Un pubblico particolarmente folto ha preso parte alla serata del 25 marzo del nostro Club, molto probabilmente attirato dall’interesse per la relazione principale della serata, che riguardava la presentazione del libro intitolato “Galateo digitale”, presentazione fatta tramite un’intervista agli autori del libro gestita dalla nota giornalista Lucia De Mari.
In apertura di serata, dopo i saluti di rito, il Presidente del Club, Sabino Fortunato ha dato lettura del curriculum dei due autori: Livio Tenerelli, classe 196, laureato in Giurisprudenza, si occupa di privacy, innovazione e trasformazione digitale e data Protection, negli ultimi anni è stato consulente del Consiglio di Ministri sui temi dell’innovazione digitale. Cristiano Marti, classe 1983, editore ed esperto di Management della comunicazione, ha curato numerosi progetti di marketing narrativo e conduce laboratori di scrittura creativa per bambini e adolescenti.
La gestione molto professionale dell’incontro da parte di Lucia De Mari ha consentito ai presenti di formarsi un’idea molto chiara di cosa sia il “galateo digitale”. Il libro si sviluppa su un racconto, nel quale i due protagonisti-autori, usando l’intelligenza artificiale, si incontrano nel metaverso con il Digital Twin, cioè con la rappresentazione digitale di Monsignor Della Casa, l’antico gentiluomo, autore, come noto, del primo galateo della storia. I due autori raccontano all’inizio di essere stati indotti a scrivere il galateo digitale da alcune notizie agghiaccianti, riguardanti il suicidio di giovanissimi adolescenti perché bullizzati oppure estromessi da chat di gruppo alle quali partecipavano. Di conseguenza, essi hanno sentito la necessità impellente di proporre delle regole specifiche di comportamento nel mondo digitale, atte ad evitare il ripetersi di eventi sconvolgenti come quelli citati. Per far questo, si sono appunto rivolti al primo che aveva dettato delle regole di comportamento pubblico: Giovanni Della Casa. Il libro si sviluppa per tappe giornaliere, scandite dagli incontri tra gli autori e Monsignor Della Casa, generato dall’intelligenza artificiale. Gli incontri servono quindi ad individuare le regole fondamentali di comportamento da tenere nel mondo digitale per una sua opportuna fruizione positiva e non minacciante. Tali regole, derivanti dagli incontri, non saranno qui elencate per non vanificare l’interesse dei lettori nello scoprire e approfondire i dettami dell’Arcivescovo cinquecentesco, resi attuali tramite la IA. E’ importante però sottolineare che il denominatore comune delle regole è il rispetto: il rispetto di
se stessi come persone e il rispetto di se stessi nel mondo digitale in cui ormai siamo completamente immersi. Si parla quindi di attenzione alla riservatezza dei propri dati, della propria privacy e degli elementi inseriti da ciascuno di noi nei vari punti del mondo digitale ai quali partecipiamo, senza dimenticare che qualsiasi inserimento resta per sempre nel mondo digitale ed è quasi impossibile cancellarlo. Inoltre, il rispetto non è limitato a noi stessi, ma ovviamente va esteso anche agli altri, negli stessi termini ai quali ci atteniamo per i nostri dati. Questa impostazione, razionale e affascinante, va ovviamente estesa e specificata nell’educazione dei giovani, che avranno così la possibilità di fruire in maniera adeguata delle gigantesche opportunità offerte dal mondo digitale, senza però subirne conseguenze negative.
All’applaudita illustrazione del libro fatta dal due autori, sono seguite alcune domande dei presenti, tese a sottolineare l’importanza e anzi l’urgenza di imporre delle regole specifiche all’utilizzo della intelligenza artificiale, che altrimenti rischia di essere usata in maniera distorta e negativa. Infatti, il nostro Presidente ha concluso la serata con una considerazione molto pertinente: l’intelligenza artificiale è una opportunità raggiunta dalla nostra società, una opportunità di una vastità davvero molto ampia, che va quindi sfruttata in modo corretto. Si può dire che alla base di tutto c’è e resta sempre l’uomo, con la sua specifica individualità e le sue doti personali: l’intelligenza artificiale non fa altro che aiutare ad esaltare tali doti: pertanto, con la IA una persona intelligente diventerà ancora più intelligente, ma purtroppo uno stupido diventerà ancora più stupido! Questo è il messaggio e soprattutto l’avvertenza che ci deriva da quanto è stato illustrato in questa bella serata rotariana.