LA CRISI ECONOMICA DEL 1929 VISTA OGGI

A 90 anni dalla crisi del 1929 il Rotary Club Altamura Gravina, venerdì 31 gennaio, presso la sede dell’Hotel Fuori Le Mura, ha avuto modo di riflettere sulle cause, verificando le analogie e differenze con la crisi economica e bancaria che interessa il mondo occidentale.
L’analisi, particolarmente interessante, è stata effettuata dal Prof. Giampiero Maci , professore associato presso il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Foggia ove è titolare degli insegnamenti di “ Economia degli Intermediari Finanziari” e di “ Gestione della Banca e delle Assicurazioni”
Preliminarmente il relatore ha ricordato che l’evento che diede luogo alla Grande Crisi avvenne il 29 ottobre 1929, conosciuto poi come il martedì nero, giorno in cui vi fu il crollo della borsa di New York, dovuto alla immensa mole di cessioni di azioni. Successivamente ha spiegato che la crisi si estese a tutta l’Europa e naturalmente all’Italia, coinvolgendo il sistema bancario fondato quasi esclusivamente sulla figura della banca quale unico soggetto in grado di svolgere il ruolo di allocatore delle risorse.
Ci sono voluti moltissimi anni per uscire da quel periodo di crisi anche grazie ad interventi normativi volti a rivedere i modelli operativi del sistema bancario. In particolare si era vietato agli istituti di credito di avere partecipazioni azionarie, limitando così il rischio di default per la propria clientela, facendo quindi tornare le banche alla loro funzione primaria di acquisire depositi e fornire prestiti.
Negli ultimi tempi, per ovviare al divieto di avere partecipazioni azionarie ma con l’intento di incrementare gli utili, le banche, da un lato hanno creato società di intermediazione finanziaria e dall’altro hanno cercato di utilizzare nuove fonti di entrate quali il leasing ed il factoring.
Tuttavia, a parere del relatore, è indispensabile che i piccoli istituti di credito trovino delle soluzioni comuni e condivise per evitare di essere fagocitati dai soggetti di grandi dimensioni e di rilevanza internazionale.
In ultimo ha raccomandato ai presenti, nella loro veste di risparmiatori, di evitare investimenti a rischio, quali possono essere i titoli azionari, che comportano probabilità di migliore realizzo di plusvalenze ma anche di perdite onerose, puntando invece sulle obbligazioni che rappresentano in realtà dei prestiti soggetti a restituzione. Ma soprattutto è necessario valutare le capacità manageriali dei dirigenti degli istituti di credito, considerato che spesso è la mancanza di queste che comporta pericolose crisi nel sistema bancario.
Dopo un breve dibattito l’incontro si è concluso con particolare soddisfazione anche da parte di coloro che non avevano molta familiarità con temi di natura economica, grazie alla chiarezza di esposizione messa in campo dal Prof. Maci.
Mimmo Montemurno

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