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IL R.C. VENOSA INAUGURA LO SPORTELLO DONNA ANTIVIOLENZA

Venosa. Si è inaugurato al pubblico lo sportello donna antiviolenza “Mariangela

Latorre”. Alla presenza di autorità regionali e comunali sono intervenuti ospiti di

spicco come l’autrice Matilde d’Errico,autrice e regista di “Amore criminale “e

“Sopravvissute”. Il Rotary Club di Venosa, in convenzione con il Comune di Venosa e

l’associazione “Telefono Donna”, dopo due anni di lavoro con tenacia e grande

volontà porta ha portato a termine un grande obiettivo speso a favore e per le donne

vittime di violenza. Quattordici volontarie del Rotary, in modo gratuito e

volontaristico, si alterneranno nei locali di Vico Annunziata n.6 ogni lunedì e

mercoledì dalle 15:30 alle 18:30 e/o al numero telefonico 3347550040.

Accuratamente formate dalla Dr. Cinzia Marroccoli, presidente dall’associazione “Telefono

Donna”, daranno vita ad un servizio che nasce sotto la stella di Mariangela Latorre,

donna di Venosa vittima di femminicidio. “La storia di Mariangela è la storia di un

tentativo di emancipazione che ha dato fastidio perché l’esercizio della violenza altro

non è che un esercizio di potere” così commenta la presidente del Rotary club Venosa

Teresa Asciutto, “accoglienza, ascolto, orientamento, consulenza specialistica, tutela

legale, psicologica e sociale, al servizio delle donne vittime di violenza di genere

questo il servizio dello sportello”. “Qualunque azione di contrasto alla violenza

contro le donne se non è messa in reta perde di efficacia” ne è convinta Margherita

Perretti Presidente della commissione regionale pari opportunità della Basilicata.

Emozionante la testimonianza della famiglia Latorre sulla tragedia di Mariangela,

diventata fermento di vita e servita da stimolo per aprire lo sportello donna. Un

messaggio di libertà e speranza per le donne che vivono la stessa condizione. “Noi

temiamo che il sommerso sia molto elevato rispetto al numero delle donne che si

rivolgono a telefono donna” ci dice Cinzia Marroccoli presidente Telefono Donna

Potenza “Bisogna essere presenti sul territorio per garantire supporto e vicinanza alle

donne vittime di violenza. Siate felici che in questa zona sia nato uno sportello

antiviolenza” ha dichiarato Matilde D’Errico autrice televisiva di Rai3 “e anche se

solo una donna si salva la sfida è vinta, sentivi coinvolti tutti. Se stai subendo una

situazione di violenza” – continua Matilde – “e ti senti persa ricordati che non puoi

cambiare l’inizio ma puoi cambiare il finale”.

Per una donna che subisce violenza a volte denunciare ilpadre dei propri figli denunciare

l’uomo a cui ha voluto bene non è facile. Quelle sono relazioni tossiche, le chiamano così,

la violenza psicologica che precede sempre

quella fisica o comunque anche solo i casi di violenza psicologica altrettanto dolorosi

i limiti dell’anima possono essere dolorosi come gli schiaffi la violenza psicologica è

qualcosa di molto di molto invisibile di molto raffinato e le donne che subiscono

violenza psicologica spesso non sono consapevoli che stanno subendo violenza

psicologica che stanno subendo abuso psicologico. Io sono entrata in case insospettabili con la mia

trasmissione, succedono le storie come quelle di Mariangela. La storia di Mariangela è

la storia di un tentativo di emancipazione ed è quella che ha dato fastidio perché

l’esercizio della violenza altro non è che un esercizio di potere. Mariangela

cominciato piano piano a capire che quello che subiva era violenza e ha cominciato

piano piano a prendere in mano la propria vita. Ho creato Sopravvissute perché

volevo ad un certo punto non solo raccontare i casi di femminicidio e quindi invitare

la denuncia attraverso le altre donne che vengono lì in studio e mi dicono ‘Io ne sono

uscita ‘ e raccontando la loro catarsi si è innescata una catena potentissima. Ricevo

migliaia di messaggi, molte di dicono “non sono creduta “ quando mi raccontano la loro

storia di violenza io gli dico rivolgersi a un centro antiviolenza.

