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IL PROGETTO “UN TEATRO PER LA PACE” DEL R. C. FOGGIA UMBERTO GIORDANO

Un Teatro per la pace: quale futuro?

Venerdì 9 giugno 2023, alla presenza di 250 spettatori, presso il Teatro San Paolo annesso alla Chiesa omonima del quartiere Cep di Foggia, si è svolto lo spettacolo saggio “Un Teatro per la pace: quale futuro?” promosso dal Rotary club Foggia “U. Giordano”, presidente Renato Martino, e presentato in occasione del 60° Anniversario della Fondazione della Parrocchia. Attori- protagonisti gli Alunni della classe 3^ A dell’Istituto Pascal, coordinati dalla docente Tutor Anna Cavallone, che ha condiviso il percorso formativo.

Il progetto “Un Teatro per la pace: quale futuro?” è nato dal bisogno di inviare un messaggio forte alla comunità scolastica all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, che ha sconvolto e distrutto la vita di centinaia, migliaia di famiglie, anziani, giovani, bambini innocenti.

L’interrogativo “Quale futuro?” ha inteso richiamare al senso di responsabilità che gli adulti hanno nei confronti delle Nuove Generazioni. Sensibilizzare al tema della Pace e della sua importanza, sia a livello personale che sociale, è stato l’obiettivo che ha animato il laboratorio teatrale, per consentire di percorrere “idealmente” la lunga strada verso la LIBERTA’.

Attraverso il pensiero di Letterati, Poeti, Cantanti, i Partecipanti  hanno compreso che la Pace non è una parola astratta bensì la si costruisce giorno per giorno, nella quotidianità, in famiglia, a scuola, con gli amici, in ogni momento e circostanza, ed è basata sul rispetto, sulla tolleranza, sull’accoglienza e sull’amore.

Tutto questo è stato possibile grazie alla guida sapiente e attenta di due validi professionisti, Michele D’Errico, coreografo, che ha curato i testi e la sceneggiatura, e Roberta Mancini, coach di canto. Il laboratorio, abbastanza impegnativo, è durato cinque mesi, con una cadenza settimanale di due incontri, ciascuno di due ore. Responsabile del Progetto, Maria Buono, presidente Commissione Progetti.

Il Presidente Renato Martino ha ringraziato la D.S. dell’ITET Pascal, dott.ssa Giuliarosa Trimboli, e la D.S. dell’ITET NOTARANGELO/ROSATI, per aver condiviso il progetto e favorito la partecipazione dei propri alunni, ed in particolare la docente Tutor del Pascal, Anna Cavallone. Un sentito ringraziamento a Michele D’Errico e Roberta Mancini per aver saputo coinvolgere emotivamente la scolaresca facendo apprezzare il bene prezioso della libertà e sensibilizzando al valore della Pace. A conclusione un affettuoso ringraziamento al parroco Don Antonio Menichella, sempre pronto ad accogliere le proposte rotariane.

