Federico II a… Corte Corona. Nella ricorrenza dell’ottavo centenario dell’arrivo dell’Imperatore svevo in Capitanata, il 24 febbraio 2022 il Rotary Club Foggia, presieduto dall’On.le Paolo Agostinacchio, ha organizzato una interessante conferenza – svoltasi appunto presso la Sala “Corte Corona” – dal titolo “Federico II e la Capitanata 800 anni dopo”.
Relatore il Prof. Pasquale Favia (professore Ordinario di Archeologica Medievale e Coordinatore del Corso di Laurea in Patrimonio e Turismo Culturale presso l’Università di Foggia), con interventi dell’avv. Marco Scillitani e dell’avv. Giulio Treggiari, rispettivamente vice presidente del Rotary Club Foggia ed Assistente del Governatore del Distretto Rotary 2120. Moderatore il giornalista Micky de Finis, che sapientemente ha reso intrigante il dibattito.
Numerose le autorità rotariane, civili e del mondo accademico intervenute, tra cui il Prof. Pierpaolo Limone, Magnifico Rettore dell’Università di Foggia.
Dopo i tradizionali inni con onori alle bandiere, i lavori sono stati aperti dal Presidente Paolo Agostinacchio che ha innanzitutto rivolto un pensiero di forte preoccupazione per la guerra scoppiata in Ucraina rivendicando il diritto di solidarietà e di libertà per tutti i popoli, ed ha auspicato che la nostra Europa sappia essere protagonista della missione di pace mediante l’utilizzo dello strumento della diplomazia. Entrando nel tema della conferenza, il Presidente Agostinacchio ha sintetizzato un profilo dell’Imperatore Federico II: la sua concezione moderna dello Stato, la sovranità laica dell’Impero ed i veri motivi di contrasto e di rottura con il Papato.
A seguire, nel prendere la parola e la conduzione, il moderatore Micky de Finis ha stimolato il relatore a tracciare aspetti inesplorati del passaggio di Federico II in Capitanata.
Premesso che è arcinota l’ affascinante figura di Federico II di Svevia, re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, secondo il Prof. Pasquale Favia le riflessioni del mito dell’Imperatore svevo e dei luoghi legati alla sua memoria non possono non soffermarsi sulla Puglia e la Capitanata in particolare, terra da lui molto amata come testimoniano i numerosi castelli di caccia o di difesa militare costruiti o fatti restaurare (Foggia, Barletta, Apricena, Lucera), ma anche le presenze capillari delle domus, residenze di piacere e di sollazzo in stretto rapporto con il territorio (Lago di Salso, Foggia, Ordona per citarne alcune), spesso affiancate da aziende agricole (es. Masseria Pantano).
A parere dell’illustre relatore, si tratta di scrigni archeologici di eccezionale importanza che andrebbero adeguatamente valorizzati, dando così impulso all’attrattività turistica del territorio.
Nel successivo intervento, l’Avv. Marco Scillitani ha citato qualche aneddoto anche su aspetti meno conosciuti ed alternativi di Federico II come quello della strategia di dotarsi di un assetto amministrativo con il potere accentrato nelle sue mani istituendo uffici efficienti retti da funzionari preparati.
Federico II, inoltre, mostrava grande interesse per i molteplici campi del sapere e si fece promotore di importanti iniziative culturali come l’istituzione dell’Università di Napoli e la Scuola di Medicina di Salerno. A questo punto il moderatore Micky de Finis, rivolgendosi al relatore, ha evidenziato il ruolo del letterato Pier delle Vigne, braccio destro e fidato collaboratore dell’Imperatore. Pronta la replica del Prof. Favia: “forse avremmo avuto un’altra storia se i rapporti fossero andati diversamente, però non si fa la storia con i se ed i ma”.
Anche nelle conclusioni dell’Avv. Giulio Treggiari, Assistente del Governatore del Distretto Rotary 2120, non sono mancati i collegamenti con Pier delle Vigne, dei segnali di modernità come i diritti alle donne, nonché la crociata diplomatica del 1228 che oggi invochiamo per evitare dolori e lutti nell’attuale teatro di guerra in terra ucraina.
Michele Chiariello