Venosa. Si è inaugurato al pubblico lo sportello donna antiviolenza “Mariangela
Latorre”. Alla presenza di autorità regionali e comunali sono intervenuti ospiti di
spicco come l’autrice Matilde d’Errico,autrice e regista di “Amore criminale “e
“Sopravvissute”. Il Rotary Club di Venosa, in convenzione con il Comune di Venosa e
l’associazione “Telefono Donna”, dopo due anni di lavoro con tenacia e grande
volontà porta ha portato a termine un grande obiettivo speso a favore e per le donne
vittime di violenza. Quattordici volontarie del Rotary, in modo gratuito e
volontaristico, si alterneranno nei locali di Vico Annunziata n.6 ogni lunedì e
mercoledì dalle 15:30 alle 18:30 e/o al numero telefonico 3347550040.
Accuratamente formate dalla Dr. Cinzia Marroccoli, presidente dall’associazione “Telefono
Donna”, daranno vita ad un servizio che nasce sotto la stella di Mariangela Latorre,
donna di Venosa vittima di femminicidio. “La storia di Mariangela è la storia di un
tentativo di emancipazione che ha dato fastidio perché l’esercizio della violenza altro
non è che un esercizio di potere” così commenta la presidente del Rotary club Venosa
Teresa Asciutto, “accoglienza, ascolto, orientamento, consulenza specialistica, tutela
legale, psicologica e sociale, al servizio delle donne vittime di violenza di genere
questo il servizio dello sportello”. “Qualunque azione di contrasto alla violenza
contro le donne se non è messa in reta perde di efficacia” ne è convinta Margherita
Perretti Presidente della commissione regionale pari opportunità della Basilicata.
Emozionante la testimonianza della famiglia Latorre sulla tragedia di Mariangela,
diventata fermento di vita e servita da stimolo per aprire lo sportello donna. Un
messaggio di libertà e speranza per le donne che vivono la stessa condizione. “Noi
temiamo che il sommerso sia molto elevato rispetto al numero delle donne che si
rivolgono a telefono donna” ci dice Cinzia Marroccoli presidente Telefono Donna
Potenza “Bisogna essere presenti sul territorio per garantire supporto e vicinanza alle
donne vittime di violenza. Siate felici che in questa zona sia nato uno sportello
antiviolenza” ha dichiarato Matilde D’Errico autrice televisiva di Rai3 “e anche se
solo una donna si salva la sfida è vinta, sentivi coinvolti tutti. Se stai subendo una
situazione di violenza” – continua Matilde – “e ti senti persa ricordati che non puoi
cambiare l’inizio ma puoi cambiare il finale”.
Per una donna che subisce violenza a volte denunciare ilpadre dei propri figli denunciare
l’uomo a cui ha voluto bene non è facile. Quelle sono relazioni tossiche, le chiamano così,
la violenza psicologica che precede sempre
quella fisica o comunque anche solo i casi di violenza psicologica altrettanto dolorosi
i limiti dell’anima possono essere dolorosi come gli schiaffi la violenza psicologica è
qualcosa di molto di molto invisibile di molto raffinato e le donne che subiscono
violenza psicologica spesso non sono consapevoli che stanno subendo violenza
psicologica che stanno subendo abuso psicologico. Io sono entrata in case insospettabili con la mia
trasmissione, succedono le storie come quelle di Mariangela. La storia di Mariangela è
la storia di un tentativo di emancipazione ed è quella che ha dato fastidio perché
l’esercizio della violenza altro non è che un esercizio di potere. Mariangela
cominciato piano piano a capire che quello che subiva era violenza e ha cominciato
piano piano a prendere in mano la propria vita. Ho creato Sopravvissute perché
volevo ad un certo punto non solo raccontare i casi di femminicidio e quindi invitare
la denuncia attraverso le altre donne che vengono lì in studio e mi dicono ‘Io ne sono
uscita ‘ e raccontando la loro catarsi si è innescata una catena potentissima. Ricevo
migliaia di messaggi, molte di dicono “non sono creduta “ quando mi raccontano la loro
storia di violenza io gli dico rivolgersi a un centro antiviolenza.
Siate felici che qui in questo territorio è
nato uno sportello antiviolenza e anche se solo una donna si salva la sfida è vinta e
sentivi coinvolte, è un miracolo che ci siano 14 donne, sono tantissime, che mettono
gratuitamente a disposizione il proprio tempo e quando gli altri diranno ma che si fa
allo sportello dite che allo sportello si offre ascolto assistenza legale assistenza psicologica.
“Se stai subendo una situazione di violenza e ti senti persa ricordati che non puoi cambiare l’inizio ma puoi cambiare il finale”, quindi sentiamoci coinvolte tutte . “Grazie