R.C. PUTIGNANO. VERITA’ SUL CIBO CHE MANGIAMO E “TRONERE” DI TURI

“Non avrei mai immaginato di arrivare a tanto”, conclude la nostra visita, molto commosso, Antonio Coppi, già senatore della repubblica e titolare delle omonime “cantine” a Turi. Infatti è proprio nella sua “creatura”, nel suo “regno” che il presidente del Rotary, ing. Francesco Mercieri, ha voluto radunare gli amici rotariani, per vivere una serata all’insegna della “turesità”, della degustazione dei prodotti tipici del suo paese, non prima di aver fatto visitare i vigneti e le cantine di Coppi nonché aver ascoltato una puntuale relazione della prof.a Rosa Poli su alcune verità del cibo che mangiamo quotidianamente. Il senatore Coppi infatti, li ha accolti con l’emozione di uno scolaretto al primo giorno di scuola e, con entusiasmo, ha dapprima, fatto visitare il “suo” vigneto più vicino (bellissima l’atmosfera bucolica che i rotariani hanno “assaporato”), ed ha informato che in totale l’estensione di essi è di circa cento ettari, il più grande dei quali quello vicino al castello di Marchione. Il vino che egli produce è il “primitivo” della Murgia dei Trulli, precisamente la “DOC di Gioia del Colle”. Quest’ultimo comprensorio, regolato da un rigido disciplinare per quanto attiene a qualità e quantità delle uve sulla pianta, comprende quattordici comuni intorno a Gioia, tra cui Putignano, Noci ed Alberobello i cui vigneti vengono coltivati in altitudini diverse, dai 250 metri di Turi ai 400 di Alberobello che sono molto adatti alla produzione di vini rossi. Mostrando, con orgoglio, le filari di viti verdissime, il sen. Coppi ha detto che tale suolo dal 1882 produceva vino per la nobile famiglia turese Zaccheo con la quale egli iniziò a collaborare negli anni Sessanta come enologo, giovane ma dalle idee precise e vincenti, deciso di fare della sua vita una “mission”, quella di dare valore al primitivo: missione riuscita perché egli, con coraggio, subito rilevò l’azienda ed il primitivo oggi, è il secondo vino nel mondo per crescita, dietro solo al prosecco. Primitivo, dal latino primus, vitigno precoce che matura prima, il cui nome viene ideato da Filippo Indellicati per la vite della nostra terra. Che viene portata successivamente, da una nobildonna altamurana, anche a Manduria, dove essa attecchisce in maniera esponenziale; la città tarantina ha il merito di aver fatto conoscere questo vino a livello mondiale. Anche se c’è molta differenza, evidenzia Coppi, tra il primitivo di Manduria e quello doc di Gioia del Colle, in quanto il primo è tipizzato dai terreni marini, il nostro da quelli collinari ricchi di pietre calcaree, successivamente anche macinate che mantengono le radici fresche a fronte del calore del sole che matura l’uva, carezzata dalle fresche brezze proveniente da due mari: il nostro vino è morbido all’inizio e secco ed asciutto successivamente. Inoltre, ha fatto sapere il senatore, tutte le sue vigne sono a conduzione biologica e ciò dà più valore al suo vino. Soltanto dalle vigne di venti ettari della sua “tenuta Marchione” provengono le uve par la produzione del vino etichetta “Senatore”. Mentre conduce i visitatori nella sua cantina storica del 1882, fatta di stretti corridoi e di stanze con botole in alto da dove si rovesciava l’uva, dalle pareti e dal pavimento di vernice non assorbente ed in pendenza, per raccogliere il succo “fino all’ultima goccia” per non sprecarlo, egli spiega che era (ed è) importante trattare l’uva ed il vino a temperatura controllata; oggi in cisterne di acciaio inox, refrigerate e capaci di stare al sole o al gelo; ieri in cisterne di sughero e cemento armato e prima ancora, in grotta dove era assicurata una temperatura costante di 16-17 gradi. Ha fatto visitare le botti di legno di Slavonia in cui vengono invecchiati tre dei suoi vini (tra cui “Don Antonio”), in omaggio alla provenienza del vitigno che si pensa dalla Croazia. Il “visionario” Coppi negli anni Settanta, installa qui la prima catena di imbottigliamento della provincia di Bari che fa superare l’abitudine di acquistare il vino “sfuso” in cantina; effettua il primo tentativo di spumantizzazione e, con altri, crea la DOC di Gioia del Colle. Oggi l’azienda produce quattordici vini: spumanti, rossi, rosati e bianchi ed anche rosso riserva invecchiato nelle cantine-grotta; per un totale di 900 mila bottiglie l’anno, esportate per il 70 per cento in 48 Paesi. Quindi tra enormi botti di rovere, vecchie piccole botti ed antichi torchi, datate bottiglie di rosso e di bianco, gigantografie dei vari vigneti (tra cui tenuta Marchione) e della sua famiglia, la prof.a Rosa Poli, ricercatrice del dipartimento di chimica e docente di chimica, di fisica e di analisi chimica in vari istituti, soprattutto al “Luigi Dell’Erba” di Castellana Grotte, ha tenuto una conversazione su “Verità sul cibo che mangiamo e trònere di Turi”. Nel presentare l’incontro, il presidente Mercieri ha ricordato l’importanza della valorizzazione delle antiche tradizioni e che non si può ottenere successo nel presente e nel futuro senza guardare la storia, la nostra storia, anche quella della nostra cucina e del nostro vino. Gli alimenti che consumiamo, ella ha informato, possono subire contaminazioni dannose per la salute: presenza di arsenico inorganico, soprattutto nel riso, anche in quello integrale ed in quello parboiled: per questo è consigliabile lavarlo, tenerlo a bagno per qualche ora e cuocerlo in molta acqua. La presenza di cadmio nel cioccolato, nei cereali e nella verdura porta a danni alle ossa, al sistema nervoso ed a quello immunitario. Il mercurio che è presente nei pesci predatori (pesce spada, tonno, luccio, palombo) ci induce a ridurne il consumo. Le orate, il pesce azzurro ed altri piccoli pesci invece, sono da privilegiare per la presenza molto bassa di metilmercurio che può provocare parestesie, debolezza muscolare e danni alla vista. Anche il cacao, anche quello biologico, contiene metalli pesanti, molto insidiosi perché si accumulano nei tessuti; occorre quindi evitare il cioccolato fondente o comunque non superarne il consumo di trenta grammi al giorno. Antibiotici ed ormoni sono pericolosamente presenti nel latte. Corpi estranei, come sassolini e frammenti di plastica e presenza biologica di insetti, larve, escrementi, muffe, spore del botulino e microrganismi patogeni, rendono pericoloso il consumo di alcuni cibi, soprattutto di quelli trasportati nelle stive delle navi, per cui è preferibile consumare prodotti locali. Se nella apertura di un barattolo sott’olio, ha avvertito la prof.a Poli, si avverte pressione, se vi è presenza di molte bolle di gas nella confezione, esiste il fondato sospetto che si è formata la tossina botulinica. Le conserve sott’olio domestiche e gli insaccati di dubbia provenienza sono un veicolo serio di infezione. Dei salumi è consigliato consumarne quelli confezionati in atmosfera protettiva ed anche quelli “cinque stelle”. I microrganismi patogeni, come salmonella, stafilococco ed anisakis insidiano le uova, la carne ed il pesce, per cui è bene mangiarli ben cotti. Le uova, una volta prese dagli scaffali del negozio, vanno riposte in frigorifero dove la temperatura è più bassa, per evitare che l’umidità produca salmonella che può attraversare il guscio. Purtroppo aceto e succo di limone, come erroneamente si crede, non eliminano i parassiti né le larve come l’anisakis presente nel pesce crudo. Il primo passo per l’assorbimento di un nutriente da parte del nostro organismo, ha informato la docente, è la masticazione lenta e poi l’azione degli enzimi digestivi, lo sminuzzamento, l’omogeneizzazione e la cottura dell’alimento. Carote, zucche, pomodori e spinaci sono ricchi di antiossidanti (carotene, licopene, luteina) che vengono assorbiti più rapidamente se cotti; la cipolla, per la presenza di quercitina, ha grande proprietà antiossidante, antinfiammatoria ed antitumorale, riduce colesterolo cattivo e trigliceridi e favorisce l’eliminazione dell’acido urico. Quindi ella ha affrontato il tema dell’acqua che consumiamo che contiene una grande quantità di sali minerali, tra cui il calcio. Bene: illustrando una tabella delle principali acque di nostro consumo, ella ha dimostrato come la migliore sia quella di rubinetto dell’Acquedotto pugliese che contiene meno calcio (57 mg/l) di quella di altre marche (Lete, Ferrarelle, Gaudianello, Uliveto) e di Levissima, che invece ne contiene troppo poco. Quindi ha sfatato la leggenda che gli spinaci siano una buona fonte di ferro per l’uomo, visto che le lenticchie ne contengono di più ed ha invitato ad assumere alimenti ricchi di vitamina C, come limone, kiwi e mele. Quindi ha richiamato l’attenzione sulla modificazione dei glucidi come l’amido che è presente nella pasta, nel pane, nei legumi, nelle patate. Se la loro cottura avviene a temperature elevate ed a secco, l’amido si trasforma in molecole più piccole e più digeribili. In presenza di proteine, gli zuccheri semplici reagiscono alle alte temperature con la conseguente diminuzione del valore nutritivo. Sulla crosta del pane, nelle patatine fritte ed alla carne alla brace la reazione dà acrilammide, sostanza tossica che si forma durante i processi di cottura, per cui ella consiglia di non superare mai i 120° nel forno ed i 175° per la frittura. Tale reazione si ha anche nell’essiccamento della pasta, dove si forma la furosina, laddove negli stabilimenti, per ridurre i tempi di produzione, la essiccano velocemente e ad alte temperature. E’ di molto preferibile quindi, la pasta trafilata al bronzo che ha un processo di essiccamento più lento ed è più salutare e più gradevole. Ella ha richiamato l’attenzione sul “punto di fumo” dell’olio che corrisponde all’inizio della sua decomposizione: i più resistenti al calore sono l’olio extravergine di oliva e l’olio di arachidi perché più ricchi di acidi grassi monoinsaturi (mai l’olio di mais o di girasole). Infine, per la cottura degli alimenti, ha invitato a fare attenzione ai tegami di alluminio da non utilizzare in presenza di sale, sostanze acide come sugo di pomodoro, aceto e limone. Sono innocui per la salute invece, i tegami inaderenti in teflon se non si raggiungono temperature molto elevate e non sono presenti graffi sulla superficie. Quindi il senatore Coppi ha proceduto con una degustazione dei suoi vini con prodotti tipici di Turi: “Bollicine”, “Bianco Serralto” e “Don Antonio, rosso riserva del 2016” con focaccia al pomodoro, totalmente integrale; “trònere” cotti su di un letto di salutari cipolle; polpette di pane; tranci di pizza, sempre di cipolla; ciliegie ferrovia e faldacchea: tutto “made in Turi”, come ha definito cibo e vino il dott. Roberto Bianco che ha accompagnato il nostro gusto ed il nostro profumo con le sue spiegazioni scientifiche, storiche e culturali.
Pietro Gonnella

