Categoria: RC PUTIGNANO

IL ROTARY CLUB PUTIGNANO CONCLUDE IL SERVICE PER LE NUOVE GENERAZIONI

CERIMONIA CONCLUSIVA DEL SERVICE PER LE NUOVE GENERAZIONI
“Per i giovani che sono il nostro futuro, occorre cominciare a parlare al presente e mettere in atto per essi, azioni concrete che li facciano sentire protagonisti e non oggetti passivi dei nostri programmi”: così il dott. Antonio Braia, governatore designato Rotary per l’anno 2025-26 per la Puglia e la Basilicata e coordinatore distrettuale del progetto ”Il Rotary al servizio delle nuove generazioni e per lo sviluppo del territorio”. Collegato in videoconferenza da Matera per la cerimonia conclusiva del progetto che il Rotary club Putignano Trulli e Grotte ha tenuto lo scorso 11 maggio, egli ha ringraziato il club di Putignano ed in particolare, un suo socio sen. Mario Greco, presente anch’egli alla serata, per averlo supportato nell’anno rotariano 2016-17 quando, presidente del club di Matera, egli ha ideato ed avviato, proprio nella città lucana, tale progetto che, cresciuto negli anni successivi, quest’anno ha visto coinvolti ventitré club e formato oltre nove mila studenti in tante realtà della Puglia e della Basilicata. Questa cerimonia conclusiva è stato doveroso svolgerla dopo ben nove incontri formativi che il Rotary di Putignano ha tenuto, nei mesi di febbraio e marzo, nei due istituti tecnici prescelti, il “Pertini-Anelli-Pinto” di Turi ed il “Luigi Dell’Erba” di Castellana Grotte”. “Noi crediamo moltissimo nei giovani; tuttavia credere non è sufficiente in quanto occorre fare per essi qualcosa di utile e di più concreto – ha ribadito il presidente del club, ing. Francesco Nicola Mercieri. – Abbiamo voluto mettere a disposizione degli studenti dell’ultimo anno, le competenze tecnico-professionali e manageriali di alcuni soci del nostro club, perché essi possano affrontare, con attenzione e con maggiore consapevolezza, le insidie del mondo del lavoro e degli studi universitari che li attendono dopo gli esami di stato di giugno”. Egli ha anche ringraziato il socio preside Pietro Gonnella che ha coordinato l’intero progetto e curato i rapporti con i due istituti, con i cinque relatori rotariani e con i docenti tutors. Il preside Gonnella ha brevemente riepilogato, ai numerosi presenti, le cinque tematiche offerte agli studenti ed ha ringraziato i due dirigenti scolastici, proff.e Carmela Pellegrini e Teresa Turi, per aver entusiasticamente accolto i relatori rotariani nelle proprie scuole. In cui lo stesso presidente Mercieri ha relazionato sul tema: “L’impresa, il concetto di valore ed i processi aziendali”, facendo comprendere ai futuri lavoratori, impegnati in qualsiasi profilo, cosa è una impresa ed una azienda; la creazione del valore; la riduzione degli sprechi; i vari processi aziendali e l’organizzazione snella. La dott.a Linda Savino ha affrontato il delicato tema de: “L’educazione alla affettività ed alla sessualità”: cosa è l’innamoramento; la conformazione degli organi sessuali; i principali metodi di contraccezione e la pillola; l’interruzione della gravidanza come extrema ratio; i disturbi della differenziazione sessuale; la necessità della consapevolezza di “ciò che si fa con il sesso”; il rispetto per sé e per gli altri ed il ripudio di ogni forma di violenza. La stessa dott.a Savino ha anche relazionato sul tema “Problematiche della salute della età evolutiva ed adolescenziale”, con il quale ha richiamato l’attenzione dei giovani sui diversi fattori che condizionano la salute, tra i quali lo stile di vita e l’istruzione; sul difficile compito dei genitori; sulle mutazioni del proprio corpo e sulla comparsa della sessualità; sull’ importanza dell’alimentazione e dell’attività fisica quotidiana; sulle intolleranze alimentari e sui disturbi; sulle conseguenze negative del fumo e delle sostanze stupefacenti. L’avv. Giancarlo Angelini De Miccolis ed il dott. Andrea Riccardo Miani hanno illustrato il tema “I rischi dell’utilizzo degli stupefacenti tra i giovani; contrasto al fenomeno e riflessioni sul tema della legalizzazione”. Tra concetto errato che i giovani hanno di “sballo” e la descrizione delle variazioni irreversibili del proprio cervello e del sistema nervoso centrale, essi hanno illustrato il Testo Unico del 1990 sugli stupefacenti; le implicazioni amministrative e penali che da esso derivano; la differenza tra possesso per uso personale e spaccio ed hanno elogiato il grande contrasto al fenomeno che ogni giorno effettuano le forze dell’ordine. Circa la eventuale legalizzazione, essi hanno riportato il convincimento del procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri che essa non sconfiggerebbe lo spaccio né eliminerebbe le conseguenze negative sulle funzioni del nostro cervello. L’avv. Stefano Maria Sisto, coadiuvato da Giancarlo De Miccolis ed Andrea Miani, ha affrontato il sentitissimo tema tra i giovani de: “I social network: uso consapevole e prevenzione dei rischi”. Durante la sua esposizione, egli ha richiamato l’attenzione dei giovani sui furti di identità; sui pericoli dei falsi profili; sulle buone regole di comportamento; sui “like” che si mettono con molta leggerezza sotto i “post” offensivi; su quelli che si pubblicano con facilità e sulla diffusione di immagini e di video di atti sessualmente espliciti che possono esporre al fenomeno del “revenge porn”, ricatto e della responsabilità dei loro genitori per reati commessi dai minori. La dirigente del “Pertini” di Turi, preside prof.a Carmela Pellegrini, nel rammentare che l’istituto da lei diretto non è solo il vecchio “ragioneria” ma anche il tecnico commerciale ed anche per geometri, ha evidenziato la formidabile rilevanza di tutte le tematiche che “hanno tenuto incollati alle loro sedie” gli studenti per tutti gli incontri; la particolare modalità di esposizione di tutti i relatori rotariani, diretta, immediata e pratica che ha catturato l’attenzione degli allievi, trasmettendo loro contenuti e problemi della realtà in cui vivono, troppo a loro vicini da sembrare erroneamente scontati; concordando con il governatore designato Braia che ad essi bisogna parlare al presente. La dirigente dell’Istituto “Luigi Dell’Erba” di Castellana Grotte, preside prof.a Teresa Turi, ha dapprima spiegato che tale istituto offre due tipologie di percorso, uno tecnico tecnologico con le branche di “Chimica e materiali”, “Biotecnologie sanitarie” ed “Informatica” ed uno di liceo scientifico con potenziamento biomedico e linguistico. Quindi, illustrando i risultati di un questionario a risposta chiusa, somministrato agli studenti mediante “Google form”, ha riferito la valutazione dell’impatto del progetto sul contesto scolastico: la maggioranza degli studenti ha ritenuto molto vicino alle problematiche reali gli argomenti trattati che possono servire per il futuro; che i temi sono stati affrontati in modo chiaro ed interessante dagli esperti del Rotary e che le proprie aspettative sono state pienamente soddisfatte. Ella ha anche aggiunto che il tema della sessualità è stato ampiamente gradito, segno dell’incongruenza dei programmi scolastici attuali italiani che non ne prevedono l’insegnamento. Tre studenti del “Pertini” di Turi, Giulia Leogrande, Francesca Logrillo e Fabiola Dell’Aera, coordinati dalla tutor prof.a Rosa Fiore e tre studenti del “Dell’Erba” di Castellana, Cesare Colella, Martina Sgobba ed Andrea Ruppi, coordinati dalle tutors proff.e Rosanna Berardi, Maria Alessandra Faniuolo, Maria Lucrezia Tateo ed Anna Elisabetta Gentile, hanno brevemente riferito ai presenti quanto essi hanno appreso, cosa “hanno portato a casa” e quali riflessioni successivamente, sono stati indotti a fare. A conclusione, il presidente ing. Mercieri ha consegnato ai sei studenti, rappresentanti dei circa 1.600 studenti dei due istituti, degli attestati di partecipazione. Attestati anche alle docenti tutors per l’impegno, l’entusiasmo e la collaborazione dimostrati; alle due presidi Carmela Pellegrini e Teresa Turi che hanno permesso e “messo a valore” il service rotariano ed ai cinque soci rotariani che hanno trovato la disponibilità di alcune ore del loro lavoro per la realizzazione del progetto: dott.a Linda Savino, avv. Giancarlo Angelini De Miccolis, avv. Stefano Maria Sisto e dott. Andrea Riccardo Miani. Il quinto è stato il presidente ing. Francesco Nicola Mercieri.
Pietro Gonnella