Siate felici che qui in questo territorio è

nato uno sportello antiviolenza e anche se solo una donna si salva la sfida è vinta e

sentivi coinvolte, è un miracolo che ci siano 14 donne,  sono tantissime,  che mettono

gratuitamente a disposizione il proprio tempo e quando gli altri diranno ma che si fa

allo sportello dite che allo sportello si offre ascolto assistenza legale assistenza psicologica.

“Se stai subendo una situazione di violenza e ti senti persa ricordati che non puoi cambiare l’inizio ma puoi cambiare il finale”, quindi sentiamoci coinvolte tutte . “Grazie

Volontarie dello sportello
Teresa Asciutto, Presidente RCVenosa e Matilde D’Errico

Durante la presentazione nel Castello di VenosaLa Presidente del RCVenosa e la Dr. Cinzia MarroccoliAlcune volontarie allo sportello

 

IL PREMIO SCUOLA DEL ROTARY CLUB FOGGIA SUL TEMA DELLA LEGALITA’

Proseguendo il percorso legato al tema della legalità in tutte le espressioni, motivo conduttore dell’anno e quindi argomento ampiamente dibattuto, il Rotary Club Foggia, presieduto da Luigi Miranda, ha anche portato a termine il “Premio Scuola”, progetto in favore dei giovani studenti di Foggia (quest’anno riservato alle scolaresche delle scuole medie superiori) con il concorso avente appunto a  tema: “La legalità e la ripresa economica e sociale nella società post Covid-19”.

Alla rassegna hanno partecipato studenti di Foggia del Liceo “G. Marconi”, del Liceo Artistico “Lanza-Perugini”, dell’Istituto Tecnico “P. Giannone – E. Masi” e dell’Istituto Professionale “A. Pacinotti”.

La commissione, presieduta dal Delegato, il Past President Ciriaco Danza, dopo aver esaminato in forma anonima tutti gli elaborati pervenuti, attenendosi ai prefissati criteri di valutazione, ha stilato la graduatoria che è stata resa nota nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi il 22 giugno 2021 presso il Circolo “Tennis Club di Foggia”.

Primo classificato è risultato Andrea Cornacchia (classe 2^ A dell’Istituto Pacinotti) che ha presentato un breve ma esaustivo testo in prosa, seguito dalla coppia composta dal Antonio Cocco e Silvio Beneventi

(classe 3^ E Liceo Marconi) autori di un video abbastanza significativo, e dalla giovanissima Noemi Erione (classe 1^ C dello stesso Liceo Marconi) che ha partecipato con alcuni eloquenti disegni.

Molto apprezzati anche i lavori eseguiti dagli altri concorrenti: Antonio Pio Andreano, Agostino Di Sapia e Pierluigi Clemente (IPSIA “Pacinotti”), Martina Scopece (Istituto Turistico “Giannone-Masi” ed Alice Poliseno (Lieo Artistico “Perugini”).

Oltre agli esponenti e delegati delle scuole, alla cerimonia di premiazione è intervenuto il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Foggia, Avv. Gianluca Ursitti, mentre il Procuratore della Repubblica dott. Ludovico Vaccaro, impossibilitato a partecipare, ha fatto pervenire un messaggio di ringraziamento ed augurale.

In apertura di cerimonia il Presidente Miranda si è soffermato sulla legalità, “che è prerequisito di ogni società, non può esistere società senza legalità” – ha sottolineato energicamente Luigi Miranda – “e sono certo che vi sia un humus dal quale oggi ripartire e credo che i giovani debbano interpretarlo nella maniera migliore ma con grande caparbietà, con grande forza ed altrettanto coraggio e voglia di fare”, e così proseguendo “dobbiamo declinare la legalità tutti i giorni, a cominciare dalle piccole cose, pretendere il rispetto nel piccolo per poterlo fare anche per il grande”, concludendo “voi giovani dovete avere l’orgoglio e soprattutto l’idea di poter cambiare il mondo”.