R.C. SAN SEVERO CON INNER WHEEL SAN SEVERO E T.C.I. CLUB DI TERRITORIO SAN SEVERO

Organizzata dal R.C. San Severo con Inner Wheel San Severo e T.C.I. Club di Territorio San Severo una serata dedicata all’imprenditoria del territorio al femminile: la stilista Grazia Urbano, di San Severo ma oramai trapianta a Bologna, ha presentato per la prima volta una propria collezione, quella del prossimo 2024, in un evento locale.
Hanno partecipato anche i R.C. di Foggia, Foggia Capitanata, Foggia Umberto Giordano, Gargano, Lucera, San Giovanni Rotondo e Venosa.

Accolti dalle Presidenti del R.C. e I.W., prof.sse Linda Lenza e Cinzia Cantatore Manuppelli, e dal Console del TCI, prof.ssa Amalia Antonacci Niro, hanno partecipato alla serata numerosi soci dei club con molti ospiti; presenti l’assistente del Governatore del Distretto 2120 del R.I., dr. Giovanni Navazio, e la Governatrice del Distretto 210 dell’Inner Wheel, dr.ssa Elena Antonacci Sanpaolo.

Nella presentazione dell’evento le responsabili dei club hanno sottolineato l’importanza dell’imprenditoria al femminile, in particolare locale, e come questa purtroppo non sempre trovi adeguato spazio nel nostro territorio e sia costretta a trovare soluzioni alternative come nell’occasione ampiamente dimostrato.

La Urbano è una stilista pugliese, creativa, ideatrice del brand “Grazia Urbano Creations”, alla continua ricerca di nuove forme espressive, ai tessuti più pregiati unisce linee più leggere e dettagli preziosi, attenta a chi indosserà un capo della sua collezione, a ciò che nel modo migliore rappresenta la personalità di chi porta l’abito, personalità che la stilista cerca di interpretare.

Durante la sfilata intitolata “Vado dove mi porta il cuore” – in omaggio alla terra d’origine della stilista – indossatrici, professioniste come la top model Veronica Mastovich ed estemporanee ma non meno professionali, hanno sfilato con costumi da bagno, new capsule collection 2024, abiti da sposa e da cerimonia, ed infine capi invernali.

Applausi calorosi hanno sottolineato tutti i momenti dell’evento.

Pier Carlo Pazienza

R.C. SAN SEVERO – PROGETTO FRIENDSHIP TRA I DISTRETTI 7155 E 2120 – BOLLICINE PER 50 ANNI DI ROTARY DEL P.D.G. ALFREDO CURTOTTI

Nella recente riunione del Rotary Club San Severo il P.D.G. dr. Alfredo Curtotti ha brevemente relazionato sulla sua ultima esperienza internazionale rotariana; è infatti stato nelle settimane passate, insieme alla moglie Anna ed ad un gruppo di rotariani del Distretto 2120, ospite di alcuni club del Distretto 7155 (Long Island, ad est di New York); l’ospitalità ha rappresentato la seconda parte di un progetto di FRIENDSHIP, scambio di amicizia fra rotariani fra i Distretti 7155 (Long Island, ad est di New York) ed il nostro 2120.

Il progetto è iniziato nel 2019 con l’arrivo di 13 rotariani americani (5 coppie + 3 rotariane single), ospitati da famiglie di rotariani che avevano aderito al progetto.

Nel periodo fra il 1° ed il 12 ottobre 2019, ogni rotariano del nostro distretto 2021 ha ospitato per sei giorni una coppia americana e per altri sei giorni un’altra coppia.

Si viveva insieme in casa, venivano portati in giro per conoscere il territorio con le sue caratteristiche culturali, paesaggistiche, economiche etc.. (per es.: la città, i dintorni, le cave di pietra, le cantine, i frantoi, la Foresta Umbra, una serata al nostro R.C., ma anche a Napoli, Pompei e la Costiera Amalfitana); due incontri anche con gli altri 11 sparsi per il distretto (a Matera e a Bari); prelievo e accompagnamento all’aeroporto.

