R.C. ALTAMURA GRAVINA. DONNE TRA ARTE ED EMANCIPAZIONE


DONNE TRA ARTE ED EMANCIPAZIONE

Dopo l’incontro dal titolo “ Libere di essere donne” tenutosi il 22 ottobre 2021 al Teatro Mercadante di Altamura, anche quest’anno il Rotary Club Altamura Gravina in prossimità della giornata contro la violenza sulle donne che si celebra il 25 novembre, ha organizzato un evento a favore delle donne. L’incontro dal titolo “ Donne tra arte ed emancipazione” si è tenuto venerdì 18 novembre presso l’Aula Magna del Liceo Classico Cagnazzi di Altamura alla presenza di un nutrito pubblico, composto anche da molti studenti, per la gran parte di sesso femminile ed ha avuto come relatori il prof. Guido Barbieri, critico musicale, musicologo e conduttore di programmi su Radio Rai 3, l’avvocatessa Shady Alizadeh, attivista per i diritti civili e rappresentante della associazione iraniani in Italia e l’avvocatessa Annalisa Nanna, esperta in reati culturalmente orientati.
In apertura di seduta la segretaria del Club dottoressa Maddalena Maggi ha posto i saluti di benvenuto a tutti i partecipanti ed in particolar modo al Dirigente Scolastico del Liceo Cagnazzi prof. Biagio Clemente, ringraziandolo per la sua disponibilità, nonché alle presidenti di associazioni femminili di Altamura: Marilena Saponaro dell’Inner Wheel, Emilia Dileo della Fidapa e Teresa Carretta di Donne In, oltre che all’assessore alle attività produttive del Comune di Gravina, Maria Enza Schinco, alla Dott.ssa Maria Stella Margozzi, direttrice dei Musei di Roma ed al Prof. Pietro Pepe già Presidente del Consiglio Regionale della Puglia.
La riunione è stata introdotta dal Presidente Maestro Vincenzo Cipriani che ha fatto presente di aver voluto ricordare la figura di Barbara Strozzi compositrice del 1600 come donna che ha vissuto gli stessi problemi di emancipazione che riguardano molte donne di alcuni Stati Arabi nel nostro tempo.
Nello specifico l’intervento su Barbara Strozzi è stato eseguito a distanza, a causa di motivi di salute legati al COVID, dal prof. Guido Barbieri il quale ha specificato che nel 1600 alla donna musicista era concesso solo il ruolo di esecutrice e non di creatrice come compositrice mentre Barbara Strozzi, figlia adottiva di Giulio Strozzi, poeta e librettista, tanto famoso da aver dato il nome al Palazzo Strozzi di Firenze, anche se di origine veneziane era diventata famosa come compositrice. Barbara Strozzi era nata a Venezia nel 1613 e sin da adolescente si era dedicata alla musica non solo da esecutrice ma anche da compositrice, fino a creare ben 120 cantate riportate su sette libri. Nel 1635 diventa la curatrice dell’Accademia degli Unisoni fondata a Venezia dal padre Giulio, dando luogo a diverse esecuzioni create da lei. In sostanza rappresenta una donna che, nonostante diverse opposizioni, riesce ad avere un grande successo proprio con le opere che a quel tempo non erano consentite alle donne. Dopo aver avuto ben 4 figli senza aver contratto matrimonio, muore all’età di 58 anni.
Successivamente ha preso la parola l’avvocatessa Shady Alizadeh, cittadina italiana ma di padre iraniano che ha fatto riferimento a Barbara Strozzi come una donna che ha lottato per la sua emancipazione al pari di tante donne dell’Iran che non vogliono sentirsi la metà degli uomini ma che possano avere un ruolo fondamentale nella società che altrimenti non potrebbe definirsi democratica e che nei loro movimenti di piazza adottano un motto: “Donna, vita, libertà sempre e ovunque.”
Un ulteriore intervento sulla emancipazione femminile è stato tenuto dall’avvocatessa Annalisa Nanna che ha fatto riferimento alla sua esperienza di penalista che si è trovata di fronte ad eventi criminali nei confronti delle donne addirittura ad iniziare da interventi finalizzati ad incidere sull’apparato genitale femminile.
In conclusione l’assessore del Comune di Gravina Maria Enza Schinco ha ringraziato il Rotary Club Altamura Gravina per l’invito e per tutta l’iniziativa, facendo anche riferimento alla sua personale esperienza di donna ammessa ad un incarico importante come quello di assessore comunale.
Domenico Montemurno

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