Appunto, a partire dalle piccole cose, anche quando di parla di legalità ha soggiunto l’Avv. Gianluca Ursitti, in rappresentanza dell’ordine forense, che ha proseguito come “uscire dall’ impasse, parlandone, parlandone sempre di più” e che “occorre essere al fianco delle istituzioni che stanno cercando il ripristino della normalità nel rispetto delle leggi; la legalità non è una mantra”.

Infine l’intervento del Delegato, Ciriaco Danza, che dopo aver accennato alle peculiarità del concorso ed al lavoro svolto, ha dato lettura dei nomi dei vincitori che, a loro volta, hanno illustrato le motivazioni circa gli elaborati presentati.

E’ quindi intervenuto Luigi Zangrilli, Assistente di zona del Governatore del Dostretto 2120 Giuseppe Seracca Guerrieri, che ha portato il suo saluto a tutti i partecipanti.

A conclusione della cerimonia, la consegna dei premi e delle targhe a tutti i partecipanti ed ai rappresentanti delle scuole.

Michele Chiariello

STEFANO MASTRANGELO NUOVO PRESIDENTE DEL ROTARY CLUB PUTIGNANO

STEFANO MASTRANGELO NUOVO PRESIDENTE ROTARY
Alla fine di ogni mese di giugno la ruota del Rotary, in tutto il mondo, gira. Avviene così da centoquindici anni. Anche a Putignano, lo scorso 25 giugno, c’è stato l’ennesimo giro; qui avviene da cinquantadue anni. A Tonio Frallonardo succede alla presidenza . Stefano Mastrangelo. Sotto la grande pergola della Chiusa di Chietri, all’aperto, osservate tutte le regole di sicurezza con distanze, mascherine e gel, è avvenuta l’emozionante cerimonia che ha visto anche la partecipazione, fra gli altri, dei sindaci del territorio, dei senatori Patty L’Abbate e Piero Liuzzi, del giudice di pace Tiziana Gigantesco, del presidente del consiglio comunale di Putignano Michele Vinella. Presenti anche il governatore incoming Gianvito Giannelli, i past governor Mario Greco e Luca Gallo, gli assistenti del past governor Sergio Sernia dr. Giuseppe Polignano e del governatore di Puglia e Basilicata, dr. Giuseppe Seracca Guerrieri, dr. Giuseppe Nitti; i presidenti di vari club Rotary e Rotaract. Il sindaco di Alberobello, Michele Longo, a nome di tutti gli altri otto sindaci dei comuni che fanno parte del Rotary di Putignano, ha auspicato che i cittadini seguano l’esempio di vita ed i valori che contraddistinguono il Rotary , in primis il rispetto della vera democrazia, come essi dimostrano nei rispettivi club. Il presidente uscente, Tonio Frallonardo, ha rammentato come, nel suo anno di impegno, egli abbia sempre privilegiato l’attenzione sua e del club verso il territorio; infatti ha subito cambiato il nome del club che, a “Rotary club Putignano” ora si aggiunge “Trulli e Grotte”, per meglio identificarlo a livello nazionale ed internazionale. Come abbia effettuato tanti incontri culturali e scientifici (tra i quali ricordiamo quelli sulla xilella fastidiosa; sui lupi nel nostro territorio; sul CERN di Ginevra, i cui studi sono stati illustrati direttamente dal putignanese ing. Luigi Serio; visite guidate a Salerno, Lucera, San Severo, alle cantine ed ai luoghi delle tradizioni popolari locali. Come l’emergenza abbia “imposto” la donazione di un