Il “ritorno” – cioè la restituzione della visita degli italiani in America nella primavera del 2020 – è saltato per via del Covid-19 e rimandato a tempi migliori.

L’aggiornamento è stato proposto per il periodo dal 3 al 13 maggio 2023; oltre ad Alfredo ed Anna, del nostro Club, SABINO e Maria Antonietta CHINCOLI e ACHILLE CUSANI del club di Trani, TOMMASO e Matilde GASPARRI ZEZZA del club di Cerignola, EUGENIA LA SORELLA del club di Potenza, ANGELA MENCHISE e FEDELE e Ada ZACCARA del club di Potenza Torre Guevara, tutti ospiti in famiglie di rotariani locali; gli amici ospitanti appartenevano a club abbastanza vicini fra loro (solo qualche chilometro) per cui le uscite giornaliere erano fatte in gruppo; poche sere si è cenato a casa.

L’isola di Long Island è un paradiso naturale, una foresta fitta di alberi secolari sotto i quali sono state costruite bellissime ville unifamiliari circondate da prati verdi pieni di cespugli fioriti multicolori; cervi e scoiattoli che circolano liberi; spiagge immense; pace e serenità con il fragore di New York a sole 30 miglia!

Le visite sono state molto interessanti: il National Synchrotron Light Sourge di Brookhaven (laboratori di ricerca dai quali sono usciti sei premi Nobel), il Webb Institute (l’Università di ingegneria navale), il Tesla Science Center, il Montaux Lighthouse (il più antico faro in muratura degli USA), il Vanderbild Mansion Museum, la Sagamore Hill (residenza di campagna del presidente Theodore Roosvelt) i Westbury Gardens, la casa museo di Louis Armstrong.

Escursioni a Brooklyn e nel Queens; ricevimento, sempre in gruppo, dal Sindaco di Glen Cove.

Spesso si pranzava in casa di rotariani o, in serata (intorno alle 17 max 18!), in club rotariani.
Contatti con i club di LOCUST VALLEY, di ROCKY POINT, di GREAT NECK, di PORT JEFFERSON, di JFK (aeroporto di New York), di FREEPORT-MERRICK. A tutti abbiamo consegnato il guidoncino del nostro Club.

Al Party dell’Addio (presso il ristorante italiano “Domenico’s”) era presente la governatrice del distretto Sonia Saleh.

Alfredo si è soffermato ad illustrare una realtà rotariana molto friendly, diversa da quella italiana e più in generale europea, molto attenta non solo all’ “amicizia” ma soprattutto agli aspetti sociali e benefici del Rotary; una esperienza di notevole interesse: il Rotary è anche questo!

Ad Alfredo è stata regalata una “festa a sorpresa” per i suoi cinquant’anni di appartenenza al R.C. di San Severo, e quindi alla grande famiglia del Rotary International; traguardo importante certamente da festeggiare; è quanto hanno organizzato la Presidente, Linda Lenza, e l’incoming Danny Lemme, con la complicità di Anna, moglie di Alfredo, e di molti soci del Club.

Un power point ha ripercorso con una ampia documentazione fotografica la presenza di Alfredo, e quindi la storia del club, negli ultimi 50 anni: cooptato nel maggio del 1973 è stato presidente nel 1985/1986 e 2011/2012, Governatore del Distretto 2120 nel 1999/2000, District Community Service Chair 2006/2007, District Trainer 2003/2006 e 2008/2009, District Membership nel 2009/2010, Council on Legislation Rapresentative 2009/2014, District Vicational Service Chair 2011/2012; attualmente è Presidente del Consiglio dei Past-Governor del Distretto 2120; è insignito di 4 P.H.F.; è stato consigliere nel 2001/2002 della Community Service Program Task Force oltre che, a più riprese, di vari organismi italiani ed internazionali del R.I. e della R.F.
Non potevano mancare una torta e le bollicine, ovviamente made in San Severo, per festeggiare l’evento.

Pier Carlo Pazienza

R.C. FOGGIA E SCUOLA. CONCLUSO IL SERVICE SULLA CORRETTA NUTRIZIONE

Martedì 16 maggio, presso l’Aula polifunzionale delI’ Istituto Comprensivo “Parisi- De Sanctis” di Foggia è stato concluso il Service “Nutrire ed educare nel contrasto allo spreco alimentare, per la prevenzione dell’ obesità adolescenziale e del diabete giovanile e nel rispetto di una agricoltura sostenibile”, proposto dal Rotary Club Foggia nelle classi seconde della scuola media negli scorsi mesi di marzo e aprile.

Sono intervenuti alla Tavola Rotonda conclusiva, il Governatore del Distretto 2120 Nicola

Maria Auciello e il Presidente del RC Foggia Giuseppe Mammana, il Dirigente Scolastico dott. Alfonso Rago con il suo staff di presidenza, il delegato al Service per i club Saverio Catalano e numerosissimi genitori, studenti e docenti oltre ai rotariani del Club.

Con grande attenzione sono stati ascoltati i relatori che hanno riassunto le tematiche trattate nel corso dei loro incontri con i ragazzi sottolineando l’importanza di condividerle con i genitori per permettere un percorso condiviso con l’ obiettivo di una sana alimentazione e del benessere psico fisico dei nostri ragazzi.

Il primo intervento della biologa nutrizionista, la dott.ssa Francesca Menanno, seguita del dott. Gianfranco Maffei, primario del reparto di neonatologia e terapia intensiva neonatale, che ha focalizzato l’ attenzione sulla prevenzione dell’ obesità sin dalla più tenera età. E’ seguito l’intervento del dott. Giancarlo Dicaro, farmacista che ha trattato il tema della nutraceutica. La prof.ssa Rizzi, esperta di scienze motorie ha sottolineato l’mportanza dell’ attività fisica, soprattutto aerobica nella perdita di peso ed ha illustrato le fasi delle attività motorie incluse nel progetto. Quindi il Prof. Pasquale Castello, agronomo, che ha trattato l’argomento dell’ agricoltura circolare e sostenibile. Infine il tema dello spreco alimentare (dal quale sono stati originati numerosi elaborati dei ragazzi), che è stato trattato dalla prof.ssa Antonella Quarato, orientatore alla salute con particolare riguardo alla alimentazione.