R.C. PUTIGNANO. SICUREZZA URBANA, REALE E PERCEPITA: IL QUESTORE CAPRIO AL ROTARY

Milano ormai è una città insicura, Roma poco meno. Purtroppo i malviventi contano su una ormai certa impunità per i loro reati, diciamo su una sostanziale benevolenza da parte dell’Italia. E’ inutile inasprire le pene. C’è molto da fare. Per rendere sicure le nostre città, occorre un gioco di squadra di tutte le istituzioni: politica, amministrazione pubblica, autorità giudiziaria, forze dell’ordine, che agiscano in maniera concreta e concertata e non con gli slogan. E’ in sintesi, il pensiero del questore dott Fabio Caprio, invitato l’altra sera, 4 maggio, dal presidente ing Francesco Mercieri, al Rotary club Putignano Trulli e Grotte per una conversazione sul tema “Sicurezza urbana, reale e percepita: nuove forme di violenza”. Il presidente ha voluto che egli, dall’alto del suo ultratrentennale impegno nella Polizia di Stato, donasse ai soci ed agli ospiti intervenuti, tutta la sua esperienza e , se possibile, rassicurazioni sulla stato di sicurezza attuale che viene percepito molto più precario di quanto, forse, sia in realtà. Il dott. Caprio infatti, in Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia e Calabria, ha diretto complesse attività di investigazione sulla criminalità comune, organizzata ed anche terroristica; ha gestito numerosi e delicati servizi di ordine e di sicurezza pubblici; dirigente di reparti mobili, della DIGOS, della Polizia Anticrimine e di commissariati di Pubblica sicurezza. Con gli anni, secondo il dr. Caprio, è aumentata la sensibilità dei cittadini sul tema della sicurezza, anche perché è stato purtroppo, accertato che tra i tanti senza lavoro chiamati a lavorare nei campi, nella raccolta di frutta e verdura, anche nelle fabbriche, nei supermarket, ci sono dei malintenzionati che hanno dato e danno origine a pericoli per l’ordine pubblico. Oggi c’è il grande problema della sicurezza delle stazioni ferroviarie e delle aree circostanti; a Milano come a Roma e come a Napoli; i pericoli sono ovviamente maggiori nelle grandi città e meno in quelle medie e piccole, dove il controllo delle forze dell’ordine è meno arduo. Il pericolo viene percepito provenire dai tanti stranieri che, senza lavoro e senza fissa dimora, bivaccano intorno alle stazioni, nei giardini circostanti, nei parchi, con grandi problemi di sicurezza, soprattutto di sera e di notte. Noi siamo allarmati dai continui sbarchi che inondano Lampedusa e le nostre coste meridionali, prima frontiera dell’Europa dal mare. Ma non porgiamo molta attenzione anche alle rotte terrestri che dall’Asia e dal Medio Oriente, indirizzano i migranti in Bosnia da dove, attraverso faticosi cammini e con non meno pericoli, attraversano la Croazia e la Slovenia e si affacciano in Italia dove, se non notati, sono loro che attirano l’attenzione delle forze dell’ordine, perché in Italia “si riceve un’accoglienza migliore che altrove”. E’ sorto così, da alcuni anni, il problema della sicurezza urbana. Infatti, tra protezione speciale, permesso temporaneo di soggiorno, fogli di via non eseguiti ed altre benevolenze, si è diffuso il concetto che noi Italiani siamo molto accoglienti di altri ed al Sud di più. Questi emigrati così, che non riescono a raggiungere i loro parenti all’estero, che non riescono a trovare un lavoro, anche molto umile, che non si riesce a rimpatriare, vivono ai margini della vita sociale italiana, estranei alla realtà cittadina. A Bari, anche in questo caso in zona stazione, dopo le ore 19,00 la gente ha paura di attraversare la magnifica Piazza Aldo Moro anche se in gruppo. Una volta, ha fatto notare il questore, c’era maggiore coesione sociale; oggi si ha paura di intervenire in difesa di un cittadino che viene rapinato o di una donna che viene strattonata, minacciata e violentata. Se si analizzano i numeri delle denunce, degli arresti, dei fermi di polizia, saremmo portati a pensare che la sicurezza urbana “reale” sia forte, garantita ed assicurata nelle nostre città. Ma a Napoli, per esempio, quasi nessuno denuncia più, sia per paura di ritorsioni sia perché si crede che ciò sia inutile. A Napoli però, la sicurezza viene “percepita” bassissima ed è fonte di grande preoccupazione. Oltre alla benevolenza tipica italiana, ci si mettono anche situazioni particolari e normative poco stringenti: dopo il fermo di polizia di 48 ore per esempio, spesso il delinquente viene rimesso in libertà; se gli si dà un obbligo di dimora, dove egli potrà dimorare? Se gli si commina un divieto di dimora, a cosa esso serve se si va a delinquere nella città vicina? Se si dà una sanzione economica, come essa potrà essere pagata dai nullatenenti? C’è anche poi, il problema dell’impiego delle forze dell’ordine in compiti non propriamente di controllo del territorio; come quando le pattuglie della polizia locale effettuano dei rilievi per incidenti stradali, esse sono distratte dai compiti di vigilanza del territorio. Così come i Carabinieri o la Polizia di Stato che devono anche intervenire per dirimere dei contenziosi familiari, vengono sottratti al compito della sicurezza urbana, laddove il legislatore avrebbe potuto prevedere l’intervento degli assistenti sociali o di altre figure. Esiste poi, anche il problema della “deterrenza”. Magnifico se questa deterrenza fosse esercitata dalle forze dell’ordine. Non sempre tuttavia è così. A Bari vecchia per esempio, non si delinque più come fino ad alcuni anni fa; essa “deve” essere una “bomboniera”, attirare turisti e far lavorare più gente. Ma con un diverso tipo di deterrenza, non legittimo purtroppo. Come in tante zone di Palermo trovano conveniente pagare poco, ma tutti e via… si vive tranquilli! Non è legittimo ma, spesso purtroppo, chi denuncia finisce per non essere tutelato. Oggi si invoca da più parti, l’installazione di un maggior numero di telecamere. Ma occorre il personale che poi “veda” le immagini che pervengono in tempo reale! Questo non avviene se non dopo che è stato commesso un reato. Si invoca il “riconoscimento facciale” ma sembra che la tutela della privacy sia più importante della tutela della sicurezza dei cittadini. A Putignano, da quando si è insediato il presidio della Polizia di Stato, la deterrenza è aumentata di molto. Questo è un bene. Per contrastare in maniera efficace la delinquenza ed assicurare una reale e ben percepita sicurezza, è necessaria una risposta più efficace di tutte le istituzioni, insieme e nessuna esclusa.
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO. GUERRA E PACE IN UCRAINA: CONFERENZA DI GEOPOLITICA DEL ROTARY

