La guerra per il Mezzogiorno: incontro con l’autore Carmine Pinto

“Ogni generazione rielabora il passato sulla base delle proprie condizioni sociali, politiche, intellettuali.”
Questo é emerso alla presentazione del libro del professor Carmine Pinto, “La guerra per il Mezzogiorno” la storiografia, protagonista di una revisione e di un confronto permanente attraverso nuove domande, nuove fonti, nuove ricerche.
“La Guerra per il Mezzogiorno”, edito da Laterza, offre una nuova chiave di lettura sulla vicenda della guerra per l’unità nazionale, spiegando come come l’antico conflitto civile interno al regno meridionale si sia intrecciato con la rivoluzione nazionale italiana.” “La guerra fu innanzitutto un conflitto tra progetti di stato e narrazioni nazionali. Da un lato il costituzionalismo liberale e la nazione risorgimentale, dall’altro lato la monarchia assoluta e il patriottismo regionale.
Artisti, intellettuali, pubblicisti, politici costruirono rappresentazioni e simboli funzionali a mobilitare e legittimare tutte le forze possibili.
Eppure fu proprio sul terreno delle idee che il movimento risorgimentale, coinvolgendo scrittori, musicisti, accademici più famosi dell’epoca, travolse e sconfisse i difensori degli antichi stati, borbonici e asburgici.
Il brigantaggio fu una delle espressioni politiche, sociali e criminali della crisi dell’unificazione nel Mezzogiorno, condizionato da eredità e tradizioni di lungo periodo.” Nell’arco della serata un piacevole e interessante dibattito che ha permesso ai presenti di approfondire il tema. Il professore Carmine Pinto ospite del nostro Rotary club è Vincitore di molti premi di saggistica, Storia Nazionale, professore ordinario presso l’Università degli Studi di Salerno di Storia Contemporanea si occupa di storia politica, storia culturale e di storia militare.
Ha lavorato sui sistemi politici del Novecento, attualmente si occupa di guerre civili e movimenti nazionali nel XIX secolo. La sua notevole esperienza come professore in molte università europee e latino americane gli ha permesso di diventare membro di comitati di redazione di riviste italiane ed internazionali. Dirige il Centro di Ricerca sui conflitti in Età Contemporanea e il programma di Dottorato di Ricerca in Studi Letterari, Linguistici e Storici.
Attualmente è direttore dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano di Roma

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