Al termine, oltre a consegnare un attestato a tutti gli studenti partecipanti e un riconoscimento ai relatori, sono stati premiati i vincitori del Concorso “Rotaryuniamoci per nutrirci meglio e fare un bidone allo spreco”.

Felicissimi i ragazzi dei premi hanno commentato e lasciato le loro impressioni.

Un altro segno importante lasciato dal Rotary nel mondo della scuola.

Michele Chiarello

IL R.C. FOGGIA INDAGA LA RELAZIONE TRA IL MEDICO E LA PERSONA

Dopo aver prestato il patrocinio all’Ordine dei Medici di Foggia che ha organizzato l’interessante convegno sul tema “La relazione che cura: aspetti clinici, psicologici e letterari”, il Rotary Club Foggia, presieduto da Giuseppe Mammana, ha anche inteso intitolare una conviviale all’argomento “La relazione tra il medico e la persona” che ha visto relatori il chirurgo Costanzo Natale, il neonatologo Gianfranco Maffei ed il neurologo Angelo Graziano.

La serata, svoltasi il 31 maggio 2023 nell’elegante Hotel Cicolella, si è aperta con gli inni ed i tradizionali saluti alle autorità rotariane presenti a cominciare da un commosso ricordo del PDG Sergio Di Gioia scomparso alcuni giorni prima.

E’ seguita la cerimonia di cooptazione di una nuova Socia: la dott.ssa Sabina Di Biase, ginecologa, presentata dalla Prefetto Distrettuale Monica Bonassisa che ha dato lettura del lusinghiero curriculum della neo socia prima che quest’ultima pronunciasse la formula di rito e quindi ricevesse la spilletta da parte del Presidente Mammana.

La prima relazione, sul tema “Lo stato dell’arte”, è stata tenuta da Costanzo Natale che si è avvalso dell’ausilio di slide per una disamina storica del cambiamento nel tempo della relazione “medico-paziente”, ma anche attualizzata nel contesto dell’era della globalizzazione, attraversando periodi storici tra tecnica (anamnesi, esame obiettivo, ispezione, palpazione, percussione, auscultazione) e progresso della medicina che oggi mette in campo una strumentazione di diagnostica di alta precisione e di sicura affidabilità. 

“C’è da rilevare – ha osservato l’illustre Prof. Natale, Past President del Club – il fatto inconfutabile che la medicina sta acquistando in tecnologia ciò che ha perso in umanità. C’era una volta il medico condotto.” Ma  sarà proprio così?, dice interrogandosi  il relatore che conclude “Il malato vuole essere ascoltato, domanda di essere compreso, aspetta di essere toccato, chiede un sorriso di benevolenza per fare scorta di fiducia e coraggio”. 

Molto apprezzata la successiva relazione condotta dal neonatologo Gianfranco Maffei, anch’egli Socio del Rotary Club Foggia. Il primario dell’ Unità di Neonatologia del Policlinico Riuniti di Foggia ha trattato il tema “All’inizio della vita”, soffermandosi in particolare sul dialogo talvolta difficile con i genitori (i quali, peraltro, sono spesso in contraddizione tra loro) a causa di comprensibili reazioni emotive, e concludendo che “l’intelligenza artificiale riesce a fare diagnosi ma non a comunicare”.

Infine l’intervento  del neurologo Angelo Graziano che ha trattato l’argomento “Medico e paziente in cinema e Tv” mediante la proiezione di spezzoni di film e di videoclip di serie televisive a rappresentare, tra finzione e realtà, il ruolo del medico e la figura del malato. Quindi una carrellata di ricordi di cineteca a cominciare da “Il dottor Zivago” del 1965 al “Medico della mutua” del 1968 interpretato dall’eccezionale Alberto Sordi, alla fortunata serie televisiva “Dottor House” (2004-2012), citando il classico di antologia “Il dottor Semmelweis” (1924) dello scrittore e medico francese Celine che rivoluzionò il mondo scientifico dell’epoca, per finire con il saggio del neurologo inglese Oliver Sacks dal titolo “Risvegli” (1973), entrambi successivamente fonti di ispirazione per film di successo.

In chiusura le conclusioni del Presidente Giuseppe Mammana, medico psichiatra, che ha annodato le specificità degli interventi con il filo dell’inscindibile quanto fondamentale relazione interdipendente tra il medico e la persona.

Michele Chiariello

IL CASO PANUNZIO. IL R.C. FOGGIA PER UN FUTURO DI RISCATTO SENZA MAFIA

Alle ore 22,40 del  6 novembre 1992 il mortale agguato all’imprenditore edile Giovanni Panunzio che si era opposto alle richieste estorsive della criminalità organizzata. Per la città di Foggia rappresentò la dura presa d’atto che ormai la mafia aveva svoltato allargando, con i suoi tentacoli, il dominio sul territorio.

Sul caso Panunzio, la giornalista Michela Magnifico  in questi anni ha dedicato indagini, inchieste e servizi che l’hanno convinta a scrivere un libro: “6 novembre 1992. Il coraggio di un uomo”.

E’ stato più spunto di conversazione e di confronto sul tema della criminalità di stampo mafioso la sintetica presentazione tenuta dall’autrice nel corso di una seguitissima conviviale svoltasi il 17 maggio 2023   presso il Rotary Club Foggia con il titolo di fondo  “Guardare al passato per immaginare un altro futuro”.

Dopo l’apertura della serata, il Presidente Mammana ha dato la parola a Massimo Lucianetti (già Procuratore Generale presso il Tribunale di Potenza), all’epoca inquirente alla Procura di Foggia, che ha esordito attribuendo grande coraggio anche alla giornalista Michela Magnifico, una donna intraprendente e dinamica, pronta a denunciare senza paura.