“Ogni guerra ha un principio ed una fine. Non nasce gradualmente. Si scatena in un momento preciso come una catastrofe. La si vede venire da lontano. Può essere provocata dal cambiamento di una qualunque variante in un processo di equilibrio”. Così il generale Pasquale Preziosa in una seguitissima conferenza all’Aeroporto militare del 36° Stormo di Gioia del Colle, organizzata dal Rotary club Acquaviva-Gioia del Colle con l’ausilio del presidente del Rotary club di Putignano, ing. Francesco Mercieri e di quelli di Molfetta, Altamura-Gravina, Matera, Bari Alto e Rutigliano. “Guerra e pace in Ucraina; riflessioni geopolitiche”, il tema che il generale Preziosa, già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana; Direttore dell’Osservatorio Permanente sulla Sicurezza, costituito dall’Eurispes in collaborazione con la D.N.A. e docente di Geopolitica della Sicurezza, ha illustrato ad una vasta platea nell’Aula Magna dell’aeroporto, costituita da militari, rotariani e giornalisti. L’evento è stato organizzato in occasione del centenario dell’Aeronautica Militare Italiana. L’illustre ospite è stato presentato dal Col. Massimiliano Pomiato, comandante del 36° Stormo Caccia che ha fatto presente come uomini ed aerei a Gioia sono sempre pronti ed in allerta per decollare, in qualunque momento e con qualsiasi tempo, per difendere i cieli italiani. Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente del Rotary Club di Acquaviva-Gioia del Colle, dott. Elia Masi di Putignano. Così come l’Occidente parla, a proposito dell’invasione russa, di violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale – ha detto il gen. Preziosa – così la Russia parla di perdita di fiducia nel multilateralismo e di aggressione finanziaria ed economica dell’Occidente che distrugge i benefici della globalizzazione e la sopravvivenza della Russia stessa. Il 24 febbraio 2022 è deflagrata, in maniera eclatante, l’architettura della sicurezza in Europa. La guerra inizia quando uno dei due contendenti perde il livello di deterrenza. Gli USA, negli ultimi anni, hanno perso il controllo della sicurezza con l’avvento dei missili ipersonici russi che non possono attualmente essere “parati” sufficientemente dal loro sistema antimissile. Inoltre, con l’entrata nella Nato dei paesi europei dell’Est e con la promessa anche dell’Ucraina, la Russia si è sentita minacciata nei propri interessi vitali ed ha reagito. Prima con l’annessione della Georgia e della Crimea, ora con l’invasione dell’Ucraina. Il problema serio per noi è chi difenderà l’Europa, visto che non abbiamo un esercito europeo, un sistema comune di difesa e di sicurezza per garantirci un futuro di pace. Non certo la Cina che, nella sua apparente ed interessata neutralità, in realtà è dalla parte della Russia per rafforzare la politica di contenimento degli USA e per la questione di Taiwan. Ne’ si sa fino a che punto può farlo l’America e la Nato. C’è poi il problema della unità strategica dell’attuale Europa: infatti c’è grande insofferenza degli stati dell’Est a seguire la Germania e gli stati centrali; tanto è vero che essi si dicono pronti a resistere da soli alla minaccia russa e si ribellano all’ortodossia europeista. Inoltre, Finlandia, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno rivelato di aver gettato le basi per la costruzione di una flotta aerea unificata per proteggere i cieli nordici. L’Europa purtroppo, dopo il secondo conflitto mondiale, non ha raggiunto alcuna autonomia strategica: per la difesa dipende dagli USA; per l’economia dipende dalla Cina; prima della guerra in Ucraina essa aveva sviluppato una strategia di forte dipendenza energetica dalla Russia, nonostante molti segnali premonitori di incertezza geopolitica. “La guerra non restaura i diritti ma ridefinisce i poteri”, ha teorizzato Hannah Arendt. La Russia quindi – secondo il gen. Preziosa – mira ad imporre nuovi poteri, aiutata dalla Cina, contro gli USA . Poi si ridefiniranno i diritti. Attualmente la guerra è in fase di stallo e non si risolverà nel breve periodo. Per vincere una guerra occorre la ferma volontà di combatterla ed i Russi, con il bombardamento dei civili e delle loro case, mirano a fiaccare proprio questa volontà ucraina. Le elezioni americane del 2024 potrebbero riaprire scenari poco piacevoli per l’Europa visto che il candidato presidente Trump ha affermato di essere in grado di fermare la terza guerra mondiale in 24 ore e nel suo passato mandato non è stato “amico” e benevolo con l’Europa. Oggi tutti i contendenti pensano di poter vincere questa guerra ma, l’eventuale vittoria, sarà una perdita per tutti gli attori in gioco: per L’Unione Europea che presenta le prime separazioni strategiche tra la vecchia e la nuova Europa; per l’Italia, ritenuta corresponsabile dalla Russia; per l’Ucraina, già disastrata; per la Russia che ha mostrato tutte le sue debolezze militari e logistiche; per gli USA che hanno abbassato il loro livello di scorte e di armamenti. La guerra prolungata – ha affermato il gen. Preziosa – sta trasformando la Russia in una potenza “ancellare” della Cina; gli Stati Uniti sono bloccati in Europa, a molta distanza dal nuovo epicentro della contesa nel Pacifico; la Cina ha invece, imparato a sfruttare gli eventi a proprio favore con acquisti di materie prime a buon prezzo. C’è poi l’incognita che una intensificazione significativa dei combattimenti a favore degli Ucraini o una “controffensiva”, come si vuol chiamarla, potrebbe spingere i Russi ad utilizzare le armi nucleari. “Attualmente manca il senso dell’urgenza della pace”. Nemmeno Papa Francesco potrà fermare il disastro il quale, pessimisticamente, ha da tempo intuito che la guerra in Ucraina ha innescato inconsapevolmente “la terza guerra mondiale a pezzi”.
Pietro Gonnella