ventilatore-respiratore polmonare all’ospedale di Putignano, consegnato nel pieno della pandemia; la donazione ad aprile, di 1.500 mascherine agli ospedali di Putignano, Castellana Grotte e Monopoli e di settanta colonnine di gel igienizzante a tutte le chiese, le scuole, gli ospedali e gli uffici pubblici dei nove comuni del territorio del club di Putignano .Quando la pandemia ha costretto tutti a casa, gli incontri e l’impegno sono continuati in videoconferenza, con incontri virtuali, anche con alcuni club gemellati (Verona Soave, Santa Severina, Roma Olgiata). “Il Rotary però, non si è fermato – ha detto Frallonardo – che è riuscito, pur in periodo di stretta chiusura, a donare agli ospedali del territorio quanto essi invocavano urgentemente nel pieno dell’emergenza”. “Per fare questo, però – ha concluso Frallonardo – si è stati costretti a rinunciare al service principale programmato ad inizio di anno, la donazione all’ospedale De Bellis di Castellana di una “calotta refrigerante”. Passati il collare che raccoglie i nomi di tutti i cinquantadue presidenti, il distintivo ed il martelletto che suona la campana ad inizio e fine di ogni incontro rotariano al nuovo presidente, si è ufficialmente insediato Stefano Mastrangelo. Egli si è detto onorato di presiedere un club tanto apprezzato in Italia e di rappresentare i nove comuni del nostro territorio dei trulli e delle grotte. Ha rassicurato che, come prima cosa, egli nel suo anno di lavoro, realizzerà la donazione della calotta promessa dal Rotary all’ospedale scientifico di Castellana Grotte. Si tratta di un dispositivo utile al raffreddamento del cuoio capelluto per prevenire la caduta dei capelli nei pazienti ammalati di cancro e sottoposti a chemioterapia. Ma anche che realizzerà progetti di carattere socio-sanitario e per la salvaguardia dell’ambiente, cercando di creare nuove occasioni per i giovani, in sintonia con il presidente internazionale, Holger Knaack, che vuole un Rotary che crei opportunità. Il nuovo presidente ha affermato anche che aderirà concretamente al progetto distrettuale di raccolta e successivo riciclaggio dei detriti di plastica nel mare sud-occidentale dell’Africa, dinanzi alle coste di Cotonau in Benin. Stato che ha già beneficiato negli anni 2007-8 dell’intervento del nostro club con l’installazione di impianti di potabilizzazione dell’acqua dell’azienda Sereco di Noci del socio ed ex presidente Donato Ritella. “Può sembrare una missione difficile in questo momento di emergenza sanitaria ed economica – ha detto il presidente – ma mi auguro di cuore di poterla rendere possibile ed utile alla causa che tutti abbiamo deciso di sposare con l’adesione a questa associazione internazionale. Grazie anche all’aiuto di tutto il mio staff”. Che è così composto: Giuseppe Polignano, vicepresidente; Paolo Valenza, tesoriere; Paolo Campanella, segretario; Giuseppe D’Onghia, prefetto; Donato Intonti, Giuseppe Crupi, Linda Savino ed Angelo Lippolis, consiglieri; Tonio Frallonardo, past president e Paolo De Palma, presidente incoming. Pietro Gonnella è stato incaricato responsabile della comunicazione.
Pietro Gonnella

