IL ROTARY CLUB PUTIGNANO SUL TEMA DELLA FINANZA E DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Interessante incontro l’altra sera, 26 gennaio, a Dimora Mazzaro, dove il Rotary club Putignano Trulli e Grotte ha affrontato il tema, molto attuale, della finanza e dello sviluppo sostenibile. Moderato dallo stesso presidente del Rotary, ing. Francesco Mercieri, il dibattito ha visto intervenire il dott. Enzo Ruini, manager fiorentino della Banca Generali, istituto leader nel private banking, ex manager Fideuram; il dott. Massimiliano Auditore, associate director della Vontobel Asset Management di Milano; il dott. Alessandro Luglio, consulente napoletano dell’Area sviluppo delle imprese della Warrant Hub, ex manager Unionfidi Piemonte. Il presidente Mercieri, nella sua introduzione, ha definito “sviluppo sostenibile” quello che “soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”; un vero e proprio patto intergenerazionale, dunque. “Se abbastanza intuitivamente – egli ha continuato – si riesce a collegare questo tipo di sviluppo con la cosiddetta transizione energetica, passaggio dai combustibili fossili alle varie forme di energia rinnovabile, non altrettanto intuitivamente si comprende il nesso con la finanza”. Per rispondere alla domanda cosa “centri” la finanza con lo sviluppo sostenibile (due termini poco conciliabili tra loro), i tre esperti del settore invitati hanno illustrato questa tematica. “La finanza è un argomento che fa parte della nostra quotidianità – ha esordito il dr. Ruini – ; essa non è una moda. La finanza o meglio, gli investimenti, sono da considerarsi sostenibili se si conoscono le performances ed il rischio e se tutta l’economia del momento si muove in un’ottica di sostenibilità”. La finanza purtroppo, secondo Ruini, è sempre stata considerata come un qualcosa di poco sostenibile. Importante oggi, la transizione energetica: un diverso modo di produrre ed un diverso modo di consumare. Tra i rischi che oggi si corrono ci sono, senza dubbio, quelli climatici che portano aumento delle temperature, malattie nuove, desertificazione e scomparsa di terre costiere. Per combatterli occorrono investimenti immensi. Il dott. Auditore ha informato che tra i contributi che possono dare le società di asset management c’è senz’altro quello degli investimenti sostenibili (sicuramente non quelli per le armi); per esempio, quelli per renderci non più dipendenti dal gas russo e soprattutto quelli green. Il dott. Luglio, invece, ha parlato di PNRR e di Next Generation EU: profitto, crescita e lavoro devono essere assolutamente sostenibili; gli investimenti nell’ambito del PNRR devono avere, come condizione imprescindibile, che non devono arrecare danni significativi all’ambiente e che la loro sostenibilità sia misurabile. Le aziende sostenibili sono sicuramente più quotate in borsa, secondo Luglio e potranno ricevere maggiori investimenti da parte di gruppi finanziari, quanto più innovativi e sostenibili sono i loro progetti. La finanza agevola molto, secondo Luglio, con premialità, i progetti di aziende che tengono in conto la legalità della produzione, l’impegno alla eliminazione della disparità di genere e la transizione ecologica-energetica-ambientale (minori emissioni, minori consumi…) privilegiando la circolarità del prodotto, il suo “eco-design”. Anche la sua “riparabilità”- ha aggiunto il presidente- perché esso non vada “abbandonato” presto. Per Ruini la Banca Generali, per mission aziendale, guida moltissimo gli investitori ad orientarsi tra gli investimenti sostenibili ed è anche in grado di “misurare” e far conoscere i rischi. Nel dibattito successivo è stato ribadito, in alcuni interventi, che gli investitori vogliono sapere chiaro come vengono investiti i loro capitali e se l’azienda, cui essi sono stati affidati, sappia fare con competenza, il proprio mestiere; se sa dare garanzie ed assicurare un guadagno. Il dott. Ruini ha concluso osservando che, se è vero che la transizione ecologica non si può fare senza la finanza, è altrettanto vero che essa non si fa se ognuno di noi non modifica i propri comportamenti (prendere il bus anziché l’auto, spegnere le luci inutili…).
Pietro Gonnella

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