PUTIGNANO. INAUGURATA UN’AIUOLA, “SPAZIO DI BELLEZZA”, CON LA RUOTA DORATA DEL ROTARY

“Oggi inauguriamo uno “spazio di bellezza”, grazie alla collaborazione che, da tempo, caratterizza i rapporti tra Amministrazione comunale e Rotary, due realtà che condividono molte idee insieme”. Così il sindaco del Comune di Putignano, avv. Luciana Laera, si è espressa sabato scorso, 22 aprile quando, in un’aiuola sita di fronte l’ingresso delle Grotte di Putignano, in via Turi, recuperata e trasformata in giardino, è stata scoperta una grande ruota dorata, simbolo internazionale del Rotary. Ella ha apprezzato tantissimo questo progetto che abbellisce ed impreziosisce una parte del territorio comunale ed ha ringraziato tanto, anche memore dell’altro dono del defibrillatore (sempre lei era il sindaco) che il Rotary ha sistemato all’ingresso del Palazzo di città e che, due anni fa, ha salvato la vita ad una signora. Si è detta infine, contenta della attenzione che il club ha per il territorio e per i cittadini e della concretezza delle loro azioni. Questo spazio, prima rustico e senza cura, è stato adottato dal Rotary Club Putignano Trulli e Grotte che, come detto prima, è stato ripulito da Tecno Garden, vi è stato impiantato del prato con dei fiori tra tre alberi di ulivo ed in cui sono state sistemate tre grosse pietre, omaggio alla natura calcarea del nostro territorio. Al centro, una grande ruota dorata (opera della Deco Sud di Noci) che simboleggia la presenza del Rotary nel territorio e per il territorio di Putignano e di otto comuni circostanti, da Turi a Polignano a Mare, da Castellana Grotte e Conversano ad Alberobello e Locorotondo. Don Simeon Nkono, della Parrocchia di San Filippo Neri, ha benedetto la ruota e l’aiuola. Il presidente del club, ing. Francesco Mercieri, nel porgere il benvenuto al sindaco ed al presidente del club di Acquaviva-Gioia del Colle, dr. Elia Masi, ha informato che tale service riviene dall’anno di servizio del past president Stefano Mastrangelo che, per colpa della pandemia e della burocrazia, vede finalmente la luce soltanto oggi. Il colonnello Stefano Mastrangelo ha espresso la sua soddisfazione per questa opera rotariana realizzata dopo due anni dalla sua progettazione, ricordando come il club è stato fondato a Putignano 55 anni fa, nel 1968, da alcuni soci “fondatori”, professionisti ed imprenditori tra i più qualificati ed impegnati nel nostro territorio, tra i quali Saverio Contegiacomo, il dr. Mario Ramunni, Gianni ed Ambrogino Serio, il dr. Giovanni Pisconti, l’avv. Giuseppe Chiarolla… “Orgoglioso che il sindaco – ha detto il colonnello – con la sua presenza e con la sua approvazione, abbia riconosciuto, attraverso questa aiuola, la presenza tangibile del Rotary in questo territorio, l’apporto che il club ha contribuito a dare alla comunità nel corso degli anni. Sarebbero tante le opere da elencare – ha continuato il col. Mastrangelo – di diverso genere ma ciascuna con un peso specifico, anche quelle meno evidenti, che possono però, aver migliorato sicuramente la vita di alcuni. L’ adozione di questa aiuola, oltre a simboleggiare la presenza attiva del Rotary International e del club sul nostro territorio, onora grandemente tutti i membri del sodalizio”. Egli quindi, ha ricordato, tra gli altri, il dono del defibrillatore, appunto che è “sotto” il Comune ed in vari punti dei paesi viciniori; varie strumentazioni scientifiche fornite agli ospedali della zona, per la cura ed anche per la ricerca; alcuni salvavita, come i respiratori ed i ventilatori polmonari durante il periodo della pandemia; il restauro di tele, facciate, statue ed altari nelle chiese del territorio (fondamentali quelli dell’affresco dietro l’altare maggiore della Grotta di San Michele in Monte Laureto e della tela seicentesca de “La lavanda dei piedi” nella Chiesa di San Domenico che altrimenti sarebbero andati perduti); la fornitura di vari automezzi per lo spostamento dei disabili e mezzi di locomozione per il trasporto di materiale per fini umanitari; gli interventi migliorativi della vita domestica delle case di accoglienza; la formidabile lotta, a livello internazionale, per la eradicazione della terribile malattia della poliomelite, sfida oggi quasi vinta e la fornitura di apparecchiature per la produzione di acqua sana e pulita in varie regioni dell’Africa e della Giordania. L’aiuola recuperata testimonia, in piccolo, la grande attenzione che, nel mondo, il Rotary nutre per l’ambiente. Infatti il club di Putignano – ha informato il presidente Mercieri – ha deciso di piantare ben 150 alberi nei vari comuni, tra i quali hanno dato la disponibilità ed indicato il luogo, quelli di Putignano, di Alberobello e di Locorotondo. Si tratta di varietà della macchia mediterranea, latifoglie ed aghifoglie: querce, lecci, roverelle, fragni, corbezzoli, alloro, carrubi, siliquastri (albero di giuda), sorbo con contorno di piante cespugliose come il lentisco, il mirto, il rosmarino, il cisto, la ginestra, il viburno, il biancospino, il prugnolo, l’artemisia, il pittosporo… A Putignano essi saranno piantumati tra la Scuola Media “Stefano da Putignano” ed il Centro Comunale di Raccolta, in spazi su Via Martiri delle Foibe e su una lunetta del grande rondò, angolo Via Vincenzo Laterza; ad Alberobello tra Strada Provinciale 77 e Via Confine; a Locorotondo lungo il viale del parcheggio di Via Martiri della Libertà, nelle aree verdi della scuola Guanella e della Villa Comunale, in Piazza Aldo Moro, nella pineta dell’Istituto Agrario e nell’area antistante la Domus. Ovviamente, vista la primavera inoltrata, la piantumazione avverrà in autunno.
Pietro Gonnella

R.C. PUTIGNANO. TRASPARENZA E TRACCIABILITA’ DI UN PRODOTTO ALIMENTARE E INNOVAZIONE DIGITALE. L’ESEMPIO DELLA “GESSYCA GELATI”

“Nel cuore di quasi ogni notte (a New York è sera) Dominick Salvatore mi chiama (o lo chiamo io) e per due ore ci consultiamo sugli eventi di economia di giornata e sullo stato delle ricerche di entrambi”. Il dott. Salvatore è un economista statunitense, formatosi nella Università della Città di New York e nel City College di N.Y. Professore ordinario e direttore della Fordham University di N.Y., è stato presidente di Economia dell’Accademia delle Scienze di N.Y.; ora presidente dell’Associazione Nazionale di Economisti di economia internazionale; consulente delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e della Casa Bianca. Il nostro è il dott. Alberto Costantiello, professore di economia politica e di economia internazionale presso l’Università LUM. Il presidente ing. Francesco Mercieri lo ha invitato ad un convegno del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, che ha avuto luogo lo scorso 20 aprile. L’argomento affrontato è di quelli di estrema importanza per la nostra salute e per la nostra economia: “Tecnologia ed innovazione per la tracciabilità dei prodotti agroalimentari”. Di lui l’ing. Mercieri ha detto che è un economista ricercatore, appassionato e meticoloso, attento alle nuove tecnologie che studia come utilizzarle per innovare la produzione alimentare e renderla trasparente e tracciabile. Delle sue ricerche infatti, si avvale l’economista Salvatore che, a sua volta, condivide con lui i suoi studi di innovazione tecnologica. Il “chiodo fisso” del dr. Costantiello è dare una “carta di identità” ad ogni prodotto. Cosa per niente facile se pensiamo al settore del automotive (in cui il presidente Mercieri è stato direttore di stabilimento a Melfi) o a quello degli smartphone, i cui componenti provengono da varie parti del mondo. Nel settore agroalimentare chi di noi non vorrebbe una carta di identità di un prodotto che ingeriamo? Sembrerebbe facile per le “ciliegie di Turi”. Eppure esse sono prodotte anche “non a Turi” e passano per prodotto di Turi; poi c’è la loro lavorazione e la trasformazione prima della commercializzazione: stiamo mangiando le ciliegie di Turi? Ed i pomodori che compriamo per “Pachino” sono tali o sono “Pechino”? La guerra in Ucraina, con la conseguente riduzione di esportazione del suo grano, anche in Italia; l’aumento del suo costo e l’aumento del costo della pasta, dei biscotti e della pizza hanno fatto vacillare, nei più attenti tra di noi, l’illusione che i prodotti che mangiamo siano realmente fatti con grano italiano. Stessa cosa si può dire dei cosiddetti “gelati artigianali”. Ci dicono che essi sono fatti con la “polvere” di latte, di zucchero, di panna, di essenze, di uova, di addensanti e di conservanti. Qualcuno sa da dove provengono queste “polveri di ingredienti disidratati”? Quindi grandissima è la voglia di trasparenza e di tracciabilità nei consumatori, almeno in quelli più avveduti; tuttavia nemmeno le aziende sono in grado di soddisfare questa legittima esigenza. Il prof. Costantiello, nelle sue ricerche effettuate in varie università del mondo, ha trovato la soluzione nella innovazione digitale. Esattamente nella “Blockchain”, un insieme di tecnologie in cui il registro è strutturato come una catena di blocchi contenenti le transazioni ed il consenso è distribuito su tutti i nodi della rete. Tutti i nodi possono partecipare al processo di validazione delle transazioni da includere nel registro. Questo registro, dunque, può essere gestito in modo univoco e sicuro, un registro contenente dati ed informazioni in maniera aperta, condivisa e distribuita senza la necessità di una entità centrale di controllo e di verifica. Per essere più chiari, facciamo l’esempio di una confezione di biscotti. In azienda, quando si acquista una materia prima, un componente, per esempio il latte, con l’aiuto di “Google” si registra l’acquisto: azienda, quantità, qualità, costo; un documento che va su “cloud” e non è più modificabile, viene bloccato; alla valutazione quindi di chiunque, soprattutto del cliente finale. Stessa cosa per il grano o la farina, il burro… Si registra anche tutta la commercializzazione con date, costi e nomi dei compratori. Il cliente finale può inquadrare il “QR code” con il proprio smartphone e conoscere immediatamente tutta la “trafila” di un prodotto. Tracciabilità e trasparenza. Occorre poi verificare quante aziende abbiano questa “grande voglia” di far sapere. Il prof. Costantiello, confermando che il “brand Italia”, il “made in Italy” costituisce una eccellenza nel mondo, ha tuttavia ammonito che esso ancora per poco sarà competitivo se non si ricorre alla innovazione tecnologica che sempre più viene richiesta dai consumatori di un mercato internazionale. Infatti, egli ha affermato che, secondo una recente indagine, il mercato italiano della Blockchain è ancora agli albori. Poche le aziende che conoscono veramente questa tecnologia, ancor meno quelle che hanno avviato veri e propri progetti. Tuttavia non mancano i primi investimenti: avviene a Conversano dove il dott. Paolo Spartano ha fatto della sua azienda “Gessyca Gelati” una azienda virtuosa, votata alla continua evoluzione dei suoi prodotti ed alla innovazione tecnologica della produzione e della commercializzazione. Il gelato è ottimo come merenda, goloso piacere per tutti. Ma sono in tanti a produrre gelati, dolci, torte e dessert. Perché il gelato sia apprezzato in tutto il mondo, a Conversano hanno studiato un prodotto veramente artigianale, con ingredienti davvero naturali ed italiani (se non pugliesi) che si mantiene e si può trasportare a temperatura ambiente, della durata di un anno. Ci sono riusciti con una particolare tecnologia. Inoltre hanno sposato in pieno la tecnologia digitale “blockchain”, con il registro a catene di blocco, contenente ogni singolo processo, archiviato in dati informatici immodificabili, dati ed informazioni chiare ed univoche, validate da ogni nodo, che assicura al consumatore internazionale, con il “QR code”, la trasparenza, la tracciabilità e l’affidabilità dei vari ingredienti, fattori di un sicuro successo. Che è quello di cui può essere fiero il patron Paolo Spartano. Il dott. Nicola Gigante, socio del Rotary e medico veterinario della ASL di Bari, alla innovazione ed alla tracciabilità dei prodotti agroalimentari ha voluto aggiungere anche il valore della “rintracciabilità”: la comunicazione di ogni singolo processo e la sua archiviazione in dati informatici che consente di conoscere e di individuare, in qualsiasi momento, anche a ritroso nel tempo, i dettagli di ogni singola fase di trasformazione di un prodotto.
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO. SILVIA MAGGIPINTO A LEZIONE DI LEADERSHIP GRAZIE AL ROTARY

