Giorno: 13 Aprile 2023

Ambasciatore

IL R. C. MANFREDONIA ALLA SCOPERTA DELLA VITA DEL DIPLOMATICO

Qual è la vita del Diplomatico?

La carriera diplomatica suscita forte attrazione e fascino. Solitamente, nell’immaginario collettivo, è associato a un lavoro fatto di viaggi, di relazioni con i dignitari esteri e massime autorità istituzionali, di cocktail informali e piacevoli pranzi e cene.

Ma è davvero questa la vita del diplomatico? A spiegare quali sono i compiti, le responsabilità, i doveri e, ovviamente, i piaceri di un console o di un ambasciatore è stato Josè Luis Dicenta Ballester (Dicenta è il cognome ereditato da un trisavolo veneto emigrato a Palma de Mallorca) ospite del Rotary Club di Manfredonia che, tra i soci, annovera i genitori di sua moglie Tania D’Onofrio Karadzic.

Desaparecidos

Lo ha fatto nella lingua che egli chiama ‘itagnol’, un misto tra l’italiano e lo spagnolo col quale non solo è riuscito a farsi comprendere perfettamente dall’uditorio, ma è anche riuscito piacevolmente a intrattenerlo arricchendo il racconto di fatti ed avvenimenti storici, talvolta vissuti in prima persona come con la dolorosa vicenda dei desaparesidos, con divertenti aneddoti e curiosità riferiti alla sua lunga e sfavillante carriera ‘diplomatica’ inaugurata nel giugno 1968 come segretario dell’ambasciata di Spagna a Santo Domingo, lo stesso incarico che lo porta a Tripoli e a Parigi prima della nomina a console a Buenos Aires nel 1976.

New York

Subito dopo è a New York come consigliere dell’ambasciata spagnola negli Usa dove cura i rapporti con la stampa. Alla fine dell’82 torna a Madrid chiamato dall’allora ministro degli affari esteri che lo vuole direttore generale di gabinetto. Nell’85 lascia il ministero per la nomina ad ambasciatore a Lima, nell’88 lo è a Praga e nel ‘92 a Bogotà. Nel 1993 è vice ministro, segretario di stato per l’America Latina e la cooperazione internazionale. Torna a rivestire la carica di ambasciatore in Messico per poi essere nominato console generale a Zurigo e a seguire Los Angeles. Dal 2005 al 2007 è ambasciatore di Spagna presso il Quirinale.

America Latina

All’America Latina e alla difesa e promozione delle lingue e culture latine nonché del rispettivo patrimonio culturale, è dedicata l’attività che attualmente continua a svolgere in campo internazionale, mettendo a disposizione la sua solida esperienza, le affinate capacità e il suo immutato e innato interesse per il mondo e ciò che vi accade.
“Senza conoscenza non c’è rispetto. I miei familiari consideravano una stranezza la scelta di un lavoro che mi avrebbe condotto lontano dal paese natio, perché di solito si preferisce restare piuttosto che andare. Questa professione mi ha consentito di conoscere persone, usanze, tradizioni, culture e, dunque, di alimentare in me interesse e rispetto. Se fossi dimasto a Palma tutto questo non sarebbe accaduto”.

Emozioni tra il pubblico

E’ stato chiaro a tutti che l’Ambasciatore ha condiviso momenti storici che per molti partecipanti sono stati vissuti attraverso i libri di Storia.

Ecco la risposta alla domanda iniziale: Qual è la vita del Diplomatico.
E dopo aver rimirato con stupore la piccola riproduzione di stele daunia donatagli in ricordo dell’incontro rotaryano insieme al gagliardetto, l’ex ambasciatore di Spagna ha ringraziato il presidente Lorenzo Matuano e tutto il Rotary Club Manfredonia per la squisita accoglienza, e il prefetto avv. Patrizia Piemontese per il messaggio di benvenuto che la stessa ha voluto pronunciare in spagnolo, reminiscenza di antichi studi legati ad un master.

https://www.facebook.com/rotaryclubmanfredonia.it

CONVEGNO DEL R. C. MANFREDONIA SUL TEMA “SICUREZZA SUL LAVORO, TRA PRESENTE E FUTURO”

Il convegno organizzato dal Rotary Club Manfredonia il 4 Novembre u.s. su “Sicurezza sul lavoro, tra presente e futuro”, è stato un momento di approfondimento e aggiornamento su un tema – come lo ha definito il prof. Stefano Olivieri Pennesi – “di grande attualità e gravità”.