IL R. C. PUTIGNANO HA INAUGURATO IL RESTAURO DEL CROCIFISSO LIGNEO DI SAN FRANCESCO D’ASSISI DI CASTELLANA GROTTE

IL ROTARY HA RESTAURATO IL CROCIFISSO LIGNEO DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI
CASTELLANA GROTTE – 21 GIUGNO 2021
Lunedi scorso 21 giugno, è stato inaugurato il restauro del crocifisso ligneo della Chiesa di San Francesco d’Assisi, in Castellana Grotte. Tale restauro è avvenuto a cura del Rotary club di Putignano Trulli e Grotte ed è stato magistralmente effettuato dall’azienda Wood Lab di Giuseppe Conte, in Castellana. Il crocifisso, risalente alla fine del Settecento, è uno dei “gioielli” della chiesa di San Francesco: esso troneggia l’altare maggiore e sembra ammonire i fedeli ed i visitatori alla sobrietà di vita ed alla fede. E’ interamente in legno, al suo terzo restauro, dopo che un primo ne aveva alterato le sembianze, ridotto in giallo dorato e dopo un secondo, effettuato dal parrocchiano Francesco Lanera, che certosinamente lo aveva ricondotto alla versione originale. Questo terzo restauro, di tipo conservativo, effettuato da Conte su commissione del Rotary, è di tipo conservativo ed ha riportato alla luce lo splendore delle vernici e dei chiaroscuri, come era nel Settecento. In una breve cerimonia svolta in chiesa, alla presenza dei fedeli e dei soci del Rotary e del loro presidente, col. Stefano Mastrangelo, il parroco don Giangiuseppe Luisi ha benedetto il crocifisso restaurato ed ha ringraziato, a nome di tutta la comunità parrocchiale, il Rotary “per la sensibilità che ha avuto nel restaurare uno dei gioielli preziosi della parrocchia; attenzione del Rotary che non è segno da poco, ma grande sensibilità umana e soprattutto culturale perché il crocifisso appartiene alla comunità parrocchiale, ma appartiene anche a tutta la comunità cittadina di Castellana Grotte; quindi, prendersi cura delle opere d’arte è un modo con cui ci prendiamo cura del futuro perché le custodiamo; la bellezza ci è stata data per poterla custodire e consegnare alle future generazioni”. Il presidente col. Mastrangelo ha rivelato di aver pensato al restauro durante la pandemia da coronavirus, per aver visto tante persone inchinarsi al crocifisso e pregare il Signore che tutto potesse andar bene e che potesse alleviare le sofferenze di coloro che ne erano colpiti. Ha ribadito che da sempre il Rotary è attento alla cultura ed all’arte, come dimostrano i numerosi restauri di opere d’arte, effettuati sia a Castellana Grotte che nei paesi del territorio circostante.
Pietro Gonnella

APERICENA DEL R. C. DI SAN SEVERO CON I RAGAZZI DELL’ANFFAS DI TORREMAGGIORE

IL ROTARY CLUB DI SAN SEVERO TORNA AD ABBRACCIARE GLI AMICI – APERICENA CON I RAGAZZI DELL’ANFFAS DI TORREMAGGIORE

Siamo riusciti a fare finalmente la visita, programmata già dallo scorso autunno, ai ragazzi dell’ANFFAS di Torremaggiore, ai loro genitori ed a tutto lo splendido staff di volontari.

I giovani del nostro Rotaract, guidati dal presidente Giuseppe Pio Carlucci, hanno donato e realizzato nel giardino della struttura un “PERCORSO SENSORIALE” con piante officinali aromatiche e con due alberi di limoni: il “percorso” servirà a tutti i fruitori del centro, ed in particolare ai bambini, per acquisire e sviluppare le loro capacità sensoriali associando la vista al tatto ed all’odorato nonché alla conoscenza delle specie botaniche del territorio.
Le piante officinali vengono utilizzate nella cucina del centro per le varie preparazioni; i limoni si prestano alla realizzazione del “limoncello” che viene offerto agli ospiti ed alla preparazione di biscottini aromatizzati denominati “I LIMONCELLI”, molto buoni e poco dietetici, dai quali prende nome il servizio catering del centro.

Introdotto dalla Presidente del Club – dr. Mina Leccese, all’ultimo miglio del suo anno di servizio rotariano – ha presentato la realtà e le attività dell’ANFFAS torremaggiorese il giovane Antonio Zannotti: palese dimostrazione come ad una limitatissima condizione fisica possa accoppiarsi un’intelligenza viva ed una notevole capacità di espressione linguistica.