Silvia Maggipinto, studentessa universitaria di Putignano di scienze della comunicazione e della formazione, è lo studente selezionato dal Rotary club Putignano Trulli e Grotte ed inviata dal presidente ing. Francesco Mercieri, nella scorsa settimana, al “RYLA”, Rotary Youth Leadership Awards. Si tratta di una esperienza intensiva di leadership creata dai Rotary club nella quale, ogni anno, i migliori giovani individuati dai club rotariani, possono sviluppare le proprie doti di leader, fare nuove conoscenze e connessioni in seminari che includono presentazioni, attività e workshop su una varietà di argomenti. Anche quest’anno i seminari, di natura residenziale, si svolgono al CIHEAM di Bari-Valenzano, Centre for Advanced Mediterraneam Agronomic Studies, che promuove ricerca ed innovazione nelle regioni del Mediterraneo, nei Balcani, in Medio Oriente ed in Africa. La cerimonia di apertura del corso ha avuto luogo mercoledì 11 aprile presso l’aula Leogrande del Centro Polifunzionale Studenti dell’Università degli studi di Bari (ex Palazzo delle Poste), dove i giovani, selezionati in tutta la Puglia e la Basilicata, hanno ricevuto la presentazione del corso e varie indicazioni dal Governatore del Rotary, dott. Nicola Maria Auciello; dai magnifici rettori delle Università di Bari, prof Stefano Bronzini; del Politecnico di Bari, prof. Francesco Cupertino e dell’ Università LUM, prof. Antonello Garzoni.

I giovani, alloggiati presso l’hotel Excelsior di Bari, ogni giorno hanno raggiunto il Centro di formazione e di ricerca di Valenzano dove hanno seguito lezioni di “design sprint”: discover – comprensione e definizione; ideazione e decisione; prototipazione e validazione da parte della dott.a Susanna De Besi, innovation manager di Almacube Incubatore dell’Università di Bologna e partecipato a lavori di gruppo e mentoring con i dott.i Giusy Miuli, Laura Scrivetti e Federico Cataldi, innovation coach e communication and social media manager del Ciheam Bari. Quest’anno la formula di studio e di lavoro è stata dunque, del tutto nuova e si basa sul modello del “design sprint”, metodologia basata sulla capacità dei giovani coinvolti nell’essere creativi. E’ uno strumento derivante dalla cultura della innovazione con l’intento di fornire le opportune risposte valide per risolvere le sfide di cittadini, imprese e comunità. Il Rotary dunque, crede molto nell’importanza di sviluppare la nuova generazione dei nostri leader e con i propri programmi si adopera ad essere di aiuto ai giovani a costruire capacità di leadership, a formarsi e ad apprendere il valore del servizio reso agli altri. Silvia Maggipinto e gli altri non hanno ricevuto solo seminari e lavori di gruppo ma hanno anche visitato il pastificio Andriani di Gravina in Puglia; cenato insieme presso ristoranti ed osterie tipiche; partecipato ad una serata danzante interculturale presso lo stesso centro di ricerca; partecipato ad una grande incontro interclub con tutti i Rotary club metropolitani di Bari. L’esperienza si è conclusa sabato 15 aprile, in una cerimonia di chiusura dei lavori, tenutasi presso l’Aula magna del Ciheam, alla presenza di varie autorità civili, del governatore e dei presidenti dei club, tra cui l’ing. Francesco Mercieri, presidente di Putignano, in cui sono stati presentati i risultati del workshop design sprint; essi sono stati presentati dagli stessi studenti con la guida del dott. Damiano Petruzzella, responsabile della “Unit Youth Entrepreneurship and Innovation Ecosystem” del Ciheam di Bari e dal dott. Francesco D’Onghia, Head open Innovation Unit, Almacube incubatore dell’Università di Bologna. A tutti sono stati consegnati gli attestati di frequenza che, una convenzione tra il Rotary e le Università di Bari, di Foggia e del Salento, consentirà il riconoscimento di crediti formativi nell’ambito dei propri piani di studio.
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO. IL ROTARY E LA “MASTER” PER IL LAVORO DEI GIOVANI