Raffaele Castriotta, nella duplice veste di ispettore del lavoro e consigliere Fondazione D’Antona, ha sapientemente moderato i lavori che hanno preso il via dopo il saluto del presidente del Rotary, Lorenzo Mantuano.

Antonella Di Modugno, direttrice dell’Ispettorato di Foggia

nel far presente che nel 2015 è stato istituito l’Ispettorato Nazionale del Lavoro – INL e assegnati all’Ispettorato pieni poteri ispettivi e vigilanza in tutti i settori e non più soltanto all’edilizia, ha ammesso che è stato necessario colmare un vuoto di esperienza di quasi 40 anni e che ad oggi, per un territorio così esteso, gli organici sono sottodimensionati. “Nel 2022, in Capitanata, abbiamo attenzionato i comparti maggiormente a rischio col risultato di 3 milioni di euro in sanzioni e il doppio delle attività sospese per gravi irregolarità per lavoro nero, ma stiamo anche puntando molto sulla diffusione della cultura della legalità: dopo il protocollo d’intesa con prefettura, questura, carabinieri, stiamo per definire un accordo con l’Ufficio scolastico territoriale per poter parlare con gli studenti che domani diverranno imprenditori o lavoratori”.

Matteo Ariano, presidente di Fondazione prof. D’Antona

“I dati servono a capire la grandezza di certi fenomeni e quelli dell’Inail sulle aperture di infortuni  fotografano l’Italia Paese in Europa con più morti sul lavoro, circa 3 al giorno.

Come intervenire? Più controlli e più ispettori in giro, più tecnici della prevenzione nelle Asl, contrastare la fuga di tanti giovani che rinunciano alla P.A. dove gli stipendi sono più bassi, investire di più in prevenzione e formazione, una rappresentanza sindacale che non abbassi la guardia sulle tutele dei lavoratori. Infine, una Procura che si occupi solo di problematiche di lavoro”.

Stefano Guerra, direttore amministrativo di Euroambiente,

azienda che si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro e leader nella formazione, ha aperto una riflessione anche sul tema e sull’entità dei costi ‘sociali’ da sostenere per infortuni e malattie professionali, che costituiscono il 5% del PIL: “domandiamoci quanto costa fare sicurezza e quanto costa non farla”.

Carla Costantino, segretario confederale Cisl territoriale Foggia

“Gli infortuni sul lavoro nella provincia di Foggia nel 2021 sono stati 4223 di cui 22 mortali. Intervenire rappresenta un imperativo” ha detto , confermando la pressione esercitata dal sindacato sul Prefetto per l’istituzione di un tavolo permanente.

Ivano Chierici presidente di Ance Foggia

La recrudescenza di infortuni nel settore dell’edilizia probabilmente è probabilmente dovuta ai bonus e all’incremento degli occupati. Ma noi siamo convinti che sul fronte della formazione c’è ancora tanto da fare”.

Prof. Stefano Olivieri Pennesi, docente all’Università Tor Vergata e dirigente nazionale INL

Le conclusioni sono state tracciate dal Prof. che ha passato in rassegna diversi elementi di un tema che ha definito di grande attualità e gravità. Ha parlato di gestione del rischio, della necessità di intervenire sui comportamenti errati che il lavoratore talvolta assume per velocizzare l’esecuzione aumentando di contro la probabilità di infortunio, e di correggere quegli atteggiamenti sociali che tendono a sottovalutare i rischi.

Servono leggi e organi di controllo ma serve anche la cultura del lavoro, la condivisione delle esperienze pregresse. “La sicurezza non si improvvisa, si costruisce”.

Gianni Rotice Sindaco di Manfredonia

nella vita ingegnere e imprenditore, ha chiuso la serata con un messaggio che è andato oltre il saluto istituzionale da Sindaco: “sulle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni la tecnologia va avanti ma molto occorre ancora fare sul piano culturale e della formazione. In questo divario il buonsenso può svolgere un ruolo importante”.

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