La serata è proseguita con un’apericena per i soci del club, i numerosi ospiti e per la grande famiglia dell’ANFFAS; in verità una vera e propria “cenetta a metro zero” – più che a chilometro zero – che ha utilizzato in massima parte le verdure e la frutta, buonissime, delle serre ANFFAS; il tutto è stato preparato e servito dagli ospiti della struttura, con i loro impareggiabili tutor; la capiente lavastoviglie industriale donata dal nostro club per l’occasione, già funzionante, ha consentito l’utilizzazione di stoviglie, posate e bicchieri tradizionali – e non di plastica, come in precedenza – contribuendo a rendere più ecologica l’attività formativa e culinaria del centro.

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“I LIMONCELLI” buonissimi ed un goccio di “MERINELLO” prodotti ovviamente dai ragazzi hanno concluso la serata, prima visita dei due club – dopo “tanto buio” – alla struttura.

Pier Carlo Pazienza

CRONACA DI UN VIAGGIO. IL R.C. MELFI A MATERA PER IL SARCOFAGO DI ATELLA

A MATERA, PER MANTENERE IL SARCOFAGO DI ATELLA NEL MUSEO DI MELFI

Arriviamo a Lavello, io e Giovanni Navazio, che in questo anno pandemico si trova a fare il presidente del Rotary club di Melfi, dove ci aspetta Antonio Bisceglia, architetto, tessitore instancabile di relazioni umane.

Abbiamo appuntamento a Matera con la direttrice del Polo museale di Basilicata, architetto Annamaria Mauro, succeduta da alcuni mesi a Marta Ragozzino, per conoscerla e perorare la causa di far restare nel Museo archeologico di Melfi il sarcofago di età imperiale dove giaceva dalla seconda metà del II secolo d.C. Metilia Torquata. È stato ritrovato nel 1740 in contrada Mangone di Atella, lungo un antico tratturo, tra i resti di una grande villa romana della famiglia dei Metilii, sodale della corte imperiale antonina. Il sarcofago è di proprietà del Museo archelogico di Napoli che lo ha acquistato nel 1897 dalla famiglia Cittadini di Barile, succedutasi nel suo possesso ai principi Torella-Caracciolo; si trova in mostra a Melfi in prestito da quasi due anni, ma ormai è scaduto il termine, ed è in procinto di tornare a Napoli.  L’appuntamento è presso la sede del Museo Ridola e lì, puntuali, arriviamo.

Porto con me alcune pubblicazioni edite dal Parco Letterario Federico II, quattro volumi della collana Augustali, il librone del Millenario della fortificazione di Melfi, il volumetto “Lettera di Natale” di Nigro, un monologo struggente sull’emigrazione dei giovani, da poco pubblicato proprio con il sostegno del Rotary club. Sono per la nuova direttrice a dimostrarle l’attenzione dei suoi interlocutori per la memoria storica del territorio.

Restiamo un po’ interdetti quando in portineria sembra non sappiano nulla dell’appuntamento e comunque ci fanno accomodare in attesa di essere ricevuti. Dopo un po’ di tempo, mentre ci guardiamo intorno perchè si intravedono gli antichi muri dell’edificio e ci lamentiamo per l’improvviso caldo, a Matera è estate piena, ci raggiunge una collaboratrice della direttrice, un po’ sorridente e un po’ contrita, per spiegarci che l’attesa avrebbe potuto anche protrarsi a lungo per via di una riunione in corso, senza possibilità d prevedere il termine.

Non decodifichiamo il messaggio come un invito a tornare in altra occasione e decidiamo di aspettare comunque, intanto andiamo a prendere un caffè, lasciando in custodia in portineria il borsone pieno di libri e pesante di cultura.

A Matera si respira aria di festa, la pandemia sembra ormai lontana, poche le mascherine in giro, bambini e non con il gelato in mano a ciondolare, come fanno i turisti quando passeggiano. Sui pericoli del Covid ammoniscono i cartelli d’ordinanza all’ingresso di bar e gelaterie, intimano, ormai senza troppa convinzione, di non fare assembramenti, di indossare la mascherina e di lavarsi le mani.

