Relazione del Professor Mastropasqua sul tema Come la robotica e l’intelligenza artificiale hanno cambiato il modo di curare la vista

La serata rotariana che si è svolta venerdì 28 febbraio all’Auditorium San Luigi aveva come oggetto una relazione di estremo interesse e di attualità: Come la robotica e l’intelligenza artificiale hanno cambiato il modo di curare la vista.

 

Ha tenuto la relazione il Professor Leonardo Mastropasqua, presentato dal nostro Presidente Sabino Fortunato che ha dato lettura del suo ampio e lusinghiero curriculum vitae. In estrema sintesi, il Prof. Mastropasqua è dall’anno 2000, Professore Ordinario e titolare della cattedra di malattie dell’apparato visivo presso la Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti. Con molta chiarezza, il Prof. Mastropasqua ha illustrato ai presenti l’argomento previsto per la sua relazione, partendo dalla base più semplice, perché ha mostrato graficamente le diverse alterazioni della vista, che, più o meno, tutti conosciamo: miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia senza dimenticare il cheratocono (malattia degenerativa della cornea) e la cataratta (perdita di trasparenza del cristallino). Egli ha esposto graficamente le diverse alterazioni della vista,  mostrando come il problema stia tutto nella “messa a fuoco”, sulla retina, dei raggi provenienti dalle immagini osservate: se questo punto focale si sposta, si hanno i diversi problemi di vista. Come si può ovviare? Con gli occhiali, con le lenti a contatto e con la chirurgia; i primi tentativi chirurgici furono fatti con bisturi a diamanti, con risultati alquanto dubbi e precari. Poi, a partire dagli anni ottanta del secolo scorso, fu utilizzato un laser specifico detto ad eccimeri, in una tecnica chiamata PRK (Photorefractive Keratectomy, cheratectomia fotoretrattiva), in pratica una modifica permanente della cornea. Questa tecnica non dava risultati stabili nel tempo e nel giro di qualche anno la situazione degenerava e si era costretti a ritornare all’uso degli occhiali o delle lenti a contatto. Ma la tecnologia non si ferma e si è evoluta in quella che è denominata la tecnica SMILE (small incision lenticule extraction) cioè l’asportazione con il laser di una piccola porzione della cornea. Questa tecnica permette non solo di curare la patologia, ma anche di conservare la parte di tessuto estratta per un futuro eventuale bisogno del paziente. Esiste infatti nel Veneto una banca dell’occhio che conserva i lenticoli eliminati chirurgicamente a una temperatura di meno 80 gradi, per eventuali future necessità. Altre tecniche sono la ICL (implantable corner lens), in pratica l’inserimento di un lenticolo fra iride e cristallino e l’utilizzo del Femto laser per la correzione di qualsiasi tipo di difetto visivo. Queste tecniche non solo consentono risultati definitivi, con un recupero totale della vista senza regressione, ma consentono anche di correggere eventuali errori causati da precedenti interventi male eseguiti. Anche l’intelligenza artificiale sta avendo un enorme impatto in oculistica, perché non solo permette diagnosi estremamente accurate, ma addirittura indica il tipo di trattamento ideale cui sottoporre il paziente, che quindi riceve un intervento fatto su misura proprio per lui.  Come si diceva prima. la tecnica è in continua evoluzione e i prossimi traguardi sono dettati dalla telemedicina, che permetterà di operare chirurgicamente a distanza, utilizzando l’intelligenza artificiale e la robotica. Con questa visione molto confortante del futuro, la serata si è conclusa con molti cordiali applausi e ringraziamenti al Prof. Mastropasqua per la sua perfetta esposizione.

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