L’ ex magistrato, con consueto forbito linguaggio talvolta piacevolmente ironico, con lucida memoria ha ricordato date e nomi di quei giorni in cui la città di Foggia seguiva il susseguirsi delle vicende che ruotavano attorno alla discussione ed all’approvazione del P.R.G. in Consiglio Comunale, quella sera interrotto, in  pieno svolgimento, dall’arrivo della tragica notizia dell’assassinio dell’imprenditore edile Giovanni Panunzio. A parte la Commissione Antimafia, nell’immediatezza del fatto, non si  vide nessuno dell’autorità centrale, una Foggia dimenticata da tutti ha riaffermato con forza Lucianetti dando poi la parola all’autrice del libro.

Michela Magnifico si è soffermata sul periodo storico della città di  Foggia e sul ruolo della famiglia Panunzio, ancora oggi impegnata a divulgare messaggi di legalità. Poi ha raccontato la figura chiave del testimone Mario Nero, ponendo acute riflessioni sul senso civico di un uomo coraggioso, primo testimone di giustizia contro la mafia foggiana. Un uomo che ha avuto improvvisamente la vita stravolta nell’ambito del programma di protezione che lo ha costretto ad esiliare, con altra identità, in diverse località segrete,  dando così un taglio netto di crudele separazione dalla vita sino ad allora vissuta, dalle amicizie condivise, dagli affetti della famiglia, dalla sua città fino a quel momento a causa di una pura casualità perché si era trovato sulla stessa strada dell’autore del grave fatto di sangue mentre fuggiva dal luogo dell’omicidio. Mario Nero morirà prematuramente ai primi di gennaio 2021. Ora riposa in pace nel cimitero di Orta Nova, città natìa.

A proposito del coraggio di Mario Nero, da Lucianetti definito un vero uomo con la “U” maiuscola, l’ex Procuratore ha citato alcuni episodi riferibili a margine della complessa indagine che ha poi consentito di identificare il sicario che uccise l’imprenditore Giovanni Panunzio.

In chiusura l’intervento del Presidente Mammana che si è dapprima soffermato sull’espansione della criminalità mafiosa contrassegnata dalla strage del “Bacardi”, ed ha poi ammonito di “guardare al passato per immaginare un altro futuro”.

In chiusura il Presidente del Rotary Club Foggia, Giuseppe Mammana, ha consegnato al Past President Paolo Agostinacchio una targa da parte della regista Virginia Barret in segno di gratitudine per aver supportato  il progetto “Noi mecenati per te” a sostegno degli artisti del docufilm “Laudato Creato”.

Michele Chiariello

PROGETTO SPORT E INCLUSIONE SOCIALE DEL R.C. FOGGIA UMBERTO GIORDANO

SPORT E INCLUSIONE SOCIALE

Lunedì 29 maggio, si è concluso presso l’I.T.E.T. Notarangelo/Rosati il progetto di inclusione e integrazione sociale SPORT E INCLUSIONE SOCIALE, promosso dal Rotary club Foggia “U. Giordano”, presidente Renato Clemente Martino, in collaborazione con ASD ELPIS (Associazione Sportiva Dilettantistica). Progetto interessante e di valenza sociale poiché basato sull’inclusione e integrazione per persone con disabilità. Trattasi di una proposta culturale per creare e radicare sul Territorio esperienze sportive inclusive significative e stimolare la considerazione di sé e della propria esistenza.

Finalità del Progetto è stata trasmettere nella comunità scolastica il messaggio fortemente educativo che lo Sport è un veicolo di inclusione, partecipazione e aggregazione sociale, nonché uno strumento di benessere psicofisico e di prevenzione.

Nel progetto sono state coinvolte le Classi Prime di Istruzione Secondaria 1° grado dell’IC Dante Alighieri e IC Zingarelli Da Feltre, che si sono esibite negli Sport  di Pallavolo e Pallacanestro, mentre hanno svolto il ruolo di ARBITRI gli alunni dell’ITET Notarangelo/Rosati.

Un sentito ringraziamento, da parte del presidente  Renato Clemente Martino, alla coordinatrice delle attività Floriana De Vivo, che ha saputo coinvolgere egregiamente alunni e docenti in un clima di amicizia e salutare benessere.

La proposta rotariana, ha dichiarato il Presidente  Martino, da uomo di Sport e Delegato Provinciale CONI, vuole rappresentare un salto di qualità netto sul terreno dell’inclusione e della riconquista della valenza sociale e formativa dello Sport attraverso un uso nuovo ed innovativo della prassi motoria e sportiva.

Un sentito ringraziamento è stato espresso anche dal Presidente CIP, Giuseppe Pinto, che ben volentieri ha partecipato all’evento complimentandosi per l’iniziativa di alto spessore inclusivo.

A conclusione della manifestazione Maria Buono, Responsabile Commissione Progetti del Club, ha consegnato una Targa  alle due Dirigenti Scolastiche per la condivisione del Progetto nonchè Attestati di Merito ai docenti.

 

