R.C. MELFI. LE DONNE DI DANTE NELLA DIVINA COMMEDIA

LE DONNE DI DANTE NELLA DIVINA COMMEDIA

 In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, lo scorso venerdì 9 Aprile  il Rotary Club di Melfi ha organizzato la video conferenza “Le donne di Dante nella Divina Commedia”, con la partecipazione delle Sezioni della Fidapa di Melfi e Lavello.

Come di consueto, l’incipit della serata è stato affidato al Presidente del Club Giovanni Navazio che ha salutato i soci e introdotto la relatrice e i vari  ospiti della serata, tra cui l’Assistente del governatore Vincenzo Metastasio.

L’incontro è stato coordinato dalla socia Rosanna Cardone la quale, dopo una breve introduzione, ha presentato l’eccellente relatrice Prof.ssa Martina Michelangeli, docente di discipline letterarie in diversi istituti superiori e specializzata in Filologia Dantesca.

Dopo un rapido excursus sulla vita del poeta, la relatrice si è soffermata sul ruolo di protagonista e destinataria della letteratura assunto dalla donna nel Medioevo, per poi addentrarsi nel tema della formazione letteraria di Dante e ripercorrerne le fasi salienti.
Proprio quello della donna e il “fin’amor” sono i temi portanti della lirica cortese  e dei romanzi cavallereschi, entrambi in lingua francese. La stessa lirica cortese comincia poi ad essere prodotta in volgare italiano a partire dal 1230, nel vivace ambiente culturale della corte dell’Imperatore Federico II a Palermo. All’inizio del nuovo secolo, su impulso di Guido Guinizelli, nasce  il “Dolce Stil Novo”, movimento poetico di cui Dante è il massimo esponente,  che si sviluppa a Firenze e che canta la donna come essere superiore che assume quasi una valenza divina.

La Prof.ssa Michelangeli è quindi passata a presentare il capolavoro della letteratura italiana  medievale, la Divina Commedia, e le figure femminili presentate da Dante, contestualizzate nella società dell’epoca. Commentando l’illustre opera, la relatrice si è ampiamente soffermata sul ruolo attribuito da Dante alla donna passando in rassegna le varie presenze femminili del poema, dalla lussuria, l’allegoria della prima fiera, alle tre donne benedette che vengono in aiuto di Dante, fino a Francesca, Pia de’ Tolomei, Piccarda Donati e Costanza D’Altavilla. La Prof.ssa Michelangeli si è infine soffermata sulla figura femminile resa eterna dalla poesia, Beatrice, evidenziandone il significato altamente simbolico di guida e salvezza attribuitole da Dante.

La serata è stata allietata dalla lettura da parte di alcuni studenti di passi della Divina Commedia commentati dalla Prof.ssa Michelangeli, e si è conclusa con un animato momento di dibattito tra la relatrice, i soci e gli ospiti da cui è emersa con vigore l’attu
alità del messaggio di Dante.

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