IL ROTARY E LA MASTER PER IL LAVORO DEI GIOVANI
La scorsa settimana, presso l’azienda MASTER del socio rotariano Michele Loperfido, ha avuto inizio un altro service del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte: “Alternanza scuola-lavoro”, estensione dell’altro “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni “. Questo service, grazie alla generosità ed alla disponibilità del presidente ing. Francesco Mercieri e di Michele e Maria Luisa Loperfido, permette ad una classe del “Pertini-Anelli-Pinto ” di Turi, quattro intere giornate in azienda. Accompagnati dalla vicepreside, prof.a Rosa Fiore, i venti studenti della classe 5D RIM (Relazioni Internazionali e Marketing, che studiano inglese, tedesco e spagnolo) sono stati accolti dal patron Michele, da Maria Luisa e dalla figlia Carla e dal presidente Mercieri; essi hanno trascorso quattro ore tra lezione in sala congressi e successivo feedback e visione pratica del lavoro nei cinque ambienti del “value stream”: squadrette, maniglie, cerniere, ribalta, automazione. Carla Loperfido ha illustrato loro questa azienda “complessa”, definita “azienda di prodotto”, nata nel 1986, che assume giovani in linea con i loro bisogni e fortemente motivati; che conta oggi 350 impiegati ed operai, dall’età media di 38 anni. Diventata azienda leader internazionale nel settore della componentistica per serramenti, essa oggi esporta in tutto il mondo; è un “gruppo” che controlla altri gruppi e che ha aperto proprie aziende in Polonia ed in Costa D’Avorio. Gli studenti hanno potuto constatare di persona la realtà di alcuni concetti già espressi dal presidente Mercieri nella sua relazione a scuola: “L’impresa, il concetto di valore ed I processi aziendali “. Soprattutto la “creazione di valore” e la “lean organization” che permette alla Master elasticità e flessibilità, tanto da battere in velocità la concorrenza. Agli studenti è stato fatto vedere l’intero processo di produzione: dalla lavorazione delle materie prime (alluminio, zama, polimeri, acciaio, vernice), all’assemblaggio, al controllo, alla commercializzazione; un continuo flusso di valore che, attraverso l’abbattimento dello spreco, conduce ad una gamma di ben venticinquemila codici prodotto per ante, soluzioni modulari e finestre. Impegnati a scuola solamente nello studio, gli studenti hanno potuto constatare invece, come nelle aziende private, soprattutto in questa, tutti insieme impiegati ed operai sono impegnati “con passione nel fornire soluzioni innovative per vivere il confort”. E’ stato loro anche spiegato che in azienda si è tutti impegnati alla collaborazione ed al dinamismo, alla responsabilità ed all’impegno, alla valorizzazione ed al rispetto delle persone, alla centralità del cliente, alla innovazione ed all’orientamento al futuro.
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO E PROGETTO “TRULLI MARE”: ROTARY ED ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE – EX MACELLI RESTITUITI A NUOVA VITA

ROTARY ED ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE – EX MACELLI RESTITUITI A NUOVA VITA. UN CONVEGNO NELL’AMBITO DEL PROGETTO “TRULLI MARE”
“Non è facile parlare dei macelli, luoghi di sangue e di morte anche perché, quasi per controsenso, le norme vogliono il benessere dell’animale nella macellazione”. E’ l’esordio del dott. Nicola Gigante al convegno che ha avuto luogo domenica scorsa 26 marzo, nella storica location del Castello di Conversano, sala convegni. Si è trattato di un importante incontro Trulli-Mare, organizzato dal Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, sulla “archeologia industriale”. Al convegno, cui hanno partecipato tanti delegati e soci dei Rotary club di tutta la Puglia, ha partecipato anche il sindaco di Conversano, avv. Giuseppe Lovascio il quale, nel dare il benvenuto nella propria città ai numerosi ospiti e nel ringraziarli per aver scelto proprio questa cittadina per il loro incontro, ha fatto presente che anche la sala convegni che li ha accolti è stato frutto di un recupero impegnativo, stante il tema della giornata ed ha ringraziato il Rotary per le tante opere meritorie che i loro soci effettuano per il territorio, Conversano compresa. Il presidente del club, ing Francesco Mercieri, ha illustrato il “Progetto Pluriennale Trulli-Mare”: nato a Rosa Marina trentanove anni fa, per una intuizione dei dott. i Franco Anglani e Gino Leuci, ad opera dei Rotary club di Putignano, Fasano, Brindisi, Ceglie Messapica e Martina Franca (cui, nel corso degli anni, si sono aggiunti tanti altri club). L’intento: costruire un progetto di valorizzazione integrata del territorio in grado di mettere a sistema le risorse culturali, turistiche e paesaggistiche esistenti e promuovere il territorio ed il suo sviluppo sostenibile. Egli ha informato che quest’anno è in corso lo studio della “archeologia industriale” della Puglia. Ha introdotto i lavori il dott. Paolo Rotondo del Rotary club di Manduria, presidente del progetto pluriennale; egli ha dato i saluti di benvenuto al dott. Donato Donnoli del club di Val d’Agri, già governatore del Rotary di Puglia e di Basilicata; al governatore del prossimo anno, ing. Vincenzo Sassanelli del Rotary club Bari ed alla rappresentante del governatore, dott.a Giuseppina Di Nubile, del club Bari Alto Terra dei Peuceti. Il presidente Rotondo ha spiegato che, compito di questo anno, è quello di individuare vecchi opifici e siti industriali che sono stati recuperati ed offerti alla fruibilità pubblica. L’arch. Gianni Lanzilotti, del club di Carovigno, già governatore di Puglia e Basilicata e delegato distrettuale del progetto stesso ormai da più di dieci anni, ha informato, preoccupato, che ogni anno in Italia vengono smantellati 156 mila opifici industriali e rottamate tonnellate di macchinari. Grazie al ministro Franceschini, egli ha detto, oggi tali opifici vengono considerati beni culturali, esempi di cultura umanistica e tecnico-scientifica, anche se la corsa della rivoluzione industriale distrugge le tracce del passato: prezzo alto che si paga per la modernità e l’efficienza. Per fortuna, egli ha aggiunto, di molti di questi opifici, anche grazie al Rotary, vengono recuperati la storia, il percorso produttivo ed il loro tramonto ed essi diventano oggetto di recupero che li restituiscono a nuova vita; come l’ex macello comunale di Putignano, oggi affidato ad associazioni del territorio. Ha infine informato che, anche per l’ex tabacchificio di Ostuni, è in corso un intervento per trasformarlo in struttura turistica. Il dott. Nicola Gigante, socio del club e medico veterinario della ASL, ha relazionato sul tema: “Dall’arte della macellazione al macello per l’arte”, alternando scene e descrizioni di macellazione ad opere d’arte che vari artisti, come Rembrandt, hanno dedicato a questo lavoro. Egli ha illustrato un regio decreto del 1923 che imponeva la macellazione esclusivamente nei comuni; l’obbligo comunale di dotarsi di un macello, se sprovvisti, da costruire in luoghi adatti con strumenti ed apparecchi per eseguire controlli e ricerche. Ad Alberobello tale luogo veniva chiamato “ammazzatoio”. Questi macelli, egli ha informato, dovevano avere obbligatoriamente un medico condotto, un custode, degli impiegati per i bolli e per la riscossione; mentre oggi ci sono squadre specializzate che operano la macellazione, prima erano i titolari stessi delle macellerie che vi provvedevano, magari aiutati dal garzone di bottega e dai familiari; non c’era bisogno di certificati di provenienza perché i macellai stessi conoscevano gli allevatori che “tiravano su” gli animali, tutti rigorosamente del paese: un bollo sulla carne lo assicurava: “carne locale”. Mentre il bollo “carne foranea” indicava il trasporto dal paese vicino, oggetto preventivamente di visita del medico condotto. Dell’animale si raccoglieva tutto, anzi di più visto che si vendeva anche il “quinto quarto”; poiché il consumo di carne era molto limitato, non avveniva una strage di animali né esisteva l’allevamento intensivo né essa proveniva da località molto lontane: cosa che oggi avviene regolarmente e ciò non va assolutamente bene, a parere del dott. Gigante. Prima esistevano gli spacci comunali dove si vendeva la carne ad un prezzo ed ad una quantità stabilita dal medico condotto. Poi c’è stata la liberalizzazione della macellazione e dello spostamento degli animali e delle carni e si è verificata la “morte” dei macelli comunali. Delicata è l’opera del medico veterinario oggi, egli ha detto, che deve visitare l’animale prima ed anche dopo la macellazione, deve fare molta prevenzione perché non si verifichi il passaggio di malattie dagli animali all’uomo, visto che un terzo di tute le malattie umane viene trasmesso proprio dagli animali. Il veterinario deve anche controllare che gli animali, prima della macellazione, vengano stordirti, che non avvenga dissanguamento, che le pistole siano a “proiettili captivi” o comunque che le pratiche non facciano soffrire l’animale. Non più utili dunque, i macelli comunali, visto che la macellazione oggi avviene in grandi aziende attrezzate di tutto punto e con i più moderni sistemi di lavoro, essi sono rimasti chiusi per qualche tempo, fintanto che non sono stati recuperati per altra utilità. E’ quanto ha illustrato l’arch. Tonio Frallonardo, rotariano del club di Putignano, nel tema: “Ex macelli comunali: esempi di recupero e di rifunzionalizzazione”. Nella sua esposizione, egli è partito proprio dall’ex macello di Putignano che, con un finanziamento per laboratori urbani, è stato recuperato ed affidato ad associazioni. Esso conserva la sua forma trapezoidale, contenuto da due strade laterali, con varie stanze a destra ed a sinistra (ieri per le varie fasi della macellazione, oggi per i vari laboratori e per i vari uffici) ed un grande spazio centrale all’aperto, prima teatro di macellazione all’aria, oggi teatro nel vero senso della parola, per spettacoli culturali. Egli ha parlato quindi, dell’ex macello di Polignano, situato sul mare, nel quale sono stati abbattuti i soffitti di tegole, conservati quelli con volte a botte, conservate alcune colonne e scavati altri ambienti nel sottosuolo per deposito; conservate anche la palme. Oggi esso vive una nuova vita visto che è sede del famoso museo “Pino Pascali”, con un bell’ingresso dalla parte del mare. Anche l’ ex macello di Conversano, progettato dall’architetto Sante Simone che aveva previsto tanto verde intorno, dismesso anch’esso, grazie ad un finanziamento regionale “Bollenti spiriti”, è stato recuperato. Le tettoie fatiscenti a falde sono state sostituite con altre di stessi materiali; sono stati conservati i muri perimetrali in “conci lapidei”; la struttura si affaccia su di una elegante piazza con giardinetti e tanto verde; oggi accoglie molti giovani e si appresta a diventare una vera e propria cittadella delle associazioni, luogo destinato all’integrazione delle culture.
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO. IL ROTARY E I SOCIAL NETWORK AL “PERTINI-ANELLI-PINTO” DI TURI

