“IO RESTO IN CORSIA”. AL R.C. ALTAMURA GRAVINA UN TESTO SULL’ESPERIENZA COVID

Serata di ripresa delle attività rotariane al Rotary Club Altamura Gravina, dopo la pausa estiva con un incontro di grande interesse ed attualità sul Covid 19.

Venerdi 25 settembre, presso l’Hotel Fuori Le Mura di Altamura, la Presidente Emilia Casiello ha presentato ad una platea particolarmente interessata i relatori: il socio Loreto Gesualdo, nefrologo, il quale annovera, tra i numerosi, prestigiosi incarichi e riconoscimenti nell’ambito scientifico, accademico e medicosanitario, la presidenza della Scuola di medicina dell’Università degli Studi di Bari, della Fondazione del Rene, e la coordinazione del Centro Regionale Trapianti della Regione Puglia; nonché il dott. Giovanni Migliore, Direttore Generale del Policlinico di Bari, esperto in “ Information Communication Technology” e “Management” pubblico sanitario, vice presidente delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere e membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani.

I due relatori hanno presentato il volume “IO RESTO IN CORSIA – In prima Linea al Policlinico di Bari in tempo di Covid“, dal cui titolo è scaturito lo slogan “Io resto in corsia tu resta a casa” , rilanciato sui social nella campagna di sensibilizzazione per invitare i cittadini al rispetto del decreto governativo.
Si tratta di una raccolta di testimonianze ed immagini immortalate dagli scatti del fotografo Christian Mantuano.

E’ un testo molto originale dal punto di vista grafico in quanto presenta numerose fotografie dei momenti topici della pandemia riuscendo a coglierne in maniera mirabile, mediante la “cristallizzazione dell’attimo”, i numerosi aspetti (paure, incertezze, rabbia, disperazione, dolore) ed evidenziando la professionalità e l’attività corale di medici, operatori sanitari e personale tutto, che ha consentito di affrontare con abnegazione e professionalità un momento così delicato.

I relatori hanno illustrato la loro attività durante quei difficili mesi soffermandosi più che sull’aspetto prettamente sanitario, sull’aspetto emozionale, sulla propria umana fragilità, sulle proprie preoccupazioni, ma anche sulla forza e sul desiderio di affrontare, in un mirabile gioco di squadra, le problematiche che quotidianamente si presentavano nell’unico, comune obiettivo di salvare il malato, con la sua vita, la sua storia, i suoi affetti.

Una lodevole rete di solidarietà da parte di aziende, di imprese, ma anche di privati è stata di grande supporto durante questa dura esperienza, consentendo il superamento almeno delle problematiche logistiche e pratiche ed ha portato tutti a riflettere sui valori della generosità, dell’amicizia, dell’accoglienza.

Questo evento, completamente nuovo nella nostra realtà, ha offerto a tutti la possibilità di dare il giusto valore alle persone, alle cose, ai fatti: le certezze hanno ceduto il passo all’imponderabile, la quotidianità è stata stravolta lasciando il posto all’ansia ed alla paura……

Con un tono pacato e professionale entrambi i relatori hanno invitato a non smettere di osservare le precauzioni e le misure igienico-sanitarie per combattere il virus che, purtroppo, continuerà a circolare fino alla scoperta ed alla diffusione del relativo vaccino ed hanno dichiarato la propria disponibilità a continuare ad operare con passione, dedizione e resilienza.

Franca Portoghese

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