Attratti dall’insegna, capitiamo in una gelateria artigianale e prendiamo un cono da passeggio, ma non restiamo convinti della bontà assoluta del gelato e, anche per rifarci, andiamo a prendere il caffè in un bar sotto il palazzo Lanfranchi; conserva la pavimentazione antica in cotto a spina di pesce, con un terrazzo che apre la vista sul paesaggio dei Sassi e sulla collina dove Mel Gibson ha innalzato le croci del suo film “La Passione di Cristo”.

Il caffè lì costa un euro, non c’è alcun sovrapprezzo per la splendida vista e per il magnifico pavimento, ed è buono.

Misurando il tempo, ci affacciamo sul belvedere a fianco del palazzo Lanfranchi e della “Goccia” di Kenjiro Azuma, icona della città dal 2010, rappresenta il ciclo dell’acqua e della vita. È un anfiteatro unico, si innalzano gli speroni tufacei dove sono sovrapposte o scavate case dove le gocce d’acqua, raccolte ed incanalate, assicuravano la vita.  Sta passando tempo e le distrazioni sono tante.  Sulla porta d’ingresso della Direzione museale ci aspetta la segretaria della direttrice, ci sentiamo in colpa per il caffè e la vista dei Sassi, ma ne è valsa la pena.

Siamo introdotti nella sala riunioni e in un attimo ci raggiunge la direttrice.

Una donna dallo sguardo fermo, ma tenero ed accogliente, poggia sul tavolo la lettera che Giovanni Navazio le aveva fatto recapitare qualche giorno prima con la richiesta di allungare il prestito del sarcofago di Atella presso il Museo di Melfi perchè esso, con quello di Rapolla, racconta la storia millenaria del territorio e delle vie della transumanza. Non abbiamo bisogno più di tanto di circostanziare ed illustrare meglio la richiesta, ci dice subito di aver già avviato, con la dovuta attenzione anche per la forma, gli opportuni e preliminari contatti per far restare ancora a Melfi il reperto archeologico.

La colmiamo di sorrisi riconoscenti e cogliamo il senso vero della vicinanza delle istituzioni al territorio. Le facciamo dono dei libri che apprezza molto, incomincia a sfogliarli, restandone ammirata. Giovanni le consegna il gagliardetto del club.

Ci racconta che, all’inizio della sua carriera ha collaborato con la Soprintendenza nei lavori di restauro del castello di Melfi, e che proprio a Melfi ha stabilito rapporti duraturi di amicizia, ci informa anche che nei prossimi giorni sarebbe stata proprio in quel museo per inaugurare la mostra dei reperti medievali bloccata da anni. L’avremmo voluta abbracciare.  Siamo poi andati in una sala del museo Ridola per una fotografia celebrativa dell’incontro lasciandoci con una promessa di buone notizie.

Francesco Corona

IL ROTARY CLUB FOGGIA “U.GIORDANO” CON FELICE LIMOSANI SU DANTE ALIGHIERI

ROTARY CLUB FOGGIA UMBERTO GIORDANO

‘Dante, il Poeta eterno. Tra Digital Humanities, sostenibilità ambientale e beneficio sociale’

Esistono vari tipi di viaggi: quelli d’autore, quelli letterari e i viaggi d’arte. A questi si aggiunge un’ulteriore esperienza, definita ‘virtuale’, capace di mettere in contatto oggi l’essere umano con il passato: di proiettarlo, cioè, in luoghi e in tempi oramai lontani, ma non dimenticati.

Si è discusso di questo e molto altro nell’incontro online, tenutosi Martedì 25 Maggio scorso e moderato da Rossella Palmieri delegata del Rettore alla comunicazione e ai rapporti con il territorio, organizzato dal Rotary Club Foggia Umberto Giordano: ‘Dante, il Poeta eterno. Tra Digital Humanities, sostenibilità ambientale e beneficio sociale’. Per farlo il Club del capoluogo dauno ha ospitato un relatore d’eccezione: Felice Limosani, artista multidisciplinare e socio onorario del Club Foggia Giordano.