IL ROTARY ED I SOCIAL NETWORK AL “PERTINI-ANELLI-PINTO” DI TURI
Con il nono incontro di sabato scorso, 25 marzo, ha avuto termine, all’Istituto “Pertini-Anelli-Pinto” di Turi, il service del Rotary club Putignano Trulli e Grotte “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni e per lo sviluppo del territorio”. Ha introdotto il convegno la preside prof. Carmela Pellegrini che ha ringraziato i relatori rotariani per la professionalità e per la competenza. Il presidente del Rotary, ing, Francesco Mercieri, ha riepilogato agli studenti del quinto anno i vari argomenti trattati negli ultimi due mesi, dicendosi convinto di aver dato loro conoscenze fondamentali per poter affrontare, con più consapevolezza, la società complessa che li attende dopo gli esami di stato. Relatore è stato il socio del club, avv. Stefano Maria Sisto, funzionario dell’Ufficio per il Processo del Ministero della Giustizia e ricercatore dell’Università Aldo Moro di Bari. Il tema affrontato: “I giovani ed i social network: uso consapevole e prevenzione dei rischi”. Gli smartphone ed i social, croce e delizia di tutti i giovani ma anche di tutta la popolazione mondiale. Richiamando la Costituzione italiana egli ha, con forza, evidenziato come ogni persona goda, tra l’altro, di diritti inviolabili e come tra questi c’è quello alla riservatezza, alla sua privacy. Per cui, se vengono pubblicati sui social, una foto, un video od un apprezzamento su un’altra persona senza il suo consenso, questi divengono di dominio pubblico; anche se Facebook ed Instagram richiedono una preventiva accettazione di “amicizia”; non invece, Tik Tok. Se viene “postato” un fatto privato, il problema è che non ci si può difendere, per cui la persona che lo ha fatto si assume la responsabilità dell’atto. Purtroppo per i giovani, si incorre nel reato di diffamazione, che viene ritenuta “aggravata” per la sua ampia diffusione in rete. Non importa se l’autore è minorenne perché la responsabilità penale o dell’eventuale risarcimento di danni, in tal caso ricade sui genitori. Con i social viene meno anche la ricerca di un testimone da parte di chi denuncia, visto che basta uno “screenshot”, una foto dello schermo al giudice, come prova sicura. Egli ha quindi, parlato del grave fenomeno del “revenge porn”, vendetta porno: caricamento di materiale sessuale esplicito per vendicarsi dopo la fine di una relazione. Talvolta esso si verifica anche in contesti non vendicativi, come la distribuzione di pornografia senza consenso (immagini immortalate da un partner intimo e con il consenso della vittima; in altri senza che la vittima ne fosse a conoscenza, spesso quando si è vittima di violenza sessuale, facilitata dalla “droga dello stupro” che provoca, tra l’altro, coinvolgimento nell’atto sessuale non voluto) oppure la diffusa pratica del “sexting”, invio di immagini intime come pratica di coppia che, non infrequentemente, fuoriescono dall’ambito della coppia stessa andando a determinare danni del tutto analoghi a quelli prodotti dal revenge porn. Una volta “usciti” una foto o un video, non si è più in grado di controllarli- ha purtroppo, informato l’avv. Sisto- né di rimuoverli anche a distanza di anni. In questi casi non si pensa mai alla tutela dell’altra persona. Né della nostra, visto che, in caso di condanna, anche lieve ma anche di semplice informazione del “reato”, non potremo più fare tanti concorsi pubblici né essere assunti da imprese private, dato che i loro addetti alle risorse umane, nella valutazione dei colloqui, scandagliano anche i social per verificare il carattere aggressivo o meno del candidato. Quindi l’avv. Sisto ha proiettato un breve filmato tratto da “Le Iene” di qualche tempo fa, relativo a Tiziana Cantone, servizio dal titolo “Uccisa dal web”. La mamma di Tiziana nel filmato, racconta alcuni lati oscuri della vicenda che ha portato al suicidio la ragazza. Grave fatto di cronaca italiano che funse da incentivo all’approvazione del reato di revenge porn in una legge nel 2019, chiamata “Codice rosso”. Alcuni video di suoi rapporti sessuali “uscirono” su Wats App e poi su un portale di contenuti pornografici. Isolatasi, lasciato il suo impego, Tiziana chiese al tribunale, tramite il suo legale, la loro rimozione dai vari siti e dai motori di ricerca; senza successo, visto che altre immagini spuntavano sempre fuori in altri siti. Inutile anche una causa intentata per ottenere il “diritto all’oblio”. Caduta in depressione, Tiziana si suicidò con un foulard al collo. Amara riflessione della madre: tali video di atti sessuali fanno ritenere il maschio un “macho”, la ragazza invece, una prost…, una putt…, una zocc… L’avv. Sisto ha invitato i giovani ad essere molto attenti nell’uso dei social: anche un semplice “like” messo sotto un commento offensivo può generare responsabilità abbastanza grave, visto che si fa sapere di condividere l’offesa. “Dovremmo sempre pensare che, sotto un commento offensivo, c’è sempre una persona che soffre. Occorre dunque, grande rispetto degli altri!”. Il continuo riproporre sui social di foto e video lesivi della dignità di una persona, può condurre alla condanna per “istigazione al suicidio”. Di fronte al terrore che aveva preso tutti gli studenti, l’avv. Sisto ha invitato ad usarli questi benedetti social ma senza “farsi del male”; a “divertirsi” con essi ma con la “bellezza”, con le cose belle e non con le bruttezze della vita. Grande sospiro di sollievo dei maturandi!
Pietro Gonnella

