IL ROTARY CLUB FASANESE HA RESO OMAGGIO AI 170 MEDICI MORTI DURANTE LA PANDEMIA
E AI SANITARI DEL TERRITORIO IMPEGNATI NELLA LOTTA AL CORONAVIRUS
Con una serata di particolare intensità emotiva, svoltasi presso il Gazebo dell’Hotel Sierra Silvana a Selva di Fasano, il Rotary Club Fasano ha inteso rendere omaggio agli operatori sanitari impegnati nel corso della pandemia del Covid 19: un omaggio, come ha avuto modo di sottolineare la Presidente del sodalizio, Titti Ferrara, ai medici – generosi e fedeli testimoni, fino al sacrificio personale, del loro giuramento -, ma anche “alla maggioranza silenziosa che ha assicurato al Paese i servizi essenziali in una situazione limite”, che ci hanno consentito di incontrare “l’eroismo della normalità” interpretato da un “eterogeneo universo umano” in cui alcuni hanno deciso di “essere uomini facendo ciò che è giusto”. In questo spirito è toccato al past Presidente Maximiliano Galizia, a nome del Rotary International, consegnare la massima onorificenza rotariana, la Paul Harris Fellow, in ricordo dei 170 medici italiani morti nel corso della pandemia, al Presidente nazionale della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e egli Odontoiatri, dott. Filippo Anelli.
La serata tuttavia – come ha ribadito la Presidente Ferrara – ha voluto essere anche un momento di riflessione affinché, nell’autenticità dello spirito costruttivo del Rotary, la pandemia possa diventare anche una opportunità per la costruzione di un futuro sistema di sviluppo e di benessere all’insegna di una “democrazia del bene”. In tal senso la serata ha previsto una interessantissima tavola rotonda sul tema “Medici eccellenti, sanità malata? Quali prospettive per il post Covid”, moderata dai giornalisti Angelo Di Summa e Francesco Pepe, che ha visto come protagonisti d’eccezione lo stesso dott. Filippo Anelli, il prof. Pier Luigi Lopalco, Coordinatore delle Emergenze Epidemiologiche della Regione Puglia, e il dott. Felice Spaccavento, della task force della Protezione Civile della Regione Puglia per l’Emergenza Covid 19. È stato un dibattito che che consentito di affrontare, con rigore scientifico ma anche con affabilità giornalistica, un’ampia gamma di approfondimenti su tematiche di estrema attualità connessi al tema della pandemia tuttora in corso e a quello del disegno di una futura sanità non più in grado di farsi cogliere di sorpresa da un evento pur così imprevedibile: una sanità che riequilibri il rapporto tra pubblico e privato, a vantaggio del primo, e quello tra medicina ospedaliera e medicina territoriale. Sottolineata la necessità non solo di sviluppare al massimo la medicina territoriale, ribadendo la centralità del medico di famiglia, ma anche offrendo tutte le strutture intermedie in grado di provvedere ai soggetti più fragili. L’unica certezza è che la sicurezza non può essere una concessione ma un diritto costituzionalmente garantito del cittadino. La ricerca comune ha affrontato pure delicati temi etici connessi all’esercizio della professione sanitaria in situazione emergenziale di carenze di dispositivi terapeutici. Qui il Presidente Anelli, richiamando una riflessione in corso con i medici rianimatori, ha preannunciato un arricchimento del codice deontologico, comunque nella salvaguardia del diritto costituzionale all’uguaglianza dei cittadini. Non sono nemmeno mancati nel confronto temi rilevanti come il ruolo della scienza e della corretta comunicazione del rischio, soprattutto istituzionale, perché si realizzi un vero empowerment del cittadino attraverso l’adozione del metodo scientifico. Al termine della tavola rotonda sono seguiti dei riconoscimenti da parte del Rotary. La Paul Harris Fellow è stata consegnata dal past Presidente Galizia al dott. Domenico Pastore, “per aver saputo unire grande competenza professionale, senso del sacrificio e umanità”. Infine targhe di riconoscenza per il loro impegno durante il periodo del Covid sono state consegnate a medici del territorio: Dino Arnese, Pasquale Di Bari, Maximiliano Galizia, Massimo Leone, Francesco Loliva, Alberto Mavilio, Francesco Mileti, Giuseppe Pace e al rappresentante della Croce Rossa, Roberto Posado.