Dopo i saluti del Presidente Carlo De Bellis, l’interprete e innovatore delle Digital Humanities (le tecnologie digitali applicate ai beni culturali) ha, infatti, coinvolto la platea in una intrigante conversazione sulla vita di Dante Alighieri:  nel settecentenario della morte dell’autore della Divina Commedia, Limosani ha operato una digitalizzazione del maestoso ciclo delle 135 incisioni ottocentesche di Gustave Dorè, che rappresentano il viaggio ultraterreno di Dante dall’Inferno al Paradiso.

La proiezione di queste ‘tele’ (che nella presentazione al Complesso Monumentale di Santa Croce a Firenze si sono manifestate nella loro totale bellezza con immagini retro illuminate in alta definizione, persino animate) ha condotto il pubblico in un viaggio nel tempo, come ha confermato anche il Rettore dell’Università degli Studi di Foggia, Pierpaolo Limone nel suo intervento. Sono ampie, infatti, le potenzialità dell’informatica umanistica, come vengono definite le Digital Humanities: un settore di studi sviluppatosi negli ultimi anni e basato su un approccio interdisciplinare alla ricerca nelle scienze umanistiche e alla diffusione di contenuti culturali. Sono ampie le possibilità offerte dagli strumenti digitali, in ambito scolastico ed educativo: si tratta, pertanto, di una importante opportunità per le materie come l’italiano, l’inglese, la storia e la geografia, il latino e il greco, l’arte, ecc, per rafforzare le competenze relative alla comprensione e alla produzione dei contenuti.

Limosani ha, infatti, spiegato che i contenuti di questo progetto (in collaborazione con educatori, docenti, pedagoghi, psicologi, sociologi) continueranno a essere diffusi, trasformati in didattica interattiva nelle scuole e in esperienze terapeutiche in contesti di cura e riabilitazione sociale. “Oggi – ha spiegato Limosani – tutte le opere non sono più bloccate nel tempo e limitate al concetto del proprio autore, ma sono oggetti in divenire che si espandono. Possono vivere simultaneamente in ambiti diversi, sia in originale, sia trattate per esprimere nuove idee e aprire altri campi del sapere”.

All’incontro ha preso parte anche l’assistente del Governatore del Distretto 2120 Puglia e Basilicata Luigi Zangrilli che ha manifestato tutto il suo entusiasmo per questa inedita ‘macchina del tempo’ virtuale, che è stata un’esperienza intima, interattiva e naturalmente digitale.

In questa dimensione – ha concluso Felice Limosani – il patrimonio dantesco può essere attualizzato, interpretato e condiviso come esperienze multidisciplinari che si intrecciano in ambito museale, didattico e sociale, giungendo a coniugare cultura, educazione e solidarietà. Emancipandosi dai vecchi modelli e con un approccio curatoriale, si può anche sconfinare nell’intrattenimento e nella spettacolarità per diffondere conoscenza e cultura di qualità a un maggior numero di persone”.

Sara PACELLA

R.C. SAN SEVERO – “LA FESTA DEL LABARO … TRA I COLORI DI PIERPAZ”

Nella bella cornice del castello ducale di Torremaggiore la Presidente, dr.ssa Mina Leccese, ha presentato il nuovo labaro del Rotary Club di San Severo dopo cinquantanove anni di splendido “SERVIZIO ROTARIANO” dell’originale.

Sono stati donati lavori pittorici – acquerelli, pastelli, chine e acrilici – realizzati appositamente per l’occasione dall’ing. Pier Carlo Pazienza, pastpresident del club e “pittore per diletto”, presentati con un allestimento particolarmente bello curato dalla prof.ssa Linda Lenza, prefetto del club; i lavori pittorici sono stati utilizzati dal club per una raccolta fondi pro “La città dei colori” associazione di volontariato di San Severo – presieduta dalla dr.ssa Grazia Villani – attivissima nell’aiutare i giovani meno fortunati.
Molto calorosa l’adesione al “crowfunding” di soci ed ospiti, intervenuti numerosi, ma purtroppo in numero contingentato per il dovuto rispetto delle norme in vigore.
Pcp

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