R. C. PUTIGNANO. IL ROTARY CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE AD ALBEROBELLO

IL ROTARY CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE AD ALBEROBELLO
Una studentessa si è detta impressionata per il volume di cibo che viene gettato, soprattutto di “un chilo di pollo” che, per poter arrivare sulla nostra tavola, ha bisogno dell’impiego di quattromila litri di acqua. Un’altra ha ringraziato per aver appreso come “gestire” bene il frigorifero di casa, sia per evitare spreco di cibo e di energia, sia per evitare malattie da cibo avariato ma apparentemente sano. Un ragazzo ha detto che “si porta a casa” il concetto della “lista delle cose da comprare” al market, sobria e non ridondante, entro il reale fabbisogno della famiglia. Un altro ancora, a proposito del pollo: “Perché, il pollo si innaffia?”; ironia per confermare di aver appreso bene che i quattromila litri di acqua impiegati sono distribuiti in tutti i processi della catena alimentare, dal suo mangiare e bere in masseria alla macellazione, alla posa nel piatto sulla nostra tavola. Un altro, di aver acquisito la consapevolezza dell’importanza del controllo della data di scadenza di un prodotto alimentare, sia al market che a casa, dove esso deve essere disposto in frigo più avanti rispetto all’altro che scade dopo. Un altro studente ha letto tutti gli appunti che diligentemente ha preso durante l’incontro, dicendosi contento che il Rotary abbia “preso a cuore” anche questo problema della nostra società. La dott.a Bellacicco ha invitato i giovani a mettere in pratica a casa, tutto quello che hanno appreso, anche nella consapevolezza che nel mondo, ogni quattro secondi, un uomo muore di fame. La dott.a Masci ha fatto constatare che il nostro compito non è soltanto risparmiare ma è anche rispetto per l’intera comunità, per gli altri che non hanno la possibilità di consumare: infatti “voi siete ragazzi fortunati”. L’ultimo incontro del progetto rotariano “Nutrire ed educare al contrasto dello spreco alimentare” ha avuto luogo lunedì scorso, 20 marzo, all’Istituto “Basile Caramia-Gigante” di Alberobello. Accolti e presentati dalla prof.a Cinzia Ruggieri, nelle veci del preside Angelita Griseta; dalla collaboratrice prof.a Emma Longo e dalla referente al progetto salute dell’istituto, prof.a Nunzia Salamida, il presidente del Rotary club Putignano trulli e grotte, ing Francesco Mercieri, dopo aver ricordato i valori rotariani, ha fatto presente come anche il tema dello spreco alimentare si inquadra perfettamente nelle linee di intervento del Rotary, nella considerazione che il cibo è una risorsa limitata, esattamente come l’acqua e che pertanto esso non va sprecato. Hanno affrontato l’argomento tre esperti rotariani: il dott. Giuseppe Nitti, la dott.a Olimpia Masci e la dott.a Ezia Bellacicco. Efficace lo slogan che hanno presentato: “Rotaryuniamoci per nutrire meglio e fare un bidone allo spreco”. Ma quanto cibo sprechiamo in tutto il mondo? Un terzo di tutto quanto prodotto. Una quantità che potrebbe nutrire quattro volte le persone affamate di tutto il pianeta. Nei paesi più industrializzati come l’Italia, più della metà di tutto lo spreco avviene in casa nostra (meno al ristorante o al supermercato), quando si cucina, si mangia e si sparecchia. Nelle nostre case noi sprechiamo di più perché siamo pigri, non guardiamo le date di scadenza e perché cuciniamo troppo. Nel mondo viene sprecato il 35 per cento del pesce (circa uno su tre); come dire tre miliardi di salmoni che, se messi in fila, uno dopo l’altro, ci consentirebbero di coprire dieci volte la distanza terra-luna. Ma sprechiamo anche il venti per cento della carne prodotta (circa 75 milioni di mucche), il trenta per cento dei cereali (circa 763 miliardi di confezioni di pasta) ed il 45 % di frutta e verdura (quasi una mela su due)! La dott.a Masci ha richiamato l’attenzione sul fatto che, per produrre un alimento, servono tante risorse: lavoro, benzina… ma soprattutto acqua (qui l’esempio, ripreso in apertura che, per produrre un pollo, in tutta la filiera occorrono quattro mila litri di acqua). La carne è l’alimento che, solitamente, ha bisogno di più risorse per essere prodotta Ma questo non vuol dire che non dobbiamo mangiarne – ha chiarito la dr.a Masci- ma che dobbiamo prestare attenzione a non gettarne via nemmeno una piccola quantità perché ciò vuol dire gettare via tante risorse preziose utilizzate per produrla. Ella ha invitato anche a riflettere sul fatto che ogni essere consuma circa 3.800 litri di acqua al giorno, di cui solo 137 per uso domestico, appena 167 per i prodotti di uso quotidiano e ben 3.496 per il cibo che mangiamo. Acqua che noi non vediamo ma necessaria per produrre i cibi, i beni ed i servizi che consumiamo ogni giorno (pari a venti vasche da bagno!). Ella ha definito “acqua invisibile” quella che c’è dietro una porzione di verdura (32 litri); in un piatto di pasta (169) in una fetta di carne bovina (1.550!). Per cui ogni giorno – ha detto agli studenti increduli- voi potete fare qualcosa: potete scegliere di contenere il consumo di acqua, a tavola, senza rinunciare al piacere del cibo; per esempio, se un menu a base di origine animale ha bisogno di 4/5 mila litri di acqua, uno di “stile mediterraneo” ne ha bisogno della metà e ci fa anche bene!”. Quindi ha fatto notare come nella “piramide alimentare ed in quella idrica” più si sale in vetta in quella alimentare (formaggi, carne, pesce…) più c’è consumo di acqua, tanto che l’una è rovesciata rispetto all’altra. “Ricordate che ogni volta che gettate una fetta di pane, sprecate 40 litri di acqua, ogni volta che buttate una mela, ne sprecate 70; ed un uovo, 135 litri. A tavola dunque, scegliete il benessere. Bevete più acqua ma “mangiatene di meno”. Cosa ci aiuta a sprecare di meno in casa? Sicuramente comprare solo quello che ci serve; prima di andare a fare la spesa, dobbiamo controllare la dispensa e verificare cosa ci serve davvero; in questo modo non avremo una dispensa troppo piena di cose superflue che poi butteremo. Inoltre possiamo ridurre lo spreco nel nostro frigorifero semplicemente tenendolo il più pulito possibile. Infatti, un frigo disordinato e sporco facilita la proliferazione batterica e di tutti quei microrganismi che deteriorano gli alimenti. Utile, in dispensa come in frigo, mettere davanti i prodotti che scadono prima così da non dimenticarceli e lasciarli scadere. Ma quali sono i cinque punti chiave per alimenti più sicuri? La dott.a Masci ha riportato le raccomandazioni della World Health Organization: abituarsi alla pulizia; separare gli alimenti crudi da quelli cotti; fare cucinare bene gli alimenti; tenere gli alimenti alla giusta temperatura; utilizzare solo acqua e materie prime sicure. In casa tuttavia, ha ammonito la relatrice, se facciamo la lista della spesa ma poi cuciniamo troppo e serviamo porzioni esagerate, non abbiamo risolto più di tanto il problema dello spreco. Cuciniamo dunque, quanto necessario, serviamo porzioni corrette così, se dovesse avanzare qualcosa, la possiamo conservare in frigo e consumare nei pasti successivi. Infine: perché è importante parlare di spreco alimentare? Perché non sprecare fa parte di una corretta alimentazione, come fortemente suggeriscono l’OMS e la FAO. Anche la Regione Puglia sensibilizza a non sprecare cibo: “Il cibo è vita. Non sprecarlo!” è uno dei suoi messaggi principali.
Pietro Gonnella

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