IL ROTARY CLUB PUTIGNANO ALLA RISCOPERTA DEGLI ANTICHI MESTIERI E AL MUSEO DEL CARNEVALE

IL ROTARY ALLA RISCOPERTA DEGLI ANTICHI MESTIERI ED AL MUSEO DEL CARNEVALE
Alla riscoperta degli antichi mestieri. Dopo il riparatore dei “canteri rotti” e degli ombrelli, della produzione della “faldacchea” a Turi, della macellazione della carne nei macelli comunali il Rotary, la scorsa settimana, guidato dal prof. Pietro Sisto, ha visitato, rigorosamente nel centro storico, molto apprezzato per l’occasione, l’antica bottega dell’unico coriandolaio, Vincenzo Lombardi. Ex lavoratore, per più di un ventennio, della produzione di calzature; quando tutto il settore è entrato in crisi negli anni Settanta per l’avvento della gomma, egli si è reinventato un lavoro. Con una fustella ed un martello, incoraggiato dalla nuova abitudine di lanciare coriandoli di carta al carnevale di Putignano, ha cominciato a fare coriandoli ad uno ad uno (per “scemitudine” egli ha detto), con una pazienza certosina fuori del comune. Poi ha acquistato una macchina usata e da allora ha cominciato a produrre coriandoli per rivenderli ai turisti, per rifornire i carristi, i rivenditori di bancarelle e le manifestazioni carnevalesche di tutta la Puglia ed anche a Napoli. Muoversi nel sottano, laboratorio ma anche ex sua abitazione, non è stato facile. Tutte le pareti sono tappezzate da foto ed articoli che testimoniano la sua storia e quella dell’Italia, dagli anni Sessanta ad oggi. Ma anche scaffali stracolmi di cataloghi di agenzie viaggi, di quotidiani, di riviste, di vecchie cartelline… Egli ha preso un martello ed ha cominciato a picchiare, cadenzato, sulla fustella. Meraviglia… i coriandoli cadono ad uno ad uno (“Per fare una busta occorreva una giornata e mezza?”, ha osservato un socio. Poi ha acceso la famosa macchina, dalle dimensioni di un vecchio computer e via… con un rumore martellante, ora più velocemente, escono tondini di carta che, successivamente passati al setaccio per eliminare la polvere e mischiati con altri di diverso colore, vengono deposti in busta, pronti per… essere lanciati! Cosa che ha fatto il presidente, ing. Francesco Mercieri (che di Putignano non è) che, assai divertito, ha “imbiancato” le signore ed i soci. Quindi ci si è spostato di un centinaio di metri ed in una stretta stradina di pietra, vicini alla Chiesa di San Pietro, ecco la bottega del “seggiolaio”, riparatore di sedie. Ci accoglie Giacomo ed il padre Elia Impedovo che, dagli anni Sessanta, riparano sedie di tutti i tipi. Anche qui lo spazio è angusto e, stretti tra enormi rotoli di fili di paglia, di grandi barattoli di colla, tra presse e banchi pieni di attrezzi vari e tra sedie rotte ed in riparazione, ascoltiamo la storia di questi mirabili artigiani che ci danno una dimostrazione del loro lavoro: con pazienza e mano ferma, si intrecciano, filo per filo, paglia di Vienna, canna d’India, bambù, paglia prestampata con buchi, carta pressata. Ci dicono che occorrono molte ore per impagliare un fondo di “seggiola” ma che, alla fine, la soddisfazione di aver recuperato una sedia, a volte antica, vince la fatica e la stanchezza degli occhi. Pochi passi, il tempo di ammirare la maestosa facciata della Chiesa Madre di San Pietro, il prezioso rosone, il portale a sesto acuto con lo stemma pontificio (la tiara con due chiavi incrociate) ed i portalini, tutti oggetto di restauro ad opera del Rotary negli anni 2001 e 2002 (presidenti il dott. Giuseppe Crupi ed il compianto Pinuccio Vinella), ed eccoci davanti al palazzo del principe Romanazzi Carducci che, recuperato a nuova vita, oggi accoglie anche il “museo del carnevale e della cartapesta”. Prima della visita, il presidente ing Francesco Mercieri, ha osservato, compiaciuto, come il Rotary si porti anche nella comunità, obiettivo del suo anno di servizio; come anche la valorizzazione delle antiche tradizioni che “contengono molte buone pratiche cui dovremmo ispirarci per progettare il nostro futuro”. Il prof. Pietro Sisto, ha dato qualche notizia sull’artigianato tradizionale della cittadina. Egli ha riportato lo studio di Vitangelo Morea che, nel 1832, scrisse la “Statistica della città di Putignano”. Secondo lo studioso, dagli inizi dell’ottocento, “la cittadina ha cominciato a distinguersi in tutta la provincia, per l’industria, l’attività, la vivacità e l’ingegno degli abitanti e che si fa desiderare per agricoltura e per arti meccaniche e di mestieri. Le donzelle del comune sono richieste dal vicinato per la loro bellezza e per la loro morale ed economia domestica”. La vita industriosa e commerciale degli artigiani ha fatto attribuire loro il titolo di “olandesi in Puglia”. Egli riporta l’esistenza di una cereria, “accreditatissima per la schiettezza e precisione dei lavori”; la diffusione, nelle campagne, dell’allevamento delle api; la presenza di quattro tintorie che dipingono ogni colore su lana, lino, canapa e cotone; di cinque trappeti, frantoi e la produzione di scarpe, di forbici per la potatura, di coltelli, anche a serramanico. Il grande sviluppo di Putignano – ha continuato il prof. Sisto – si è avuto nei primi del Novecento con le fabbriche di Nardone, di Contegiacomo, di Serio e di Mummolo e poi, dagli anni Cinquanta, con la confezione degli abiti da sposa ad opera delle sorelle Luisi, che danno il via a quest’altro settore. “La bottega dell’impagliatore di sedie e quella della produzione dei coriandoli sono il simbolo di questo patrimonio di manualità di creatività che andrebbe tutelato meglio” secondo il prof. Sisto. “La grandezza del carnevale di Putignano e dei suoi carri non potrebbe esistere senza questa tradizione artigianale, senza la straordinaria capacità di lavorare il legno, il ferro, la carta…”. Il primo carro allegorico fu realizzato nel 1936 in concomitanza con la conquista dell’impero di Etiopia da parte di Mussolini. Realizzato proprio da due artigiani che lavoravano e riparavano sedie di Vienna. L’utilizzo dei coriandoli – ha informato il prof. Sisto – deriva dal lancio, in antichità, a carnevale, di ogni cosa, anche disdicevole e di cattivo gusto; poi si diffuse il lancio di confetti, nel cui interno c’era il seme molto profumato del coriandolo. Poiché il lancio violento, anche di confetti, poteva essere pericoloso, nacquero i coriandoli di carta che ottemperavano alle nuove norme sanitarie. Il Museo del carnevale, nasce finalmente dopo varie vicissitudini, preceduto dall’ esperienza di un museo “diffuso”. Il prof. Sisto ha ricordato come il Rotary, alcuni anni fa, presidente il dott. Vito Fanelli, ha dato un notevole contributo per la realizzazione di questo museo che, infine, è diventato stanziale e permanente, nella degnissima sede del Palazzo del Principe. Direttore non poteva non essere incaricato proprio il prof. Pietro Sisto che tanto si era speso in passato e che ha messo a disposizione tante foto e tanti documenti e testimonianze. Sulla parete scorrono le immagini storiche del periodo artigianale ed industriale della cittadina, realizzate dallo stesso prof. Sisto e dal compianto prof. Giuseppe Dambruoso. Quindi la visita del museo, nato dalla collaborazione tra Comune, Fondazione di carnevale e Centro di ricerca e studi su maschera e satira. Il carnevale di Putignano è qui, con carri in miniatura, pupi, grandi fotografie, antichi bandi e manifesti d’epoca. Nelle bacheche, domande di partecipazione degli anni Quaranta, vecchi articoli della Gazzetta del Mezzogiorno. I documenti forse più interessanti sono quelli del periodo del fascismo: una fotografia dell’elefante realizzato dai fratelli impagliatori Pugliese che, con una rete da pollaio, realizzarono la sagoma del grande animale nel cui interno c’erano dei bambini che soffiavano i coriandoli per farli uscire dalla proboscide; esso celebrava la nascita dell’impero di Mussolini in Etiopia. Ancora una foto della rappresentazione della raccolta dell’oro per la patria. Dunque il carnevale, da festa di contestazione e di polemica nei confronti del potere si era trasformato a strumento di propaganda del potere stesso. Immagini anche della “festa della candelora o dell’orso”; dell’ “Accademia delle corna”; dei riti del “giovedì”; della “estrema unzione del carnevale”. Manufatti di Armando Genco, il più grande maestro cartapestaio degli anni Sessanta e Settanta, come il “cacciatore”. Ancora, “lasciapassare” per coloro che abitavano sul corso, a causa della chiusura del percorso. Pannelli usati per le propaggini. Tante miniature di carri effettuate da chi vince il primo premio. C’è anche il Farinella del 1953 del grafico Mimmo Castellano. Anche il Farinella realizzato da Armando Genco che vinse un apposito concorso bandito dal Comitato negli anni Settanta: un contadino con un sacchetto di farinella, con in testa gli attributi maschili. Non poteva mancare un’immagine di “U baresìdd”, uno dei più grandi interpreti del nostro carnevale che, per anni, fino alla sua morte, si è vestito da vecchia con una rocca ed il fuso per dire ai presenti “ricordatevi che dovete morire”. Infine, il laboratorio della cartapesta con stampi, colla, carta ed arnesi. Alla fine in tutti interesse, fascino,stupore, sorpresa.
Pietro Gonnella

