte queste persone e delle loro famiglie, a mano a mano che i corridoi umanitari avranno dato loro la possibilità di entrare in Italia, una volta terminato il periodo di quarantena obbligatoria per la pandemia Covid.
In quel momento avremo l’opportunità di impegnarci con tutte le nostre forze per l’inserimento sociale e il sostegno di queste famiglie e potremo anche contare sull’aiuto di tutti i rotaractiani dei 14 Distretti. Particolarmente efficaci potrebbero essere la ricerca di appartamenti sfitti di rotariani per dare subito a loro un tetto per dormire; una prima raccolta fondi per provvedere al loro sostentamento (sicuramente non mancheranno sussidi nazionali e/o comunitari); l’inserimento nel mondo del lavoro: molti di loro avranno titoli di studio e competenze specifiche, altri no, ma contando su 39.000 rotariani, tra i quali molti imprenditori ed industriali, non sarà un’impresa disperata trovare per alcuni di loro una opportunità di lavoro, sempre in accordo e nell’ambito di programmi istituzionali di accoglienza e sostegno.
Allora sì che i Club ed i 14 Distretti italiani, sia del Rotary che del Rotaract, avranno dimostrato nei fatti la solidarietà ed avremo così tutti quanti onorato l’impegno di “servire per cambiare vite”».
I 14 Governatori italiani
Luigi Viana – Distretto 2031
Silvia Scarrone – Distretto 2032
Manlio Alberto Grassi – Distretto 2041
Edoardo Gerbelli – Distretto 2042
Sergio Dulio – Distretto 2050
Raffaele Caltabiano – Distretto 2060
Fernando Damiani – Distretto 2071
Stefano Spagna Musso – Distretto 2072
Gabriele Andria – Distretto 2080
Gioacchino Minelli – Distretto 2090
Costantino Astarita – Distretto 2101
Fernando Amendola – Distretto 2102
Gaetano De Bernardis – Distretto 2110
Gianvito Giannelli – Distretto 2120
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