L’ATTENZIONE COSTANTE DEL ROTARY CANOSA PER LE NUOVE GENERAZIONI: IL MONDO DEL LAVORO CON UNA PROSPETTIVA DIFFERENTE

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Sicuramente una mattinata diversa quella che ha impegnato i ragazzi all’Auditorium dell’IISS “L. Einaudi” di Canosa di Puglia lo scorso mercoledì 24 maggio 2023.

L’intento di “Next Step: il futuro dopo la scuola”, conferenza tenutasi nell’ambito del service Distrettuale “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni per lo sviluppo del territorio”, era difatti quello di instradare e dare suggerimenti ai giovani che si avviano non solo nella prosecuzione del percorso di studi, ma anche direttamente nell’ambito del lavoro post-diploma.

Lapalissiano rimarcare quanto l’attenzione alle Nuove Generazioni sia annoverabile tra i principali obiettivi del Rotary, di cui rappresenta una delle vie d’azione. Il Club di Canosa impiega su questi temi le proprie energie ormai da diverso tempo, con continuità di anno in anno, al fine di arricchire le risorse relative alla comunità in cui si agisce.

Antonio Martellotta, presidente di Club, nei suoi saluti ha voluto spronare i ragazzi ad un miglioramento continuo e sulla stessa linea motivazionale ha continuato Mauro Robbe, già presidente e delegato per il Rotaract nell’occasione (in sostituzione di Giuseppe Vitrani). Antonio Braia, imprenditore lucano, presidente della commissione coordinatrice del service e Governatore designato del Distretto 2120, in collegamento da remoto non si è limitato a descrivere l’opera del Rotary in tale ambito, ma ha ripercorso la propria gavetta trentennale. Ultima ma non ultima in questa lista, la Dirigente Scolastica dell’Istituto ospitante, Brigida Caporale, ha invece incentrato l’intervento sull’importanza del passaggio dal mondo scolastico a quello del lavoro.
L’esperienza degli imprenditori locali, però, ha sicuramente destato maggiore curiosità tra i presenti, stimolandoli ad un successivo dibattito: Luigi Parrilla, Responsabile di Filiale dell’Agenzia per il lavoro Staff S.p.A., ha consigliato – in virtù delle sue competenze – i metodi migliori per emergere durante un colloquio o nel presentare un curriculum vitae. Peter Schirone (1946 s.r.l. e Schirone Optical Group s.r.l.) e Nunzio Margiotta (Apulia Food s.r.l.; socio del RC Canosa) hanno presentato le loro imprese, rendendosi disponibili anche ad aprire le sedi a studenti ed insegnanti. Entrambi hanno incoraggiato gli ascoltatori ad inseguire passioni ed interessi di ciascuno, senza dimenticare come sacrificio e impegno possano portare, anche dal nulla, a conseguire grandi risultati.
È stata, dunque, l’ennesima dimostrazione pratica atta a presentare – tra l’altro con la partecipazione di una rappresentanza di Giunta e Consiglio comunale di Canosa – eccellenti realtà capaci di creare occasioni, regalare speranze e garantire un futuro, fondato sul Lavoro come da Costituzione, a chiunque creda nel territorio su cui operano.
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